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Autore: Eurydice_    14/10/2014    1 recensioni
SPOILER 'LA RIVELAZIONE'
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'Chiuse gli occhi, ormai l’unica cosa da fare era aspettare il sollievo della morte.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare ai ricordi.'
Un viaggio nella mente e nei ricordi precendenti al Labirinto di Teresa, appena prima della sua morte.
Thomesa (Thomas/Teresa), ma solo accennata.
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Teresa, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The last breath of Deedee, better known as Teresa Agnes
 
 
Yeah, I wish I’d been a teen, teen, idle
I wish I’d been a prom queen, fighting for the title
Instead of being sixteen and burning up a Bible
Feeling super, super, super, suicidal
 
 
 
‘ Teresa!’
 
Quella voce, quella voce lei la conosceva. Ma era così ovattata, andava e veniva… Come quando cerchi di ascoltare un canale radiofonico ma non c’è segnale.
Ma sapeva bene che a pronunciare quel nome era stato Thomas, il suo Thomas.
 
‘Wow, quel vestito ti sta divinamente!’
‘Ma smettila, scemo.’
Thomas aveva appena compiuto 16 anni. Era il suo compleanno, e Teresa voleva fargli una sorpresa. E quindi eccola, con una gonna che le arrivava al ginocchio verde bottiglia e una camicetta bianca. Chissà da dove venivano quei vestiti, avendo loro a disposizione solo quelli che la C.A.T.T.I.V.O decideva di dargli.
Ma non aveva importanza, voleva solo farsi carina per il compleanno del suo migliore amico.
Con uno sbuffo si buttò sulla metà vuota del divano, di fianco a Thomas.
‘Ti volevo fare un regalo. Ma non ho fatto in tempo.’
Si voltò verso di lui con la paura di vedere la delusione dipinta sul volto dell’amico, ma tutto quello che vide fu un sorriso comprensivo.
‘Va tutto bene, so che con tutta questa storia delle Prove, hai ben poco tempo. Io stesso mi stavo dimenticando del mio compleanno!’
Ma Teresa continuava a pensare di dover fare qualcosa per lui, anche di piccolo.
Così, puntandosi con le braccia sul morbido divano, gli diede un bacio a fior di labbra, casto.
E si ritrasse subito, rossa e imbarazzata.
‘Scusa, non avrei dovuto.’
E se ne andò, lasciando Thomas seduto e confuso più che mai.
 
‘Teresa!’
Ed eccola, di nuovo, quella voce calda e tanto amata.
Non sentiva più nulla, né le urla, né il suono dell'edificio che crollava. Solo quella voce e un dolore sordo in testa. Due lacrime comparvero sul viso martoriato della ragazza, mentre il pezzo di soffitto che le era venuto addosso la schiacciava a terra, soffocandola e distruggendola.
 
The wasted years
The wasted youth
The pretty lies
The ugly truth
And the day has come
Where I have died
 
Cosa? Cosa stava dicendo? Le stava dicendo che gli dispiaceva… anche a lei dispiaceva, ma forse non allo stesso modo a cui dispiaceva a Thomas.
A lei non dispiaceva di star morendo per lui, no. Le dispiaceva solamente per il fatto che non lo avrebbe più visto, non avrebbe avuto più l’occasione di parlare, ridere, scherzare, con lui.
E questo rendeva il dolore anche più insopportabile.
Perché da quando aveva recuperato la memoria… be’, lo aveva amato ancora di più. E si era odiata, si era odiata così tanto per le sofferenze che aveva dovuto far passare a quel ragazzo… per essere stata debole e codarda, per essersi sottomessa alla C.A.T.T.I.V.O. così facilmente. Prima e dopo il Labirinto.
 
Le lacrime scendevano copiose sul viso di Teresa, bagnando la maglia azzurrina che aveva indosso.
Le avevano appena comunicato che tra poco sarebbe stato il momento.
Il momento di entrare anch’essi nel Labirinto. E questo la spaventava a morte.
Sapeva che era per una giusta causa, sapeva di doverlo fare e che sarebbe andato tutto bene, lei e Thomas sarebbero rimasti insieme.
Ma lui non avrebbe ricordato.
Ed era questa la causa del pianto silenzioso di Teresa.
Con i pugni stretti in grembo e gli occhi pieni di lacrime urlò, e urlò fino a non avere più voce, per dare sfogo a quel muto dolore che non poteva riferire a nessuno.
Se anche Janson l’aveva sentita, non andò a controllare quale fosse il problema.
La C.A.T.T.I.V.O aveva totale fiducia in lei, e non poteva deluderli.
Anche se questo voleva dire perdere Thomas.
 
‘No, non te ne andare’
Voleva pronunciare quelle parole, ma non si sentiva più le labbra.
E il suo amato interlocutore era sparito, trascinato via da Minho.
 
Oh God,
I’m gonna die alone.
 
Chiuse gli occhi, ormai l’unica cosa da fare era aspettare il sollievo della morte.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare ai ricordi.
 
Lo sguardo che le aveva lanciato Thomas poco prima di entrare nella sala per farsi inserire il Filtro che lo avrebbe indotto a dimenticare tutto le fece prendere un colpo.
Era uno sguardo pieno di tristezza e… notò con stupore, amore per lei.
L’aveva amata ed era consapevole che forse non l’avrebbe mai più amata in quel modo.
Gli mostrò il pollice alzato, augurandogli telepaticamente buona fortuna.
E poi, all’ultimo secondo, sapendo che lo avrebbe dimenticato, glielo disse.
Ti amo’
Non ricevette risposta.
 
Ain’t youth meant to be beautiful?
 
 
 
 
 
Nota dell’autrice:
 
Allora. Allora. Teresa mi piaceva all’inizio, ma il suo comportamento mi ha portato quasi ad odiarla.
Nonostante ciò, non mi è piaciuta la sua morte, un personaggio così importante fatto morire in mezza pagina. Sono rimasta piuttosto delusa, ma hei, non ci posso fare nulla… Quindi così, ho scritto questa fanfic leggermente Thomesa, nonostante Thomas io lo shippi con tutti tranne che con Teresa.
La canzone è Teen Idle di Marina and the diamonds e secondo me è perfetta per questo personaggio <3
Detto questo,
Peace&Love (e lasciate qualche recensione, vi do un  biscotto <3 )
  
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