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Autore: Betty    23/06/2003    1 recensioni
In vista dei mondiali Benji ritroverà i suoi amici e forse anche l'amore..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11

CAPITOLO 11

Il litigio

Lo squillo insistente del telefono svegliò Isa dal sonno, riuscì ad afferrare il cordless e rispose:

"Pronto"

"signorina Martini. Sono il detective McClean, volevo avvisarla che sono stati tolti i sigilli dalla sua casa e quando vuole può tornarci."

"La ringrazio, volevo sapere come procedono le indagini." Chiese Isa.

"Non voglio darle false speranze, sarà dura riuscire a scoprire chi erano quegli uomini. Non hanno lasciato impronte e neanche lei li ha visti in faccia, insomma è impossibile rintracciarli. Mi dispiace."

"Non si preoccupi. Grazie ancora, se dovessero esserci degli sviluppi mi fa sapere?"

"La chiamerò subito. Buona giornata."

"Anche a lei"

Isa si ributtò sul letto e decise che doveva pulire la sua casa, avrebbe chiamato un falegname e avrebbe fatto cambiare le porte e messo un impianto di allarme. C'era un bel po’ da fare, ma doveva andare da sola, voleva vedere se sarebbe riuscita ancora a stare in casa sua, si vestì velocemente con un paio di pantaloni leggeri e una maglietta e andò verso il cortile dove Diablo ormai si divertiva a saltare dentro e fuori dalla piscina.

"Diablo! Forza che andiamo a casa a pulire."

Il cane appena sentì la voce della sua padrona le corse incontro e cominciò a leccarla dappertutto felice di rivederla.

"Basta così! Mi sono già lavata non c'è bisogno che mi fai un'altra doccia! Andiamo a casa!" esclamò Isa ridendo.

Patty si era svegliata verso le cinque, ormai non faceva altro che dormire, era sicura che dipendesse dalla gravidanza, decise di andare a vedere se Isa fosse in giro per scambiare due chiacchiere. Bussò più volte ma nell'appartamento non rispondeva nessuno, così cominciò a girare per il residence per vedere se era in giro, ma di Isa nessuna traccia.

Patty pensò che fosse andata a vedere gli allenamenti anche perché se fosse andata da qualche altra parte l'avrebbe avvisata. Così torno in camera a mettersi il costume e si mise a prendere il sole.

Isa rimase un po’ davanti alla porta di casa indecisa se entrare o no, ma poi si fece coraggio e spalancò la porta, ci mise un attimo per focalizzare tutto il casino che c'era, entrò e la sensazione di non essere al sicuro la fece sentire a disagio.

"Cavolo, questa è la mia casa e non ho intenzione di andarmene perché dei landruncoli hanno violato la mia vita. Forza Diablo abbiamo molto da fare."

Isa aveva un po’ paura a stare lì da sola, ma si rese conto che erano stupide fobie. Comunque per precauzione era andata a prendere la mazza da baseball di suo padre e se la portava appresso.

Raccolse i soprammobili rotti, i vetri delle cornici delle foto, fortunatamente non erano state rovinate, insomma ripulì tutto cercando di eliminare tutto quello che testimoniava ciò che era successo. Mentre puliva si rese conto che tutte le cose di valore, compresi i gioielli di sua nonna erano al loro posto. Non mancava niente, ma allora quelli non erano ladri, cosa volevano da lei? Le venne in mente l'insulto scritto sulla parete e tutto cominciò a quadrare.

"Mi hanno distrutto la casa non per rubare ma per vendicarsi di me, io sono stata l'imprevisto che in qualche modo hanno cercato di risolvere. Ma chi può…. Jack, è stato quel bastardi di Jack!!!"

le parole di Isa si perdevano nella casa vuota, aveva parlato ad alta voce ma più per se stessa che per Diablo che era accucciato ai suoi piedi.

All'improvviso un rumore li fece sobbalzare entrambi, Isa afferrò la mazza e cercò di colpire l'uomo che era entrato in casa sua.

"Isa maledizione, sono io!" disse l'uomo che aveva evitato il colpo per puro miracolo.

"Oh mio Dio Benji, mi hai fatto prendere un colpo!" disse Isa riconoscendo la voce "Ma cosa diavolo ci fai qui?"

"Cosa ci faccio qui? Tu mi hai fatto venire un infarto! Sono tornato dagli allenamenti e non c'eri, Patty mi ha detto che non ti aveva vista, sono diventato matto per cercare di capire dove eri andata." Urlò Benji.

"Ma ti avevo lasciato un biglietto!" protestò Isa.

"Vero, infatti l'ho trovato sotto il tavolo, perché se mi lasci la finestra aperta il foglietto vola via!"

"Ops! Dai non ti arrabbiare, come vedi sto benissimo e poi ho pulito tutto è come nuova!" esclamò Isa indicando l'interno della casa.

"Se stai benissimo come mai giri con una mazza da baseball in mano?" chiese il ragazzo che si era appoggiato al divano.

"così non posso girare per casa mia, con una mazza in mano? C'è la libertà in America e poi sto aspettando che domani venga il falegname per cambiare le porte e gli infissi delle finestre e poi l'elettricista viene a mettermi l'allarme e devo anche dare un imbiancata al salotto…"

"Stop! Stai zitta un attimo e riprendi fiato. Lo so che ti senti insicura, è giusto dopo quello che hai passato, ho paura che tu stia sola non perché non mi fido di te, ma perché potrebbe.." Benji si interruppe perché si accorse che stava per rivelare ad Isa che non era stato un furto, ma la ragazza lo sorprese dicendo: "..succedermi qualcosa visto che non è stato un furto ma una vendetta e penso anzi sono sicura che è stato Jack ad organizzare tutto."

"Come fai a saperlo?" chiese Benji.

"Primo, mettendo a posto mi sono accorta che non mancava niente; secondo la polizia non mi ha neanche accennato alla possibilità del furto anzi non mi proprio detto niente e qui penso che centri tu e terzo l'insulto sul muro del salotto. Non avevo connesso tutte queste cose fino a questo pomeriggio quando sono entrata in casa"

"Lo sai che non ti lascerò tornare qui da sola fino a quando non avremo risolto questo problema" disse Benji.

"Lo so! E per questo che mi piacerebbe se tu ti trasferissi qui con me." Affermò Isa sicura.

"Ma non posso lasciare il residence, devo stare con la squadra."

"Va bene, allora resto da te fino a quando hanno finito i lavori e poi me ne torno qui da sola."

"No, tu da sola non ci stai!" Benji si stava arrabbiando di nuovo.

"Tu non puoi comandarmi, io faccio quello che voglio. Non ho intenzione di scappare perché Jack non accetta il fatto che non voglio stare con lui. Io voglio la mia vita, il mio lavoro e la mia casa. E se non ti va bene vattene via e lasciamo sola!" Isa era veramente fuori di sé.

"Ok, me ne vado!" Benji uscì di casa sbattendo la porta.

Isa non si mosse per un po’ di tempo rendendosi conto solo allora che aveva escluso l'unica persona che amava dalla sua vita.

Benji tornò al residence dove trovò i suoi amici che aspettavano di sapere se l'avesse trovata.

"Sta bene, era a casa sua." Rispose

"E adesso dov'è? Quando torna? Chiese Patty

"E' rimasta a casa quella testarda. Non capisce che rischia a stare sola? Ma quando gliel'ho fatto notare mi ha detto di andarmene e che voleva la vita che aveva sempre avuto." Disse Benji tristemente.

"Cioè?" chiese Bruce.

"Mi ha escluso dalla sua vita!" urlò Benji per poi andarsene nel suo appartamento, voleva stare solo.

Isa fece una cosa che avrebbe dovuto fare subito dopo l'aggressione, chiamò Marcos.

"Dove diavolo eri? Ho saputo di quello che è successo dai ragazzi del pronto soccorso! Potevi almeno degnarti di chiamarmi per dire che stavi bene! Ringrazia il cielo che non ti ho di fronte se no non risponderei più delle mie azioni…"

Isa aveva allontanato il ricevitore dall'orecchio perché Marcos la stava assordando con le sue urla che furono interrotte da Janet, sua moglie. Isa sentì che diceva: "Non ti arrabbiare, ci parlo io"

"Janet, meno male! Tuo marito mi stava rompendo un timpano"

"Ha ragione! Ci hai fatto preoccupare. Adesso hai intenzione di rimanere lì a casa o vieni da noi qualche giorno? E poi sono curiosa di sapere dove sei stata questi due giorni."

"Facciamo così prendo qualche vestito e vengo da voi, con calma ti racconto tutto."

"Ti aspettiamo" disse dolcemente Janet.

"Ok!"

Janet appese il ricevitore è fu investita dalle domande di Marcos "Allora cosa ti ha detto? Dov'è stata? Viene qui da noi?"

"Stai zitto e lasciami parlare! Ha detto che ci racconta tutto quando arriva e si ferma qualche giorno"

"Va bene, la aspetto da basso. Micheal vieni che arriva la zia Isa" disse Marcos

"Andiamo giù ad aspettarla?" chiese il bambino

"Sì, deve vedermi dalla strada che la sto aspettando al varco!"

"Cosa vuol dire aspettare al varco?" chiese Michael

"Quando crescerai lo capirai" gli rispose Janet, poi osservò suo marito e suo figlio andare in giardino per aspettare la povera Isa.

Isa vide Marcos aspettarla di fuori e disse a Diablo: "Guai in vista bello!" Diablo al contrario era contento perché quando stava con il piccolo Micheal si divertiva un mondo.

"Ciao!" disse Isa mostrando un sorriso a 32 denti.

"Guarda te, cerca anche di addolcirmi con il suo musino, ma adesso mi senti.." Marcos fu interrotto da Micheal che saltò letteralmente in braccio ad Isa.

"Zia Isa, lo sai che il papà ti aspetta al varco" disse serio il bambino.

"Lo ha già fatto!" rispose Isa divertita.

Marcos prese il borsone dalla macchina della ragazza ed entrò in casa seguito da Isa, Micheal e Diablo.

Era quasi ora di cena e Janet aveva già apparecchiato per tutti.

"Isa, come stai?" chiese la donna abbracciandola.

"Bene, parliamo dopo di tutto, non vorrei spaventare Micheal." Rispose Isa.

Marcos era roso dalla curiosità ma dovette ammettere che era meglio parlare quando il bambino fosse andato a dormire.

Isa durante tutta la cena cercò di essere allegra, parlava con Micheal cercando di essere la solita Isa, ma non riusciva a non pensare a Benji. Adesso sarebbe stata di nuovo sola ed era per colpa sua, aveva provato per pochi giorni un avita felice ma adesso aveva perso tutto.

"… zia Isa, hai capito cosa ho detto?" la vocina di Michael la interruppe dai suoi pensieri.

"Come? Scusa piccolo ero soprappensiero, mi stavi dicendo?"

Il bambino ricominciò a parlare senza sosta fino alla fine della cena, poi corse a giocare con Diablo.

Janet prese la parola: "Forza Isa dicci tutto, adesso Micheal è troppo impegnato per sentirci."

"Sì, sono proprio curioso di sapere tutto." Disse Marcos.

Isa cominciò a raccontare tutto fino alla discussione che aveva avuto con Benji quel pomeriggio e per poco non cominciò a piangere.

"Non ti preoccupare, vedrai che sistemerai tutto con Benji. E' stata solo una discussione" disse Janet.

"Sei sicura?" chiese Isa

"Certo! Pensa che le prime volte che io e Marcos uscivamo insieme non facevamo altro che litigare e guardaci adesso!"

"Litighiamo ancora!" disse Marcos ridendo.

Isa rise invidiando la felicità dei due e decise che l'indomani, forse, avrebbe chiamato Benji per chiedergli scusa.

Benji non era sceso per cena e così Patty gli aveva portato un vassoio in camera, aveva bussato ma il ragazzo non aveva risposto, allora era entrata lo stesso. Il ragazzo era steso sul letto con gli occhi chiusi.

"Benji, ti ho portato la cena" disse dolcemente la ragazza.

"Grazie, ma non ho fame" rispose.

"Devi mangiare, hai fatto un duro allenamento oggi. Non puoi restare a digiuno."

"Ti ho detto che non ho fame!" disse Benji alzando il tono di voce.

"Non alzare la voce con me signorino! Adesso ti alzi e mangi quello che ti ho portato, ok?"

Benji si alzò e sorrise: "Stai già cominciando a fare la mamma!"

Patty arrossì "Hai ragione! Ma sai che è vero quello che ti ho detto!"

"Va bene, mangio, così almeno mi lasci in pace!"

"Così va meglio"

La ragazza si sedette di fronte a Benji e ricominciò a parlare.

"Sai prima mi ha chiamato Isa"

"E cosa ti ha detto?" il ragazzo guardava Patty speranzoso.

"Ha detto che andava qualche giorno a vivere dalla famiglia del suo collega. Comunque mi ha chiesto come stavi."

"E tu cosa hai risposto?"

"che stavi come stava lei in quel momento" Patty sorrise.

"Ottima risposta!"

"Capita a tutti di litigare, fa parte di un rapporto e poi devi capire anche lo stato d'animo di Isa. Si sentirà impaurita anche se si mostra forte, sicuramente il suo attacco sarà stato uno sfogo di tutta la tensione che aveva addosso in seguito a tutto quello che le è capitato. Quindi ti consiglio di non lasciarla sola, adesso più che mai ha bisogno di te, anche se non lo vuole ammettere. E' stata per così tanti anni da sola che adesso il fatto di dipendere da qualcuno le sembra una limitazione." Patty aveva parlato con calma e sempre con il sorriso sulle labbra, in modo da rassicurare Benji.

"Io non voglio limitare la sua vita! Voglio stare con lei, voglio farla felice!" rispose Benji

"Bravo è così che si parla, adesso finisci di mangiare e fatti una bella dormita, domani cercherai di chiarirti con lei!"

"E se andassi da lei adesso?"

"Perché tu sai dove abita il suo collega?"

"No, a te non l'ha detto?" chiese deluso

"No, ma sono sicura che domani la vedrai sicuramente. Buona notte" Patty si diresse verso la porta e sentì Benji che le diceva: "Grazie Patty, sei una vera amica!"

  
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