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Autore: telesette    15/10/2014    4 recensioni
In quel mentre, stringendomi energicamente per le spalle, Ronald mi spinge a sedere di nuovo lungo la riva e si mette a fissarmi in modo serio e deciso.
Io resto immobile per un istante, confusa e anche un po' spaventata, perché è la prima volta che lui mi guarda così. Non ho mai capito quanto interesse possa aver mai suscitato in lui, a maggior ragione ora che siamo entrambi in costume da bagno, eppure percepisco chiaramente quella forte attrazione reciproca dei nostri corpi così vicini tra loro...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.  
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...  
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.  
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.  
Ciao Gina!

 

***

Lezioni di nuoto
immagini di:
lillywmw & xLillyWonka su deviantART

Ancora non riesco a crederci...

Quando Ronald mi ha chiesto se avevo piacere di fare una gara di nuoto con lui, pensavo si sarebbe messo a ridere spietatamente, una volta confessatogli che non so nuotare. Invece, contrariamente a quanto mi aspettavo, non solo non ha fatto battute sceme per prendermi in giro ma si è addirittura offerto di farmi da istruttore per tutta la durata di questa nostra villeggiatura insieme.
Avrei potuto dirgli gentilmente che non era il caso, che stare dentro l'acqua dove non tocco mi mette sempre un po' d'ansia, oppure spiegargli che sono sempre stata una frana a nuotare sin dai tempi delle elementari.
Invece, eccomi qui.
Immersa nell'acqua del fiume fino al busto, con le membra irrigidite dal freddo e dall'incertezza, mentre Ron cerca in tutti i modi di aiutarmi a vincere la mia paura di affogare.

Cerca di stare rilassata - sorride. - Non puoi andare sotto, lo vedi da te: in questo punto, l'acqua è profonda neppure un metro; e comunque non ti lascio muovere i piedi da sola, finché non ti senti sicura...

Okay, ho una paura folle!
So che dovrei rilassarmi, ma non ci riesco. Il pensiero dei miei piedi che scivolano sul fondo, per la mancanza di stabilità a contatto con l'elemento liquido, mi fa sentire le gambe come di gelatina. Ron è più pesante di me, e ha una buona capacità di sorreggermi, ma sono io che mi sento ridicola in queste condizioni.
Ho dimenticato perfino il costume intero a casa, tanto credevo di non averne bisogno, ed è la prima volta che metto il bikini in presenza di qualcuno.

Dio, è così imbarazzante...
- Ma no, dai - risponde Ron, cercando di mettermi a mio agio. - Vai benissimo, credimi, devi essere solo un po' meno rigida!
- Ronald... Per favore, lasciamo perdere, non mi sento bene...
- No, Hermione, ascolta - esclama lui con pazienza. - Neppure tu hai imparato il contenuto di TUTTI i libri di Hogwarts in un giorno solo, dico bene?

Annuisco debolmente.

- Ecco, fai finta che siamo a scuola: ricordi la nostra prima lezione di volo?
- Me la ricordo, ma che cosa c'entra?
- Beh, quando si è a bordo di un manico di scopa, l'equilibrio è la cosa più difficile da trovare... Rilassati, pensa di galleggiare in aria, invece che in acqua!

Di nuovo provo a seguire il suo consiglio.
Chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo, e cerco di scendere col busto sott'acqua senza poi mettermi ad urlare.
Purtroppo le goccioline d'acqua, scorrendo dai laccetti fradici del costume, a contatto con la mia schiena ancora parzialmente asciutta sono come tanti piccoli aghi appuntiti.
D'istinto mi viene di serrare le braccia al collo di Ron, rischiando quasi di soffocarlo, e mi irrigidisco ancora di più al pensiero di finire con la testa sotto e non sapere più dove aggrapparmi. Stavolta è Ronald che si ritrova per un attimo senza equilibrio, incespicando a causa del mio goffo modo di reggermi a lui, e deve faticare non poco per sostenere tutto il mio peso accostando la schiena contro la riva.

- D'accordo, riprendiamo un attimo fiato - mormora.
- Ronald, mi dispiace... E' che proprio non ci riesco, sono negata...
- Ma smettila - taglia corto lui con una smorfia. - Quando papà mi ha ficcato la testa sott'acqua, più o meno verso i cinque anni, strillavo e annaspavo anche peggio di te; è così per tutti, non si scappa, è dalla paura che viene il desiderio e lo stimolo di rimanere a galla... Il resto viene da sé! 

Silenzio.
La sua mano gentile va ad accarezzarmi i capelli e la guancia, cercando di rincuorarmi, ma io non riesco neppure a guardarlo negli occhi senza provare tantissima vergogna. Passi il fatto che sono qui mezza nuda, e che le sue braccia attorno alla vita mi fanno sentire tuttaltro che rilassata, ma proprio non mi va giù di essere così tanto incapace in qualcosa che lui invece sa fare benissimo.
A scuola non è mai stato così, nella maggior parte dei casi almeno.
Le uniche cose in cui Ronald è in grado di eccellere, visto che lo studio non è proprio il suo forte, sono sempre state gli Scacchi e il Quidditch. Essendo io negata per entrambe le cose, pur riconoscendo la sua bravura, ho sempre cercato di ignorare la mia incapacità per non sentirmi in qualche modo "inferiore" proprio con lui.
Ma stavolta è diverso!
Stavolta sono io che ho bisogno di imparare qualcosa da Ron, e nessun libro può aiutarmi, ma proprio non riesco ad accettare che lui mi veda così tanto imbranata.

- Ehi - sussurra. - Hermione, devi avere pazienza, stai appena imparando!
- Ma io non voglio imparare - esplodo io furibonda. - Non sono capace, non lo sono mai stata, stiamo solo perdendo tempo...
- Basta così, smettila - ribatte lui severo. - Un conto è dire "non posso" e un conto, invece, è dire "non voglio"... Certo, io non posso obbligarti a fare qualcosa che non vuoi; ma se dici di non volere imparare a nuotare, con o senza il mio aiuto, sei tu che te lo impedisci da sola!
- Dove l'hai sentito questo?
- Me lo hai detto tu - sottolinea beffardo. - Sì, detto da te, era un po' diverso... Ma il senso è comunque identico: se vuoi fare una cosa, indipendentemente da cosa si tratti, devi "convincerti" di poter fare quella cosa, altrimenti è inutile!
- Ronald, rispondimi sinceramente - gli chiedo io seria, guardandolo dritto negli occhi. - Pensi davvero che io possa essere capace di nuotare?

Sorride.

- Tu puoi fare tutto - risponde. - Tutto quello che vuoi: leggere, scrivere, fare incantesimi, volare sulla scopa, correre, saltare, nuotare... e anche prendere a pugni Malfoy, con mio sommo piacere!
- Oh, Ron...

Subito scoppio a ridere, dimenticando per un attimo tutto il resto, allorché lui mi prende piano per le braccia e mi sorregge nuovamente per la vita.

- Ecco, esattamente questo - osserva, facendomi ruotare meccanicamente le spalle con movimenti regolari. - Invece di irrigidirti, sciogli per bene i tuoi muscoli e asseconda il movimento del corpo nell'acqua, come se stessi ballando quasi...

Così dicendo, senza smettere di tenermi per mano, mi porta di nuovo al centro del fiume e subito mi aiuta ad assumere confidenza con questo ambiente.
Ho freddo, ma sento anche caldo allo stesso tempo, e lui è sempre vicino a me per assistermi ed incoraggiarmi.
So quello che devo fare, anche se ho paura, ma so anche che la mano ferma e sicura di Ronald mi permette di restare a galla come e meglio di qualsiasi salvagente.

Non irrigidirti - borbotta. - Ruota il busto, lascia che il tuo bacino sia senza peso, e stendi le gambe in avanti come se andassi a dormire!
- Ma...
- Fidati, ci penso io a sorreggerti dietro le spalle, tu fai solo come ti dico!

Sembra davvero sicuro.
In effetti, malgrado la mia ancora evidente incertezza, ora riesco a smettere di toccare il fondo con i piedi. Ronald ha inteso formare una sorta di cuscinetto con le braccia, per consentirmi di appoggiare la schiena, e mi permette di galleggiare sul dorso da ferma. La parte superiore del corpo è ancora piuttosto rigida: sento il tocco di Ron sulla pelle, nel mentre che il suo braccio mi cinge il busto sott'acqua, eppure riesco a reclinare il capo all'indietro lasciando i miei capelli sciolti e disordinati a galleggiare come tanti ciuffi secchi di stoppa.

- Bene così - sussurra. - concentrati sulla sensazione dell'acqua attorno a te, non ti spaventare!
- Tu però non lasciarmi andare, okay?
- Veramente, stai già galleggiando da sola da più di un minuto!
COSA ?!?

Ma è pazzo!
Dirmelo così, candidamente, facendomi quasi prendere un colpo. E' un miracolo se, annaspando e inghiottendo acqua, non mi viene da soffocare. La cosa ridicola è che sto tecnicamente "affondando" in un metro scarso d'acqua, sollevando grandi spruzzi con le braccia per rimanere con la testa fuori, e il pezzo di sopra del costume mi si è tutto spostato.
Roba da matti, mi ritrovo praticamente con mezzo seno nudo e non posso nemmeno coprirmi con le braccia, per paura di andare sotto.
Mi ci vuole qualche secondo, prima di rendermi conto che posso tranquillamente "sedermi" un attimo sul fondo e rialzarmi in piedi come se niente fosse.

Sei un idiota - strillo io furibonda, aggiustandomi nervosamente il costume.
- Ma se non ho fatto niente - protesta. - Stavi nuotando praticamente da sola... Che cosa c'entro io?
- Stavo morendo di paura...
- E stavi nuotando!
- Potevo morire...
- Stavi nuotando!
- Sei un incosciente, un irresponsabile, un... un...
- Hermione... Tu stavi nuotando!

Improvvisamente me ne rendo conto.
Che stupida!
Mi sono così arrabbiata, più per l'inconveniente del costume che per lo scherzo in sé, che non mi sono accorta della cosa più importante. Ronald è riuscito ad infondermi così tanta sicurezza che, senza nemmeno accorgermene, ero già in grado di muovermi e nuotare da sola.

- Te lo avevo detto, sciocchina - sorride lui dolcemente. - Perché non mi ascolti, qualche volta?
- Non devi farmi di questi scherzi - sussurro io, arrossendo per l'imbarazzo e per la vergogna. - E poi non dovevi guardarmi, sei un maniaco!
- Cosa ?!?
- Non fare il finto tonto, sporcaccione!
- Hermione, tu stai delirando, l'acqua deve farti proprio male...
- Lo hai fatto apposta per sbirciarmi il seno, confessa!

In quel mentre, stringendomi energicamente per le spalle, Ronald mi spinge a sedere di nuovo lungo la riva e si mette a fissarmi in modo serio e deciso.
Io resto immobile per un istante, confusa e anche un po' spaventata, perché è la prima volta che lui mi guarda così. Non ho mai capito quanto interesse possa aver mai suscitato in lui, a maggior ragione ora che siamo entrambi in costume da bagno, eppure percepisco chiaramente quella forte attrazione reciproca dei nostri corpi così vicini tra loro.
So che non dovrei mostrarmi così dinanzi a lui, che dovrei sottrarmi a questa sua improvvisa irruenza, ma il fatto è che non riesco a respingerlo.
Non riesco a resistere a che lui mi guardi così, quasi mi stesse spogliando con gli occhi, e difatti non reagisco neppure adesso che le sue dita scivolano a slacciarmi il costume dietro la schiena.

- Ronald... Che... Che stai facendo?
- Io non voglio "sbirciarti" - risponde. - Sei la mia ragazza, non ne ho bisogno!
- Ronald, ti prego... Mi vergogno!
- Non devi, non c'è nulla di male - sussurra lui, sciogliendomi anche i laccetti dietro al collo, costringendomi a coprirmi con le sole braccia. - Avrò pure il diritto di vedere quanto sei bella, no?

Io che cerco pudicamente di nascondere le mie nudità davanti al suo sguardo, invano, mentre lui mi abbraccia più forte per sentire il mio seno che preme contro il suo petto.
Le sue labbra che si chinano a sfiorarmi leggermente il collo.
Poi giù, lungo la spalla, riempiendo di baci ogni centimetro della mia pelle. 
Ed io, incapace di resistere oltre alle sue effusioni, mi lascio andare ad abbracciarlo con tutta me stessa, sentendo chiaramente l'amore e il desiderio sincero nel morbido tepore della sua bocca.

- Allora, per... per le lezioni... - chiedo io, ansimante, non senza un piccolo gridolino di passione. - Come facciamo... per il nuoto?
Domani - sussurra, continuando a baciarmi sotto la guancia dove sono più sensibile. - Domani facciamo lezione doppia, non ti preoccupare!

FINE

   
 
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