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Autore: Maria_Kurenai    15/10/2014    2 recensioni
Kat e' una ragazza come tante, una liceale introversa e timida che, per vari motivi, non ha mai voluto rischiare nella vita. Tutto cambia quando decide di partecipare all'audizione di un nuovo gruppo che cerca una cantante. Dopo aver riflettuto a lungo Kat decide di partecipare all'audizione, ma quello che la aspetta e' molto piu' di quello che avrebbe immaginato.....
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1: Audition



Osseravi per l'ennesima volta il volantino giallo un po' stropicciato che avevo in mano e sospirai profondamente. 
La mattina prima una ragazza bionda e minuta mi aveva infilato in mano quel volantino all'entrata della scuola: a quanto pareva un gruppo alternative stava cercando una cantante e quel pomeriggio avrebbero tenuto le audizioni a qualche isolato di distanza dalla scuola. 
All'inizio avevo avuto l'impulso di appallottolare e gettare quel pezzo di carta nella spazzatura, ma qualcosa mi aveva trattenuta dal farlo. 
Per un istante avevo considerato l'idea di presentarmi a quell'audizione. Mi era sempre piaciuto cantare e, nonostante non l'avessi mai fatto in pubblico, forse quella sarebbe stata una buona occasione per testare le mie capacita', ma cosi come il pensiero era nato dentro di me, mori dopo pochi istanti. Io? Cantare? No, non era una cosa tangibile.
Cosi avevo infilato il volantino nella borsa e mi ero diretta verso l'aula 18, dove si sarebbe tenuta la mia prima lezione di quella mattina e mi ero completamente scordata di quel foglio giallo fino a quel momento.
E la pazza idea di presentarmi a quell'audizione riaffioro' di nuovo tra i miei pensieri. Andare o non andare? Sicuramente ci sarebbero stati cantanti di gran lunga migliori di me a quell'audizione, c'era davvero bisogno che mi presentassi anche io? Una ragazza qualsiasi, con una voce che poteva benissimo essere percepita come mediocre?
Volevo davvero che un gruppo di sconosciti mi giudicasse facendomi possibilimente sentire uno schifo?
Forse, dopotutto, non ne valeva la pena, ma qualcosa dentro di me continuava ad implorarmi di ripensarci. Forse, una parte di me, voleva semplicemente darsi una possibilita', non per compiacere qualcun'altro, ma per compiacere me stessa. 
Ero sempre cosi abituata a rigiarmi nelle mie piccole sicurezze che non mi concedevo mai qualche piccola pazzia. Forse era per questo che quella stupida audizione mi stava mandando in crisi, perche in fondo anche io volevo fare qualcosa della mia vita che non fosse il nascondersi per paura del giudizio altrui. 
Cosi, nonostante la titubanza iniziale, decisi di volerci provare. Sarei andata a quell'audizione e, a prescindere da come sarebbe andata, avrei fatto del mio meglio. 

Dopo l'ultima lezione mi ero incamminata verso Cadence Street, un piccolo violotto a due isolati dalla Millington High. Avevo seguito le indicazioni del volantino il quale diceva che le audizioni si sarebbero tenute in un piccolo capannone situato alla fine della strada, ma piu' mi avventuravo in quel posto e piu' mi domandavo se mi trovassi nel posto giusto: ad occhio e croce quello era un quartiere residenziale. 
Ad ogni modo andai avanti e, nascosto dietro ad un alto palazzo di cinque piani, al di la' di un piccolo parco dall'erba incolta, vidi quello che aveva tutta l'aria di essere un piccolo capannone semi-abbandonato. 
Attraversai il parco seguendo un piccolo sentiero scavato nell'erba folta e, in fine, mi trovai davanti al capannone, il quale era alto piu' o meno quanto un appartamento di due piani. Le pareti esterne erano colorate di un grigio scuro scrostato dal sole e, le poche finestre che c'erano erano state fracassate. 
Visto cosi quel luogo pareva quasi un luogo nel quale compiete un omicidio piu' che un luogo nel quale intrattenere un'audizione. 
Percorsi il lato dell'edificio fino ad arrivare sul retro dove scorsi un grosso portone di ferro arrugginito semi-aperto. 
Mi domandai se ci fosse qualcuno in quel posto o se ci fossi solo io, ma proprio mentre mi incamminavo verso la porta, due ragazze vi uscirono. Una era magra, piena di piercing e portava un pesante chiodo di pelle, l'altra aveva i capelli tinti di fucsia acceso e si stava accendendo una sigaretta fra le labbra.
Le due mi diedero un'occhiata veloce e, senza soffermarsi troppo du di me, presero a parlare tra loro e scompraverso dal lato dell'edifico dal quale ero appena arrivata. 
Cio' mi diede la conferma che ci fosse effettivamente qualcuno in quel capannone, ma mi domandai se sarei stata fuori luogo. Insomma, avevo addosso l'uniforme scolastica e niente, niente di me aveva alcunche' di particolare, come le due ragazze che mi erano appena passate accanto. 
Proprio mentre avevo perso coraggio, decidendo di girare sui tacchi e tornare a casa, una terza ragazza sbuco' dal capannone.
Aveva i capelli corti e neri sistemati in un ciuffo che le ricadeva sugli occhi color mogano, un viso dai tratti decisi, ma dolci ad un tempo. Indossava un giacca nera dai bottoni d'argento, una canottiera boredeaux sotto di essa, un paio di leggings strappati e un paio di stivaletti neri con le borchie. 
I suoi occhi catturarono i miei all'istante e non potei fare a meno di rimanere intrappolata nel suo sguardo. 
-Sei qui per l'audizione?- domando' con nonchalance, quasi non si fosse nemmeno accorta della mia ordinarieta'.
-I-io...credo di si, si.- risposi, senza troppa convinzione.
La sconosciuta mi guardo' per qualche istante, poi un leggero sorriso le incurvo' l'angolo della bocca, quasi come se la mia risposta le avesse fatto tenerezza. 
-Ero appena venuta fuori per fumarmi una sigaretta, ma visto che sei qui, meglio non farti aspettare. Seguimi- mi ordino' la ragazza, appoggiando la marlboro che stringeva fra le dita dietro all'orecchio destro per poi scomparire di nuovo dentro al capannone. 
Trassi un respiro profondo e, tentando di ignorare il nervosismo che mi attanagliava lo stomaco, la seguii. 
Il capannone era piu' luminoso e pulito di quanto non mi aspettassi: c'era una piccola zona relax munita di divani e proiettore puntato contro una delle pareti, c'era quella che pareva una piccola cucina e in fine, contro alla parete piu' lontana era sistemato un piccolo palco di legno sul quale erano stati sistemati degli amplificatori, una batteria, un pianoforte e un paio di micorfoni. 
La ragazza dai capelli neri si diresse verso al palco e, fu in quel momento che mi accorsi del ragazzo alla batteria e di quello seduto sul fondo del palco con una gibson sistemata in grembo. 
-Ragazzi, cen'e' un'altra- disse la ragazza, facendomi cenno di seguirla sul palco. 
Obbedii e la raggiunsi tenendo gli occhi bassi. Mi avvicinai al gruppo abbastanza da non sentirmi a disagio. 
-Bel salto di qualita', da due punk assatanate ad una scolaretta insicura.- disse il ragazzo alla chitarra. A quelle parole non potei fare a meno di alzare lo sguardo su di lui, pronta a controbattere, ma persi le parole quando mi accorsi che era bello da far paura. 
Era alto, snello, aveva i capelli corti e neri, un piercing sul labbro inferiore, portava una maglietta nera stampata che aderiva perfettamente al suo corpo definito, anfibi slacciati e un paio di jeans neri. La cosa che mi colpi piu' di tutte furono i suoi occhi: uno era azzurro e l'altro di un grigio pallidissimo che gli donavano uno sguardo famelico e straziante da angelo dannato. 
-Adam, non fare lo stronzo, magari si spaventa.- stavolta fu il batterista a dar voce ai suoi pensieri, i suoi occhi verde smeraldo eranno puntati su Adam e lo osservavano con una straziata ironia. Il ragazzo si passo' una mano fra i capelli rosso sangue e, dopo essersi sistemato il colletto della camicia denim che indossava domando', rivolto a me:
-Allora, cosa canti?-
In quel momento mi riscossi dalla mia trans e mi resi conto che non avevo una canzone da canatere. Come diavolo avevo fatto a scordarmi di prerare l'unica cosa che mi sarebbe servita per l'audizione? Mentre riflettevo sulla risposta da dare sentii l'agitazione crescere dentro di me e tentai di scavare nella mia memoria alla ricerca di una canzone coerente con quel contesto. 
Alla fine presi una decisione e dissi:
-Cantero'" Give you my all" degli "Eyes Set To Kill" -
-Bella scelta- commento' la ragazza dai ceplli neri mentre faceva cenno agli altri due di seguirla giu' dal palco. 
Cosi rimanemmo solo io ed il microfono sulla piccola piattaforma di legno, mentre tre paia di occhi mi osservavano, riluttanti.
Ok, mi dissi, non lasciarti prendere dallo sconforto, se farai schifo almeno saranno satati solo questi tre sconosciuti ad assietere al tuo sfacelo
Cosi, dopo aver aggiustato l'altezza del microfono e dopo avergli dato un paio di colpetti con l'indice per appurare che funzionasse, trassi un profondo respiro e, quasi per istinto, chiusi gli occhi, prima di liberare la mia voce, quella voce che si portava dentro il senso di una vita. 
Prima di renderemene conto ero arrivata alla fine della canzone e, fu in quel momento che mi ricordai di dove fossi e costa stessi facendo, si, perche' per istanti interminabili avevo scordato tutto cio' che mi stava attorno.
Aprii gli occhi, ma non ebbi il coraggio di guardare quelle persone negli occhi. Oddio, come gli ero sembrata? 
Per qualche istante che mi pareve una vita, nessuno disse niente e, presa dal panico, mi allontanai dal microfono.
-Io...non ho mai cantato in pubblico e...mi dispiace.-fu tutto quello che riuscii a dire.
Scesi dal palco e superai il terzetto, pronta ad andarmene, ma la ragazza dai capelli neri mi afferro' per il braccio inducendomi a voltarmi verso di lei.
Quello che lessi nei suoi occhi mi scombussolo'.
-La tua voce...deve essere nostra.- sussurro' e, potei vedere dagli sguardi dei suoi compagni che erano d'accordo con lei.






Piccola nota: 
Salve a tutti cari lettori ! Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia invogliato a continuare a leggere il seguito. 
Vi dico gia' da ora che gli updates dei nuovi capitoli non saranno regolari e questo e' dovuto a molte cose, in particolare ai miei impegni quotidiani che di solito mi portano via molto tempo!
Cerchero' comunque di non farvi attendere troppo!
Vorrei ringraziare in anticipo tutti quelli che decideranno di dare una chance a questa piccola serie e a quelli che decideranno di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensano della storia!
Il vostro parere per me e' molto importante, soprattutto se e' mirato a migliorare la qualita' del mio lavoro :) 

Un bacio, 
Kure
  
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