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Autore: RadioPotter    15/10/2014    0 recensioni
Una studentessa Serpeverde molto affezionata alle cucine di Hogwarts decide di portare avanti un suo "progetto extra-scolastico".
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dobby, Elfi domestici, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La solitudine dei calzini spaiati
91volteMe



Nel castello c’é sempre vita: gente che passeggia per i corridoi, studenti nelle aule a fare lezione, fantasmi che girano a zonzo passando tra un muro e l’altro, ma c’é anche chi va in Sala Grande a studiare e, chissà come mai, c’é sempre qualcosa da mangiare. Quanto sono buone le cose che appaiono sui tavoli come per magia, beh quasi! Sì, perché tutte quelle cose sono preparate da qualcosa o meglio qualcuno ed io so benissimo che si tratta degli elfi domestici della cucina.
Un giorno, mentre giravo per i corridoi leggendo un libro molto interessante e sgranocchiando una mela, non sapevo neanche dove mi stessi dirigendo quando sbattei contro un arazzo e quello che c’era dietro. Cadendo per terra, tornai in me dalla botta e vidi questo paramento bellissimo che ritraeva un banchetto fantastico, un po’ come quelli che si fanno ad inizio anno. Sentii delle voci e mi nascosi, sembravano quelle di due elfi che conoscevo bene; diedi una sbirciata nella loro direzione: uno era vestito tutto colorato e un po’ strano, l’altro aveva una specie di sacco di patate. Quando mi passarono davanti, saltai fuori dal mio nascondiglio:

“ Dobby! Belli quei calzini, dove li hai presi? Li voglio anche io, sono bellissimi!”

Dobby e l’altro elfo, presi alla sprovvista, sobbalzarono:

“Signorina Meme! Mi ha davvero spaventato. Mi fa piacere che alla signorina piacciano i miei calzini, in realtà mi sono stati regalati dal Professor Primuslune, ma come sta la signorina?”

“Benone Dobby! Ti vedo in gran forma. Ah, ciao Teddy! Come stai?” L’altro elfo mi salutò sommessamente e rispose con un filo di voce dicendo di stare bene. “Allora, cosa state facendo di bello? Andate in cucina?”

“Certo signorina. E dove, altrimenti?!” L’elfo accompagnò questa frase con un piccola risatina di ironia.

“Dobby, posso venire con voi anche io?”

“Signorina lo sa benissimo che non le è permesso. E poi non dovrebbe studiare?”
“No, ora ho delle ore buca e ho già finito i compiti, infatti stavo girando a zonzo mentre leggevo un libro preso in biblioteca. Dai Dobby! Ti prego! Lo sai che faccio la brava e non lo dirò a nessuno come al solito, vi darò solo un aiutino.” In quel momento sfodererai la mia faccina dolce migliore. Sì, perché non era la prima volta che entravo nelle cucine.

Alla fine Dobby cedette: “Va bene, ma non deve restare troppo tempo.”

“Grazie Dobby! Sei il migliore!” Sorrisi a trentadue denti e lo abbracciai.

Dopo un attimo di imbarazzo, Dobby, Teddy ed io entrammo in cucina. Quel posto mi lascava sempre senza fiato, era uno dei miei luoghi preferiti del castello. Al centro c’erano quattro tavolate di legno come quelle della Sala Grande e tutto attorno elettrodomestici che i babbani potevano solo sognare.

Tutti gli elfi mi guardarono un po’ straniti anche se mi salutarono. Io andai subito da Sally, lei era la mia preferita: era Dobby al femminile, con un vestito tutto colorato ed era anche la migliore tra i pasticceri. La abbracciai, sapevo di essere anche io la sua preferita perché ogni sera a cena trovavo sempre un dolcetto speciale per me, creando grande invidia tra tutti i Serpeverde.
Dopo i saluti, le dissi che ero lì per aiutarla e ci mettemmo subito a lavoro. Mentre stavamo chiacchierando, notai che Sally e Dobby erano gli unici vestiti e che stavano al caldo, così chiesi: “Perché gli altri non hanno vestiti come voi?”

Dobby rispose: “Perché noi siamo liberi ed abbiamo scelto di lavorare qui, ma tutti gli altri sono ancora schiavi.”

“Beh, sono sicura che se chiedeste al Preside dei vestiti e di essere liberi non ve lo negherebbe mai. E poi non sarebbe bellissimo se tutti potessero imparare a cucinare da voi? Avere dei corsi di cucina e voi i professori… sarebbe bellissimo!”

Tutti gli elfi mi guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata, Dobby si rotolava a terra a causa dell’ilarità provocata dalla mia affermazione e Sally aveva addirittura le lacrime agli occhi, ma io dicevo sul serio. Quando riuscirono a tornare seri, mi dissero che non sarebbe stato possibile.
Nei giorni successivi ci pensai molto e decisi di iniziare una raccolta. Creai un cestino di vimini e un cartello con scritto: “Raccolta di Calzini Spaiati. Se i tuoi calzini non hanno più un compagno, dai loro la possibilità di trovare una grande compagnia. Non lasciarli da soli, dagli un’altra vita.” Tutti, quando portavano i loro calzini, chiedevano cosa ne avrei fatto, ma la mia risposta era sempre un po’ vaga: “Ho qualche idea, ma non so ancora esattamente come concretizzarla.”

Dopo qualche settimana il cesto ormai straripava, così decisi di andare a parlare con il Preside. Presi il contenitore di vimini e mi diressi verso il suo ufficio. Una volta ottenuto il permesso di entrare, gli spiegai tutta la storia: raccontai che qualche volta andavo nelle cucine ed infine gli esposi le mie idee. Quando ebbi finito, il Preside alzò lo sguardo su di me e mi disse semplicemente:

“ È un’idea straordinaria! Se riuscirai a trovare abbastanza iscritti per i corsi, ti assicuro che verranno fatti. Per quanto riguarda i calzini vorrei essere con te di persona.” E mi sorrise.

Mentre ci dirigevamo assieme verso le cucine, ero felicissima. Entrai, appena gli elfi mi videro mi salutarono calorosamente, soprattutto Dobby e Sally. Quando entrò anche il Preside si ammutolirono immediatamente. Il Preside sorridendo mi disse: “Beh vedo che sei più amata di me, quindi preferisco che sia tu il mio portavoce.”

Arrossii subito, non era mia intenzione essere più amata del Preside. Cercai di riprendermi presto e iniziai a parlare, anche per togliermi da quell’imbarazzo:

“Bene cari amici, il Preside ed io siamo qui perché c’è una sorpresa per voi. In queste settimane ho fatto una raccolta e hanno partecipato tutti i presenti nel castello, qui con me ho una cesta di calze, che grazie anche al consenso del Preside serviranno, oltre che a scaldarvi, a rendervi tutti liberi! Ovviamente se vorrete sarete sempre ben accolti. So che non è tanto, ma è un inizio. Inoltre sempre grazie al consenso del Preside, nei prossimi giorni inizierà una raccolta di firme per chi vorrà partecipare a dei corsi di cucina e voi sarete i professori! Anche perché chi meglio di voi potrebbe farlo?! Detto questo, ora vi lascio con il Preside così se vorrete, potrete fargli tutte le vostre domande! Di calze vi assicuro che ce ne sono in abbondanza per tutti.” Gli elfi scoppiarono in un urlo di gioia generale, si gettarono sulla cesta e sommersero il preside di domande a cui fu ben lieto di rispondere. Dobby e Sally mi saltarono addosso piangendo dalla gioia e mi ringraziarono per quello che avevo fatto.
Passarono i giorni e le iscrizioni per i corsi di cucina e pasticceria aumentarono, tanto che ci dovettero suddividere in gruppi.
Sally era la nuova Professoressa di pasticceria ed io ero diventata la sua aiutante. Dobby e Teddy, assieme ad altri elfi, si occupavano di vari corsi di cucina.

Gli elfi erano liberi e fu così che anche quei calzini raccolti, rimasti soli per tanto tempo e mai più usati, avevano finalmente trovato un nuovo compagno, un fratello magari non gemello, ma d'altronde chi siamo noi per giudicare queste cose?

Note:
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