Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: ___Page    15/10/2014    1 recensioni
Anche la ciurma più pazza del mondo ha bisogno di intrattenersi, tra un nemico e l'altro, durante la traversata del Grande Blu.
Una raccolta mista (Drabble, Flashfic e One-shot) che attinge ai ricordi di infanzia. Naturalmente ZoNami e con qualche probabile capitolo RuRobin. E poi magari chissà, nel frattempo potrebbero aggiungersi altri pairing.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, RufyxRobin, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SETTIMO GIOCO






Attraversò il ponte a passo di carica, diretto verso il sottocoperta.
Riusciva a malapena a contenere il ringhio che gli scuoteva il torace, masticando insulti e imprecazioni che si rigiravano sulla sua lingua.
Non gli piaceva quello che aveva sentito, proprio per niente.
Non gli piaceva perché era uscito dalla bocca del capitano e al novantanove virgola nove per cento Rufy era incapace di cogliere le sfumature di ciò che gli veniva detto.
Rufy.
Non lui.
Lui le sfumature le coglieva benissimo, o almeno le sfumature di quella situazione.
Perché forse era un baka ma se gli toccavano la SUA roba diventava improvvisamente intuitivo e pieno di risorse.
E qui si trattava decisamente di roba sua.
Sì, perché anche se lei ancora non lo sapeva, Nami era solo sua.
E gli dispiaceva davvero di doverlo affettare, perché gli stava simpatico, molto simpatico davvero, avrebbe potuto considerarlo quasi un amico.
Ma non c’era amicizia che tenesse in quel frangente.
 
Dormiva sereno sul ponte, con la schiena appoggiata alla paratia, nella sua solita posa.
Seduti sulla balaustra, Usopp e Rufy pescavano, o almeno tentavano di pescare i pochi pesci che non erano fuggiti dopo che Franky aveva cercato di procurare loro la cena usando il radical beam.
-Robin, cosa ci fai con l’Eternal Pose?!-
Si era limitato a socchiudere l’occhio, ostentando calma mentre tutto il suo corpo si tendeva, in allarme e pronto a scattare.
Che Nami stesse male?!
-La navigatrice mi ha chiesto di controllare la rotta per lei, è impegnata!-
-Ah sì!- intervenne Rufy, con il suo solito tono gioviale -Mi ha detto che doveva giocare all’Allegro Chirurgo!- affermò, facendo calare il silenzio attorno a sé.
Zoro spalancò l’occhio buono, guardandosi intorno e notando un’assenza che non gli piaceva per niente.
Non ci aveva fatto molto caso quando era uscito dal sottocoperta, ma ora il fatto che Law non fosse lì assumeva tutto un altro significato.
 

Rischiò di scardinare la porta mentre l’apriva con violenza, la katana già mezza sguainata, direzione cabina delle ragazze.
Perché sarebbe stato davvero troppo se Torao avesse osato persino utilizzare il dormitorio maschile.
Uno strano suono usciva di tanto in tanto attraverso la porta aperta della biblioteca, riecheggiando nel corridoio ma non ci fece molto caso, era troppo impegnato a captare ben altri rumori provenienti da un’altra stanza.
Lanciò un’occhiata all’interno della stanza, passando davanti all’uscio spalancato, registrando vagamente ciò che i suoi occhi avevano visto, mentre proseguiva lungo il corridoio di gran carriera.
Si bloccò di colpo, allertato.
Cos’aveva visto?!
Camminando all’indietro ritornò sui propri passi, fino a trovarsi ad occupare con la sua imponente mole lo spazio vuoto tra gli stipiti della porta della biblioteca.
Si concentrò meglio sulla scena che gli si presentava davanti mentre i muscoli si rilassavano e la lama tornava a trovare alloggio nel suo fodero.
 
***

Scosse la testa, domandandosi perché ancora si ostinava a stupirsi delle stranezze di quella ciurma.
Gli erano bastate poche ore per capire di essere finito in un covo di pazzi ma la sua curiosità non conosceva limiti.
Per questo mentre si dirigeva dalla cabina verso il ponte e aveva notato lo spadaccino addossato allo stipite della porta della biblioteca, si era soffermato ad esaminare la situazione, non riuscendo a non accigliarsi.
Perché sì, i Mugiwara erano strani ma perché mai il loro vicecomandante dovesse starsene lì, con un sorriso ebete sulla faccia, a guardare Nami-ya e Tony-ya che giocavano all’”Allegro Chirurgo”, questo sarebbe rimasto sempre un mistero.
 
 
  
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