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Autore: harlequinn    15/10/2014    5 recensioni
[ Thomas / Newt ] Disneyland!AU.
Thomas sviene davanti ad un teatro durante una gita a Disneyland e quando si risveglia c’è un carismatico e attraente Peter Pan a prendersi cura di lui.
L’happy ending non è poi così irraggiungibile, no?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Newt, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto ciò che Thomas ricorda è che quel giorno lui, Minho e Chuck avevano organizzato una piccola gita a Disneyland, e che adesso si trova sdraiato in un qualche letto molto scomodo in una stanza totalmente buia.
La prima cosa che gli salta alla mente è oh mio dio, sono stato rapito a Disneyland, ma quando prova ad alzarsi non c’è nulla a bloccarlo, e a meno che non si trovasse in un qualche bunker sotterraneo dubita di essere stato sequestrato.
Il terrore del momento quindi cala lentamente, lasciando spazio alla confusione e alla curiosità; dove si trova? E chi l’ha portato lì?
Il ragazzo si siede sul letto e cerca di abituarsi al buio, rendendosi conto che alla fine poi così buio non era e poteva distinguere abbastanza bene ciò che lo circondava: si trovava in un teatro vuoto, sopra il palco e su un letto di scena, ergo fatto probabilmente di legno con qualche coperta tirata sopra.
Thomas si tira in piedi, sentendo la testa girare un po’, ma invece di tornare a sedersi inizia a camminare, ascoltando l’eco dei suoi passi sul legno scricchiolante del palco. Era un po’ inquietante e gli ricordava quella puntata di Piccoli Brividi con il Fantasma Dell’Opera, ma scrolla via quel pensiero e si avvia cautamente verso i gradini che portano fra il “pubblico”.

« Oh cielo, che ci fai in piedi? Torna a sdraiarti subito! »

Una voce lo fa saltare, portandolo a guardarsi intorno con aria persa, cercando di localizzare il ragazzo che gli ha appena ordinato di tornare a “letto”.

« Non è un letto. E’ una tavola di legno…e--- cosa sta succedendo? Perché sono qui? Dove sono i miei amici? »

Thomas è ben conosciuto per fare un sacco di domande ed avere sempre la faccia di qualcuno che non ha idea di cosa stesse succedendo, e in quel caso è vero al cento per cento.

« Suvvia, non essere schizzinoso. Dopotutto quando sei svenuto sei rimasto sdraiato sul pavimento sporco…cosa vuoi che sia una tavola di legno? »

C’è del divertimento nella sua voce, e tutto d’un tratto le luci vengono accese, accecandolo per qualche secondo prima di mettere a fuoco l’enorme teatro in cui si trovava.
Bhé, almeno è ancora a Disneyland. Adesso deve solo trovare i suoi amici e andarsene a casa, a quel punto.

« Svenuto? Ma che dici? »

Thomas non sa perché ma si ritrova ad arrossire come un ragazzino quando poggia lo sguardo sul biondo vestito di verde – Peter Pan, senza dubbio – con il sorrisetto di chi sa di aver sempre ragione, e probabilmente ce l’ha visto che la sua versione dei fatti è irreperibile dato che ha perso i sensi ed un pezzo di memoria, al momento.

« Ti ho trovato svenuto qui fuori e ho deciso di portarti dentro e lasciarti riposare finché non ti fossi svegliato. Dovevo forse lasciarti in terra? »

Il ragazzo arrossisce ancor di più perché il biondo non ha tutti i torti, ed invece di stare a lamentarsi deve prima di tutto ringraziarlo per averlo aiutato.
Thomas sospira, grattandosi la nuca con fare estremamente imbarazzato. L’altro sembra tutt’altro che arrabbiato, piuttosto ha lo sguardo divertito mentre lo osservava attentamente, non nascondendo neanche il fatto che lo stesse guardando da testa a piedi, piuttosto soddisfatto da quello che vede, a quanto pare.

« No, no…grazie. Per avermi aiutato, dico. Sei stato molto gentile…Peter Pan? »

Cerca di buttarla sullo scherzo, sedendosi sulle scale quando sente la testa girare per qualche istante.
Il sorriso divertito del ragazzo sparisce e si affretta a raggiungerlo, sistemando un braccio di Thomas attorno al suo collo, dimostrando molta più forza di quello che potesse dare a vedere con quel fisico asciutto.
Lo accompagna di nuovo sulla tavola di legno, e a quel punto sembra decisamente più comoda di prima. Soprattutto il cuscino.

« Mi chiamo Newt, ragazzino. Ma se ti piace Peter Pan potrei esserlo. »

Il biondo gli fa l’occhiolino – oh dio, un dannato occhiolino! – finendo per farlo arrossire ancora una volta. Thomas chiude gli occhi per qualche istante, e quando li riapre trova quelli neri di Newt puntati nei suoi e può chiaramente scorgere la sua preoccupazione.
Tutto ciò gli scalda il cuore, e Thomas non ha mai davvero creduto all’amore a prima vista, ma quel ragazzo sopra di lui ha un qualcosa che Thomas non riesce ad afferrare. Qualcosa di positivo, come un’aura attorno a sé.

« Oi? Sei ancora con me? So di essere affascinante, ma non credevo di riuscire a stenderti così. »

Thomas a quelle parole non può fare a meno che ridere; non una risata sarcastica, ma una risata genuina come non faceva da un po’ di tempo, ultimamente.
E' quello il motivo per cui ha deciso di fare quel piccolo viaggio tra amici: per ritrovare un po’ di serenità perduta.

« Sei simpatico, Newt. »

Dice, intendendolo sul serio, mentre lo guarda dritto negli occhi, sorridendo con il suo solito fare timido.

« Oh, lo so. E vuoi dirmi come ti chiami o devo continuare a chiamarti ‘ragazzino’? O conservi pure il nome fino al matrimonio? »

Il suo modo di parlare ed il suo accento – inglese? – continuano a farlo ridere, e quasi senza accorgersene si ritrova di nuovo seduto sulla tavola di legno con Newt sistemato fra le proprie gambe.

« Prima di tutto non sono un ragazzino, ho diciotto anni. E secondo…Thomas. Mi chiamo Thomas. »

Nel momento in cui finalmente il ragazzo dice il suo nome, Newt sorride con fare gioioso, come se non aspettasse altro.

« Sai, non ti svegliavi più quando ti ho portato qui, prima. Per un momento ho pensato di doverti svegliare con un bacio, bell’addormentata nel bosco. »

Non sa come, ma erano passati dalle battutine al flirtare. Thomas sente le guance prendere fuoco per l’ennesima volta, mentre una parte del suo cervello grida ‘fallo ora!’.

« Favola sbagliata, Peter Pan. »

E’ quello che si ritrova a dire con un piccolo sorriso sulle labbra, un sorriso riservato che rivelava solo a poche persone.

« Dannazione, dovevo candidarmi come principe Filippo quando hanno iniziato a dare lavoro. »

Si finge dispiaciuto, ma nonostante lo stia facendo solo per scherzo, Thomas sa che un po’ di quel dispiacere esiste sul serio.

« Mai visto Once Upon A Time? Lì sono finiti insieme Robin Hood e La Regina Cattiva di Biancaneve. Non vedo perché Peter Pan e Aurora non possano divertirsi insieme--- e mi sono appena riferito a me stesso come ‘Aurora’. Splendido. »

Questa volta è Newt a ridere, e nel momento in cui smette si china in avanti e poggia le labbra sulle sue, baciandolo con fare casto. Solo un tocco di labbra.

« Andiamo, Aurora. I tuoi amici ti aspettano. »

Thomas si ricorda solo in quel momento di Minho e Chuck, quindi salta in piedi – pessima, pessima scelta – e si accosta a Newt, che con la scusa di non volerlo veder cadere ancora una volta gli avvolge la vita con un braccio lungo ma abbastanza muscoloso. E forte, decisamente forte.

« Verso l’isola che non c’è? »

« Io pensavo più a fuori di qui. »

« Idiota. »

I due ridono ancora una volta, e dopo essersi scambiati un sorriso si incamminano verso l’uscita.


Thomas non può fare a meno di pensare che forse le fiabe non sono poi così campate in aria. 



Angolo autrice: 

Hola a tutti, miei cari Gladers! 
Ho deciso di cimentarmi nelle ffs Newmas dato che è da qualche mese che ruolo Thomas su facebook e questa ship mi ha letteralmente strappato il cuore e lo ha fatto a pezzettini. 
(Chi ha letto l'ultimo libro sa di cosa sto parlando /sobs) 
E...nulla. Piacere di conoscervi e spero di tornare a scrivere qualche altra Newmas al più presto.
Le recensioni sono sempre bene accette, quindi se magari avete un pochino di tempo libero fatemi sapere cosa ne pensate.

Bye, bye. 
 

 
   
 
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