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Autore: Elisir86    23/01/2005    4 recensioni
E tutto si blocca quando scatti una fotografia.Il tempo. Il sorriso di una bella ragazza. Il ghigno di un bullo. L’amicizia di tre persone. L’amore di altre. La tristezza di aver perso qualcuno. Il respiro. Tutto si ferma. E questo anche per loro. Per dei maghi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ira di Piton

 

Il calore dei primi raggi del mattino riscaldava il viso pallido della ragazza. Con lenti e inutili mugolii la giovane si girò verso il freddo muro della torre. I capelli castani le cascarono scomposti sugli occhi ancora chiusi. Con mano incerta si tirò le coperte fin sopra le coperte.

Un’altra ragazza mugolò nel letto vicino al suo.

“Mmm…Hermione…” la voce impastata dal sonno di una terza costrinse la castana a sollevare lentamente le palpebre. Il buoi e il caldo della coperta la fecero sospirare di sollievo.

Calì…” sussurrò la stessa voce mentre il rumore di coperte seguito poi da leggeri passi echeggiò nella stanza. Patil mugolò contrariata da quell’intrusione.

Granger sbucò con il resto della testa dalle coltri, guardò Lavanda Brown rovistare nel baule e prendere qualche oggetto per la toilette. Sbuffò ricadendo sul cuscino, lanciò un occhiata a Calì ora anche lei sveglia con gli occhi fissi sul soffitto. “Le vacanze durano troppo poco” esclamò sbadigliando e quella mattina Hermione le dava decisamente ragione.

“Abbiamo pozioni alle prime ore, e se non volete prendervi una punizione alzatevi!” Lavanda uscì dal piccolo bagno. Patil scese dal letto con malavoglia per occupare il bagno.

Dopo qualche minuto Harmione segui l’esempio.

 

Ronald scese di corsa dalle scale per arrivare ai sotterranei, dietro di lui Harry lo seguiva con fatica. “Dai, non vorrai arrivare tardi, quello ci fa a pezzi!” esclamò il rosso aumentando l’andatura.

Come avevano potuto dimenticarsi di Piton? Ron ancora non si poteva capacitare della loro sbadataggine, per colpa di quel libro inutilizzato che il professore aveva preteso per ogni anno, loro erano in ritardo!

Hermione a colazione gli aveva guardati delusa, e con un “Ci vediamo dopo” si era avviata verso la classe. Primo giorno di scuola e già una punizione! Sua madre l’avrebbe strozzato! Arrivò davanti all’enorme portone dell’aula.

Guardò nervoso l’orologio che suo padre gli aveva regalato, uno babbano. Sospirò sollevato,mancava ancora un minuto. Sospinse la pesante porta ed entrarono. Piton non c’era ancora.

Granger indicò i due posti liberi davanti a lei con un cipiglio severo.

Il vociare delle due classi continuava frenetico e allegro, mentre i due ragazzi preparavano gli strumenti, Harry alzò lo sguardo sulla cattedra, non sapeva se aveva voglia di vedere Piton.

“Lui dov’è?” sussurrò il rosso, gli occhi azzurri fissi su una boccetta vuota, Hermione sospirò, “Non lo so… è in ritardo di dieci minuti” Ronald alzò lo sguardo sconvolto, e desolato lanciò un piccolo sguardo sull’ orologio, si era fermato di nuovo. Sbuffò.

Granger sbadigliò leggermente, non aveva voglia di fare lezione.

Neville era nel posto accanto a lei, quell’anno sarebbero stati compagni di pozioni. La guardava semplicemente assonnato, chissà che baldoria la sera precedente, conoscendoli…

“Herm, stavo pensando…” iniziò l’amico osservando il soffitto, “Che forse il professore è ammalato, nemmeno ieri sera era presente al banchetto.” Hermione sospirò, sperava sinceramente che Piton fosse nel letto febbricitante.

D’improvviso la porta si aprì con forza, sbattendo con violenza contro il muro. Il mormorio si smorzò facendo calare un tremendo silenzio.

Piton Severus avanzava lento con gli occhi neri pieni d’ira fissi davanti a se. Il scuro mantello colpiva i banchi con schiaffi di stoffa. Non degnò nessuno di uno sguardo nemmeno Draco Malfoy. Raggiunse la cattedra e prima di sedersi appoggiò le scheletriche mani su di essa. Alzò gli occhi per la prima volta sui visi ammutoliti degli studenti.

Ad Harry il cuore s’arrestò. Ronald trattenne il respiro come tutti gli altri e Draco abbassò lo sguardo.

In quelle scure iridi vi era solo una fredda e calcolata rabbia, come quando vedeva Sirius…anzi peggio. Sembrava una famelica pantera pronta ad attaccare.

Riportò lo sguardo sulla scrivania e lentamente si sedette. Il mantello coprì metà corpo. I capelli unticci gli ricadevano sul viso impedendo ai ragazzi di vederlo in faccia.

Le mani si strinsero con forza tra di loro. Respirò a fondo. “Per domani voglio una relazione di sei pergamene su Drosork. Non alzare quella mano!” esclamò facendo bloccare il braccio di Hermione nell’azione di alzarsi. Lei deglutì ed abbassò l’arto. “Ho detto sei pergamene, non di meno e non di più!” s’azzittì. Gli occhi ancora bassi.

“Oggi dovrete creare la pozione per le illusioni. Avete esattamente due ore. Troverete gli ingredienti e come prepararla alla pagine 3025 del vostro libro di testo, cercate non fare rumore. Appena avete finito portatemene una boccetta e poi andatevene.”

Draco iniziò a sfogliare le pagine, non aveva visto Piton così arrabbiato. E quell’estate non era nemmeno andato a trovarlo…neanche una volta. Era ovvio che era furioso con suo padre. Lucius Malfoy era un mangiamorte e si era fatto scoprire, Piton non glielo avrebbe perdonato per quello. E lui? Avrebbe perdonato lui? Lui che stava per diventare un mangiamorte?

“Malfoy!” tuonò l’oscuro professore, il biondo alzò lo sguardo inghiottendo rumorosamente “Non perderti in futili pensieri e inizia a lavorare se non vuoi una punizione!”

No, non l’avrebbe perdonato…

Harry sobbalzò, per un attimo aveva confuso Malfoy in Potter. Respirò a fondo, non poteva odiarlo solo perché aveva spiato i suoi pensieri più intimi…vero?

Allargò gli occhi verdi spaventato, di sicuro non poteva ucciderlo per quello, non lì almeno, non a scuola…ma odiarlo…Si poteva odiarlo fino alla morte.

“Potter!” tuonò di nuovo Piton, “Tu e Malfoy vi siete messi d’accordo per farmi esasperare?!?” la classe si fermò ad osservare l’alta figura del professore. In piedi, dietro la cattedra, non ci stava l’insegnante scorbutico, ma un incubo nero e agghiacciante, con due occhi iniettati di puro odio.

“Se non iniziate subito la pozione vi darò una punizione che vi ricorderete per tutta la vita!” la sua voce era diventata un sibilo velenoso…tagliente come la peggiore delle sciabole.

E senza aspettare oltre gli studenti continuarono la loro ricetta.

 

 

Grazie a Sabry e Viola del pensiero per i commenti, davvero così tanti complimenti non me li sarei aspettati ^^

Speravo che vi piacesse almeno quel capitolo!

Questo è un po’ strano, almeno così ha detto la mia sorellina.

Spero che sia di vostro gradimento ^__^

Un altro personaggio che adoro è Piton (dopo Ronald ^^)…ma non so se ho reso l’idea di quanto fosse arrabbiato ^^
  
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