-La metacognizione è… bla bla… è la consapevolezza …di… bla bla e bla bla…- spiegava il prof Stein. Era convinto che fossimo tutti attenti, ma al contrario ognuno lavorava per conto proprio. Soul chiacchierava con Black Star di qualcosa per me incomprensibile. Tsubaki faceva piccoli disegni su un foglio, dalla mia postazione mi sembrava di intravedere delle stelle e delle camelie, mi sembra tipico di Tsubaki, chissà quando si dichiarerà a Black Star. Questa storia va avanti da due settimane ormai. Patty stava disegnando delle giraffe, tipico di lei, non cambierà mai. Liz si stava rifacendo lo smalto, bha! Non capirò mai le donne. Mi annoiavo ! Ad un tratto spostai lo sguardo verso di lei… Maka… L’unica ragazza attenta in classe. Era vero che Stein spiegava qualcosa di diverso dalla vivisezione, ma era noioso! Maka mi ha sempre affascinato, è cosi simmetrica e quei occhi verdi smeraldo sono magici, ogni volta che li guardo mi incanto e all’improvviso non riesco più a parlare, cosi bella e indifesa, una splendida principessa che aspetta la visita del suo angelo custode.
-ehm… Kid? – il prof Stein richiamò la mia attenzione.
-si?- risposi io con poca voglia.
- avrò l’onore di avere la tua attenzione durante la lezione o sarò costretto a vivisezionarti per punizione? – chiese Stein
-… Preferirei la prima opzione…- dissi io.
- allora cerca di rispettarla!- disse Stein con serietà
- ok, che palle!- sussurrai
Come!? Kid non mi aspettavo questa maleducazione, se hai questo comportamento non ti accetto in classe, ti pregherei di uscire dall’aula fino alla prossima lezione, non credere che io sia sordo!- disse con rabbia Stein.
-Ma prof Stein! Io ero attento, mi sono distratto solo per un secondo!- urlai in mia difesa, sapendo ovviamente di mentire.
-invece di urlare, vedi di abbassare la cresta con me, tu per me non sei nessuno, sei solo uno studente presuntuoso e arrogante… ma può essere che mi sbaglio, ti metto alla prova… dimmi cos’è la metacognizione, se eri attento dovresti saperlo- mi disse con aria di sfida Stein.
Uffa! Io senza dire niente, ma urlando internamente una fila lunga come un treno di parolacce, mi alzai e uscii dalla classe sapendo che Stein aveva vinto, mi osservava con sguardo indecifrabile per me, contro i professori non si può vincere! Nessuno parlava in classe, ma mi sentivo mille occhi puntati a dosso, soprattutto quelli di Maka che mi guardavano con curiosità. Che figuraccia che ho fatto!
-ah Kid! Avvertirò tuo padre di questo tuo comportamento, dopo questa ora vai nella camera della morte, dirò anche della tua media che si sta terribilmente abbassando – mi disse Stein un secondo prima di uscire.
Alla fine dell'ora.
Sono rimasto appoggiato al muro per tutto il tempo a pensare al nulla. Ho avuto più volte l'istinto di tornarmene a casa, ma ho preferito aspettare. L'ora era finita e tutti i miei compagni di classe erano andati alle macchinette per comprare merendine e bibite. Ad un tratto qualcuno si appoggiò alla mia spalla, di scatto mi girai e vidi Maka. I miei occhi si perserò nei suoi. Mi incantai, il mio corpo non si muoveva, il mio cuore cominciò a battere velocemente e il mio respiro cominciò a crescere. Non riuscivo a parlare, avevo perso l'uso della parola.
Maka continuava a guardarmi e a non dire niente. All'improvviso mi allungo la mano e mi tese un foglio, fu allora che mi svegliai dalla mia specie di trans e afferrai il foglio, lo guardai... erano appunti della lezione precedente!
-sono per te, visto che sei stato sbattuto fuori dall'aula, ho pensato di prendere degli appunti per aiutarti...- disse Maka con sguardo basso e timido.
-grazie, maka- risposi io in agitazione
-ehm... senti Maka, posso sapere cos'è la metacognizione? non vorrei essere di nuovo sbattutto fuori dall'aula- chiesi io sparando la prima cosa che mi è venuta in mente.
- è difficile da spiegare, è "la conoscenza della conoscenza", la consapevolezza di sapere cosa si fa o cosa si sta facendo, andare oltre a ciò che si sa. Ad esempio questo- rispose Maka con il viso tutto rosso e con le mani che si sfregavano a vicenda, era molto tesa.
All'improvviso appoggiò le sue labbra sulle mie e mise una mano tra i miei capelli spingendomi contro di lei. Avevamo entrambi gli occhi chiusi, per nostra fortuna non c'era nessuno nel corridoio. Le sue labbra erano morbide e dolci, con insistenza cercavano di entrare nelle mie e io glielo permisi. Sembravano fatte di zucchero. Mi sentivo beato, la mano su i miei capelli mi dava una sensazione di benessere e beatitudine, mi stavo addormentando in mezzo a tanto piacere. Pero quando sentii l'altra mano di Maka infilarsi sotto la mia camicia aprii gli occhi e la fermai. La allontanai da me, ma prima gli sussurrai ad un orecchio:
-non adesso Maka, è meglio cercare un luogo più appartato- senza dire nient'altro presi la mano di Maka e la portai in un corridoio buio, dove non c'era nessuno. Le presi le braccia e l'appoggiai al muro. Le mie mani erano su i suoi polsi, il mio ginocchio destro era tra l'incavo delle sue gambe, facendo in modo di fissare meglio Maka al muro. Misi la mia fronte sulla sua e la guardai negli occhi. Occhi color smeraldo... occhi che ricordano la chioma verde degli alberi, occhi che cercano la libertà, occhi che hanno la seggezza, occhi che mi chiedono amore, occhi dai quali vengo sempre ipnotizzato...E' possibile provare un sentimento simile per una normale ragazza? no, non è possibile provare qualcosa del genere per una ragazza normale, perchè io sono uno Shinigami. Ma Maka è una ragazza normale? certo che no, altrimenti non potrei provare un sentimento pregiato e raffinato come l'amore. Maka non è una ragazza normale, è una ragazza completamente matta e folle, ma proprio per questo mi piace, perchè io sono più matto di lei.
E' mentre ero perso nei miei pensieri non mi accorsi che Maka si era liberata dalla mia presa e aveva preso il mio viso e aveva appoggiato le mie labbra sulle sue e piano piano la sua lingua si incrociò alla mia. Entrambi avevamo gli occhi chiusi. In quel corridoio buio c'erano solo la sagoma di Maka e la mia. La tensione si stava surriscaldando, le mie mani scivolarono con delicatezza sotto la camicetta di Maka, accarezzavo quella pelle che se fosse di porcellana e piano piano la mia mano scendeva sempre più giù, fino a toccare la zona dell'utero. Sentii Maka sussultare, ovviamente anche lei stava esplorando la mia zona sotto la camicia e contemporaneamente continuavamo a baciarci, fino a quando il suono della campanella non ci risvegliò da quel magico sogno.
-...Kid! è finito l'intervallo, è meglio andare in classe e tu devi andare nella camera della morte da tuo padre- disse Maka tutta rossa in viso.
-sheee! non parlare, lasciami godere questi ultimi secondi con te- dissi mettendo un dito sulle sue labbra.
- Se non sbaglio alla prossima ora c'è chimica, giusto?- dissi io con aria seducente e di sfida tenendo il mio sguardo fisso su di lei.
-si, perchè?- mi chiese Maka confusa.
- lo sai cosa succede se si unisce l'oro e lo smeraldo? ( cosa impossibile in chimica, immaginare non costa nulla, no?)  lo sai gia, vero?- chiesi io con convinzione.
E mentre ci baciavamo un'ultima volta prima di dividerci, le nostre anime erano diventate una cosa sola, e all'unisolo erano diventate tutt'uno con l'ombra che ci circondava.
Chi ha detto che oro e smeraldo non si possono fondere insieme?

Angolo autrice
Salve ragazzi, eccoci con una nuova storia, questa volta ci troviamo con Maka x Kid. So benissimo che oro e smeraldo non si possono fondere insieme, perchè lo smeraldo è una pietra ma come ho gia detto, immaginare non costa nulla. Bhe, spero vi sia piaciuta, aspetto i vostri commenti!