Note: Sono una persona orribile. Me ne rendo conto benissimo da sola. Continuo a distrarmi e a scrivere su questa serie quando so che dovrei completare l'altra. Perdono, ma la scuola sta monopolizzando il mio tempo più del previsto. Anyway, il punto è un altro. Questa flashfic è collegata alla prima (Sotto pelle) e, mi spiace, ma senza aver letto quella non si capisce niente.
Buona lettura.













 

Se non ci mette troppo, l'aspetterò tutta la vita.
Oscar Wilde

 

 

 

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Derek non è tornato, alla fine. Non ancora. Stiles però è rimasto lì (non s'è mai mosso) e ogni sera ha spalancato la finestra. E ha aspettato. Il freddo gli ha morso i piedi e congelato le gambe. Le stelle hanno continuato a guardarlo e tutto ha preso a morire.
Ha aspettato per un tempo quasi infinito. Aspetta anche adesso. Crede riuscirebbe a farlo per sempre. Ne varrebbe la pena (forse) L'aiuterebbe ad andare avanti.
La verità è che non si sente troppo bene (ma non lo dice, non lo dice a nessuno) Non fa che incubi. Da giorni. Settimane che sembrano anni. Vede lingue di fuoco, all'inizio. Poi braccia e gambe e arti mozzati e sangue e pozze profonde. Dita e bocche spalancate.
Vede se stesso. Disteso. Morto. Guarito. Nastri di ferro liquido mozzargli la lingua e cucirgli gli occhi. Scheletri avvizziti pungolargli i fianchi. Blocchi di cemento circondargli le caviglie.
Sente voci. Benevole. Aggressive e sibilanti. Potere (incontrollato, distruttivo) sotto la punta delle dita. Pizzicorii lungo tutto il braccio.
Non avverte più il freddo. Non gioisce del caldo. Fa fatica a distinguere il giorno dalla notte. Osserva la faccia fredda della luna e prova ad immaginarsi il calore del sole. Non riesce più a dormire e ombre gli disegnano le guance.
Non fa male (non così tanto) Fa paura, è vero. E tanto anche. Fa paura come niente prima, ma c'è lo sceriffo (suo padre) con lui. E Scott. E Lydia. Allison e tutti gli altri.
Derek ancora no, ma va bene così. E' importante (per lui, solo per lui) ma va bene così (andrà bene) Tornerà (Stiles proverà a resistere fino ad allora)
Il Nogitsune gli mangia la pelle, il sangue e gli occhi. Gli brucia il viso e le vene sotto la pelle. Gli divora le dita, le mani e le ossa. Distrugge anche l'ultimo ricordo (doloroso) che gli rimane di Derek. Risana nuove e vecchie cicatrici.
E allora Stiles si guarda il polso vuoto.
E piange.