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Autore: Julia_Fred Weasley    16/10/2014    7 recensioni
Dal testo:
- Fred, dì qualcosa… - lui notò di come aveva ondeggiato la testa, come per domandargli se c’era qualcosa che non andava.
- Sei bellissima. – disse. E trovò bellissima anche la sua espressione.
[...]
Si sentì così piccolo, come mai si era sentito, così inutile, impotente di fronte a lei.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Say Something…


 
Say something, I’m giving up on you
I’ll be the one, if you want me to
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you


 
Fred era così intento nel formulare frasi, che riservava solo alla sua mente, che neanche si era accorto di aver percorso la strada automaticamente, svoltando ogni angolo e attraversando la strada, senza neanche guardare se qualche macchina era nei paraggi. Le sue dita giocavano con lo stelo dell’orchidea. A lei quel fiore piaceva così tanto, che gliel’avrebbe sempre regalato. Non si sarebbe mai stancato di vedere il suo viso sorpreso e poi vederlo avvicinare al fiore per annusarlo, mentre chiudeva gli occhi, mentre lui osservava le sue ciglia che si abbassavano, così lunghe che si appoggiavano alle sue gote, rosse ogni volta che lui le faceva un complimento, e poi gli sorrideva timida perché sapeva che lui la stava guardando. Fred si sorprese di aver raggiunto il cancello, la sua destinazione, così in fretta. Non avrebbe mai voluto essere così veloce. Tutto quel percorrere marciapiedi, strisce pedonali e a pensare a tutta la sua vita trascorsa con lei, con i loro appuntamenti, lo aveva fatto distrarre.
Faceva tanto il duro con lei, con la sua facciata da ragazzo affascinante, ma sapeva lui stesso che l’avrebbe seguita ovunque.  Aprì il cancello e davanti a lui si distese un enorme cortile, che Fred sorpassò con la distesa d’erba ai suoi lati. La presa che aveva all’orchidea era così ferrea che gli si sbiancarono le nocche. Era arrabbiatissimo, contro Voldemort e con tutto quello che era capitato a loro, alla loro scuola, al loro negozio. Ogni volta che entrava lì dentro, la furia gli pompava nelle vene, era così forte e straziante che, per la prima volta – ma ormai stava quasi diventando un’abitudine  - Fred sentiva scorrere le lacrime sulle sue guance. Lacrime amare, di rabbia, prendeva a pugni qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Avrebbe tanto voluto sconfiggere lui stesso Voldemort ma sapeva che non poteva e che non aveva i mezzi necessari per farlo.
Sapeva che a breve, quando l’avrebbe incontrata per il loro appuntamento, avrebbe dovuto dire qualcosa…
 
 
And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all



 
Quella fu la giornata più brutta che Hogwarts potesse mai affrontare, nonostante tutti i professori, che collaboravano, gli studenti, che avevano creato la rivoluzione e l’Ordine, che cercava di convincere le persone di stare dalla loro parte e di aiutarli, faceva di tutto pur di salvare le persone, soprattutto giovani, la scuola stava andando in pezzi, pezzo dopo pezzo. Fred stava cercando Hermione in tutti i corridoi, fuori al cortile dove c’era la battaglia, aveva chiesto anche a Harry, perché in quel momento doveva stare con lei per tutto il tempo. Ma dovette aspettare solo la voce di viscida di Voldemort prima che tutto si calmasse. Lui aveva dato un limite di tempo, prima di distruggere ogni essere umano in quel mondo magico. Era in Sala Grande dove le infermiere e Madama Chips si davano da fare con i pazienti, la maggior parte dei suoi amici e compagni. Aveva visto Colin Canon, venir ricoperto da un lenzuolo bianco. Si sentì gelare le vene, e questo non fece altro che aumentare il panico. Vide Tiger, Lavanda Brown, Calì Patil, tutti quelli che conosceva, Tonks, Lupin… si sentì esplodere. Così in fretta, se ne andavano ignari di quello che gli accadeva intorno, delle persone che le piangevano. Fece una smorfia di disgusto vedendo quello scempio, tutte quelle persone… morte, per causa di Voldemort. Mai fino a quel momento aveva desiderato uccidere qualcuno, ma sapeva che solo Harry poteva farlo. La paura salì, mai come allora, pensando a George, a Hermione. Riuscì a calmarsi solo quando le porte della Sala si aprirono e Harry e Ron sbucarono fuori, ed ecco che Fred vide anche lei.
 
Si sentì così piccolo, come mai si era sentito, così inutile, impotente di fronte a lei. Mai avrebbe voluto che tutto questo accadesse. Lui era incosciente, non sapeva niente di quello che Harry stava facendo mentre lui era in Sala Grande, e forse mai avrebbe voluto saperlo. Rimase solo pietrificato guardando i tre amici attraversare la soglia, e in lui qualcosa si ruppe, anzi si sentì come se un intera parete gli fosse caduta addosso. Avrebbe preferito mille volte morire piuttosto che assistere a tutto quello. Sì sentì male, frastornato, come se qualcuno lo stesse stropicciando, come un foglio di carta, come se lo stessero stropicciando e poi fatto in mille pezzettini con una forbice. Era così che si sentiva. Tutto il mondo gli cadde addosso, ora non sentiva niente. Divenne completamente apatico, come se fosse in un’altra dimensione e lontano anni luce da quello che stava accadendo. Perché… no, forse non era successo, ma sapeva lui stesso che si stava illudendo. George lo sorresse, prima che Fred potesse cadere sulle sue gambe fragili. Le lacrime formate da una furiosa tempesta cominciarono a farsi largo sulle sue guance prima che lui potesse mormorare un “no” flebile, quasi inudibile alle orecchie di George. Ma abbastanza forte da essere sentito dal suo petto. Dire quella parola gli frantumò l’anima, più di quanto fu doloroso vedere lei.

 
 
And I will stumble and fall
I’m still learning to love
Just starting to crawl


 
Erano sull’erba e di fronte a loro c’era il Lago Nero. Il sole stava tramontando e entrambi avevano la divisa scolastica. Ovviamente Fred, non si era preoccupato di apportare qualche miglioramento alla sua, con le maniche della camicia alzate e la cravatta allentata, privo del maglione che era d’obbligo indossare sopra la camicia. Lei invece si era tolta solo il mantello per proteggersi la gonna dall’erba umida. Fred notava come i raggi del sole si imprigionavano nei suoi capelli ricci, le davano un altro colore, le illuminava il viso e metteva in risalto quelle sue poche lentiggini che aveva sul naso. Gli occhi le diventavano di un altro colore, da castano scuro a color ambra. Hermione, gli stava spiegando Antiche Rune, lui non andava pazzo per quella materia e trovava più interessante il suono della sua voce che quello che diceva. Dei ragazzi che giocavano intorno a loro, e della luce che illuminava il suo volto. C’era anche una leggera brezza a dare sollievo a quell’ invadente caldo che stava cominciando a penetrare nella stagione. 
 
Fred non sapeva neanche quando era successo.  Ogni minuto passato con lei, gli sembrava il più bello, il più divertente, il più “pieno di vita” che potesse mai provare. Provava un migliaio di emozioni tutte insieme che non sapeva neanche spiegarsi, ma le trovava strabilianti tutte! Tutte nuove, nuove esperienze che provava dentro di se, e sulla pelle. Lo facevano sentire così vivo. Neanche si era accorto che Hermione aveva finito di parlare e che lo stava chiamando.
- Fred, dì qualcosa… - lui notò di come aveva ondeggiato la testa, come per domandargli se c’era qualcosa che non andava. E il vento le spostò una ciocca di capelli che le finì sulla guancia.
- Sei bellissima. – disse. E trovò bellissima anche la sua espressione, quella sorpresa nei suoi occhi che poi si tramutò in felicità, con un sorriso che cercava di nascondere tra le dita mentre rivolgeva lo sguardo da un’altra parte.
Fred sapeva che sarebbe caduto molte volte, che avrebbe sbagliato ogni volta che si era giurato di non fare qualcosa di stupido. Ma era una cosa impossibile. Aveva appena imparato ad amare. A muoversi. A far muovere le sue emozioni da troppo tempo sopite dentro di sé. E Hermione era stata l’unica che gli aveva suscitato emozioni così. Cosa di cui lui stesso si sorprese ma che accantonò, quella strana idea, fin da subito. Era inutile allontanare ciò che ti faceva sentire bene.

 
 
Say something, I’m giving up on you
 I’m sorry that I couldn’t get to you
 Anywhere, I would’ve followed you
 Say something, I’m giving up on you


 
 
Hermione era in braccio ad Harry. Dopo aver realizzato quella tragica visione, Fred trovò la forza di alzarsi e andare a loro incontro. Pensava: forse è solo svenuta? Forse è stata colpita ma guarirà? Andrà tutto bene, Fred. Tutto bene. I suoi passi accelerarono uno dopo l’altro. Sempre più veloci, stava correndo. Quell’aria che si provocò nei suoi movimenti gli colpì il viso, gli stava asciugando le lacrime. Ma per lui era inutile. Per poco non andò a scontrarsi con Madama Chips, ma lei fu subito pronta a scansarsi. La sua disperazione era a mille, sembrava che quel corridoio si fosse allungato con la sua corsa, come se non riuscisse a raggiungerla. A procurargli difficoltà furono anche i corpi senza vita accasciati a terra. Harry vedendo Fred andare in suo incontro, velocizzò anche lui i suoi movimenti, fino a quando non si incontrarono finalmente al centro del corridoio della Sala. Harry non disse niente, accasciò Hermione a terra, delicatamente e Fred la prese subito tra le sue braccia. I suoi occhi chiusi e le sue labbra socchiuse. La sua pelle così bianca. Fredda.
 
Fred guardò Harry che era in piedi affianco a loro. Lui scuoteva la testa e aveva il viso solcato dalle lacrime.
- No… no-non… no! – mormorava Fred come una litania. Non era successo. – Harry, ti prego… non è successo, vero? – ma Harry scuoteva solo la testa, non aveva parole per spiegare cosa stava succedendo, o cosa era successo. Tutto era accaduto così in fretta. Nessuno dei tre aveva visto il Mangiamorte che si nascondeva dietro a una delle colonne del cortile. Harry aveva pensato che in quel momento non ci sarebbe stato nessun combattimento, ma si vede che quel seguace non era particolarmente ligio alle regole del suo padrone. Aveva ancora della furia dentro di sé che doveva essere sfogata in qualche modo, pensava che se gli avesse portato il ragazzo già morto, Voldemort lo avrebbe premiato. Ma non riuscì a colpire chi voleva, perché Harry se n’era accorto giusto in tempo, a differenza di Hermione e Ron. Quest’ultimo dietro a Harry sembrava ancora più distrutto. Era completamente pietrificato. – Hermione, ti prego… dì qualcosa! Hermione… - il suo nome smorzato da un pianto, la prima volta che lo pronunciava, da singhiozzi che neanche Fred sapeva di poter fare. Erano così strazianti, mai si era sentito così uno schifo. Così impotente. Così inutile, piccolo. La dondolava tra le sue mani, come se fosse un bambino. – Ti prego… Hermione! – gridò con la voce che ormai stava per perdere. – HERMIONE! – e la sua voce fece eco in tutta la Sala. Seguita da grida strozzate, in tutti i modi cercava di rimanere forte, di non piangere davanti a tutti, ma Hermione lo aveva fatto scoppiare. Vederla così, inerte tra le sue braccia, senza il suo sorriso, senza le sue lentiggini vivide sul naso, né i suoi occhi marroni, senza il suo calore. Era disarmante. Hermione gli aveva sempre fatto questo effetto, e ovviamente non si smentiva. Lui era ancora lì, ancora a dondolarla, si asciugò le lacrime velocemente col dorso della mano. Era così piccola tra le sue braccia. Fred, con la sua mano le prese la sua, ormai gelida e la intrecciò con le sue dita, delicatamente come se si potesse rompere. Portò le loro mani sul grembo di lei. – Ehi, Granger… andrà tutto bene, ok? – le mormorava mentre continuava a piegarsi avanti e indietro. I suoi occhi ormai mostravano solo la sua figura annebbiata. E continuava a sbatterli, perché mai si sarebbe accontentato di vederla in un altro modo. Ron crollò anche lui, abbracciò Harry e pianse sulla sua spalla mentre tutto stava scivolando via, come la sua anima, ma quella di Fred, mai si sarebbe ricomposta.


 
 
And I will swallow my pride
 You’re the one that I love
 And I’m saying goodbye


 
 
Sì, era l’unica che amava, l’aveva ammesso. L’unica che gli aveva fatto accantonare il suo orgoglio, il suo essere indifferente agli altri, il suo modo strafottente. Era stata l’unica ragazza per cui aveva provato emozioni mai provate. Era colei che gli aveva fatto nascere la scintilla, che gli aveva fatto scoprire se stesso. Aveva passato praticamente tutta la vita con lei. Dal primo anno fino all’ultimo. E adesso era finita in questo modo, in questo macabro e ingiusto modo. Si sentiva così arrabbiato con se stesso, non doveva stare in Sala Grande, doveva andare con lei, ma sapeva, lo sapevano tutti, che Hermione doveva andare con Harry. Erano loro tre che avevano iniziato questo gioco, e loro tre dovevano concluderlo. Lui sarebbe stato un errore. E se fosse stato proprio il suo amore l’errore? Se non si fosse innamorato, non avrebbe provato queste schifose emozioni, ma sapeva che era inutile. Lui si sarebbe innamorato comunque di Hermione Granger. E adesso le stava dicendo addio.
 
 
Say something, I’m giving up on you
 And I’m sorry that I couldn’t get to you
 And anywhere, I would’ve followed you



 
E ora la incontrava di nuovo. Era di fronte a lei, la sua foto con quel sorriso che gli rivolgeva ogni volta che faceva una battuta. I genitori avevano deciso di celebrare il funerale nel mondo babbano. Lui neanche aveva partecipato, non credeva di portacela fare, sapeva che sarebbe crollato subito. Assistette al funerale, di nascosto, dietro a un albero. Quando tutti se ne furono andati, solo allora riuscì ad avvicinarsi e quell’incontro era diventato quasi giornaliero. Fino a diventare settimanale. Più andava da lei, più lui non riusciva ancora a superare la cosa, guardava quella foto e ogni volta gli veniva una morsa al cuore, e ogni volta che girava i tacchi per andarsene si sentiva crollare. Non voleva lasciarla, non avrebbe mai voluto lasciarla. L’avrebbe seguita ovunque se avesse potuto. Si mise in ginocchio di fronte a lei, accarezzando con l’indice l’incisione sulla lapide e poi la sua foto, poggiò delicatamente l’orchidea davanti ad essa e poi incrociando le braccia sulle ginocchia, mentre prendeva una comoda posizione sedendosi, cominciò a parlarle, di tutto quello che aveva fatto con George, dei suoi bambini, di lui. Hermione, nonostante tutto quello che le era successo, non gli aveva trasmesso la forza di non andare avanti. Fred avrebbe tanto voluto sentirla parlare, sentire di nuovo quella sua dolce voce, che gli riempiva il petto ogni volta che l’ascoltava, si perdeva nella sua voce. Poi si alzò e la guardò ancora, la sua foto.
- Io ti ho detto tutto questo, ma tu devi farmi un favore Hermione… potresti smettere di essere morta… per me? – passò un silenzio interminabile, Fred sembrava essere in attesa. Come ad aspettare che lei parlasse… - dì qualcosa… ti prego. – mormorò con un sorriso amaro.

 
 
Say something, I’m giving up on you
Say something, I’m giving up on you
Say something


 
- Hermione… non voglio rinunciare a te… ti prego dì qualcosa. Dì qualcosa… - disse mentre le sue parole rimanevano strozzate nel suo silenzioso pianto. Si asciugò le lacrime, stava cominciando a dargli fastidio quella continua emozione, quel continuo passarsi il dorso sulle guance, come se fosse un bambino preso a pugni alle elementari non capace di difendersi, ma Hermione gli aveva dato un pugno nel cuore e non sapeva quando o se l’avrebbe superato. Fece un ultimo sospiro, si morse il labbro inferiore cercando di non versare nient’altro. E poi le diede le spalle. Gli era sempre difficile compiere quel gesto, si sentì come se la stesse abbandonando, come se una volta girato le spalle, se la sarebbe dimenticata per sempre. Ma non fu mai così.
 
 



A.A. - Ok, credo che mi ammazarete adesso... *si guarda intorno sperando di no*. Però ho voluto fare questa ff, soprattutto per il video, perchè... dai... chi c'è la fa a resistere vedendo i nonni che si dicono addio. Io ho pianto in continuazione vedendo quella scena, solo quella. E continuo a piangere ogni volta che la vedo. Ed è bellissima. Mi ha fatto una tenerezza che credo neanche esista una parola per descriverla appieno. Spero che la canzone e la os vi piacciano, che abbia senso soprattutto, e che vi piaccia (si l'ho ripetuto di nuovo). 
Ringrazio di cuore Like_A_Phoenix per avermi corretto il capitolo, e credo che senza di lei sarei persa xD veramente... mi stai aiutando moltissimo e non so come ringraziarti! :) 
Beh, spero di sentirvi nelle recensioni e a presto! 
Julia :D

p.s - RECENSITE!!! <------ 
  
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