È notte fonda, un ragazzino corre per le strade di Konoha con le lacrime agli occhi, ancora una volta preso di mira dai soliti adulti che lo cacciano, e che gli riservano sguardi pieni di odio. Corre, corre per raggiungere il suo posto preferito, l’unico posto dove può stare in pace, l’unico posto dove nessuno gli riserva quegli sguardi di odio. La montagna degli Hokage, era un posto dove pochi andavano, gli piaceva rilassarsi sopra la testa del Quarto Hokage, da lì aveva una vista su tutto il villaggio, quel villaggio che lui amava ma in cui non aveva nessun amico, a parte quello che lui chiamava “vecchietto” ma che poi era il Terzo Hokage, il suo maestro d’accademia Iruka-sensei ed una strana ragazzina, di cui non conosceva il nome, dagli occhi color luna e i capelli corvini, che l’osservava da lontano, una volta riuscì persino a scambiarci qualche parola prima che venisse trascinata via da un uomo molto alto con gli stessi occhi della ragazzina.
Ripensava agli avvenimenti di qualche ora prima, senza capirne il motivo.

*-Inizio Flashback-*
Stava camminando per il villaggio quando ad un certo punto vide in una bancarella la maschera di una volpe, come quelle degli Anbu, ma appena si era avvicinato per scrutarla meglio, il proprietario della bancarella lo aveva cacciato via a calci, dicendogli le stesse parole che si sentiva dire ogni giorno ‹‹Va via! Mostro!›› ma lui non capiva, cosa aveva fatto di male? Così iniziò a correre con le lacrime agli occhi, non curandosi delle persone che nella foga urtava e che lo guardavano con quei occhi carichi di rancore.
*-Fine Flashback-*

‹‹Che devo fare? Tutti mi odiano… ma… perché? Che ho fatto di male?›› assorto dai suoi pensieri, non poteva immaginare che ci fosse qualcuno che lo stava osservando, lo aveva osservato da sempre. All’improvviso sentì una voce cupa ma allo stesso tempo femminile

‹‹So io il perché…›› il ragazzo dai biondi capelli, illuminato dalla luna si guardava intorno, per cercare di capire da dove provenisse la voce

‹‹Chi sei? Dove sei?›› chiedeva il ragazzino che ancora cercava di trattenere qualche singhiozzo e le lacrime che gli rigavano il viso

‹‹Sono qui…›› ‹‹Qui, dove?›› il ragazzino si continuava a guardare intorno confuso, quando la voce quasi scocciata disse

‹‹Sono dentro di te Naruto.›› a quelle parole il ragazzino si ritrovò dentro una stanza enorme, con davanti un cancello anch’esso enorme, aldilà di esso c’era il buio più totale, ma riusciva ad intravedere degli occhi rossi

‹‹Io sono il demone che risiede al tuo interno sin dalla tua nascita, tutti ti odiano perché io sono dentro di te.›› il ragazzino ripresosi dal pianto mentre ascoltava quelle parole si guardava intorno per capire dove fosse

‹‹Hai capito moccioso? Tutti ti vedono come colui che racchiude il demone volpe… ora mi odierai pure tu come i tuoi predecessori, ovviamente…›› la volpe disse le ultime parole con un aria quasi sconsolata, ma il ragazzino sfoggio un enorme sorriso e gridò

‹‹Figooooooo, ho una volpe enorme dentro di me! Diventiamo amici? Io mi chiamo Naruto, Naruto Uzumaki e tu?›› la volpe a quella risposta rimase stupita, con che sfrontatezza quel moccioso gli aveva fatto una proposta del genere? Dopo aver saputo la verità non l’odiava anzi gli chiedeva di diventare amici?

‹‹Ragazzino, hai capito ciò che ti ho detto? Io sono il Kyuubi, sono un demone che porta morte e distruzione!›› ringhiò la volpe

‹‹Si ho capito, ma tu sei stata sempre con me fino da quando sono nato come una di quelle mamme di cui tutti i bambini parlano. Allora vuoi diventare mia amica?›› con quelle parole si era avvicinato sempre di più al cancello scorgendo il muso dell’enorme volpe, la quale lo fissata pensierosa

‹‹Tsk... Sai moccioso mi hai appena fatto ricordare le parole di una vecchietto strambo come te›› la volpe si mise a sghignazzare

‹‹Allora moccioso, visto che qui non stai simpatico a nessuno, che ne dici se ce ne andiamo via da questo paese insulso pieno di idioti?››
‹‹Eh? E dove andiamo? Io non sono mai uscito fuori dalle mura, e poi ho anche appena iniziato l’accademia ninja, devo allenarmi, voglio diventare forte!››

‹‹Non ti preoccupare, ti aiuterò io con gli allenamenti! Ma prima dobbiamo andare a fare visita ad una certa persona un amico di tuo padre, ti racconto tutto strada facendo›› così com’era arrivato dentro quella enorme stanza, si ritrovò di nuovo fuori. Inizio ad incamminarsi per le porte del villaggio, ancora spaesato da quella voce che gli riecheggiava nella mente e che gli dava indicazioni su dove andare per non essere visto da quei pochi passanti che ancora erano rimasti in giro durante la notte. Tra un’indicazione e l’altra la volpe continuava a pensare tra se e se,“Vecchio avevi ragione sul fatto che anche noi un giorno avremmo conosciuto un umano che non ci disprezzava e che voleva diventare nostro amico, anche se ancora non mi fido del tutto di lui, vedremo…” la volpe fu ridestata dai sui pensieri per via del biondino

‹‹Ehi Kyuubi, tu c’e l’hai un nome? No, perché mi stavo chiedendo su come chiamarti›› il ragazzino si grattava la nuca con una mano, un po’ imbarazzato. Infondo non aveva mai avuto un amico con cui parlare

‹‹Mettiamo le cose in chiaro moccioso, te lo dico solo perché odio essere chiamata “Demone” “Mostro” ecc ecc. Mi chiamo Kurama, e se non lo hai ancora notato sono femmina, ed ora sta attento tra poco saremo alle porte del villaggio non devi farti notare dalle guardie!›› così il biondo continuò il suo cammino, ora aveva un’amica, non era più solo.

* - ~ - * - ~ - *

Il giorno seguente un uomo, con una cicatrice orizzontale sul volto ed i capelli castani raccolti in una coda alta, era davanti la scrivania dell’Hokage
‹‹Hokage-sama, Naruto-kun oggi non si è presentato alla lezione, non lo si trova da nessuna parte, che sia scappato?›› l’Hokage ascoltava le parole del giovare Jonin fumando un pipa e guardando fuori dai finestroni del proprio ufficio

‹‹Iruka cercatelo ovunque, se si scopre che è scappato sarà uno scandalo, e farò fatica a tener a bada il consiglio, il quale farà pressioni per mettere Naruto nella lista dei Nukenin›› a quelle parole il giovane rispose con un secco

‹‹Lo troveremo!›› sparendo in una nuvola di fumo. Il vecchio Hokage aspettò qualche minuto prima di dire

‹‹Jiraiya so che sei li e hai sentito tutto›› a quelle parole dalla finestra entrò un uomo con i capelli bianchi e con due strisce rosse tatuate in viso

‹‹Jiraiya voglio che lo trovi, temo che sia venuto a conoscenza della verità, portalo al villaggio appena puoi, io vedrò cosa posso fare.›› l’albino annui e tornò alla finestra

‹‹Non si preoccupi sensei, me ne occuperò io›› detto questo saltò fuori dalla finestra, e dopo qualche salto comparve dalla vista del Sandaime, mentre lui continuava e fumare la sua pipa ed a pensare “Ragazzo, dove sei finito? Spero solo che non ti caccerai nei guai..”