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Autore: luna_griffndor01    16/10/2014    0 recensioni
"I giovani si credono invincibili. E' vero. La disperazione non fa per noi perchè niente può ferirci irreparabilmente. Ci crediamo invincibili perchè lo siamo."- Cercando Alaska.
Astrid è una tredicenne come le altre, ma l'incontro con il bellissimo e misterioso Brian cambierà la sua vita.
Loro, accompagnati dalla fedele amica, Tessa, e il fratello di Astrid, Clyde, verranno catapultati in una faccenda più grande di loro. Tutto ciò che credevano verrà smentito e si renderanno conto cha, a volte, anche una piccola scelta può cambiare del tutto il corso delle cose.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A chi non piace la classica stooria d'amore? lei: bellissima, intelligente, simpatica e buona. lui:bellissimo, intelligente, romantico. S'incontrano, amore a prima vista e tutto va come deve andare. La situazione perfetta. Ma chiudendosi a queste storie c'è il rischio di rimanere delusi dalla realtà. Fortunatamente posso dirmi tra i pochi a essere delusa da questa storia e non dalla mia vita. Per quanto mi riguarda sto ancora aspettando che il destino mi faccia uno squillo per dirmi che ora tocca a me avere un po' di fortuna, ma credo che abbia in serbo altri progetti per me...
I miei pensieri furono interrotti da un trillo. Il destino? No, mia madre.
Io: "MA'! SMETTILA DI ASSILLARMI! Sono partita 5 min. fa da casa, non posso essere già arrivata.
Mamma: "Scusa, tesoro. E' che la mia piccola va in una scuola nuova e...sono un po' preoccupata.
Io: "Ma davvero? Non me ne ero accorta, guarda!
Mamma: "Okay, mia piccola e tormentata adolescente, buona scuola! Ti voglio bene.
Io: "Anche io, ciao!"
Okay, ora vi chiederete chi è questa piccola e tormentata adolescente che vi sta raccontando la sua noiosissima storia. La verità è che neanch'io lo so.
Mi chiamo Astrid Brooker, ho tredici anni e da poco ho traslocato. Ora mi ritrovo a frequentare la 3^ media in una scuola per alunni molto intelligenti a New York, la Brightswood Accademy. Ho capelli lunghi, lisci e neri, occhi verdi, magra e alta per la mia età. Sono un po' scontrosa, ma se provo ad essere gentile sembro una scema.
Per chiudere la telefonata con mia madre sono andata a sbattere contro qualcuno. Alzai lo sguardo. Davanti a me c'era un ragazzo alto più o meno 5 cm più di me, aveva dei capelli  neri e lisci che gli coprivano gli occhi di un azzurro ghiaccio talmente chiaro da sembrare trasparente. “Scusa, colpa mia.” disse sorridendo. Io ero un po' confusa e balbettai: “No...io...scusa...è che...” lui sorrise e se ne andò. Rimasi ferma a vederlo correre via, mentre mi rendevo conto di quello che era successo.
Una goccia, due, la poggia. “Accidenti” mormorai feci una corsa fino alla scuola. Era un edificio piuttosto abbastanza carino, la facciata era dipinta di un bel color pesca e le finestre erano un po' all'antica. In segreteria una signora tutta pelle-ossa mi squadrò da capo a piedi. “Nome?” chiese con una voce che sarebbe potuto essere quella di una strega. “Astrid Brooker” le risposi. Mi diede un foglio con la classe e il materiale che nei prossimi giorni avrei dovuto comprare.-3c...mmm eccola li-. Mi fermai davanti alla porta della classe, un vociare di ragazzi proveniva dall'interno, mi feci coraggio e bussai. Una signora sulla cinquantina stava alla lavagna e spiegava qualche strana formula di algebra. Si girò verso di me, come tutta la classe, e io mi sentii avvampare. “Tu devi essere la signorina Brooker...puoi sederti là in fondo.” Dopo aver sistemato la mia situazione tornò a  spiegare. Appena fui abbastanza vicina al mio banco notai che il mio vicino era il ragazzo di prima. -Oh, cazzo...- pensai. Possibile che tra tutte le persone del mondo proprio lui doveva essere!? Cercai di non farmi notare ma lui si girò e mi sorrise di nuovo. “Ehi” mi disse. Solo “ehi”, magari non si ricordava di me...Lui allungò la mano: “Brian Jonson, tu sei quella di prima eh?”. No, si ricordava...non restava altro che riderci su: “Già...eh eh, sai a volte non guardo dove vado”. Che risposta idiota, sembro una cogliona! Un momento...perché sto qui a preoccuparmi se faccio la figura dell'idiota? “BROOKER, JONSON! SILENZIO!” tuonò la proff. Ci zittimmo, ma lui dopo un po' mi sussurrò: “La Browns é davvero un'arpia!”. Credo si riferisse alla proff. , ma mi limitai ad annuire.
La fine delle lezioni arrivò prima di quanto pensassi. Mi stavo avviando verso casa Quando una voce familiare mi chiamò. “Astrid!” mi voltai e vidi Tessa venirmi incontro. Lei era la mia migliore amica, ci conoscevamo sin da piccole, ma dopo il trasloco non credevo che l'avrei rivista...
“Tesoroooo!” mi urlò, saltandomi in braccio “Come va la vita?”
“Bene, se ora il tuo peso non mi uccide. Non sapevo che frequentassi la Brightswood.” risposi, mettendola giù
“Si. E' una scuola pazzesca! Che proff. hai?”
“Per ora ho conosciuto la Shing, la Mennch e la Browns..”
Sentendo nominare la perfida insegnante di algebra sbiancò. Poi, dopo che si fu ripresa, mi diede una pacca sulla spalla “Mi dispiace tanto...” mi disse.
“Allora è davvero così perfida?” ridacchiai.
“Non c'è niente da ridere! Ora mi tocca preoccuparmi del fatto che potresti non sopravvivere alla sua ora!!!”
Mentre continuavamo a scherzare, Brian mi passò accanto. “Ciao, eh!” gli urlai, un po' arrabbiata perché non mi aveva salutato.
“Oh, sei tu. Cia'.” rispose, piuttosto maleducatamente.
“Guarda tu che stronzo!” dissi a Tessa, ma quando mi girai mi accorsi che era rimasta pietrificata.
“t-tu lo CONOSCI????” balbettò/urlò.
“Si, è il mio compagno di banco...” non mi lasciò finire.
“OMMIODIO!!! E perché non me lo hai detto prima!?!? E' un tale figo!” strillò.
“ma che ne sapevo io? Francamente stamattina mi è sembrato più simpatico..” le dissi
“Si, è un po' lunatico. Però a tale bellezza tutto viene perdonato.”.
Facemmo la strada insieme. Scoprì che non abitava tanto lontano da me.
“Ma' , sono a casa!” urlai. I miei mi aspettavano in salotto. Avevano l'aria di quando qualcuno ti vuole fare un discorsetto.
“Prima di cominciare, voglio dire a mia discolpa che non posso sorvegliare Clyde 24su24.” Clyde è mio fratello maggiore (16 anni). Non mi somiglia per niente: lui è biondo platino, occhi azzurri, super abbronzato e una calamita per le ragazze; io capelli nero pece, occhi verdi, pallida come una mozzarella e una calamita per le sfighe.
“Non riguarda tuo fratello.” disse mia madre
TO BE CONTINUED...
   
 
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