Sandy è una ragazza triste. La tristezza. Il cuore le scoppia. Sta male e finge, finge che vada tutto bene, finge una felicità che non le appartiene. Sogna. Si rifugia nei sogni perché solo lì può raggiungere ciò che nella realtà le è impossibile ottenere. Soffre. Soffre perché il rimpianto è una brutta bestia, una bestia che si insinua dentro di te e non è felice fino a quando non ti ha distrutto. E intanto continua a far finta. Continua a simulare una soddisfazione che non prova. Non fa altro che pensare a tutti i se. Una valanga di "se avessi" la sta travolgendo e lei non sa come liberarsene. Vorrebbe che testa e cuore andassero dalla stessa parte, ma la verità è che la ragione la porta in una direzione che razionalmente sa essere giusta, invece il sentimento insiste affinchè lei faccia la cosa sbagliata, la cosa sbagliata ma anche l'unica che potrebbe renderla felice davvero. Sa che sarebbe come fare un salto nel vuoto, ma il rischio fa parte della vita. Ogni tanto è bello perdersi. Niente mappa, niente navigatore satellitare, niente informazioni ai passanti. Incertezza e paura. Ha paura Sandy. Ha paura della verità. È spaventata a morte perché sa che non potrà mai essere veramente felice. Mai veramente felice senza di lui. Lui che non ha mai saputo cosa provasse lei. Lei che non ha mai avuto il coraggio di correre il rischio. La paura del rifiuto l'ha portata ad amarlo in silenzio. Lo ama da sempre e lo amerà per sempre. Lui continuerà ad ignorarla. Sandy è triste perché ha paura, paura per la vita, perché è consapevole del fatto che non sarà mai completa. Se solo Sandy avesse...