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Autore: Ramo2003    16/10/2014    1 recensioni
I suoi occhi. sì, i suoi occhi. Come lamine d' argento vivo e ghiaccio, scagliati con forza nel tuo universo, che vorrei diventasse anche mio.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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OCHI DE NEUITAT – OCCHI INDIMENTICABILI
 
Caro diario,
sono stanca, stanca morta. Sono solo le undici di domenica mattina e ieri sera sono andata in discoteca. Ho conosciuto un ragazzo molto carino, troppo direi. Capelli castano chiaro, tendenti al dorato, viso candido, pieno di lentiggini. Gli occhi, oh, gli occhi, blu come il mare, con lamine d’ argento e di ghiaccio. Una risata forte, sincera. Alto, con una maglia abbastanza aderente, che lascava intravedere il suo fisico longilineo, muscoloso ma non eccessivamente. Una felpa blu e dei normalissimi jeans. Ci aveva presentati Cristyna, così “per conoscerci”. Passammo la serata insieme, chiacchierando. Samuele Motta, non diceva nulla quel nome, però il ragazzo che lo portava sì. Sapevo che mia cugina, con la quale ero venuta, non la piantava un attimo di fissarmi. In effetti si era assunta la responsabilità di “riportarmi a casa sana e salva” ma questo non mi impediva di divertimi un po’. Sotto le note di “whi” cinsi le braccia al suo collo. Cominciando a muoverci lentamente, appoggiai la mia fronte sulla sua spalla e continuando così.
Why can’t you see this boatis sinkin
Let’s down to the water’s edge
And we can cast away those doubts
Some things are batter left unsaid
Lì le nostre labbra si avvicinarono, I nostril respiri si fondevano l’ uno con l’ altro. Le sue labbra rosee e carnose erano accanto alle mie, a pochi millimetri di distanza. Si incontrarono, in un bacio dolce, e la sua lingua, desiderosa di attenzioni, cercava la mia. Aprii un po’ le labbra, per farla passare e così demmo inizio a una danza giocosa, e le nostre lingue si incrociavano, si cercavano, stuzzicavano. Mi mordicchiò leggermente il labbro inferiore e io leccai il suo, cercando di imprimere bene nella mia memoria il loro sapore. Gli accarezzai piano il cavallo dei pantaloni, e sentii la sua eccitazione. Sentivo lo sguardo di Vanessa che mi avrebbe uccisa, secondo lei “non ero abbastanza grande”. Per me lei potrebbe anche essere una suora trasgressiva, presente quelle lì che poi in realtà si era nascosta che aveva fatto qualcosa di illegale o comunque la volevano uccidere? Ecco. Senza accorgermene stavamo indietreggiando sempre verso i privè. Ma dai… c’è una porta… con anche una chiave. Direi che questa parte di locale per stanotte rimarrà chiusa… ma non mi sento troppo sicura, in fondo mi sono appena trasferita lì, quel ragazzo potrebbe essere anche della mia città, o del mio liceo. Questo pensiero mi impaurisce un po’ ma voglio anche divertirmi, non butto all’ aria un sabato sera così. Chiudo la porta alle mie spalle con una All Star e con un gesto veloce e secco serro la porta. Fisso Samuele, mi concentro sugli occhi, che guardano i miei. Azzurro ghiaccio, profondi, bellissimi. Indescrivibili. Mi avvicino a lui e lascio una scia di baci su tutta la mandibola, mordicchiando il lobo dell’ orecchio. Aveva un profumo di… muschio bianco. Ispirai a fondo, mentre lo baciavo appassionatamente, stringendo i suoi capelli. Feci scivolare le mie dita su tutta la schiena, sentendo che si irrigidiva al mio tocco. Tracciai il contorno dei suoi muscoli accennati e passai al cavallo dei pantaloni che accarezzai. Feci risalire la mano tornando a fare piccoli cerchi sui suoi pettorali, gli baciai il collo, lasciando il mio marchio. Quando lo vidi abbastanza eccitato lo abbandonai, spingendolo su un divanetto. Mi osservò divertito con un sorriso sbilenco e malizioso così mi girai e andai verso la porta; prima di lasciare definitivamente la stanza gli mandai un bacio volante, ammiccando. Uscendo vidi Vane aspettarmi, le braccia incrociate e uno sguardo che mi trucidò. Andai verso la sua direzione, che la ramanzina abbia inizio…   
   
 
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