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Autore: CharlieBb    14/10/2008    6 recensioni
-Sarebbe ora che ti trovassi una ragazza, sai Tomo?- disse Shannon tirando dalla sigaretta. Jared alzò gli occhi da Pythagoras e sorrise.
-Sì, Tomo, Shan ha ragione: trovati una ragazza- disse. Il chitarrista li guardò, torvo.
-Una forchettata di cazzi vostri no, eh?- sbuffò. Gli altri due risero di gusto.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come d'Incanto



-Sarebbe ora che ti trovassi una ragazza, sai Tomo?- disse Shannon tirando dalla sigaretta. Jared alzò gli occhi da Pythagoras e sorrise.
-Sì, Tomo, Shan ha ragione: trovati una ragazza- disse. Il chitarrista li guardò, torvo.
-Una forchettata di cazzi vostri no, eh?- sbuffò. Gli altri due risero di gusto.
-Vedi, io ho Colin*, e Shannon- Jared gettò un'occhiata al fratello, -be', Shan ne cambia una a settimana-
-O al giorno- disse il maggiore dei fratelli Leto con un sorriso malizioso.
-Sì, al giorno. Ecco vedi, manchi solo tu- continuò Jared riprendendo ad accordare Pythagoras e ad accarezzarla dolcemente, come fosse estremamente preziosa e importante.
-Sì, sì, sì, certo. Dov'è Tim?-
-Ti piace?-
-Shannon!- urlò Tomo guardandolo male, -l'ho chiesto perchè dobbiamo provare, e lui è in ritardo!-

*
Si sistemò meglio il cappello in testa e gli occhiali sul naso, e attese pazientemente che la cameriera gli portasse il suo caffè. Da quel tavolo poteva vedere la gente per la strada, indaffarata. Gli piaceva Los Angeles, era una bella città. Incasinata, piena di gente e di vita, di luci e di colori, era una città viva, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Si voltò a osservare i clienti seduti ai tavoli del bar.
C'era il solito vecchietto intento a leggere il suo quotidiano, con una sigaretta in mano e un cappuccino davanti. Fumava solo lì, al bar, perchè la moglie non voleva che lui fumasse. Tomo lo sapeva perchè glielo aveva detto lui, il vecchio Jack, un giorno di un paio di anni prima. E c'era il ragazzo che studiava fisica all'università, innamorato di Guendy, la cameriera bionda che lavorava lì.
-Ecco il caffè-
-Grazie-. Tomo lasciò i soldi sul tavolo e prese la tazza calda tra le mani gelate, cosa che gli diede un po' di sollievo. Era metà dicembre, il compleanno di Jared si avvicinava e lui non aveva ancora trovato un regalo che potesse andare bene. Circa un mese prima il frontman lo aveva trascinato a vedere il film Disney "Come d'Incanto", e se n'era perdutamente innamorato. Era così, Jared, un po' pazzo e un po' bambino, amante dei cartoni animati.
Il dvd doveva già essere uscito, e Tomo aveva girato Los Angeles in lungo e in largo senza riuscire a trovarlo. Quello poteva essere il suo regalo per Jared, insieme a qualcos'altro. Ma cosa?
Ancora immerso nei suoi pensieri Tomo si voltò di scatto, qualcosa aveva catturato la sua attenzione.
Continuò a guardare il tavolo di fronte a lui, impressionato dalla persona che lo occupava. Aveva i capelli neri, lisci e lunghi fino alle spalle. Il viso era candido, pulito. Portava un cerchietto che le tirava indietro i capelli, lasciandone fuori solo un ciuffo, un cerchietto viola come i suoi occhi.

*
Era di nuovo seduto al bar, Tomo. Erano passati alcuni giorni e aveva finalmente trovato il regalo per Jared. Gli aveva comprato il dvd del film Disney, insieme a due fasce nuove per le chitarre,fasce in cuoio personalizzate, con incisi i nomi delle chitarre e i glyphics. All'interno delle fasce c'era scritta una frase, in bianco: "To the warriors and keepers of the gate, we await. Provehito in Altum", il loro motto, per così dire. Uno dei tanti, ecco.
Quello era il regalo di compleanno, mancavano ancora i regali di natale.
Guendy gli portò il solito caffè nero e lui le lasciò i soldi sul tavolo, come sempre. Nel momento in cui alzò gli occhi dalla tazza il suo sguardo venne attirato su quel tavolo, come se i suoi occhi fossero il ferro e lei la calamita.
Era seduta al tavolo di fronte al suo. Una tazza di te' caldo davanti a lei, un libro in una mano e una mela nell'altra. Aveva ancora quel cerchietto viola, e i suoi occhi sembravano riflettere il grigio del cielo e del maglioncino che le fasciava la vita sottile.

-Pensavo che Biancaneve si fosse persa a New York, non a Los Angeles-
La ragazza alzò gli occhi dal libro e guardò l'uomo che le stava davanti. Si riferiva al film, di sicuro.
-E' lì che dovevo andare, ma mi sono persa. O forse è stata la Strega Cattiva a mandarmi qui. Sono convinta che l'abbia fatto apposta- rispose. L'uomo le sorrise, divertito, aveva sicuramente apprezzato la battuta.
-Posso sedermi o aspetti il tuo Principe Azzurro?-
-Veramente ho indetto delle selezioni per trovarlo, il principe-. Lui si sedette, stava ancora sorridendo.
-Ah, davvero? Devo essermi perso l'annuncio- disse. Lei scrollò le spalle e spinse una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
-Capita, sicuramente hai dimenticato di comprare il giornale- disse dando un altro morso alla mela.
-Vero. Senti, posso offrirti un caffè o sei troppo impegnata con le selezioni?-. Lei gettò il torsolo di mela nel cestino con un lancio perfetto e lo guardò.
-Be', non è una mela...- sorrise, -ma un caffè lo accetto volentieri. E poi la mela dovrebbe uccidermi, no?-
Tomo ordinò due caffè e guardò quella strana ragazza negli occhi di ametista. Era spiritosa, aveva la battuta pronta ed era anche carina.
-E dimmi, come dovrebbe essere il tuo Principe Azzurro? Alto, biondo, occhi azzurri e bello?-
-No, detesto qel tipo di persona- disse la ragazza sorseggiando il caffè, -diciamo che il mio principe deve essere moro, con gli occhi verdi, o castani. O neri, non azzurri. E deve essere intelligente, e spiritoso-. Tomo continuò a sorridere -proprio non riusciva a smettere- e si incantò a fissare quegli occhi così belli.
Aveva solo un filo di trucco, la sua Biancaneve, un po' di mascara e un filo di lucidalabbra che risaltava le labbra sottili.
-Mmh, interessante. E poi vivrete insieme, per sempre felici e contenti?-
-No, più che altro quando lo troverò potrò morire felice-. Lui la guardò, stranito.
-O almeno è quello che crede la Strega; se pensa che morirò dopo aver trovato il Principe mi aiuterà a trovare quello giusto. E poi vivremo insieme felici e contenti, sì, ma è meglio che lei non lo sappia-
Ne aveva di fantasia, la ragazza. Tomo si accese una sigaretta e terminò il suo caffè.
-Bella storia, davvero. E...- esitò un attimo, -che ne diresti se ti invitassi per un caffè?-
Lei indossò il cardigan grigio e la sciarpa dello stesso colore.
-Direi che l'hai già fatto, ma che puoi rifarlo, se ti va- sorrise.
-Ah, bene-. La ragazza si alzò in piedi e prese il libro.
-Ora devo andare, grazie per il caffè-
-Ehi, aspetta, come faccio a chiamarti?-
-Giusto- disse lei tirando fuori una penna dalla borsa, -hai carta?-. Tomo scosse la testa.
-Fa nulla-. Lei gli prese una mano e sul palmo gli scrisse il suo numero.
-Ora hai il mio numero, sta a te decidere se chiamarmi o no- disse voltandogli le spalle e incamminandosi. Tomo lasciò i soldi sul tavolo insieme alla mancia per Guendy e si alzò in piedi.
-Ehi! Ehi, aspetta! Non so neanche come ti chiami- urlò alla ragazza già lontana. Lei si voltò e gli sorrise, una scintilla negli occhi viola.
-Chiamami Biancaneve-

*
New York, Time Square illuminata a giorno.
Il concerto era appena finito e i ragazzi si godevano il panorama dalla finestra della stanza riservata al meet&greet.
-Speriamo non ci siano fangirl- disse Jared sorseggiando la sua Diet-Coke. Shannon, Tomo e Tim annuirono.
-Mi piace New York, soprattutto in questo periodo- mormorò il chitarrista guardando la gente per strada, tanti piccoli puntolini colorati che si muovevano freneticamente sotto di loro.
Mancavano ormai pochissimi giorni a natale, e la neve già ricopriva la città.
-Ragazzi, ci sono i vincitori del meet&greet. Posso farli entrare?-
-Sì, grazie Emma- disse Jared lasciando da parte la bibita e guardando i suoi compagni.
-Arrivano. Pregate che non ci siano fangirl- disse, e si stampò un sorriso in faccia.
In quel momento entrarono cinque ragazzi, anzi, tre ragazzi e due ragazze. Una di loro portava un cerchietto viola.
-Ciao, come va?-. Jared iniziò a salutarli e li fece sedere sulle poltroncine rosse. Anche Shannon e Tim si avvicinarono subito per salutarli, mentre Tomo restò ancora un paio di minuti a guardare Time Square e quindi raggiunse gli altri.
-Ciao Tomo, non sai quanto sono felice di conoscerti!- disse una delle ragazze, ma lo sguardo del chitarrista era fisso sull'altra.
-Hey- le mormorò.
-Hey- rispose lei esibendo un sorriso timido.
-Come sono andate le selezioni?-
-Male. Tutti biondi e occhi azzurri. E troppo stupidi-
-Tomo, di che parlate? Che succede?- si intromise Jared esprimendo il pensiero di tutti i presenti.
-Io... cosa?-
-Che succede?- domandò Shannon, scandendo le parole come quando si parla a un bambino.
-Solo un vecchio discorso- disse Tomo tornando a guardare la ragazza, -be', mi dispiace. Ti avevo chiamato, sai? Per partecipare alla selezione. Ma il numero era sbagliato-
La ragazza dagli occhi viola sorrise, incurante degli sguardi curiosi e straniti degli altri.
-Sì, lo so. Mi dispiace-
-E' perchè sapevi che-
-Sì, è proprio perchè sapevo chi eri, Mr Charming**-
Lui le si avvicinò e le sistemò una ciocca dietro l'orecchio.
-Be', Snowhite, direi che adesso è tutto sistemato. Non hai intenzione di darmi buca, vero?-
-Buca? Per cosa? Tomo!- fece Jared che proprio non riusciva a capirci nulla. Si sentiva escluso, e non era al centro dell'attenzione, e non gli piaceva, proprio no.
-No, non ti darò buca-
-Bene- Tomo sorrise e continuò a ignorare Jared e gli altri, -allora posso anche invitarti a cena. E potrai avere tutte le mele che vorrai-
Anche lei sorrise e lasciò che lui si avvicinasse ancora, annullando la distanza tra di loro e poggiando le labbra sulle sue.
-E la principessa trovò il suo pricipe, come d'incanto- sorrise lei.
-E vissero per sempre felici e contenti-. Tomo la baciò di nuovo, dolcemente.






***
*Colin= Colin Farrell (ehi, io con Jared lo vedo benissimo! xD)
**=Charming Prince, principe azzurro in inglese.
Perdonatemi, non so come mi sia uscita fuori... xD E' una delle mie poche het, ragazze! L'idea mi è venuta circa un anno fa (si noti lo stile, diverso da quello di adesso... -.-'), mentre di notte mangiavo una mela... dimostrazione che i flash si possono fare a qualunque ora del giorno e per qualsiasi cosa! xD
Ditemi che ne pensate! B.
   
 
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