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Autore: RomanticaLuna    17/10/2014    0 recensioni
Una nuova avventura, o per meglio dire disavventura, vede come protagonisti i Maghi di Fairy Tail. Un delitto viene commesso a Magnolia e la sospettata è proprio la Gilda più famosa e casinista. Riusciranno i nostri giovani Maghi a risolverlo per riabilitare il nome di Fairy Tail e far tacere tutte le malelingue?
Buona lettura ;-)
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loke, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6-QUALCOSA DA NASCONDERE!

 
 
La stanza del padrone di casa poteva dirsi grande quanto l’intero appartamento di Lucy…se non di più! I tre ragazzi si guardavano intorno cercando di orientarsi in quel buio che ricopriva tutto come una coperta invernale.
“Signor Fleur. Ci hanno riferito che avrebbe risposto alle nostre domande” biascicò la giovane Maga con il cuore che le martellava nel petto. Voleva uscire da lì, quell’ambiente le faceva venire i brividi. Sentirono il soggetto in questione schiarirsi la voce.
“Si, è esatto” disse nello stesso istante in cui una candela iniziò a schiarire la stanza. Non era niente di più di un misero alone di luce, ma era comunque meglio del profondo buio di prima!
Lucy osservò il vecchio signore ancora in pigiama, con la cuffietta da notte ben calata sulle tempie ormai prive di capelli. Aveva grosse occhiaie e gli occhi gonfi e rossi. Si vedeva che aveva pianto e non aveva dormito. Strano! Non le era parso così preoccupato quando in tribunale li accusava di aver rapito la figlia!
“D…dovete aiutarmi! La..la mia Angy!” ed i Maghi sentirono i singulti tipici di una persona che piange.
Fu Natsu, infine, a porre la tanto bramata domanda “Ma scusi, perché ora è preoccupato? Non ha versato neanche una lacrima in tribunale”
Il viso del padrone di casa si contrasse, poi biascicò qualcosa di incomprensibile ed infine balbettò “Mi..mi sono fatto forza –e tirò su col naso- non potevo mica mostrarmi debole di fronte a tutti. I miei nemici avrebbero subito approfittato di me!” l’ultima parte della frase, però, l’aveva urlata ai tre ragazzi e, una volta terminato di parlare, gli era comparso un sorrisetto fiero sul volto. Anche senza aver letto tutti quei libri o guardato tutti quei telefilm, Lucy avrebbe dedotto che stava mentendo! Ma perché? Cosa aveva da perdere? E cosa aveva da nascondere, soprattutto?
“Dovrebbe dirci la verità, signor Fleur, altrimenti non riusciremo mai a ritrovare sua figlia!” disse, infatti, la Maga degli Spiriti.
Il vecchio la guardò con espressione spaventata e confusa, poi si schiarì la voce e con tono burbero le urlò che quella era la verità e che una ragazzina non poteva mettere in dubbio le parole di un gentiluomo come lui!
Si, insomma, le solite scuse di un uomo colpevole! Ma colpevole di cosa? Che ruolo aveva quel tipo in tutta quella storia? Magari sapeva dov’era la figlia ma cercava comunque di incastrare loro? Sapeva che era scappata da lui? O, ancora peggio, l’aveva rapita lui stesso?
Le ipotesi si susseguivano nella mente di Lucy e tutte vedevano come unico colpevole di quella messinscena quel “gentiluomo” che aveva di fronte. Continuò a guardarlo, in silenzio, mentre Loki gli poneva le solite domande di rito. Cosa stava facendo quando la figlia era scomparsa, possibile che non avesse sentito rumori sospetti, possibile che fosse scappata…
Ma il signor Fleur continuava sulla stessa lunghezza d’onda. Lui stava sbrigando i suoi affari in ufficio e non aveva visto né sentito nulla se non l’allarme dato dai domestici! E poi la cameriera personale della figlia gli aveva mostrato la collana e lui l’aveva riconosciuta in quella della giovane Maga che aveva assunto il giorno prima.
A quella risposta, Lucy sussultò.
“Mi scusi, signor Fleur, come l’ha riconosciuta?” chiese infatti.
“L’ho vista su di te, ovviamente!” sbuffò lui. Che domanda stupida, pensò probabilmente.
“Ma io non la indossavo!”. Una frase. Bastò questo per far boccheggiare il povero e preoccupato padre.
“Si, invece!” disse ricomponendosi subito “Di la verità, piccola bugiarda! Ti è caduta mentre rapivi mia figlia!”
“Ma non crede che se fosse stata rapita Angy avrebbe urlato? Invece nessuno dei domestici ha sentito nulla!” era stato Loki a parlare e sembrava anche piuttosto sicuro di sé con quel ghigno beffardo che si era creato sul suo viso.
“L’avrete immobilizzata e le avrete tappato di sicuro la bocca!” replicò lui. La sapeva lunga, non c’era dubbio!
Lucy osservò il gentiluomo, pronta a prendere in mano la situazione. “Si, ma avrebbe urlato prima. Vedere qualcuno entrare dalla finestra non succede tutti i giorni –almeno non a tutti, pensò intanto la bionda-, avrebbe di sicuro dato l’allarme prima di venire bloccata!”
Anche alla tenue luce della candela si vedevano delle goccioline di sudore imperlare la fronte del nobiluomo. La piccola squadra di investigazioni, nonostante fosse alle prime armi, stava facendo le giuste osservazioni, stava distruggendo tutte le barriere di quel piccolo uomo che si difendeva come poteva con le coperte.
Anche Natsu si era fermato nell’esaminare la stanza ed era stato rapito da quel battibecco così pungente. Riconosceva in quello scambio di parole un combattimento vero e proprio. Certo era diverso da quelli che iniziava lui in Gilda che comprendevano l’utilizzo esclusivo di mani, piedi e si, anche morsi! In quella battaglia silenziosa entravano in gioco il tono di voce e gli sguardi eloquenti. E anche i gesti delle mani. Riusciva anche a riconoscere che Lucy era in vantaggio sull’avversario, aveva la partita in pugno!
“Quindi? Ha perso l’uso della parola?” intervenne Loki, rompendo il lungo silenzio che si era creato. Si sistemò gli occhiali sul naso –Come diavolo faceva a vederci al buio con addosso quegli affari, lo sapeva solamente lui- e sogghignò. “O forse ha terminato il suo repertorio di bugie!”
Il viso del padrone di casa si rabbuiò ulteriormente. “Come osi, piccolo farabutto! Fuori! Uscite immediatamente da casa mia e non fatevi più vedere!” urlò in preda all’isterismo. Punto sul vivo! Loki aveva fatto centro!
“Come facciamo a ritrovare Angy se non ci dice la verità! Perché ci sta mentendo, signor Fleur? Cosa ha a che fare con il rapimento di sua figlia?” disse calma Lucy, alzatasi dalla sedia per mettere in risalto il suo corpo e, soprattutto, per riuscire ad avvicinare il suo viso a quello dell’uomo. Occhi negli occhi. Espressioni dure! L’una indagatrice, l’altra colpevole, ma testarda.
“Ho detto di uscire se non volete che chiami le guardie del Concilio! Siete già nella lista degli indagati, con un altro richiamo finirete di sicuro in galera! E questo sarebbe una macchia nel suo curriculum, vero signorina Heartphilia?”
Lucy si sentì punta sul vivo. Si, l’uomo aveva ragione. Nessuno della sua famiglia era mai finito in prigione! Se è per questo nessuno era mai stato convocato nemmeno in tribunale o era stato accusato di delitto!
Ma la vera domanda che galoppava indomabile nel cervello della ragazza era “Come sa il mio cognome?”
Di nuovo l’espressione vittoriosa sul viso dell’interrogato scomparve. Silenzio. Non lo si sentiva nemmeno respirare.
“Mi risponda, signor Fleur, come sa il mio cognome?”
“Era scritto sul contratto che avete firmato!” sbraitò ritrovando un po’ di sicurezza.
“Non metto mai il mio cognome! Non mi rappresenta e quindi non mi segue nelle missioni! Guardi pure, ma io firmo solamente con il nome!”
Di nuovo quel silenzio carico di colpevolezza. Nell’estremo tentativo di sottrarsi a quell’interrogatorio così pressante che l’aveva messo spalle al muro, il padrone tirò una cordicella.
Qualche manciata di secondi più tardi la porta si aprì ed entrò un energumeno tutto muscoli e, almeno così sembrava, niente cervello.
“Ha chiamato, signore?” domandò con un vocione cadaverico. Osservandolo bene, sembrava un cavernicolo che giocava a vestirsi elegante. La bocca storta, un dente che spuntava dalle labbra sottili, il naso grosso e schiacciato, sopracciglia marcate e capelli indomabili. Si intravedevano anche dei peli che spuntavano dai polsini della giacca scura. Lucy era sicura che se avesse allentato di un poco la cravatta ne sarebbero comparsi altri!
“Si. Porta questi ragazzi alla porta ed assicurati che non ci diano più fastidio!” disse in tono pacato.
A nulla servirono il fuoco di Natsu e i pugni di Loki. Era come se quell’energumeno respingesse la loro magia. E cosa avrebbe potuto fare una ragazza come Lucy? Si lasciò trasportare fuori dal palazzo mentre elencava nella sua mente tutti gli indizi che avevano raccolto quel pomeriggio e cercava di ricostruire il complicato puzzle.
La certezza che il signor Fleur stesse loro nascondendo qualcosa era ormai fondata! Però non riusciva a capire cosa di preciso. Aveva rapito la figlia? L’aveva nascosta? Ma perché dare la colpa a loro? E poi, come faceva a conoscerla? E come sapeva che quella collana era proprio sua?
Le venne il dubbio che più che Fairy Tail, quella sottospecie di uomo stesse cercando di incastrare proprio lei! Possibile? Bé, magari cercava una vendetta verso Jude! Probabile come ipotesi, suo padre aveva molti nemici a causa del suo lavoro. Provò a ripensare agli ultimi periodi che aveva vissuto nel palazzo di famiglia. Per averla riconosciuta, per averle visto al collo quel ciondolo, doveva pur essere entrato in casa loro! Doveva averlo già conosciuto da qualche parte! Ma non riusciva a ricordarsi di lui o del suo nome. Cavoli, una faccia così sarebbe stata difficile da dimenticare!
Alla fine, dovette riscuotersi dai suoi pensieri quando raggiunsero la porta e l’energumeno li lanciò fuori. Provò a coordinarsi per cadere in piedi, ma non era mai stato il suo forte. Così investì Loki ed atterrò su uno sconcertato Natsu. Poverino, quante volte le aveva già fatto da cuscino nei suoi innumerevoli voli?
“State bene?” chiese poi, rialzandosi e cercando di sistemarsi al meglio la minigonna ed il top che poco lasciava all’immaginazione. Tese una mano ai suoi nakama e lanciò uno sguardo alla villa. La finestra della camera di Angy dava sul giardino. Là, dove i rami del sicomoro si allungavano fino a sfiorare il vetro. Ma erano troppo deboli per poter fare da ponte anche solo per un bambino! No, da lì non si poteva né scendere né salire.
“Ed  ora cosa facciamo?” chiese Loki guardandosi attorno. La montagna umana che li aveva poco gentilmente scortati fuori era in attesa alla finestra. Il grosso muso appiccicato al vetro.
“Dobbiamo tornare in quella casa. Vorrei vedere una cosa!” disse sicura Lucy. Tra tutto, non aveva ancora visto la stanza della bambina. Probabilmente ciò che li avrebbe aiutati più di tutto a capire dove fosse andata!
“Ma non riusciremo nemmeno a varcare la soglia che ci ritroveremo subito culo a terra!” fece notare lo Spirito del Leone.
Natsu si coprì i pugni di fiamme “Sono tutto un fuoco!” disse  soltanto.
Fu Lucy a colpirlo in testa, facendogli sbollire l’entusiasmo “Ricordi che la magia non funziona contro quello?” ed indicò la guardia del corpo.
“Ah, già! Quindi che si fa?” domandò massaggiandosi la testa dolorante.
“Dobbiamo pensare a qualcosa. Introdurci in casa senza fare rumore!” pensò la bionda. Non ebbe nemmeno il tempo di pensare a qualcosa di concreto che si sentì alzare da terra.
Si guardò intorno, arrossendo quando si accorse di essere tra le braccia del rosato. Lui le sorrise, esclamando sicuro “Ci penso io!”. Si, certo, come no! Ora si che doveva iniziare a preoccuparsi seriamente! Quella testa dura li avrebbe fatti scoprire subito, senza ombra di dubbio!
“Natsu, cosa vuoi fa…” ma non ebbe il tempo di finire la frase che sentì l’aria nei polmoni abbandonarla. Il compagno aveva saltato e si trovavano a qualche metro da terra. La ragazza notò che i suoi piedi erano diventati una sorta di razzi, un po’ come quelli dei cartoni animati! Ma lui non era un cartone animato, lui era Natsu! Però doveva ammettere che aveva avuto un’idea brillante. Atterrarono sulla terrazza della camera della bambina sani e salvi. Felice di poter di nuovo toccare terra con i piedi, Lucy tirò un sospiro di sollievo. Spinse la porta-finestra ma…era chiusa. Erano praticamente bloccati su quella terrazza. Di nuovo i pugni del Mago del Fuoco si riempirono di fiamme e, di nuovo, sulla sua testa comparve un bernoccolo colossale.
“Vuoi mandare il vetro in frantumi?” e, vedendolo annuire poco convinto, spiegò “Sentirebbero tutti ed accorrerebbero in massa! Siamo contro la legge, questa si chiama violazione di domicilio! Non servirà una condanna per rapimento poi, finiremmo dentro comunque!”
Il compagno sembrò pensarci. Intanto, si sentì il chiavistello della finestra sbloccarsi. Entrambi i Maghi si girarono verso quel rumore e videro Loki che baciava galantemente la mano alla giovane cameriera di Angy.
“Vi aiuterò! È vero che non mi piace badare a quella peste, ma non si merita di certo una cosa del genere!” disse, con un dolce sorriso sulle labbra. Anche Lucy le ricambiò quel sorriso, riconoscente del gesto. Esaminò la stanza: c’erano libri, dizionari ed enciclopedie, un grosso tavolo di legno massiccio con una piccola candela consumata sopra, quaderni e diari, un mappamondo e molte carte geografiche. Un grande letto rosa confetto nella parte opposta della stanza, con le tendine di pizzo bianco legate ai lati con dei fiocchetti variopinti. Qualche pupazzo, pochissimi giocattoli. Non sembrava la camera di una bambina. Le pareti completamente bianche e vuote, spoglie di qualunque foto o quadro. Mancava persino lo specchio ed il tavolino da toilette. Aprì la cabina armadio e ben disposti vide i vestiti della piccola. Su uno scaffale più basso c’erano le scarpe. Nell’angolo in fondo alla stanza vide anche qualche scatolone ancora sigillato. Con delicatezza tolse lo scotch e spiò al loro interno. C’erano libri da colorare e disegni variopinti, fotografie e spartiti musicali. C’era anche una scatolina rosa con il fiocco d’oro dentro cui era adagiata una sottile collana d’oro giallo, con una piccola rondine che dondolava al centro.
“Questa camera…da quando la bambina è stata trasferita qui?” chiese senza prestare troppa attenzione alle proprie parole. Non poteva credere che quella stanza così anonima fosse sempre appartenuta ad Angy. Non la rappresentava per niente.
“Da quando è morta la signora” rispose piano la cameriera “Prima la sua camera era vicina a quella dei padroni. Ma il padrone, dopo la dipartita della moglie, ha preferito trasferirla qui”
Lucy afferrò una foto e la osservò incuriosita e rapita. Rappresentava le due donne di casa Fleur. La signora era splendida. Lunghi capelli di un castano chiaro, gli occhi verdi che sprigionavano gentilezza e sicurezza, il sorriso sulle labbra ed un’espressione beata. Quella donna, per lei era così famigliare... Angy rideva tra le sue braccia, innocente come solo i bambini sanno essere. Si vedeva che era felice. Si somigliavano come due gocce d’acqua e se non fosse stato per il colore dei capelli, si poteva pensare che fosse la stessa persona invecchiata nel tempo. Forse era per quello che l’uomo non la voleva più vicina a sé! Gli ricordava troppo la moglie scomparsa.
“Erano molto legate, non è vero?”. Quell’immagine le ricordava troppo lei e sua madre. Il loro legame, la loro somiglianza. Quella bambina stessa le ricordava la sua infanzia. La felicità sottratta a causa della scomparsa della madre tanto cara, un padre che non c’era mai o che non poteva nemmeno tenerle compagnia, i giochi in solitario, le lacrime…tante lacrime. E la voglia di fuggire lontano da tutto e da tutti!
La Maga si sedette sul letto della piccola, appoggiandoci anche lo scatolone e studiando tutti i ricordi di un tempo ormai passato e perduto. Un piccolo orsetto di peluche, i disegni infantili, i libricini colorati, i lavoretti che anche sua madre le faceva fare per tenerla occupata. Giochi di pomeriggi bui e senza sole.
“Erano sempre insieme” sentì la voce della giovane arrivarle da lontano. Si era dimenticata di averle posto una domanda.
Si, lo immaginava! Anche a lei mancava tanto la sua mamma!
Un momento. Lucy alzò lo sguardo con la strana consapevolezza di aver trovato la soluzione.
“Credo di sapere dove si trova Angy!”
***

Penultimo capitolo di questa vomitevole creazione!! 
Fiuu...mi sono ricordata di aggiornare!! =P
Alla prossimo e ultimo capitolo, quando mi ricorderò di avere ancora una storia in sospeso chiusa in una cartella sul computer!!
Un bacio a tutti
Luna-chan

 
 
  
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