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Autore: Kalloskaiagathos    17/10/2014    1 recensioni
Nella mia storia abbiamo una ragazza semplice, quel tipo di persona che potrebbe essere seduta affianco a voi mentre siete in un bar. Ma vedete lei non è la protagonista o non del tutto almeno. E' qui per raccontarvi una storia reale che parla d'amore, di amicizia e di gesta estreme. Inizia con un flasback e da lì poi incomincia la vera storia, quella che spero vi conquisterà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un passo, un altro. Ormai la quiete del silenzio era rotta. Sapevo che mi cercavano, che prima o poi mi avrebbero chiamata, era solo questione di tempo. Ed ero pronta. Mi alzo da quello scomoda brandina dove ho trascorso la notte e tutte le zanzare con cui avevo fatto amicizia mi gurdano tristemente mentre mi allontano attraversano la porta della cella. Già un vero peccato allontanarsi da loro, ma credo che grazie a me saranno sazie per un po’. Seguo l’agente perdendomi all’interno di quell’immenso labirinto di corridoi da cui sono passati decine di migliaia di criminali. Mi pare di camminare per un’eternità, cerco di capire dove hanno intenzione di portarmi, ma il polizziotto che mi scorta non è di molte parole perciò restiamo in silenzio. Poi ci fermiamo davanti a una porta grigia, completamente anonima, che io non avevo neanche notato da quanto si mimetizzava con l’ambiente circostante. Entro e immediatamente sono accecata da una luce fortissima. Devo dire che i film si sono avvicinati molto nella rappresentazione della sala interrogatori: completamente vuota a parte un tavolo, qualche sedia e il famosissimo vetro dal quale gli altri colleghi ti spiano sperando che tu faccia un passo falso. Tutta quest’atmosfera mi mette un’inquetudine e un’agitazione adosso incredibile. Il polizziotto mi invita a sedermi e mi comunica che tra poco arriveranno i detective che stanno seguendo il mio caso. Esce. Adesso sono sola, cerco di pensare a un modo per spiegare la mia situazione, per tentare di convincerli che si sbagliano, che hanno preso un granchio, ma il mio cervello non sembra essere disposto a formulare idee intelligenti è completamente paralizzato. Fantastico. All’improvviso la porta si apre ed entrano due signori in completo e con un’aria non molto rassicurante. Si siedono davanti a me e ora che li vedo, perchè illuminati dal faro di luce che è collocato sopra le nostre teste, realizzo che sarà dura spiegarmi, sembrano entrambi sul punto di azzanarmi. Però uno mi sembra di riconoscerlo. Alto, brizzolato con rughe che indicano anni di lavoro nel duro ambiente della lotta contro il crimine e poi un lampo. Ma sì che l’ho visto, certo, lui è quello che ha arrestato il serial killer dei licei, quello che adescava le ragazze dall’uscita e che per mesi aveva terrorizzato la città. Bene, penso, sono messa proprio male allora.
   
 
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