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Autore: Maite_    17/10/2014    17 recensioni
Ed era bellissima, a modo suo, e nessuno riusciva a capirlo. Era una ragazza diversa dalle altre e nessuno riusciva ad accettarlo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Come aeroplani di carta.


 
Era una ragazza semplice, una di quelle che non avevano bisogno di tanti oggetti vistosi né di feste in discoteca, né di collane costose, era una ragazza incompresa, innamorata del profumo dei libri e della cioccolata calda, una ragazza troppo insicura per essere come le altre, lei era diversa e per questo era speciale.
Era come i fiori che nascono in primavera, come quella sensazione stupenda che provi quando scarti i pacchi di Natale, come il mare d’inverno, tempestosa,  come un giorno di pioggia, ecco, si, lei era come la pioggia: così bella e malinconica, distrutiva, silenziosa al tempo stesso amata da pochi e odiata da tutti, era introversa, timida, una di quelle che non si notano facilmente, troppo sbagliata per questo mondo, come una margherita in un campo di rose…
Non c’era bisogno nè delle parole né dei finti sorrisi che sfoggiava nei momenti d‘imbarazzo, per capire quanto fosse fragile. Le piaceva leggere, le piaceva tanto, a volte sembrava quasi che vivesse per quello, diceva che erano magici e che la trasportavano in mondi che gli altri non avrebbero potuto immaginare. Nessuno le credeva, ma nessuno faceva nulla per impedirlo e forse fu questo a distruggerla: l’indifferenza. Era una di quelle che non appena le cadevano i libri nessuno di calava a raccoglierglieli, nessun principe azzurro, nessun cavaliere oscuro, solo lei ed i suoi problemi, quelli erano gli unici amici che possideva. Era come un aeroplano di carta, credeva di poter volare, ma era scontato che quelle come lei fossero troppo fragili per farlo. La sua non era una vita normale, era come una continua lotta alla sopravvivenza, sembrava che un filo sottile la collegasse alla terra, un filo fragile, uno di quelli che si spezzano facilmente.
Ma una ragione per sorridere la trovava sempre, anche nelle piccole cose, non importava quali fossero, ci provava, provava con tutta se stessa, tutti continuavano il loro gioco di indifferenza e che dire di me? Io ero solo una ragazza stupida e troppo codarda che la guardava dal retro del palcoscenico. 
Dicono che la prima cosa che dimentichi di una persona sia la voce, beh, la sua la riconoscerei ancora tra mille, non l’ho mai dimenticata, ricordo ancora la prima volta che l'ho sentita cantare: eravamo nello spogliatoio, c'eravamo solo io e lei, ero nascosta dietro gli armadietti, lei era sotto la doccia che cantava, non si accorse di me. Eppure, come puoi affezionarti ad una persona che non conosci? Probabilmente mi conosceva, ricordo che la prima volta che ci incontrammo ero con i miei amici nella caffetteria del bar stavamo ridendo, lei era seduta di fronte, aveva un paio di calze nere, delle Dr Martens, dei pantaloncini strappati ed un maglione di lana bordeaux, stava leggendo, "Harry Potter e la camera dei segreti" mi pare che fosse, la fissavo da un paio di minuti quando finalmente alzò gli occhi dalla tazza di thè ed incrociò il mio sguardo, ricordo anche che mi sorrise timidamente, e le guance le si arrossarono, e, chissà per quale motivo, finsi che il mio sguardo si fosse perso proprio nella sua direzione. Era una ragazza strana, per gli altri. Ed era bellissima, a modo suo, e nessuno riusciva a capirlo. Era una ragazza diversa dalle altre e nessuno riusciva ad accettarlo




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Here we are!!


Che dire, è una storia molto triste, a mio parere... Spero che un po' vi abbia aiutato a capire che la vita è un bene prezioso e non bisogna sprecarlo e che nemmeno le occasioni che vi si presentano devono essere sprecate, se prendete qualcosa dal testo, citate, un besito, Haaveilla.
Vi consiglio di leggerla ascoltando "Tenerife Sea" di Ed Sheeran. 
Come ragazza in questione ho preso ispirazione da lei:




 
  
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