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Autore: carlinetor    17/10/2014    0 recensioni
Ecco finalmente la vendetta perfetta che ogni persona vorrebbe. In questa storia vedrete come uccidere Suzanne Collins
Genere: Azione, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Faceva freddo nella foresta, da quando i giochi erano cominciati non si vedeva una striscia di sole nell'arena. Forse il nuovo capo-stratega aveva intenzione di ucciderci tutti con la neve. Non riuscivo a muovermi, ero bloccata su quel maledetto albero. E pensare che mi bastava un altro anno e non avrei dovuto più partecipare alle selezioni per gli Hunger games. Ringraziando il cielo mio padre mi aveva insegnato come mimetizzarmi con gli alberi. Fu mentre ripensavo alla mietitura che mi ricordai di mia sorella che era rimasta lì a guardare con orrore le guardie che mi portavano via. E poi c'era mio padre che pregava che stesse sognando mentre veniva a farmi visita. Non è mai stato semplice dirgli addio, ogni volta che partivo per andare oltre il confine lui pregava che tornassi tutta intera. Questa volta ero stata io a piangere per la disperazione. Ora mi trovavo nell'ambiente più rigido che avessi mai incontrato. Erano più o meno le 23 ed ero lì ad aspettare che suonasse un altro cannone. Per alcuni poteva essere un fastidio, ma per me sapere che qualcun altro era morto mi dava soddisfazione ed un senso di momentanea leggerezza che svaniva al solo pensiero che sarei potuta essere il prossimo obiettivo. Un rumore assordante mi colse all'improvviso: trombe e a seguire dei colpi di cannone, era la mezzanotte ed il momento in cui si ricordano i caduti. Erano quasi tutti dei distretti poveri come il sette e l'undici, era ovvio che i ragazzi del distretto uno si salvassero all'inizio, loro erano addestrati sin da piccoli per rincorrere la gloria. Quando finì mi accorsi di un altro rumore, erano dei passi, delle urla e dei rumori simili a quelli che emette un cane quando ringhia. Un colpo di cannone, due colpi di cannone...mi aspettavo il terzo ma sentii solo il mugolio di un essere che stava morendo. Poi li vidi, erano tre uomini e una donna che colpivano un essere che somigliava ad un cane, ma più grosso e più deformato. Era piumato ed i denti terribilmente affilati e sanguinanti, era quello che aveva ucciso i due ragazzi. Quelli che erano sopravvissuti erano tutti dei primi tre distretti e direi che quelli morti erano dei loro stessi distretti. Quando finalmente l'essere morì riuscii a vedere i cadaveri dei due ragazzi che venivano distesi per terra dai loro compagni in attesa che l'hovercraft li prendesse. Erano la ragazza del distretto due e il ragazzo del tre, la ragazza aveva la tuta squarciata ed il sangue che usciva dal petto e dalla bocca. Non si può dire che l'altro fosse un ragazzo, era un bambino che forse aveva tredici anni e che di certo non si sarebbe potuto difendere da solo in nessun caso. Il cane gli aveva squarciato il collo e lui non aveva avuto nemmeno il tempo di difendersi. Mi immaginai se ci fosse stata mia sorella al posto di quel ragazzo, a casa avremmo urlato di dolore e mio padre sarebbe andato ad ubriacarsi e non sarebbe arrivato alla mattina successiva. Era il momento giusto per fare fuori quei quattro, erano troppo scossi per capire cosa sarebbe successo. Avevo tre coltelli ed una piccola daga avrei potuto avvicinarmi a quello dietro ed ucciderlo, ma gli altri erano troppo grossi per avere il sopravvento. Poi la vidi, la ragazza del distretto 6 che stava nascosta dietro un cespuglio pronta a colpire, forse se avesse attaccato prima lei li avremmo sterminati. La chiamai e, quando mi vide, le mimai il mio piano. Scesi piano dall'albero e mi avventai su quello più dietro per usarlo come scudo umano, ma quando lo uccisi la ninfomane non uscì dal nascondiglio così non ebbi il tempo di lanciare un coltello che il gigante dell'uno trafisse il suo alleato facendo passare la spada attraverso il suo corpo, ma non si fermò lì. Sentii una fitta lancinante ed un brivido mi attraversò il corpo lasciandosi dietro una scia di calore che mi fece sentire debole. Le gambe erano molli e, quando mi accorsi che la spada che aveva trafitto il ragazzo aveva trafitto anche me, caddi a terra ed il ragazzo su di me facendomi trasalire dal dolore. Mi toccai la ferita ed un dolore lancinante mi fece quasi svenire, mi guardai le mani che erano sporche del mio sangue e di quello del ragazzo. Un sapore metallico in bocca, era sangue che scorreva senza fermarsi. In quel momento sentii delle urla di ragazza, era la ragazza del distretto uno che si piegava a terra con un segno sul collo molto simile a quello di una corda. Un'altra fitta lancinante mi pervase lo stomaco ed un oggetto molto pesante mi cadde addosso spingendo con più forza sulla spada lasciandomi senza fiato. A poco a poco mi sentii mancare il respiro ma il peso si levò ed io riuscii a vederlo, era il ragazzo dell'uno. La ninfomane si avvicinò a me e mi levò la spada dallo stomaco. Mi stavano venendo i conati di vomito ed stavo per perdere i sensi. La ninfomane mi guardò negli occhi e scosse la testa come per dire no,mi si avvicinò e mi sussurrò un nome:-Prim!-, poi mi tagliò la gola...
   
 
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