Date.

 
 
“E’ stata una bella serata...” Sussurrò la biondina, tenendo gli occhi bassi ma non negandosi di osservare l’altra con la coda dell’occhio. Santana volse lo sguardo nella sua direzione, accennando un sorriso che risultò piuttosto amaro.
“Per niente.” Smozzò, con queste due parole, il solito e familiare ottimismo della sua ex ragazza-ragazza-conoscente-amica-non-aveva-ancora-capito-bene-cosa-erano. Dani cacciò un sospirò mentre l’altra rilassava la schiena, facendola aderire alla forma del sedile della macchina. Ripensò alla serata, la latina, accarezzando distrattamente il volante.
Aveva portato Dani – che, per la cronaca, quella sera era particolarmente bella – a cena in un ristorante, di quelli non troppo costosi ne troppo economici. A tavola si erano scambiate qualche parola sul menù, qualche timido sguardo – per lo più da parte di Dani -, le loro mani si erano anche sfiorate quando, entrambe, avevano allungato un braccio per prendere la bottiglia d’acqua poggiata al centro del tavolo. L’unica conversazione, degna di essere chiamata così, che avevano avuto, era stata su chi doveva pagare il conto. Inutile dire che la biondina – che non aveva ancora dimenticato come fare – aveva tenuto testa a Santana, convincendola a dividersi le spese.
Insomma, non c’era stato niente di bello in quell’appuntamento. Una macchina sfrecciò accanto alla loro, ferma da non so quanto tempo davanti all’entrata del condominio di Dani. La latina lanciò un’occhiata all’orologio sul cruscotto dell’auto. Erano rimaste in silenzio, ognuna persa in chi sa quali pensieri, per più di mezz’ora. I suoi occhi si posarono sul profilo di Dani quando quest’ultima prese fiato per parlare.
“E’... – alzò le mani, cercando le giuste parole.- Patetico.” Concluse, non riuscendo a trovare un aggettivo o una frase migliore per esprimersi.
“Cosa?”
“Tutto. Il nostro comportamento... La nostra situazione come coppia...” Santana osservò come la biondina accompagnava le sue parole con espressione lievemente disgustate, e piccoli e semplici gesti come stringere i pugni, passarsi una mano tra i capelli e scuotere leggermente la testa.
“Anche il semplice fatto che ora non riesco nemmeno a sfiorarti senza pensare a...” Si interruppe bruscamente, chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore. Si era ripromessa di non parlare “dell’Affare Brittany” per quella sera, ma non riusciva a guardare la sua ex senza vedere al sua fianco l’ombra della ballerina bionda con la quale l’aveva tradita. Santana se ne accorse e distolse lo sguardo, schiarendosi la voce.
“Io non so se riuscirò mai a... A perdonarti veramente. –La Lopez si sentì morire a quelle tre parole.- Forse è meglio se ci fermiamo ora prima di complicare tutto e...”
“Dani.” La sua voce risultò più tremante di quanto avrebbe dovuto, ma non le importava. Doveva assolutamente combattere contro quel groppo alla gola che sentiva, o l’avrebbe persa per sempre.
Ora o mai più, Santana. Ora o mai più.
“Non mi importa quanto tempo ci vorrà. Non importa se passeranno settimane, mesi, perfino anni. Sono ancora innamorata di te, di quella splendida luce che hai negli occhi e che continua a brillare, senza mai spegnersi. Farò di tutto per dimostrarti il mio amore, per dimostrarti che voglio stare con te. Ti rivoglio nella mia vita a tutti i costi. E non mi darò pace fino a quando non ci tornerai.” I suoi occhi, umidi ora, la guardavano intensamente, così come lei ricambiava lo sguardo con le labbra socchiuse, rimanendo a contemplare la fragilità che traspariva dal suo viso. Non l’aveva mai vista così.
“Sei davvero disposta ad aspettarmi, Santana?” Lei annuì senza pensarci due volte.
“So che devo riconquistare la tua fiducia. E lo farò, con il tempo.” Dani non rispose. Rimase lì a torturarsi le mani. Fino a quando non si mosse, protendendosi nella direzione della latina e lasciandole un brevissimo bacio a fior di labbra.
“Cosa... E’ un addio?” chiese la Lopez –non sapendo interpretare il gesto- con una nota di timore nella voce. La bionda sembrò pensarci, poi distese le labbra in un sorriso compiaciuto e rispose proprio come la prima volta che le loro labbra si erano sfiorate.
“Per ora.”