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Autore: fedetojen    18/10/2014    2 recensioni
Tutto inizia da una porta e tutto finisce dalla stessa porta in cui io sono entrata....
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO SCRITTRICE: Ciao a tutti/e con grande richiesta questa one-shot è incentrata su Jimin V e Jin :D spero vi piaccia e buona lettura!!

The Door

“Si può?” chiesi entrando in questa porta sbucata dal nulla nel buio. Mi ritrovai in una specie di casa…o forse no.
C’erano robe dappertutto. Sul divano, sulla porta, sulle sedie dappertutto! Sentii dei passi e vidi arrivare in lontananza due ragazzi.
Si appoggiarono al muro e mi guardarono con sguardi maliziosi.
Erano Jimin e V che farfugliavano qualcosa fra loro in coreano, che le mie orecchie non riuscivano a capire.

“Ragazzi smettetela e presentatevi” disse RapMonster passando fra loro e avvicinandosi.

“Piacere io son-” lo interruppi subito.

“Lo so chi siete. Tu sei RapMonster e loro sono Jimin e V. E gli altri?”
Chiesi interrompendo il leader che rimase sbalordito dalla mia risposta.

“Sono usciti arriveranno tra circa mezz’ora.” Mi dice dirigendosi vicino al divano e accendendo la tv. Ma io come mi ritrovavo li? Mah.

“Vieni ti faccio vedere le stanze” mi dice Taehyung guardandomi ancora con quello sguardo malizioso e prendendomi per mano e costringendomi a seguirlo.

“…E questa è la mia stanza” appena entrammo chiuse la porta e mi girai di scatto, non aveva fatto così con le altre stanze.

Aveva quello sguardo così sexy e malizioso, ma comunque ero dubbiosa sul perché chiuse la porta.
Si avvicinò a me. Mise le sue mani sui miei fianchi e io divenni di pietra mentre lo guardavo stupita.
Una mano passò dal fianco al mio polso e percorse tutto il braccio fino al collo.
Appoggiò la mano sul mio collo e la mise fra i miei capelli sciolti, mentre con il pollice mi accarezzava la guancia.
Si avvicinò al mio orecchio. Il suo respiro era accelerato.

“Sei una tentazione troppo forte” mi dice ansimando.

La sua bocca sfiora leggermente la mia guancia per poi scendere sul mio collo e inizia a baciarlo dolcemente per poi passare sulle scapole scoperte dalla maglia a giro.
Ero di pietra ma tutto ciò mi piaceva, era gentile e dolce in quei piccoli movimenti.
Dopo poco ritorna sulla guancia e mi da un piccolo bacio in prossimità della bocca.
Mi guarda e si stava davvero trattenendo, glielo si leggeva dagli occhi. Così si staccò e uscì dalla stanza.

Appena se ne andò mi toccai sul collo e sulla guancia sentendo ancora il calore di quei piccoli tocchi e baci dati con gentilezza e senza malizia. Avevo il cuore che mi batteva all’impazzata, V era un bellissimo ragazzo e non mi sarei aspettata questo suo aspetto.

Appena varcai la soglia, mi ritrovai Jimin davanti senza la maglia.
Dio mio, stavo per morire per colpa di quel piccoletto con un sorriso da diavolo stampato sul viso.

“Hai visto per caso la mia maglia?” mi chiede con un accenno di provocazione.
Lo guardo e cerco di focalizzarmi solo sul volto, per non fissare quei suoi addominali scolpiti sotto il petto.

“No, perché?” gli chiesi cercando di tenere alto lo sguardo, la mia voce tremava. Era divertito e rise.

“Vedi che puoi guardarmi, non mi vergogno” mi dice avvicinandosi e facendomi indietreggiare.

“Io mi vergogno” gli dico cercando di andare via ma mi blocca la strada mettendosi davanti e abbracciandomi, facendo toccare i nostri corpi l’un l’altro.

Volevo sparire, diventare un piccolo insetto e scappare. Ad ogni suo respiro sento il suo petto avvicinarsi al mio. Sento i suoi muscoli in tensione su tutto il mio corpo. Se mi avesse stretto di più avrei avuto qualche costola rotta, ma non lo fece.

“Mi farai impazzire” mi dice mentre mi morde l’orecchio.

Dio, sono all’inferno e non me ne sono accorta? Ero diventata una vampata di calore e volevo nascondermi, ma lui continuò a giocare con il mio orecchiò e a mettere una mano dietro la mia spalla e l’altra mano stava giocando con l’orlo della mia maglietta.
Avrei voluto staccarmi da lui ma era più forte di me, il mio corpo era attratto da lui e non rispondeva alle mie richieste.

“Per ora basta” mi dice salutandomi con un ultimo morso all’orecchio già tormentato prima.

Avevo il cuore che poteva scoppiare con un altro tocco di uno di quei due teppistelli.
Mi arrivò di fronte di corsa un ragazzo con uno sguardo dolcissimo.

“Jin” dissi sorridendo e nascondendo l’imbarazzo. Lui mi sorride.

“E’ tutto ok?” mi chiede accarezzandomi la guancia e guardandomi preoccupato.

“Si perché?” gli dico quasi sussurrando, guardandolo curiosa.

“Aspetta” mi dice mentre mi aggiusta la maglia e i capelli. Le sue mani erano grandi e calde. E non smetteva di sorridermi.

“Ora stai meglio. Andiamo” mi dice dandomi un dolce bacio sulla guancia.

Quel gesto fu bellissimo ma appena arrivammo in cucina mi fecero sedere al capotavola e difronte a me c’era RapMonster. Io ero tra l’incudine e il martello: alla mia destra Jimin e alla mia sinistra V, sicuramente si erano messi d’accordo perché non smettevano di guardarsi e ridere sotto i baffi. Gli altri erano seduti affianco a loro.
Avevo Jin , J-hope e Suga che mi sorridevano come dei bambini. La cucina era buonissima.

“Chi ha cucinato?” chiesi tra un boccone e l’altro.

Sentii in contemporanea due mani, una da destra e una da sinistra appoggiarsi sulle mie gambe.
Non riuscii a trattenermi e quasi mi affogai avendo a dosso tutti gli occhi puntati su di me.

“Tutto bene? Comunque ho cucinato io” mi disse Jin mentre mi guardava preoccupato.
Le mani sulle mie gambe rimasero ferme e i due ragazzi affianco continuarono a mangiare come se niente fosse.

“Tutto buono, comunque” dissi.

Io stavo morendo dall’imbarazzo così mi alzai di scatto e andai in cerca del bagno.
Trovato il bagno entrai e mi sciacquai la faccia ma il rossore per l’imbarazzo non se ne andò.

“Stai bene?” entrò nel bagno Jin che mi guardava preoccupato.

“Si, tutto ok” gli dico asciugandomi la faccia. Me lo ritrovo di fronte a me che mi guarda con insistenza.
Quel suo volto dolce era bellissimo. Alzò la mano e mi accarezzò la mano.

“Devi stare attenta a Jimin e a V, non sono sempre dei bravi ragazzi ok?” mi dice accarezzandomi la guancia.

Annuisco e mi sento una vampata sulle guance e abbasso lo sguardo.
Vedo che si avvicina e mi da un piccolo bacio sulla guancia libera mentre sempre con l’altra mi accarezza il volto.
Mi sorride e usciamo dal bagno.
Guardo con sguardo deciso i due ragazzi che mi hanno scombussolato da quando sono entrata da quella porta e mi siedo.

Fortunatamente non rimettono le loro mani sulle mie gambe ma mi colgono alla sprovvista dopo aver finito di mangiare.
Mi prendono per il braccio e mi portano in una loro stanza. Si misero uno dietro di me e uno di fronte.
Jimin mi guardava come se volesse spogliarmi. Si avvicinò e iniziò a darmi dei baci sul collo.
V da dietro aveva le sue mani sui miei fianchi e giocava con i miei capelli e passava un dito su e giù per il mio braccio destro.
Jimin si avvicina sempre di più a me facendo aderire i nostri corpi e inizia a baciarmi le guancia arrivando sempre più vicino alla mia bocca. Io ero in balia delle emozioni, il cuore martellava e sentivo il sangue pulsare nelle tempie. Perché non riuscivo a reagire?
Ero così impotente che mi facevo accarezzare e baciare senza che mi desse fastidio.
Questa non sono io, non mi faccio mettere le mani addosso da chiunque.
All’improvviso si apre la porta e i due ragazzi si fermano.

“Ragazzi ora basta!” dice Jin entrando e portandomi via da quella stanza.

Usciamo dalla stanza e ci ritroviamo seduti su una panchina in un immenso giardino. Mi guardo intorno e stupefatta guardo anche Jin.

“Ma cosa..”

“E’ normale, il tuo subconscio è così strano che nemmeno io lo capisco” mi dice sorridendomi Jin.

Lo guardo perplessa e alzo la mano e lo accarezzo.

“Ma sembri così reale” gli dico mentre gli appoggio la mano sulla guancia e noto che è davvero reale.

“E’ tutto reale, il nostro calore dei corpi, un bacio, una carezza, uno sguardo” mi dice avvicinandosi a me e unendo le mie labbra alle sue.

Morbide calde e dolci. Eravamo in perfetta sintonia.
La sua mano dietro al mio collo e la mia dalla sua guancia nei suoi capelli morbidi come la seta e profumati come la lavanda.

“Perché è tutto così reale, ma mi sento così triste?” gli chiedo mentre riprendiamo fiato.

“E’ arrivato per te il momento di andare” mi dice abbassando lo sguardo e unendo le nostre mani.

“No non voglio” gli dico mentre una lacrima esce dal mio occhio.

Mi guarda anche lui triste e mi asciuga la lacrima come se fosse un prezioso diamante. Mi fa alzare e mi indica la porta.

“Ritornerai indietro dalla stessa porta dalla quale sei arrivata” sono difronte alla porta, la apro e vedo solo luce.

Guardo Jin per l’ultima volta e lo abbraccio forte mentre sento anche lui che ricambia l’abbraccio stringendomi a sua volta.
Quel ragazzo, mi aveva fatto vivere in una sola notte.
Mi staccai e lo guardai ancora: quei suoi occhi dolci, il suo sorriso e le sue labbra carnose.
Non dimenticherò nulla di te. Passo oltre la porta e tutto finisce.
   
 
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