Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |      
Autore: Mademoiselle Pas Change    15/10/2008    1 recensioni
Siamo nei bagni pubblici della stazione. Una ragazza decide di sparasi in vena il cosiddetto “ultimo buco”, ormai stanca di quello schifo di vita che si ritrova. Prima di morire, però, prova a chiedersi come abbia fatto ad arrivare sino lì, cosa la spinta verso l’oblio. Una storia assai triste, ma, ahimé, non tanto lontana dalla realtà.
Genere: Triste, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I open my eyes I try to see but I’m blinded by the white light I can’t remember how I can’t remember why I’m lying here tonight

Sorrido: allora sono morta sul serio. Provo ad aprire gli occhi, ma c’è una luce accecante e non riesco a realizzare dove sono. Per un attimo mi passa per la testa la folle idea di essere capitata in paradiso. Na, impossibile. Provo a muovermi, ma sento un dolore trafiggermi le ossa e i muscoli. Il braccio brucia da morire, se ci fossa qui mia madre le chiederei di soffiarci sopra come faceva quando ero piccola. Eh già, mia madre. Stavolta è il cuore a farmi male. Eppure sono morta, non dovrei provare più alcun dolore no? Adesso sto andando “nell’al di là”, pronta a essere giudicata, a pagare ogni mio errore. Mi vengono in mente le giornata passate chiusa in quella stanzetta accanto alla chiesa, dove si teneva il catechismo. Forse avrei dovuto prestare attenzione a...com’è che si chiamava quella pazza rossa? Boh. In ogni caso non mi resta più nulla da fare, la mia anima è fottuta. Brucerò all’inferno, pazienza.

And I can’t stand the pain And I can’t make it go away No I can’t stand the pain

Una fitta mi colpisce allo stomaco. Minchia, a cosa mi è servito suicidarmi se sto sempre comunque male? Immagino domani i titoli del giornale: “giovane tossicodipendente si spara la dose finale in un cesso della stazione”. E immagino i sospiri della brava gente. Una in meno, fa piacere. Mi viene da ridere, ma è meglio desistere. Poi non ha senso ridere. Non ha senso manco pensare a cosa dirà la brava gente. Di solito quando uno muore dovrebbe pensare a quella che è stata la sua vita. Come se stessi mandando avanti un film senza aver spinto TV-CR. Ecco, dai. Ci provo.

How could this happen to me I made my mistakes I’ve got no where to run The night goes on As I’m fading away I’m sick of this life I just wanna scream How could this happen to me

Però infondo non è che ci sia un granché da riportare alla memoria. Cioè, io tutti i viaggi che mi sono fatta con gli acidi e robaccia varia mica me li ricordo. Per il resto ho rimosso tutto. Mio padre, mio fratello, il fidanzato dell’asilo, la maestra, gli amichetti. Forse non li ho mai avuti. Devo ricordarmi di dirgli che è uno stronzo, non appena lo incontro ‘sto dio. Certo, c’è mia mamma. Cazzo, quanto l’ho fatta penare quella povera donna. Lei mi vuole così bene…chissà come la prenderà. Stupida, avrei dovuto pensarci prima lo so. Ma ero stanca. Stanca di questo vivere per guadagnare soldi. Guadagnare soldi per comprare la droga. Comprare la droga per stare bene. Esiste un modo per saltare i passaggi intermedi? Vivere e stare bene. Solo questo volevo io. Ma non l’ho avuto. Allora mi sono stufata, me ne vado. Statemi bene.

Everybody’s screaming I try to make a sound but no one hears me I’m slipping off the edge I’m hanging by a thread I wanna start this over again

Quante volte mi sono detta “basta, si ricomincia”. Quante volte mi sono trovata appesa a un filo e ho trovato la forza di andare avanti. Poche. Quando non hai nessuno che ti aiuta, che ti porge la mano come i quei film americani dove c’è lei che sta cadendo giù dalla montagna e lui che l’aiuta, la tira su, cadi e basta. Ti sfracelli. Ti spezzi. Ti sbricioli. E puoi provare a urlare, ma la musica unz tunz punz della discoteca coprirà qualsiasi altro suono. Arrangiati.

So I try to hold onto a time when nothing mattered And I can’t explain what happened And I can’t erase the things that I’ve done No I can’t

Ho rimandato per troppe volte questo volo. Pensavo che se mi fossi sbronzata per bene, sarei potuta cadere, sbattere la testa e perdere la memoria. Bella scusa, eh? Ma ho capito che puoi anche strappare il foglio, ma i segni di quello che hai scritto resteranno su quello di sotto e basterà colorarci sopra per riportare alla luce tutto. Questa cose succede nei film, ma anche nella vita. Ho stretto i denti, ho mandato giù roba senza avere la più pallida idea di cosa fosse, mi sono iniettata roba tagliata male, mi sono beccate l’epatite, poi improvvisamente oggi ho preso coraggio e mezzo grammo di ero. “Il buco ultimo” lo chiamano. Ho preso siringa e cucchiaino dalla borsa e mi sono sentita felice. Felice di morire. Sono scivolata accanto al cesso. E già non c’ero più.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Mademoiselle Pas Change