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Autore: The Writer Of The Stars    18/10/2014    2 recensioni
“Mi dispiace …” dice lei, la voce leggermente incrinata. Vegeta spalanca gli occhi,confuso. Credeva di dover essere lui quello a scusarsi, a cercare di farsi perdonare. E invece no. “Di cosa?” chiede, non nascondendo la sua curiosità. Non la guarda, continua a fissare il soffitto. Un respiro profondo, gli occhi bassi e colmi di lacrime, la voglia di piangere alle stelle. Sorride amaramente. “Di non essere stata abbastanza …”
One shot su Vegeta e Bulma, ambientata dopo la sconfitta di Majin Bu.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casa è avvolta nell’oscurità. Buio, solo questo. Si avvicina alla porta della sua camera, incerta. Fissa per interminabili secondi quel pezzo di legno, unica barriera architettonica a dividerla da lui, ora. Quasi non ci crede: Majin Bu, è stato sconfitto. Ce l’hanno fatta, l’incubo di quelle atroci settimane è davvero finito. No, non è finito. Non riesce a spiegarselo: perché lo ha fatto? Non vuole ammetterlo, ma in fondo sa che la colpa di quanto è successo, è anche di suo marito. Quando lo aveva visto in mezzo all’arena, al torneo, con quella macabra M stampata sulla fronte, aveva pensato che fosse tutto uno scherzo. Non le sembrava possibile, Vegeta non avrebbe mai fatto una cosa del genere, non ora almeno. Quanto fu doloroso ricredersi … aveva capito tutto in un attimo, nel momento in cui i suoi occhi cerulei avevano incontrato i suoi, resi azzurri dal potere del Super Sayan, ma oscurati di tenebra e malvagità. E aveva capito: aveva capito di aver sbagliato tutto. E adesso è lì. È tornato tra loro, tra i vivi. È tornato da lei e da Trunks, dalla sua famiglia. Sorride amaramente: famiglia. Come se a lui importasse qualcosa di loro. Vuole piangere, ma non se lo permette: adesso deve affrontarlo, a testa alta. Come sempre.


Fissa il soffitto con indicibile interesse. La sta aspettando. Doveva accompagnare Trunks a letto, come se fosse ancora un bimbetto di quattro anni. Eppure, nel momento in cui suo figlio aveva detto: “Buonanotte, papà” un’inspiegabile impulso di andare anche lui insieme a loro, verso la stanza da letto del bambino, lo aveva colto violentemente. Si è però solo limitato ad un gesto del capo e ad un “Buonanotte” alquanto stringato. E adesso sta aspettando lei. Devono parlare, molto. Ha combinato un disastro; ha messo in pericolo l’intera umanità, tutta la Terra, solo per compiacere il suo stupido orgoglio. Ma infondo, non è degli altri che gli interessa, ma di loro due. Trunks e Bulma. Suo figlio e sua moglie. Per colpa sua, ha rischiato di perderli. E Dio, solo lui sa quanto ora si sente in colpa per questo. Il rimorso lo sta divorando, gli sta lacerando l’anima, lo sta uccidendo, di nuovo. Trunks lo ha già perdonato, figuriamoci, continua a venerarlo come fosse un Dio. In fondo, il piccolo non ha capito molto di quanto accaduto. Gli basta rivedere suo padre al suo fianco, vicino a lui e a sua madre, per essere felice. Basta. Non si fa domande, non si logora l’anima fanciullesca con dubbi e incertezze. Suo padre è con lui. Gli basta. Il problema, è lei. Oh, lei non è come suo figlio. Lei vuole sapere, lei ha sofferto, lei continua a soffrire per tutto il male che le ha fatto. Lei non fa finta di niente, lei si sente divorata dal dubbio, dalla paura di aver fallito. Lui lo sa, e adesso è arrivato il momento di chiarirsi.


La porta si apre, scricchiolando leggermente. Non una luce accesa, non un rumore percepibile. Lo vede lì, steso sul letto, il profilo illuminato dalla luce della luna. Sta fissando il soffitto, gli occhi aperti e l’espressione impassibile. Non prova nemmeno a fingere di dormire, sarebbe inutile,sarebbe da codardi. Non può scappare alle spiegazioni, è arrivato il momento della verità. Lei si chiude la porta alle spalle, con leggerezza, una tranquillità a dir poco utopica, irreale. La quiete prima della tempesta. Non si avvicina a lui, resta ferma lì, di fronte alla porta, immobile. Continua a fissarlo. Lei non fa niente. Lui non fa niente. Stanno così per minuti interminabili, senza dire una parola, non un movimento accennato. E poi, la tempesta. “Mi dispiace …” dice lei, la voce leggermente incrinata. Vegeta spalanca gli occhi,confuso. Credeva di dover essere lui quello a scusarsi, a cercare di farsi perdonare. E invece no. “Di cosa?” chiede, non nascondendo la sua curiosità. Non la guarda, continua a fissare il soffitto. Un respiro profondo, gli occhi bassi e colmi di lacrime, la voglia di piangere alle stelle. Sorride amaramente. “Di non essere stata abbastanza …” dice poi lei in un sussurro, leggero come un soffio di vento, ma pesante come un macigno sul cuore di Vegeta. Si volta di scattò, scontrandosi con la sua esile figura, in piedi vicino alla porta. Non riesce a vederla bene, ma quando per un attimo la luce lunare illumina anche lei, si rende conto che una scia di lacrime le sta solcando il viso di porcellana. Una fitta, una terribile fitta al cuore. Dolorosa, come uno degli attacchi subiti da Majin Bu quel giorno,se non peggio. Vederla così è la più terribile delle pene, sapere che quelle lacrime versate sono colpa sua, è talmente straziante che a confronto l’Inferno sembra un parco divertimenti. “Ma che stai dicendo?! Sbotta lui, sollevandosi leggermente col busto, fino a sedersi sul ciglio del letto. Lei sospira pesantemente. “Ho sbagliato tutto … credevo di esserci riuscita. Ero convinta, speravo, che tu amassi la tua famiglia, che amassi nostro figlio, che amassi me. E invece sono solo un’illusa …” bisbiglia, quasi stesse parlando più a sé stessa che a lui. Vegeta sgrana ancora gli occhi, incredulo. Davvero crede questo?! Pensa davvero che di loro, di lei, non gli importi niente?! “Non dire sciocchezze, Bulma! Smettila di fare la vittima e di comportarti da bambina e ragiona …” “Ah io sarei una bambina?! Ma ti rendi minimamente conto di quello che ho passato in queste settimane?!” lo interrompe lei, arrabbiata. “Hai la più pallida idea di come mi sia sentita in questi giorni?! Come credi mi sia sentita allo stadio, quel giorno al torneo?! Hai ucciso tutte quelle persone innocenti, con la sola imposizione della mano … e tutto questo perché?! Perché volevi combattere contro Goku! Goku, Goku, Goku, sempre e solo Goku! Non riesci a pensare ad altro che a batterlo, la tua unica ragione di vita è quella di sconfiggerlo una volta per tutte! Io e Trunks siamo solo un effetto collaterale, un pensiero secondario, o sbaglio?! Dì la verità, perché non ci hai pensato due volte a farti controllare da uno stupido mago da quattro soldi, solo per riavere indietro il grande Sayan assassino di un tempo! Ti mancava il Principe, vero?! Questa vita ti stava stretta, io e Trunks ti stavamo stretti … non ci hai pensato un attimo a rinnegare tutto questo, tutto quello che avevamo costruito, Dio solo sa con quale fatica … complimenti, Principe. Ti senti soddisfatto ora?!” sta gridando, piange, stringe i pugni. “Smettila!” urla lui, alzandosi e andandole incontro. “Credi davvero che non mi importi niente di voi?! Allora, se vuoi proprio saperlo, si è vero, mi mancava il vecchio me. Io ero cambiato, e avevo paura di cambiare ulteriormente, di diventare uno smidollato terrestre, di diventare come Kaarot. Mi mancava il Principe dei Sayan di un tempo, colui che dell’uccisione e della distruzione aveva fatto le sue abitudini. Credevo che fosse davvero questo ciò che volevo, ciò che mi interessava. E invece mi sono reso conto che avevo compiuto la più grande cazzata di tutta la mia vita. Avevo risvegliato un mostro terribile, e tutto per colpa del mio orgoglio. Ma la cosa che mi ha davvero straziato l’anima, era la consapevolezza che quel mostro avrebbe fatto del male anche a te e a Trunks, vi avrei perso, capisci?! Mi sono fatto esplodere per distruggere quel mostro, mi sono sacrificato per voi, solo per voi due! Tu non sei stata abbastanza, tu sei stata tutto. Ho commesso lo sbaglio più grande della mia vita, mettendo per un attimo l’orgoglio al primo posto, lasciandovi indietro. Ma mai, mai ho creduto che tu non fossi abbastanza. Tu e Trunks siete le uniche cose che ho … Non è stata assolutamente colpa tua, la colpa è soltanto mia. Mia e di questo stupido orgoglio che mi impedisce di amarvi come vorrei …” termina lui. Bulma lo guarda allibita: non riesce a crederci. Allora ci era riuscita? Era davvero riuscita a cambiare il terribile Principe dei Sayan?! Continua a fissare il marito sconcertata. Il discorso più lungo, accorato e sincero che gli ha mai sentito pronunciare. Si è sacrificato per loro?! Davvero ha messo la loro vita di fronte alla propria?! Davvero ha preferito morire, pur di sapere lei e Trunks salvi?! Gli basta guardarlo negli occhi, per capire che ogni singola parola, è vera. E in un attimo gli è addosso, accecata dalla confusione, a scagliargli inconsistenti pugni sul torace muscoloso. “Perché non me lo hai detto subito?!” sbotta in mezzo ai singhiozzi. Vegeta non dice niente, la lascia sfogare, la lascia fare. E poi, stremata, lascia scivolare le braccia lungo il corpo, appoggiando il volto al suo petto, continuando a piangere. Lui la stringe a sé, accarezzandole dolcemente la schiena. “Scusa …” sussurra poi lei, alzando lo sguardo e puntando gli occhi limpidi nei suoi di brace. Ma Vegeta non riesce a ribattere, poiché due labbra frementi e al sapore salato delle lacrime, si fondono con le sue bramose, desiderose, morbose. E sorride leggermente nel bacio, ricambiando con tutto sé stesso. Ci sono riusciti. Anche per loro l’incubo è finito. Si sono ritrovati.
 

Nota Autrice:
Hello People! (from Ibiza? I miei deliri serali … ;) ) eccomi tornata con una one shot sui miei amati Bulma e Vegeta. Questa storia l’avevo scritta tempo fa, e solo oggi l’ho ritrovata, perciò ho pensato di pubblicarla. Il tema è a dir poco universale, il ritorno a casa dopo la sconfitta di Majin Bu. Esistono altri milioni di fan fiction che trattano questo stesso tema, lo so, ma questa è la mia personale interpretazione e idea di come sia andato questo fatidico momento. La storia non è niente di speciale, me ne rendo perfettamente conto, ma spero comunque che vi abbia fatto piacere leggerla, e in ogni caso grazie anche solo per aver fatto un salto a dargli un’occhiata! Fatemi sapere che ne pensate, mi farebbe piacere! ;) Well, l’ora è tarda, perciò mi dileguo, salutandovi alla prossima!
Buonanotte
TWOTS

P.S: Per coloro che seguono la mia long: mi scuso, ma in questi giorni non sono riuscita a scrivere il nuovo capitolo … perdonatemi per il ritardo, vi chiedo scusa … spero di riuscire a scrivere e ad aggiornare quanto prima, intanto vi ringrazio per la pazienza e la comprensione che mi dimostrate! ;) Grazie davvero! :) A presto!
   
 
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