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Autore: Blackshadow90    19/10/2014    2 recensioni
Rebecca,terzo anno di liceo,odia se stessa,la scuola e l'amore.
Angelo,quinto anno di liceo,primo della classe,sportivo nel sangue, bello e stronzo come pochi.
Dal testo:
-Io non credo nell'amore perchè mi sembra una cosa stupida e che fa soffrire-
-Però qualche volta vorrei spassarmela anche io-continuai
-Per questo pensavo,e se diventassimo scopa-amici?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Spesso ciò che pensiamo sia giusto,è sbagliato,ma non sempre le scelte sbagliate portano brutte conseguenze,capita che qualche volta la fortuna ci sorride,come è successo a me.

 

Erano le 6:20 di mattina,come sempre la sveglia suonò per dare inizio ad una  nuova,stressante,monotona e triste giornata di scuola. Come mia abitudine,mi alzai e guardai fuori dalla finestra,il cielo era grigio e pioveva;avevo sempre odiato la pioggia da piccola. Mi preparai,diedi i croccantini al mio gattino, e poi mio padre mi accompagnò a scuola. Ogni mattina in macchina mi ripetevo di stare calma e di salire veloce le scale che conducevano all’interno della scuola,ma chissà perché,la mia mente ragionava al contrario. Scesa dalla macchina mi incamminai lenta verso il portone e non potei non girare la sguardo verso destra dove,lui,era quasi sempre lì con i suoi amici e con il casco della moto in mano. Per fortuna quella mattina non era ancora arrivato, occhio non vede,cuore non duole,mi ripetevo quel detto,ma era quasi sempre inutile. Entrata in classe salutai la mia migliore amica ed iniziò la prima ora:filosofia. Non ascoltai quasi niente delle prime tre ore,la mia mente era concentrata su altro e poi alla fine la campanella della ricreazione suonò,sembrava stesse annunciando la mia condanna a morte. Lui scendeva sempre giù con gli amici;Francesca,la mia migliore amica mi trascinò giù e fu in quel momento che mi accorsi di lui. Era proprio accanto a me scendevamo le scale contemporaneamente. Il mio cuore non battè all’impazzata come si legge nei libri,ma è come se si fermò,sentii un unico battito e il fiato mi mancò. Era bello come il sole: più alto di me,aveva i capelli neri corti con un ciuffo all’insù, gli occhi anch’essi neri mi sembravano dei pozzi senza fondo in cui mi perdevo,una bocca carnosa,un leggero velo di barba,corpo muscoloso dagli anni di basket e di ogni tipo di sport che ai praticato e poi quella voce,bassa e calda che mi faceva sciogliere. Tutte le volte che ti vedevo mi facevi sempre lo stesso effetto da ormai una anno e mezzo,guardavo sempre a terra e passavo nervosamente le mani nei capelli,ma non ero il tuo tipo,lo sapevo,tu dell’ultimo anno io del terzo,tu sportivo io pigrona,tu il primo della classe io che tiravo avanti a fatica,tu bello io tenera come mi definiscono sempre tutti,ma non avevo il coraggio di dirti ciò che provavo. Non sapevo com’era caratterialmente,ma lo avevo osservato molto,e avevo capito che era il tipo che anche senza dire una parola riusciva ad ottenere la stima degli altri,era taciturno e aveva un aspetto da duro che poi scompariva quando scherzava con gli amici.

-Rebi, non ce la faccio più a vederti così per lui-disse Francesca.

-Non ce la faccio,Franci,torno in classe- e così finì un altro giorno uguale agli altri. Per lui questo era l’ultimo anno mancavano sei mesi agli esami  e poi non l’avrei rivisto mai più mi sembrava fossero solo pochi giorni. Eravamo a dicembre e fra un pò sarebbero iniziate le vacanze di natale,lo scorso natale avevo chiesto una cosa che avrei chiesto anche quest’anno,lui: Angelo.

Natale passò in fretta e ricominciò la scuola,di nuovo la stessa tortura finché una mattina di sole mi alzai decisa,mi era venuta un idea in mente,non era delle migliori,ma era l’unico modo che avevo per avvicinarmi a lui,per avere un suo ricordo anche quando lui se ne sarebbe andato e sarebbe uscito per sempre dalla mia vita. Uscii all’una e lo vidi con gli amici,aspettai paziente che loro se ne andassero e quando finalmente tutti se ne andarono,mi incamminai verso di lui. Stavo facendo una cazzata,mi stavo costruendo la fossa con le mie mani,lo sapevo ma era l’unico modo.

 -Ciao sei Angelo giusto?-dovevo dimostrarmi sicura;lui stava per salire sulla moto.

-Si, ci conosciamo?-mi squadrò per capire chi fossi.

-No,però vorrei proporti un patto,comunque sono Rebecca- mi strinse la mano.

-Che patto?-era confuso,si vedeva e io piano piano stavo perdendo sicurezza.

-Io non credo nell’amore perché mi sembra una cosa stupida e che fa soffrire-non stavo del tutto mentendo perché prima di incontrare lui,non credevo nell’amore.

-Però qualche volta vorrei spassarmela anche io-continuai,ora arrivava la parte più difficile.

-Per questo pensavo,e se diventassimo scopa-amici?-oddio ero riuscita a dirlo,non ci credo.

-Be in effetti sarebbe un bel patto-mi sorrise in modo strano.

-Però a due condizioni,innanzitutto nessuno deve sapere di questo patto,se qualcuno chiede,siamo buoni amici,e poi prima di finire a letto insieme vorrei uscire con te un paio di volte per conoscerti meglio- erano queste le mie condizioni.

-Per me va bene,mi dai il tuo numero?-gli diedi il numero e lo stesso fece lui.

-Ben io vado,ci si vede a scuola-mi lasciò un bacio sulla guancia e lo salutai,ero in paradiso. Ora,lo so cosa state pensando:sono solo una puttanella che vende la sua verginità al primo di cui si invaghisce. Ad essere sincera quando avevo avuto questa idea mi ero fatta schifo da sola,ma non è una semplice cotta. Non ne parlai con nessuno,nemmeno con Francesca,perché sapevo che mi avrebbe uccisa,come minimo. Io e Angelo massaggiammo quella sera e decidemmo che sia  sabato che domenica saremmo usciti per conoscerci. Furono i due giorni più belli della mia vita,scoprii che era divertente,allegro,legato alla sua famiglia e appassionato delle moto,ma litigavamo spesso,perché ,anche se ne ero innamorata, non velava dire che aveva ragione sempre e comunque. Si legò molto a me e per questo sapendo che ero vergine decise di aspettare,non voleva darmi fretta. Francesca era sbalordita perché mi vedeva sempre con lui e anche i miei genitori gli si erano legati finché non arrivò aprile. Verso metà aprile era prevista una gita di cinque giorni a Londra,era felicissima perché amavo i viaggi ma soprattutto perché sarebbe venuto anche Angelo. Arrivati in aeroporto prendemmo le valige e andammo in albergo. Salimmo al secondo piano e c’erano due corridoi uno accanto all’altro,in uno c’erano le stanze dei ragazzi e nell’altro quelle delle ragazze. Quella sera girammo per Londra fino a tardi e una volta rientrati Francesca con le altre due mie amiche andarono nella stanza di altre ragazze perché avevano organizzato dei giochi,io ero stanca e non volevo andare con loro così Angelo mi accompagnò in stanza e li cominciò tutto. Mentre misi la canotta e il pantaloncino in bagno con la porta socchiusa mi sentii afferrare per i fianchi,sapevo che era lui ormai riconoscevo le sue mani forti e caldi e il suo profumo intenso.

-Devo riscuotere ciò che mi spetta Rebi- la sua voce sussurrata nell’orecchio e la sua presa forte mi fecero rabbrividire di piacere,ma quella frase mi ferì profondamente,gli interessava solo quello e non potevo fargliene una colpa,avevo fatto tutto io quindi non potevo tirarmi indietro. Mi girai lo afferrai e lo baciai intensamente;lui ricambiò sorpreso da quel mio gesto coraggioso. Mi prese per le cosce e mi sollevò sul bordo del lavandino continuando a baciarmi con passione e ad esplorare il mio corpo centimetro per centimetro con le sue mani vellutate dopodichè mi prese in braccio e mi posò sul letto. Mi sentivo accaldata e desiderosa di avere un contatto più intimo con lui,allo stesso tempo però ero spaventata perché non avevo mai avuto nessuno da baciare o con cui fare l’amore,ero estranea a queste cose,lui se ne accorse.

-Ehi se non sei sicura non fa niente- quegli occhi mia facevano impazzire e io volevo lui.

-Lo voglio, solo che,sono una frana con queste cose- ero diventata bordeaux e guardavo dappertutto pur di non guardare lui.

-Guardami,Rebi- ero indecisa alla fine girai lo sguardo,mi guardò con intensità e dolcezza.

-Stai tranquilla Rebi, sono io, il tuo Angelo, non ti devi vergognare con me- annuì e lo baciai,questo bastò a tranquillizzarmi e mentre mi sfilava reggiseno e mutandine mi sentivo la ragazza più felice del pianeta;io gli sfilai la maglia e gli accarezzai il torace piatto e muscoloso mentre si sfilava jeans e boxer. Continuò a baciarmi,a torturarmi in ogni punto sensibile del corpo,ero nelle sue mani. Ad un certo punto mi guardò.

-Ti fidi di me?- mi chiese,sapevo che era arrivato il momento.

-Si- detto questo mi baciò un ultima volta ed entrò in me con lentezza,mi guardava  e vedevo preoccupazione nel suo sguardo,e questo lo rendeva ancora più dolce.

Prima di addormentarmi però pronunciò due paroline che si impressero nella mia testa e non mi fecero dormire.

-Ti amo-.

La mattina dopo ero stretta tra le sue braccia,mi girai ed era sveglio che mi osservava,erano solo le sette del mattino.

-A che ora ti sei svegliato?-gli chiesi assonnata

-Alle sei- mi disse dolce

-E che ai fatto per un’ora?-

-Ti ho guardata dormire- era la cosa più dolce che potessi sentire,ma non volevo illudermi infondo eravamo solo scopa-amici,niente di più purtroppo,però dovevo chiederlo.

-Angelo,senti ieri tu ai detto due parole..-

-Lo so,volevo parlarti di questo-

-Senti sono pronto a ripeterti quelle due stupide paroline altre cento volte se tu mi prometti una cosa- ero allibita.

-Cosa?-

-Io non voglio essere solo uno scopa-amico per te,all’inizio quel patto l’ho preso come un’occasione per divertirmi,ma ti ho conosciuta come amica e sei una ragazza stupenda,solare,divertante diversa dalle altre e anche se mi fa schifo l’amore,io mi sono innamorato di te,ti amo e devi promettermi di amarmi anche quando sarò stronzo,testardo,e arrabbiato-. Forse era un sogno,per la prima volta nella mia vita mi sentiva completa,non avevo più una voragine nel cuore,ora avevo lui,il mio tutto,la mia ancora il mio Angelo

-Te lo prometto- gli saltai addosso lo baciai con tutta la passione che avevo e lui rise contento stringendomi forte tra le sue braccia.

-Ti amo,Angelo,ti amo da impazzire-.

 

 

Note dell’autrice:

Questa storia è in parte vera, l’ho scritta per il ragazzo che amo,io sono esattamente come la protagonista e penso che molte si rispecchieranno in essa,spero vi piaccia.

Xoxo

Blackshadow90

 

   
 
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