Ci vuole poco, una spinta e ti lasci cadere. Ci vuole molto invece a cercare il coraggio necessario. Alcune volte si arriva a un punto di non ritorno, una specie di limbo, al confine tra luce e oscurità. In quel momento ero in quell'oblio, incapace di uscirne, forse troppo codarda per fare il passo decisivo, o forse troppo coraggiosa per scappare in questo modo. Perché si sa, a volte la morte é più semplice della vita. Ma ormai la speranza, quella cosa che non dovrebbe abbandonarci mai, dentro di me é morta da tanto, forse troppo, tempo. E ripenso. Ripenso a tutto quello che é successo, é troppo grande per una come me, ho resistito per anni, ma ormai non basta piú. Sono morta dentro, non vivo, piú che altro sopravvivo. Perché ormai conta solo quella, la sopravvivenza, un istinto primitivo aldilà di qualsiasi desiderio di morte che io, e chiunque come me, ha. Cerco una motivazione piú forte delle altre che mi dia quella spinta decisiva per cadere nel vuoto e finirla con questa presa in giro chiamata vita. E mentre sto per fare il fatidico passo, mi ritrovo nonostante tutto a desiderare che qualcuno mi fermi da tutto ció. Ma forse proprio questo mi da la certezza che io infondo sono solo un individuo in mezzo a molti altri, siamo tutti della stessa specie, quello che ci differenzia é ció che proviamo. E con questi pensieri lo faccio. Mi abbandono alla morte, forse l'unica certezza in questo mondo fatto di menzogne. Ho sempre immaginato che cadendo si vede la vita che ti passa davanti come un cortometraggio, la realtà é che in quei pochi secondi ho pensato solo a come sarebbe cambiato il mondo senza di me. La verità? Mi sono resa conto che non sarebbe cambiato nulla, perché é cosí, una persona che non ha mai fatto nulla di grandioso, per il mondo sarà come una formica per noi: insignificante. L'impatto arriva. L'agonia finisce. 


Angolo autrice:
Spero piaccia a qualcuno. L'ho scritta mentre ascoltavo una delle mie canzoni preferite, è la mia prima ff.