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Autore: Teriel Donovan    19/10/2014    2 recensioni
“Quando ti guardo... tutto quello che vedo sei tu".
"Tutto quello che voglio... sei tu.”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'What If? Scelte d'Amore: All I want...'
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All I want...

 

 

 

“Quando ti guardo... tutto quello che vedo sei tu".

"Tutto quello che voglio... sei tu.”

 

 

 

Ed infine l’ultima battaglia era giunta. Quasi il destino avesse voluto beffarsi di loro, si erano incontrati al sorgere del sole, e per un lungo istante, erano rimasti immobili, lo sguardo perso l’uno negli occhi degli altro. Non si erano scambiati una sola parola, non ve ne era stato bisogno.

Con la mente avevano ricordato ogni singolo istante, ogni parola, ogni scontro che avevano avuto, e per un istante, il loro cuore aveva segretamente tremato.

Il tramonto con i bei colori rosso sangue, questo avrebbero dovuto avere, ma infondo ormai non aveva più importanza, non vi sarebbe più stata un'alba o un tramonto. Entrambi sarebbero morti quel giorno…

Pur avendo questa certezza nel cuore, Sasuke non riusciva a capire. Perché insisteva tanto? Perché Naruto era deciso a morire con lui?

Se glielo avesse chiesto, sapeva già cosa avrebbe risposto, avrebbe udito nuovamente parole che già conosceva, ma a cui aveva sempre … costantemente, rifiutato di credere, sentendosi persino ferito da quelle che considerava frutto di un inganno. Era così stanco, di vivere nell’oscurità, che si sentiva persino ferito al solo pensarci.

Una parte di lui... segretamente, aveva continuato a negare, a maledire ogni suo discorso, arrivando infine a convincersi che le sue parole fossero il frutto di uno sciocco patetico che aveva bisogno di una ragione per sentirsi importante.

Ma ad ogni colpo …

Ad ogni sguardo …

Ad ogni ansito …

Quella certezza, lentamente sbiadiva … e la voce del suo cuore, che per anni aveva soffocato, diventava sempre più forte.

 

 

Tu hai avuto paura di credere in lui.

 

Tu non hai mai voluto credere in lui, perché temevi di venire ferito ancora.

 

Lui è l’unica ragione per cui potresti vivere.

 

Lui è l’unica ragione per cui potresti smettere di odiare.

 

Ammettilo.

 

Ogni sua parola ti ha reso felice.

 

Ammettilo.

 

Negalo se puoi.

 

Negalo!

 

Negalo!

 

Negalo!

 

 

 

 

Ruggendo ferocemente, Sasuke si premette rudemente contro di lui, urlando di rabbia.

« Perché insisti così tanto? Perché io? Quante volte ancora dovrò colpirti? Quante? »

Una raffica di domande investì Naruto con la forza di una tempesta, ma nessuna trovò risposta, perchè Sasuke non gliene dava il tempo.

«  Perché io? Perchè? È questo che vuoi? »

Con scherno, Sasuke premette le labbra contro le sue.

« E anche se fosse? »

Un ruvido sussurro pronunciò quelle parole, recando con sè un silenzio che impedì ad entrambi di proseguire.

« E anche se fosse? »

Le parole uscirono ancora, tremanti, appena udibili, dalle labbra di Naruto.

Sasuke impugnò con ferocia i suoi capelli, ma non bastò a strapparlo dallo smarrimento che sentivano entrambi.

Naruto non riusciva a fermarsi. Per quanto ci provasse, la sua voce continuava a pronunciare quella frase, ossessivamente, con disperazione e paura.

Le sue mani, quasi dotate di vita propria, affondarono nella folta chioma scura.

« Io... non sono Konoha... voglio solo starti vicino... »

Tremava. Sotto il suo tocco, il corpo di Sasuke tremava convulsamente, come una belva feroce in trappola. I denti erano serrati, le labbra premute con violenza sulle sue spalle, quasi volesse morderlo ma non osasse.

Sasuke doveva arrendersi, doveva comprendere che lui era la sua roccia, si disse Naruto fra sé. La sua mano osò posarsi sul suo fianco mentre i suoi occhi si chiudevano lentamente.

« Sasuke … »

 

 

La sua stessa voce risuonò nella mente di Naruto, e l’eco di quel nome era una così dolce melodia che lo risvegliò dal sonno che lo aveva vinto. Per un attimo, si guardò intorno disorientato.

L’oscurità governava il posto in cui si trovava, una sorta di tetra caverna priva di uscite. Per certi versi gli ricordava la prigione di Kyuubi, solo che … lì vi era solo Sasuke, oltre a lui.

L’Uchiha era in piedi, lo sguardo severo e oscuro vagava inquieto come il suo.

« Cos’è successo? »

Non appena pose quella domanda, riaffiorarono i ricordi, gli stessi che avevano occupato i suoi sogni. Durante il loro combattimento, un lampo di luce si era riversato su di loro, ed un vortice anomalo li aveva divorati nella sua oscurità.

Scuotendo il capo, gli lanciò un occhiata, facendogli capire silenziosamente che ricordava tutto.

« Sai dove siamo, Sas’ke? »

« Non lo so. »  Fu la brusca risposta.

Voltandogli le spalle, Sasuke si sedette a terra, rassegnandosi ad aspettare.

Naruto avrebbe voluto parlargli, aveva così tante cose da dirgli, così tante domande da porgli, ma persino lui si rendeva conto che quello non era il momento. Anche volendo, Sasuke non lo avrebbe ascoltato, così seguì il suo esempio, e gli si avvicinò quel tanto che bastava per potersi appoggiare alla sua schiena.

“Va bene così …” Un dolce sorriso gli curvò le labbra, e pur non vedendolo, Sasuke lo percepì.

« Perché stai sorridendo? » gli domandò con voce atona.

Sasuke si maledì per aver parlato. Una parte di lui desiderava solo stargli lontano e dimenticare quello che aveva osato fare, e invece era lì, appoggiato al ragazzo a cui aveva osato strappare un bacio con rabbia. Il solo ricordo in sé bastava a turbarlo profondamente, ma essere finalmente consapevole di cosa provasse per Naruto, lo faceva sentire debole e indifeso in modo assurdo.

« Come fai a saperlo? » esclamò lui nel frattempo.

« Lo percepisco. »  Fu l’indifferente risposta.

Sasuke sapeva che stava sorridendo, perché nel suo cuore, non aveva mai abbandonato le sue labbra. La sua mente, la sua anima, erano ancora lì, in divorante attesa di avere di più.

« Sorrido … perché sono qui con te … » sussurrò Naruto quasi dolcemente, apparentemente ignaro dei suoi pensieri.

Per qualche strana ragione, quel posto lo faceva star bene, realizzò Naruto in quel momento. Non si sentiva rinchiuso o in pericolo. Era una sensazione insolita. “Ma forse questo sentimento, nasce solo a causa di Sasuke!” rifletté in cuor suo. “Non sarò costretto a guardarlo mentre se ne va, sentendomi impotente e disperato perché non sono in grado di fermarlo.”

Per un attimo Naruto chiuse gli occhi. Era un pensiero assurdo, innaturale ed egoista. Solo un istante prima aveva cercato inutilmente di mettersi in contatto con Kurama, e ogni tecnica a cui aveva fatto ricorso si era rivelata inutile, compresa l’arte eremitica.

Erano in trappola.

« Alla fine … non sarai tu ad uccidermi … a quanto pare … » bisbigliò istintivamente.

Di scatto Sasuke si voltò, e contemporaneamente lo afferrò, sbattendolo poi a terra.

« Cosa te lo fa credere? » esclamò a denti stretti, con ferocia.

Naruto non rispose. Non poteva. Non riusciva.

Infinite emozioni diverse avevano invaso il suo volto, e in quel momento Sasuke realizzò cosa aveva fatto, e la rabbia cedette al disorientamento.

Il suo corpo era premuto contro il suo, e ad ogni respiro sentiva il calore aumentare.

« Niente cibo. Niente acqua. » esordì Naruto con un fil di voce. Il suo cuore aveva mancato un battito, ed a stento riusciva a respirare, invaso da una forte emozione. Lui sapeva … sapeva che anche Sasuke si sentiva così. Il suo volto era disorientato, la presa si era fatta meno dura, e nessuno  dei due riusciva a distogliere lo sguardo.

« Scommetto che prima che mi svegliassi, hai già provato ogni sorta di tecnica che conosci, senza tuttavia ottenere alcun effetto, non è così? Chiunque ci ha rinchiusi qui potrebbe non presentarsi mai, e aver predisposto tutto per lasciarci marcire qui. Solo questo.  »

Seppur di poco, la sua risposta sembrò placare l’ira di Sasuke quel tanto che bastava perché lo lasciasse andare, seppur bruscamente.

« Non dire sciocchezze. » sibilò l’Uchiha allontanandosi. « Preparare tutto richiede del tempo. Fosse solo per deriderci, si farà vedere. » continuò con freddezza. Il suo sguardo fiero era perso nel vuoto, quasi si aspettasse di vederlo comparire da un momento all’altro.

« E quando accadrà, io lo ucciderò. »

Detto questo si chiuse in un ostinato silenzio.

Naruto trattenne a stento un sospiro. Per lungo tempo si limitò ad osservare il suo profilo, e ad un tratto realizzò che quella poteva essere la sua occasione per riavvicinarsi a lui. Solo … non sapeva come.

“Cosa posso fare per distruggere ciò che ci divide?”

Quella domanda, risuonò a lungo nella sua mente, finché lentamente, il respiro diventò debole e il silenzio assordante. I suoi pensieri si lasciarono vincere dallo stordimento, e Naruto vagò fra sogni e allucinazioni, costringendolo più volte a stringere con violenza i pugni fino a lacerarsi la pelle, pur di non perdersi completamente.

“Sasuke … ”

Non si erano scambiati una sola parola, ma ormai entrambi ne erano sicuri, il tempo era trascorso, e chiunque avesse osato far loro questo, li aveva davvero abbandonati.

Un tonfo sordo spezzo l’aria, facendolo sussultare con violenza. Disorientato, Naruto si guardò intorno e vide Sasuke a terra. Il suo respiro era così rauco da suonare persino metallico!

« Sas’ke!! »

Naruto si precipitò subito in suo soccorso, gli afferrò il volto fra le mani, realizzando solo in quel momento quanto fosse pallido e sofferente. Delle brutte occhiaie avevano preso a segnargli il bel volto, e le sue labbra erano sul punto di screpolarsi.

La mancanza di cibo e acqua stava dando infine i suoi effetti.

“Da quanto tempo siamo qui?” si ritrovò a chiedersi preoccupato. Senza nessun punto di riferimento era difficile stabilirlo.

“Siamo perduti.”

Agghiacciato da quel pensiero, Naruto si guardò istintivamente le mani: erano scheletriche, tremanti, quasi irriconoscibili.  Solo la follia gli aveva impedito di accorgersene.

Il suo sguardo incontrò quello di Sasuke, e seppur non fosse in grado di parlare, sapeva cosa stava cercando di dirgli.

È finita. Solo la morte può liberarci. 

Socchiudendo gli occhi, Naruto premette la fronte contro la sua, perdendosi nel suo sguardo. Una grande calma era scesa in lui.

« Va bene così … »  mormorò quasi con affanno. « … fino alla fine… voglio… rimanere così… » continuò con un fil di voce. « … tutto quello che voglio … sei tu. »

Seppur con snervante lentezza, le mani di Sasuke si allungarono sulle sue, ed infine si aggrapparono ai suoi polsi, trasmettendogli silenziosamente quelle parole, che la sua voce non era più in grado di pronunciare.

Ti amo.

L’odio li aveva distrutti, ma la morte li aveva infine uniti. Niente aveva più importanza.

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

Note: a dispetto di quel che si può pensare, dato che il manga è prossimo alla fine, l'ho scritta alcuni anni fa.... mai pubblicata, non qui almeno. Spero vi sia piaciuta. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

~ Teriel Donovan  ~

   
 
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