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Autore: NikoruChan    19/10/2014    5 recensioni
E' da un sacco di tempo che ascolto questa canzone, e dato che in questo fandom non si trovano tante storie sulla Mr.L x Daisy ho deciso di fare una song fic che parla proprio di loro :)
Daisy è obbligata a fare un "gioco" pericoloso da Mr.L, però qualcosa alla fine farà cambiare le carte in tavola...
Spero che vi piaccia ^^
Canzone: Russian Roulette, Rihanna.
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daisy, Mr. L
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Songs in Mario World'
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RUSSIAN ROULETTE
 
Take a breath, take it deep.
Calm yourself, he says to me.
If you play, you play for keeps.
Take a gun, and count to three.
I’m sweating now, moving slow.
No time to think, my turn to go.

 
-Ricorda, se sopravviverai ti lascerò andare...- nel frattempo mi passa una pistola che scivola sul tavolino di metallo, arrivando davanti a me.
Sono a pezzi, mi stava torturando solo per i suoi piaceri. Perchè mi ero fatta abbindolare da lui? 
Mi guarda con quegli occhi grigi e intensi, mi incute paura anche per il suo sorrisino.
-No, non voglio farlo!- urlo scoppiando in lacrime.
-Bene, come vuoi. Rimarrai imprigionata qui per l'eternità- afferma ridacchiando.
No.
Non potevo sopportare altre violenze da parte sua. Ma non potevo fare nemmeno la roulette russa!
C'erano tante probabilità che premevo il grilletto ricevendo il proiettile in testa...
And you can see my heart beating.
You can see it through my chest.
And I’m terrified but I’m not leaving.
Know that I must must pass this test.
So just pull the trigger...
 
Però non avevo scelta. Quella era l'ultima via per uscire da quell'inferno, da quel mostro.
Prendo in mano la pistola e la guardo un pò.
Non potevo credere che quella maledetta arma fosse stata la mia possibilità di fuga...o l'arma del mio suicidio.
Apro il tamburo della pistola e ne guardo il contenuto: c'è un solo proiettile.
-Prometti che dopo mi lascerai andare?- chiedo per rassicurarmi.
-Certo, però mi dispiacerebbe se tu morissi, hai un così bel faccino...- si avvicina a me e mi accarezza la guancia con leggerezza. Poco prima me l'aveva gonfiata con schiaffi e baci non voluti dalla sottoscritta.
Ma pur di uscire da lì posso fare di tutto.

 
Say a prayer to yourself.
He says close your eyes.
Sometimes it helps.
And then I get a scary thought.
That he’s here means he’s never lost.

Mi alzo dal tavolo insicura e con le lacrime agli occhi. Penso che quel luogo, quel bunker sotterraneo sarebbe diventata la mia tomba.
Nessuno si sarebbe preoccupato della mia morte, si sarebbero tutti dimenticati di me.
Penso a mia madre, a quella povera donna, che ha dovuto patire le pene dell'inferno per aver avuto una figlia testarda ed egoista come me. Penso a mio padre, che non c'è mai stato per me e per nessun altro. 
Impugno il revolver tremando, e faccio girare il tamburo velocemente.
Mr.L, così si faceva chiamare, prende una carta nella mano sinistra e mentre mi guarda la fa volteggiare in aria con qualche potere mistico.
Appoggio la canna della pistola alla tempia, mentre le prime lacrime iniziano la discesa dai miei occhi.
Vedo lui che sorride, mentre fa cadere la carta sul tavolo. Come nell'effetto rallenty, l'oggetto si scaglia sul tavolino.
Faccio fermare il tamburo, chiudo gli occhi e.....

 
As my life flashes before my eyes.
I’m wondering will I ever see another sunrise?
So many won’t get the chance to say goodbye.
But it’s too late too pick up the value of my life!

Premo il grilletto senza nemmeno guardare quello che mi circonda.
Sento un rumore metallico, ma del boato che un proiettile di solito emette...niente.
Apro gli occhi tremante e mi trovo sempre nello stesso bunker, con lo stesso uomo davanti a me che mi fissa furbo e impaziente.
Sono viva.
-Ma bene! Hai superato la prova, brava!- esclama sorridendo. 
Fa un sorriso bastardo, l'unico che è riuscito a fare in quei giorni della mia prigionia.
Nel frattempo, senza farmi vedere, lascio girare ancora il tamburo. Voglio fargliela pagare, per tutte le violenze che ho dovuto subire.
Si dirige verso la porta della stanza e la apre con una chiave. 
-Ora puoi considerarti libera, mi dispiace lasciarti andare ma...una promessa è una promessa- mi fa l'occhiolino.
In un millesimo di secondo tiro fuori la pistola da sotto il tavolo, preparo il proiettile e miro verso la sua testa.
E sparo...


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Allora, premetto che non ho mai fatto storie di questo tipo. Ma non è colpa mia se la canzone ha un significato del genere xD
Non so se possa piacervi, lo ammetto, è molto più tetra delle song-fic che normalmente posto.
Ma ho voluto fare una specie di prova ^^
Se vi piace, vi prego lasciate qualche recensioncina ;)
Grazie per aver sprecato il vostro tempo ^^
Ciao ciao :)

P.S: 
http://it.wikipedia.org/wiki/Roulette_russa ( per chi non sapesse cosa sia questo "gioco")
 

 
 

 
  
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