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Autore: _Equinox    19/10/2014    2 recensioni
[Creepypasta]
|| Storia del mio oc Kurai || Origini dello Slender ||
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Il gesto è talmente rapido che quasi non se ne accorge: ago e filo stanno serrando la sua bocca, che mai più si aprirà. Intanto, una di quelli ha aperto la teca, facendo cadere gli insetti sul suo corpo. Sente la pelle lacerarsi, perché i piccoli animaletti la stanno mangiando poco a poco.
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E, così come sono apparsi, vanno via. La castana inizia a piangere, incapace di muoversi. Il trucco le sta colando, ma non ha la forza per pulirsi il viso. Mentre la sua carne viene corrosa, avverte le ossa scoperte e si rende conto che dovrà vivere.
[...]
Tuttora, si vede dalle finestre uno strano scintillio azzurro e viola, in movimento e appartenente ad una farfalla. Non avvicinatevi, potrebbero essere i vostri ultimi passi.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Slenderman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Yami no Kurai

Tutti noi conosciamo la storia di Lucifero, l'angelo bello e insaziabile che venne scagliato negli Inferi da Dio. Ebbene, quando giunse all'Inferno, si rese conto di non essere solo: non appena il suo piede toccò il suolo, si generarono altre forze assieme a lui. Due demoni, rispettivamente Lilith, madre dei Succubus, e Moonlight, padrone dell'Oscurità.
Successivamente, Lucifero assunse il nome di Satana e altre creature come egli prendevano forma, finendo per decretare la necessità di avere il primo come comandante: il Re si confondeva tra gli umani, li tentava. Finché un giorno non si innamorò di uno di questi, una giovane donna di nome Ludmila Winchester. La ragazza, proveniente da una ricca famiglia, era malata di tubercolosi; per lei era tardi quando conobbe il Diavolo. Quest'ultimo, allora, mandò uno dei Demoni della Notte a mordere la fanciulla, per renderla immortale e assetata di sangue.
Dalla loro unione nacquero Shadow e Scarlett, eredi al trono e con un fiorente futuro dinanzi.
Lilith non si sposò: preferiva l'amore carnale e passionale.
Moonlight si maritò con Hosi, demone delle Lande del Sud. Il loro sposalizio diede origine a tre potenti entità: Oni, sovrana e padrona dell'Oltretomba, Suzume, messaggero di sventura, e Kurai, mietitrice di anime, nonchè regina degli Angeli della Morte o, come avevano imparato a chiamarli i terrestri abitanti della regione nipponica, Shinigami.
Col tempo, i tre fratelli intrapreso cammini diversi: Suzume si sposò, Oni girava sulla Terra istigando gli esorcisti e Kurai si occupava delle vittime.
Il suo aspetto era molto diverso da quello degli altri: difatti, il messaggero aveva dei capelli argentei, gli occhi dorati e la pelle d'avorio; Oni aveva ereditato dalla madre i lunghi filamenti neri dalle sfumature verdeggianti e delle iridi di smeraldo, alta e con un prosperoso seno.
L'angelo no. Lei era piccola e minuta, castana e con degli occhi particolari: il sinistro azzurro, violaceo sulla parte superiore, il destro completamente nero. Quest'ultimo serviva a mostrarle la verità; infatti, tramite quel segno particolare, scopriva chi le mentiva.
I compiti dell'angelo erano ardui: non solo si preoccupava affinchè ognuno della sua specie rispettasse le regole della Sacra Mietitura, ma si occupava anche della custodia del Libro delle Anime, un oggetto che racchiudeva in sè lo straordinario giudizio di vita o morte e che ella condivideva con Oni.
Ovviamente, le creature alate non erano solo loro: c'erano gli Arcangeli e i Cherubini, quelli più vicini a Dio; gli Angeli della Vita; quelli della Luce e dell'Oscurità; quelli della Distruzione e quelli della Guerra e così via.
La vita di Kurai procedeva tranquilla, ma lei non immaginava cosa le sarebbe aspettato.


Generalmente, loro non fanno distinzione tra notte e giorno. Semplicemente, la prima è più fresca e serena rispetto al secondo. E poi... Creature tanto oscure sentono il bisogno di prediligere qualcosa di buio.
Kurai passeggia sotto la loggia del palazzo, che dà sul giardino di rose azzurre e sul gazebo ornato di colonne e marmo, dalla forma circolare. Le sue labbra belle e carnose sono inespressive, i riccioli più lunghi sul lato destro oscillano al venticello fresco che le bacia la pelle rosea; indossa una veste purpurea/violacea, portata a strascico e dalle maniche lunghe e pendenti. Le ali nere dalle punte viola ripiegate nella schiena protestano per essere liberate, ma lei ignora quella tacita richiesta. Sul capo, intrecciata tra i ciuffi della sfrangiatura, c'è la corona, un semplice diadema in oro nero con un'ametista lilla scintillante nel mezzo della fronte.
Oni dovrebbe venirla a trovare a breve, apparendo forse in una pozza di liquido nero o nella nube verdognola che si trova nelle lande dell'Oltretomba. L'attende, seduta ora su una panchina di marmo e appoggiata alla falce dal manico ricurvo. Ama la sua arma, che ha mietuto innumerevoli anime, con la lama piegata e ornata da nastri, rose e un teschio, appartenente alla prima persona da lei uccisa: una nobile egiziana, dai capelli corvini e gli occhi come la sabbia del Sahara.
<< Più silenziosa del solito, a quanto vedo. Ciao Kurai >> 
<< Più imprevedibile del solito, a quanto vedo. Ciao Oni >>
Sorride, mentre avverte la sorella seduta accanto, con i capelli sciolti, il body verdognolo e gli stivali alti fino al polpaccio color pece.
Non parlano, stanno zitte, il fruscio nell'aria proviene dalla katana del demone verde che sfrega un panno di cuoio sulla lama per pulirla.
<< Onee-chan >>
La castana drizza le orecchie sentendo quell'appellativo così raro ed utilizzato poche volte. Quando accade, non è mai nulla di buono.
<< Cosa? >>
Oni non continua, tace, lasciando l'angelo col fiato interroto nel vederla con lo sguardo viride perso.
Le iridi feline la scrutano nel momento stesso in cui si gira.
<< Sto per morire >>
Ci mette un po' per assimilare la notizia. Questo non è possibile. Cavolo, Oni è la morte stessa!
Si sente delle braccia calde stringerla e non può fare altro che allargere le sue per sostenere il corpo della sorella in contrasto con la sua minutezza.
<< La maledizione sulla famiglia Smirnov? >>
La donna demoniaca annuisce.
Quella faccenda fu, al tempo che venne, uno scandalo; la prima maledizione lanciata dal demone dell'Oltretomba verso un'umana.
Circa nel 1700 a. C., Anika Smirnov, una filatrice russa che in segreto praticava esorcismi, ebbe a che fare con quella creatura. Le tenne testa, la indebolì, ma non la uccise. Per l'affronto, il demone cercò qualcosa che potesse infliggere una particolare sofferenza a quella ragazza. Decise di umiliarla e di svelare il suo lato oscuro, facendo vedere alla popolazione l'arte oscura e immonda da lei praticata. Anika venne condannata al rogo per stregoneria ed Oni maledisse gli Smirnov: dopo diverse discendenze, si sarebbe reincarnata nel corpo di una giovane con i capelli fatti di cenere e dagli occhi di smeraldo.
Il fratello dell'ormai defunta esorcista diede origine ad una grande famiglia e ognuna delle figlie femmine aveva una caratteristica attribuita alla Morte man mano che si avanzava con gli anni e si riproducevano: chi prendeva gli occhi, chi i capelli, chi i tratti somatici, ma nessuna con tutti gli attributi accordati.
Ad andarci più vicino, fu Svetlana Smirnov, da come ricordasse la castana: lapislazzuli enormi e color prato, perfetto fisico a clessidra, pelle diafana, labbra carnose, zigomi pronunciati, il tutto decorato con una chioma dorata tutta luminosa e opposta alla cenere. 
Si era specializzata in esorcismo, con l'obbiettivo di rompere la maledizione e distruggere il flagello qual era la creatura infernale. 
Era ben voluta e oggetto di fantasie da parte degli uomini, ma l'unica persona a cui lei si interessasse davvero e per la quale era spesso preoccupata si chiamava Anastasya, la sua amata sorella ramata e dalle iridi cristalline.
<< Sei rimasta alla mia divergenza con Svetlana, nee? >>
Kurai accenna ad un sì col capo e le labbra laccate di rosso della maggiore si curvano un po' all'insù.
<< Sua sorella ha partorito. Due gemelli, dopo una prima figlia avuta un po' di tempo fa... >>
<< Gemelli omozigoti? >>
<< Mh, sono di sessi opposti. La bimba ha gli occhi verdi, lui azzurri >>
<< E il resto? >> chiede ancora l'Angelo.
<< Capelli corvini, pelle esageratamente pallida. Ma quello sguardo cereo non l'ha mai avuto nessuna... Io penso che sia arrivato il momento di salutarci >>
Quelle parole fanno male alla minore: lei non ha nessuno, se non sua sorella.
<< Quindi... Trattasi di un addio? >> domanda cupa.
<< Mh. Sayonara >>
<< Sayonara >>

La vista di quegli irritanti Angeli della Distruzione le fa venire il disgusto. Cosa ci trovavano di divertente nel distruggere tutto ciò che secondo le loro idee era impuro.
Che poi, perché in quel momento stavano facendo tanto baccano per una casa che andava bruciata? Dannazione, doveva andare a recuperare due anime in quella casa, di Franz Klein e suo figlio Tom. 
La loro residenza, nei pressi di Francoforte, stava cadendo in cenere, a causa di quei tizi svolazzanti e troppo bianchi. 
Kurai guarda la scena da un tetto lì vicino, pensierosa, con le ali dispiegate, la falce in mano ed una veste blu notte tenuta in vita da un'ampia cintura viola.
Divaricata sulle gionocchia, sbatte di tanto gli arti sulla schiena, per sgranchirli. Poi il segnale: balza giù dalle tegole, plana sull'incendio ed entra nella mansione da una finestra aperta.
Un pianto di bambino si ode nell'aria: deve essere il piccolo.
- Thomas! Thomas! Wo bist du? - ( Dove sei in tedesco, lolle. N.d.A ) urla una voce maschile abbastanza pronunciata.
- Vati! Vati! - ( Papà, con la lettura della "v" come "f" )
La ragazza si guarda intorno, poi li vede, padre e figlio, separati da una crepa nel pavimento traboccante di fiamme; cercano di raggiungersi, di afferrarsi la mano, ma entrambi sanno che non sarà possibile ricongiungersi. L'angelo si avvicina al ragazzino, che ha dei capelli rossicci e degli occhi simili alla nebbia grigia. Arriccia di poco il naso spruzzato di lentigini, poi lo prende per un braccio - a giudicare dal peso non poteva avere più di cinque anni - e lo conduce sulla parte opposta, dal papà.
Incredulo, l'uomo abbraccia il figlio e sconcertato la guarda: l'unico pensiero è quello di un "Mio Dio".
<< Danke... >> mormora con un filo di voce Franz, prima che la piccola apra un varco tra le fiamme per permettere ai due di scappare; consulta il Libro delle Anime, alla data aggiornata. 
Franz Klein, ricercatore e fisico di origini austriache, anni 32, albino, benestante.
Guardava i due fuggire verso la salvezza, e con un sospiro chiuse i tabulati. 
Dopotutto... Non meritavano di morire solo per ripicca degli Angeli della Distruzione.
Si reca nel giardino, poco prima che la casa vada completamente bruciata, ed una scena disgustosa le si para davanti: le creature alate hanno con loro il bambino, con il padre supplicante a terra che prega per l'incolumità del pargolo.
<< Smettetela subito! >> urla potente e con gran voce. Ma quegli esseri si fanno beffe di lei, a causa della sua altezza minuta. Si avvia verso il gruppetto, con la falce stretta in mano.
<< Uh-uh. Inchinatevi. C'è Sua Alt- ehm... Bassezza >> la schernisce uno tra quelli. 
<< Ridategli il ragazzino e facciamola finita! >> ordina, cercando di far capire all'inorridito padre le sue buone intenzioni.
Ma i Distruttori sorridono, poi lasciano cadere il piccolo al suolo dalla sfera di energia in cui l'avevano rilegato; Franz corre verso l'unigenito, mentre sulle loro teste gli Angeli si demateriallizzano, con espressioni divertite.
La castana corre verso le due figure accovacciate, il bambino si sta rialzando. Lascia al padre un sorriso flebile, prima che il suo corpo venga avvolto da lingue ardenti.
Il fisico prova ad avvicinarsi, ma ciò che ottiene sono solamente delle bruciature sul viso.
Una risata echeggia nell'aria: sono ancora quegli individui.
<< Vedi, Altezza, cosa accade a chi interferisce? Oh, e per la cronaca... Di' al tipo lì a terra che con quell'aspetto con andrà lontano... >>
<< Cos-? >> la regina si gira verso Franz. Il suo aspetto è mutato: niente capelli biondi, niente occhi azzurri, niente... Niente di niente. Neanche il volto. Solo un inquietantissimo uomo senza viso, pallido con dei tentacoli attaccati alla schiena e le gambe più lunghe di quanto già non lo fossero.
<< Franz? >>
<< Aiutami... >> sussurra, nonostante non ci siano labbra.


<< Qui dovrebbe andare bene... >>
Kurai apre con cautela la porta della villa abbandonata nei pressi di Las Vegas. L'aria è tetra, ma il posto è sicuro. Insomma, non ci sono spiriti o fantasmi ad infestarla.
<< ... Grazie ancora... Kiran? >>
<< Kurai, Franz. Kurai >> risponde gentilmente facendo strada all'uomo in quella mansione incredibilmente ampia e classica. Sono all'ingresso, un salone di marmo con una grandissima scalinata al centro ed un lampadario ormai di cristalli spenti. La pavimentazione a scacchi è ingrigita dalla polvere, ma, tutto sommato, non c'è malaccio. Il mobilio di legno ha un tocco vittoriano e ci sono delle poltroncine ricoperte da teli qua e là.
<< Prima questo posto era un albergo... Al piano di sopra ci sono più stanze, per cui... Prendi quella che vuoi... >> commenta la ragazza. Si sente alquanto a disagio, col suo metro ed una barretta di cioccolata. Non arriva neanche alla metà del tedesco. 
Svolazza un po' e gli raggiunge la spalla, con la mano gli tocca il capo.
<< Ho davvero un aspetto così brutto? >>
<< Non brutto... Io direi inquietante... Sei così alto e... Snello >>
Il gigante si accomoda su una poltroncina e incrocia le mani sotto al viso: ha bisogno di riflettere e necessita al più presto di risposte, ma soprattutto di nascondersi.
<< Come si dice nella tua lingua "snello"? >> chiede alla castana. Onestamente, lei non sa rispondere: parla molteplici lingue, quasi tutte, e conosce le rune. Non ha un vero e proprio linguaggio comunicativo anche se tra Angeli parlano il demoniaco e talvolta il latino.
Molto probabilmente, farebbe bene a rispondere in inglese, dato che l'albergo abbandonato si trova negli Stati Uniti.
<< Slender... Conosci l'inglese, Franz? >>
<< Un po'... Mi sfuggiva questa parola... Slender... >>
<< Slender Man >> 
Kurai lo guarda interrogativa, con un sopracciglio alzato.
<< Penso che... D'ora in poi sia meglio chiamarmi Slender Man >>


Non ci sono mai buone notizie quando viene convocata all'Inferno; sa già che l'argomento all'ordine del giorno sarà la sua clemenza nei confronti di Franz Klein e del figlio. Ma, dopotutto, aveva fatto quella cosa per se stessa, non per obblighi o altro. E, il pensar di aver disobbedito, la fa stare bene.
Arriva nell'ampia sala del palazzo e si stupisce nel vedere tutta la famiglia - compresa Oni che si sta sforzando di rimanere in vita -.
<< Kurai >>
La voce di suo zio echeggia nell'aria, con quel timbro forte e distorto. La figura del demone rosso le si para davanti, troppo grande per un essere così minuto.
<< Sei venuta meno ai tuoi compiti >> a rimproverarla ora è Ludmila, la moglie del Diavolo che ora la sta squadrando mentre compie una camminata circolare.
Il silenzio che segue dopo è insostenibile per tutti. Ad intervenire è la sorella dell'Angelo.
<< A dire il vero... Il suo gesto non avrà riscontri positivi. Posso dire che, be': Franz non se ne starà con le mani in mano. Diventerà pericoloso >>
<< Ne sei certa? >>
<< Il futuro non mente mai >>

Il futuro non mente mai.
La castana è perplessa, con la mente fissa su quella frase: ha salvato il tedesco per non vedere la sua anima in mezzo a quella dei morti e di certo non per aggiungere altra criminalità.
Si affretta a raggiungere la villa, volando e sempre più preoccupata.
Ha un brutto presentimento.
Giunge alla meta, la porta è socchiusa e da dentro viene uno strano odore. Quel tanfo lo conosce bene, lei: sangue. Allunga la mano verso la porta, ma la precede l'uomo, che ha un tic isterico alle mani sporche di rosso. Poi, dietro di lui, nota qualcosa stretta tra i tentacoli.
<< Kurai... Ho trovato Thomas... Guarda! >>
La voce del mostro trema, in modo quasi folle, mentre allunga il corpo deturpato di un bimbo verso la piccola.
<< Era triste, purtroppo, nessuno lo faceva giocare; così l'ho portato qui e- >>
<< Quello non è tuo figlio, lo Slender Man non ha un figlio >> dice cupamente e, con la falce, va a squartare le membra del fanciullo.
A questo si riferiva quindi Oni? Rapimenti di bambini scambiati per il figlio dell'albino?
La cosa è più che normale, non sempre si riesce ad accettare una perdita così grande. Ciononostante, c'è solo una cosa che la regina può fare ed è far capire al tedesco che non esistono più Thomas e Franz, che ora lui è lo Slender Man e non riacquistare la sua vera identità.
<< Slender. Io... Credo che mi assenterò per un po' >>
Non dà altre spiegazioni, non gli servono e non gliene deve. Lo sta facendo per la sanità mentale che lentamente rischia di perdere.

Ogni Angelo dovrebbe avere un suo territorio perché le disposizioni lo dicono. Ma non riesce proprio a capire cosa ci facciano le creature alate della Distruzione nel suo giardino. La squadrano, sogghignano, sono armati, chi con dei coltelli, chi con delle pinze, chi con una teca di insetti vari. Avanza, sicura, e sguaina la sua potente falce. Si prepara a combattere, perché è certamente questo che vorrano quegli esseri.
Neanche il tempo di un saluto che i fendenti già son partiti. I colpi delle due fazioni cercano di andare a segno, ma per fortuna Kurai riesce a tenere testa al vantaggio numerico con la sua agilità. Le ali la aiutano a proteggersi, gli occhi veloci a capire la direzione degli attacchi; qualcosa va storto, perché una coltellata le finisce dritta nella guancia sinistra, aprendola.
Urla per il dolore, ormai è  distratta e gli Angeli ne approfittano per bloccarla al suolo.
<< Sapete altezza, dovreste imparare a stare zitta e a non intromettervi negli affari altrui >>
Il gesto è talmente rapido che quasi non se ne accorge: ago e filo stanno serrando la sua bocca, che mai più si aprirà. Intanto, una di quelli ha aperto la teca, facendo cadere gli insetti sul suo corpo. Sente la pelle lacerarsi, perché i piccoli animaletti la stanno mangiando poco a poco.
<< Che ti serva da lezione, nanerottola >>
E, così come sono apparsi, vanno via. La castana inizia a piangere, incapace di muoversi. Il trucco le sta colando, ma non ha la forza per pulirsi il viso. Mentre la sua carne viene corrosa, avverte le ossa scoperte e si rende conto che dovrà vivere. Vede qualcosa volare nel cielo, fuoriuscita dalla teca dimenticata lì: una bellissima farfalla, sulle tinte del lilla che si sfuma col blu. Si posa proprio sul suo naso con qualche lentigine e, nel momento stesso in cui avviene il contatto, gli insetti vanno via dal suo corpo. Si mette a sedere, senza perdere una goccia di sangue. Le parti consumate sono sparse: una è sul petto, proprio dove dovrebbe stare il cuore, altre due sul braccio sinistro e sull'avambraccio destro, un'altra sotto al seno destro e, per finire, tre sulle gambe.
Accoglie sulla mano l'esserino alato che sembra quasi sorriderle.
Vorrebe dirle grazie, ma non può parlare; così, si limita ad esprimere gratitudine col pensiero e a fare una richiesta alquanto bizzarra alla farfalla.
" Guidami sempre verso la strada giusta ".

Quella minuscola creaturina viola l'ha portata all'albergo dove dovrebbe stare un suo vecchio amico; sono passati due anni dalla lite movimentata con gli Angeli della Distruzione e da allora non è mai uscita da palazzo. Nemmeno quando ha saputo che ormai Oni era andata.
Bussa alla porta in legno, cercando di mantenere un aspetto meno inquietante possibile. L'ingresso si apre, mostrando una sala lucente al chiaro della luna. Entra, composta, e vede lo Slender Man in un angolo.
Lui ci mette un po' a capire di chi si tratta.
<< Santi numi, Kurai! Che ti è successo?! >> accorre immediatamente dalla castana.
<< Un incidente... Perché ho fatto un opera di bene salvandoti >> spiega senza rimorsi o incertezze nella voce.
Il tempo passa, tra la spiegazione dell'incidente da parte della piccola e il suo graduale indebolimento.
<< Tutto questo è terribile... >>
<< Non molto, se pensi che comunque ho ancora tanto da vivere... E tu? Come te la passi? >>
Se potesse vedere la sua espressione - o se ne avesse una -, Kurai direbbe che l'uomo sta sorridendo.
<< Be'... Ho capito che sono diventato una specie di demone... Ho tante capacità, come il teletrasporto. Ho scoperto che ho accesso ad un mio mondo e indovina un po'? Risponde alle mie necessità. Ci ho trovato un orfanotrofio >>
<< Ma davvero? >>
<< A-Ah. Sai... Ora non uccido più i bambini. Li... Aiuto, ecco. Prendo quelli meno fortunati e li porto lì. Crescono ed io do loro dei falsi ricordi per far sì che abbiano un futuro felice >>
La spiegazione dello Slender Man quasi la commuove. In seguito, si ricorda il motivo per cui è andata a trovarlo.
<< Devi aiutarmi >> dice.
<< Come? >>
<< C'è una bambina che devi portarmi... Si chiama Vivian Thompson, vive a Los Angeles >> spiega convinta, poi riprende << Sua sorella, Veronica Jane, ha la maledizione di Oni, ed io ho scoperto che potrei far passare la mia forza nelle sue mani per via della somiglianza >>.
Il demone si cruccia: la storia non lo convince per niente, eppure deve eseguire gli ordini perché deve la vita all'Angelo.
<< Farò come dici >>

L'impresa sembra facile: dopotutto... Quanto potrà essere complicato portare via una bimba che gioca da sola sull'altena? Specialmente col fatto che lui si era fatto vedere più volte...
<< Vivian... >> prova a chiamarla e vede che si sta avvicinando, col suo vestino lilla e i capelli ricci che volano. Ma la cosa più bella sono gli occhi blu in mezzo a tante lentigini.
<< Ciao! >> lei lo saluta, solare e, inaspettatamente, gli dà la mano.
In quel momento, nel bel mezzo del giardino di un orfanotrofio, uno scricciolo che sembra fatto di miele sta dando la mano ad un gigante. Vorrebbe prenderla in braccio e farla andare via, ma una voce lo blocca.
<< Vivian! Vivian, dove sei? >>
Appare la figura di una quindicenne, dai capelli biondi e gli occhi chiari e sbarrati alla vista del mostro. Richiama a sè la sorellina, che le indica l'uomo.
<< Anita! Lui è un mio ami- >>
<< No Vivian, lui è un mostro cattivo che rapisce i bambini >>
Nonostante le parole della sorellona, la piccola Thompson prende di nuovo la grande mano dello Slender Man, che stava andando via. Lo guarda, gli sorride e gli fa un ciao-ciao con la manina. In quel momento, entrambi sentono qualcosa: il demone una forza andare via, la piccola un qualcosa entrarle dentro, quasi un potere.
<< Certo che è davvero piccina, non credi Lulaby? >> domanda alla farfalla Kurai, osservando la scena dalla sua sfera di cristallo. Ritiene curioso come ambedui abbiano avvertito quella cosa. Da quel contatto, infatti, Vivian aveva ottenuto la capacità di capire quando una persona mentiva o meno.
Proprio come lei e il suo occhio completamente nero.


Si dice che, alla fine, Kurai abbia mantenuto il segreto della bambina fino alla morte, per impedire ai suoi assassini, gli Angeli della Distruzione, di far del male alla piccina che finì nella custodia dello Slender Man.
Entrambe le profezie si avverarono: Veronica prese i poteri di Oni e Vivian quelli di Kurai. Ma ci fu una lezione che la Regina imparò e che tramandò alla sua erede: non permettere più a nulla di non farti uccidere la vittima scritta sul Libro delle Anime.
Tuttora, si vede dalle finestre uno strano scintillio azzurro e viola, in movimento e appartenente ad una farfalla. Non avvicinatevi, potrebbero essere i vostri ultimi passi.

 
 
 

Buona zucchina - sono in fissa con le zucchine, in questo periodo -, gente! Ignorando la qualità delle foto dei miei disegni qui sopra, finalmente posso dire di esser soddisfatta. Questo capitolo è stato una specie di parto ed era l'ostacolo che mi impediva di procedere con "Broken" ( Tranquilli, tornerà ). Ordunque, che dire: spero vi sia piaciuto e che l'idea delle descrizioni renda a quella delle immagini.
Ho un annuncio: "Broken" avrà un sequel!
Tsuki: Fregancazzo a nessuno.
Zitta!
Ebbene sì, dopo "All about us" conclusa, metterò il quarto della mia EyelessJeff con una bella sorpresina. Ma niente spoiler. 3:)
Alla prossima, e recensite per darmi consigli!
Un bacio.
Miss Rainbow
   
 
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