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Autore: Duff Rose    20/10/2014    2 recensioni
Nell'intera Galassia quanti pianeti esistono?
Quanti esseri viventi vi abitano? Essa è piena di sorprese. Forse anche per Zarbon, alieno effeminato e narcisista, ci sarà qualcosa che la Galassia ha in serbo per lui.
Una storia ricca di litigi, lotte, sentimenti e passione che cambieranno la vita del servitore di Freezer.
A cambiarlo ci saranno Andor(una nuova recluta di Freezer) e una ragazza sconosciuta proveniente da uno strano Pianeta.
Loro possono in qualche modo a trasformare quegli occhi ricchi di immagini e ricordi di sangue in un colore più vivo e forte, quello dell'oro. Riusciranno involontariamente a far uscire il suo vero lato? Essi, inoltre, coinvolgeranno Zarbon in un loro segreto sopito da molto tempo. Di cosa si tratterà?
*Primo capitolo modificato*
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cooler, Freezer, Nuovo personaggio, Vegeta, Zarbon
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Salve ragazzi, per farmi perdonare ho deciso di pubblicare il prima possibile il seguito di questa storia.
So bene che questi capitoli possono risultare davvero noiosi perché infatti sto mandando pian piano la storia, infatti ci sono poche scene importanti. Tranquilli, però: già a partire dai prossimi capitoli sarà tutto più movimentato.
Bene, bado alle ciance
Buona lettura


CAMBIAMENTI parte 2
Passarono un paio di settimane da quando Kelass aveva raccontato tutta la sua vita al Comandante, e la differenza di lì ad adesso si vedeva.
"Basta, allenamento terminato per oggi"
Zarbon aveva appena concluso la lotta con la sua allieva dopo ben due ore.
Kelass, piena di sudore, prese un asciugamano nero e si asciugò la testa "Ammettilo, però" disse con fatica.
"Ammettere che cosa?" Chiese Zarbon con sguardo interrogativo.
La ragazza fece l'occhiolino "Che sono migliorata".
Il Lord la guardò prima dall'alto in basso, poi guardò altrove.
Aveva notato che un lieve cambiamento nella ragazza c'era, ma lui, che tanto era 'gentile' con lei, che poteva risponderle...?
"Non mostrati troppo la testa, ragazzina" rispose con tono altezzoso "Per notare già dei risultati bisogna lavorare molto di più. Il tuo addestramento in confronto a quello degli altri guerrieri non vale niente".
Kelass se la prese un pò a male per quella risposta. Poteva almeno farle un complimento? Anche semplicemente dirle che i suoi raggi energetici erano sempre più pericolosi e fatali, no?
"È passato comunque molto tempo, e tu comunque potresti almeno riconoscere il fatto che pian piano il mio potere stia aumentando" parlò Kelass, stanca di non riceverere nulla di positivo dal Generale.
Quest'ultimo ghignò "A parte che tu dovresti imparare meglio a volare, la prima cosa che puoi iniziare a far pratica è darmi del 'lei'".
Ebbene si:lei non ne voleva sapere che doveva parlare con gesto di cortesia ad un suo coetaneo come se fosse un anziano, non le andava per niente a genio.
Che fosse il suo Maestro ok, ma lei era sempre stata una ragazza terra terra.
In più, il suo tallone d'Achille era il volo. Stava davvero diventando molto pratica nello schivare gli attacchi dell'avversario ed anche a creare sfere luminose dalla sua mano in pochissimo tempo, ma non riusciva proprio a spezzare il livello di gravità, nonostante Zarbon si stava impegnando molto a farle capire come doveva procedere. Il perché di questo problema lei proprio non lo capiva. Poteva davvero essere così stupida da non capire come 'spiccare il volo'?
"Ti darò del 'lei' solo se ammetterai che la mia forza sta aumentando"confermò lei aggiustandosi la battle suit.
Zarbon rise "mi stai ricattando? Casomai dovrei essere IO a ricattare te, dopotutto non dimenticarti che so quel che sei veramente".
Kelass alzò gli occhi al cielo e fece finta di niente. Nonostante siano passate diverse settiamane i due continuavano a stuzzicarsi tra di loro e lei, in quel momento, non aveva alcuna voglia di battibeccare con lui.
Andò in direzione della porta e, trasformandosi immediatamente in Andor uscì fuori dalla palestra.
Zarbon la seguì, però andò in direzione della sua camera. Si guardò immediatamente allo specchio e, vedendo che la sua treccia era tutta spettinata a causa dell'allenamento, legò i capelli e cominciò a pettinarli. Erano così morbidi da fare invidia. Mentre li pettinava, la sua mente era altrove.
Era rivolta verso quella ragazza, a quella grinta che quel giorno aveva visto nei suoi occhi. In qualche modo, si rivedeva a quella ragazza, anche se per lei è una sua voglia, per lui quello è il suo lavoro.
Nonostante ci fosse una forte differenza tra i due, lui involontariamente riusciva a capirla, poteva sentire il desiderio di lei. Quello era stato il motivo per cui aveva deciso di darle una mano.
Dopo aver fatto la sua meravigliosa treccia, focalizzò la sua attenzione allo specchio: era bello, e gli piaceva cosa vedeva. Sorrise contento e andò verso l'armadio, fino a quando...
"Lord Zarbon, è lì?" Il Comandante aprì velocemente la porta "Che vuoi?" Gli chiese, più che nervoso per averlo disturbato in momenti che per lui erano 'imoortanti'. "Devo parlarle" rispose sicuro la guardia.

Kelass corse velocemente e andò direttamente in camera sua. Tornò sé stessa e si fece una bella doccia rilassante. Quello era un altro luogo in cui poteva tornare normale, poiché nessuno si azzardava ad entrare di soppiatto nella stanza di qualcuno, perciò si sentiva sicura di quello che stava facendo.
Dopo la doccia, si mise sul letto e cominciò a pensare a tutto quello che le era accaduto, ed anche a tutto quello che le accadrà. Avrebbe accettato il fatto di mentire a degli alieni che la ritengono un'altra persona? Era giusto prenderli in giro? E fino a quanto avrebbe sopportato questo suo travestimento? Niente era per sempre, e lei l'aveva capito bene.
Chiuse un attimo gli occhi. Era difficile per lei tenere questo segreto, ma come aveva detto a Zarbon "quel che è fatto, è fatto" e lei doveva riuscire a continuare questa bufala per il tempo necessario, poi se ne sarebbe andata via. Che avrebbe fatto in seguito? Non lo sapeva, né voleva saperlo. Per il momento le altre domande avevano la precedenza.
Stava per cadere nel sonno più profondo, quando...
"Andor? Ci sei?"
Kelass aprì velocemente la porta, cosciente di chi ci fosse lì davanti.
Zarbon entrò frettolosamente e chiuse immediatamente la porta.
Dopodiché, si girò e la guardò irritato "Si può sapere perché non ti trasformi? Vuoi mettere entrambi nei guai, ragazzina? Non è il momento di essere pigre o superficiali" sbottò il Generale.
"Sapevo che eri tu, ho preferito non trasformarmi" si giustificò la ragazza.
Lui alzò gli occhi al cielo.
Possibile che quella ragazza doveva sempre ribattere? Non ne poteva più. Credeva fosse più attenta e matura, invece era così irresponsabile e prepotente che avrebbe preferito non aiutarla. O almeno, solo una sua piccola parte di lui voleva non aver mai accettato quella simile proposta.
Guardò la ragazza e arrivò dritto al sodo "Basta con le chiacchiere! Ho bisogno di Andor, adesso".
Kelass lo guardò interrogativa "Che intendi dire, scusa?"
Lui si toccò nervosamente la treccia "Ordini di Lord Freezer. Dobbiamo partire io e te. Da soli".


  
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