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Autore: Louissessual    20/10/2014    3 recensioni
Harry non sapeva che una corsa al supermarket potesse cambiargli la vita.
Certo, per Harry Styles, diciottenne sfigato della scuola con come più grande ambizione trovare una bottiglia del suo latte al cacao preferito in piena notte, una svolta non avrebbe fatto altro che bene.
Solo, non si aspettava quel tipo ti svolta. Assolutamente no.
Larry|AU. Louis!Angel. Harry!Human. Ziam!AU.
Disclaimer: i personaggi contenuti all'interno della fanfiction NON mi appartengono e non sono stati utilizzati a scopo di lucro o altro. Tutti i fatti narrati sono frutto della mia fantasia e/o pazzia-come volete chiamarla- il genere è larry allo stato puro, se non apprezzate siete pregati di non entrare.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ricordava vagamente tutto ciò che era accaduto nelle ultime ore, così Harry credette che quel po’ che ricordava non era altro che un residuo di un brutto sogno.
Assolutamente brutto.
Non appena aprì gli occhi però, ciò che vide non fu il soffitto della sua camera da letto, bensì un soffitto color crema totalmente inusuale per casa sua.
Harry batté due o tre volte le palpebre e si guardò intorno; non c’erano finestre in quella camera e tutto sembrava stranamente.. calmo.
Guizzò lo sguardo sul comodino color legno sul quale si ergeva una lampada,poi condusse gli occhi lungo la parete alla sua sinistra soffermandosi poi sulla parete di fronte dove vi era un armadio anche esso color legno. Tutto sembrava calmo, molto calmo, e questo per Harry era molto starno dal momento che si era abituato all’ esuberanza della sorella e la vivacità della madre.
 
L’intorpidimento mattutino fece largo ad una nuova sensazione:la paura; Harry adesso aveva realizzato che no, quella non era la sua stanza e tanto meno quella dei suoi genitori; iniziò a vagare con lo sguardo nella stanza e questa volta fu affascinato da un altro piccolo particolare.
Un ragazzo se ne stava seduto a gambe incrociate su una poltrona accanto all’armadio.

Aveva gli occhi azzurri tendenti al color ghiaccio, i tratti del fiso delicati in netto contrato con l’accenno di barba che si estendeva sulla mascella, i capelli color caramello tirati all’insù e le labbra sottili.
E’ bellissimo pensò Harry che nel frattempo si era messo a sedere e fissava l’altro ragazzo dall’altro lato della stanza che lo guardava divertito.
<< dove sono ? >> sussurrò a bassa voce, tanto bassa che credette di non essere stato sentito , evidentemente si sbagliava.
<< Nella mia camera >> disse l’altro alzando le spalle con fare ovvio ed Harry ricordò che quella era la stessa voce che aveva sentito la sera precedente “I tuoi film di fantascienza qui non ti serviranno” aveva detto; il riccio la udì chiara e definita, decisamente acuta per appartenere ad un uomo.
<< Chi sei? >> chiese
<< Louis >> rispose l’altro
<< Non puoi essere più specifico, Louis? >>
<< Credimi, tu non vuoi che io sia più specifico >> gli fece l’occhiolino
<< Merito una spiegazione o no? >> il riccio non era mai stato tanto impertinente e si stupì delle sue stesse parole, evidentemente fu lo stesso anche per Louis che inarcò le sopracciglia e sbuffò una risata
<< Un angelo >> rispose con tutta la semplicità del mondo il che fece spalancare gli occhi del riccio oltre il limite.
<< Mi stai prendendo in giro? Senti io non so chi ti credi di essere ma- >>
<< Okay scusa, sono un angelo oscuro >> precisò il castano.
Okay. Harry non è possibile si diceva il riccio, sta delirando anzi, ti sta prendendo in giro, continuava a ripetersi nella mente.

<< Sei una specie di… demone? >> azzardò

<< Ti prego di non confondermi con quella feccia, Harry >> si alzò l’altro sbuffando sonoramente.
<< S-scusami >> balbettò Harry a corto di parole
<< Come sai il mio nome >> continuò poi più incuriosito che intimorito
<< Harreh- Louis si era fatto più vicino tanto che poteva sentirne il fiato sulle labbra e poteva vedere da vicino gli occhi bellissimi- io so di te più cose di quante tu ne sai di te stesso >> aveva continuato scoccandogli un leggero bacio a fior di labbra.
Dal canto suo Harry era rimasto piacevolmente sorpreso e sconcertato allo stesso tempo dal gesto sfacciato dell’altro.
<< Adesso alzati che siamo in ritardo >> aveva detto quest’ultimo allontanandosi dal suo viso e scompigliandogli i capelli arruffati.
Harry aveva provato a ribattere, ma Louis era già uscito dalla camera attraverso una delle due porte presenti.
Sbuffò alzandosi e si diresse verso l’altra porta dove sperava avrebbe trovato un bagno e fortunatamente fu così.
Si guardò  allo specchio e si accorse di avere ciò che sembrerebbe un pigiama nero  indosso con un piccolo stemma  raffigurante due piccole ali dorate all’altezza del cuore.
Chissà se Louis le ali le ha davvero, si chiese il riccio prima di scuotere la testa violentemente convincendosi che tutto quello era fottutamente assurdo, per poi uscire dalla stanza.
Eppure, lui avrebbe potuto giurare, di aver visto una piuma sulla poltrona dove prima vi era il castano.
Assurdo, assolutamente assurdo.
  
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