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Autore: HazzandBoo    20/10/2014    0 recensioni
Giulia
ha vinto due biglietti per un viaggio a New York e, dopo
mezz’ora di pianto
isterico per convincere i suoi genitori, invita la sua amica Sara ad
andare
insieme a lei. Solo dopo essere partite si accorgono che dovevano
ancora
prenotare l’hotel, quindi Giulia, non si sa come, trova un
quattro stelle a
basso prezzo, dove staranno quanto vogliono. Culo, no?
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Gianfranchino has a cake to bake

Gianfranchino has a cake to bake

«Zayno, non pensi che questa maglia sia favolosa? Cioè, guarda come mi ricade bene l’azzurro sul corpo!». Sara sbuffa dopo la decima volta che quel biondino, anche tinto male, dice al fidanzato con una striscia di uccellame (per intendersi, merda di piccione) sui capelli che adora una maglia azzurra trovata in qualche scaffale di quelli a saldo. «Ma che cazz…?!» bercia non appena sente una mano che la tira indietro. Per sua fortuna è Giulia che la tira da una parte con gli occhi sbarrati. «Voglio prendere una maglia ma quei tizi inglesi non si spostano. Potrei tirargli una Maremma maiala, vedrai che si tolgono» piagnucola, e piagnucola perché si era ripromessa di non usare il suo ‘dialetto toscano’ (se si può chiamare così, visto che non è proprio un dialetto) durante il viaggio a New York. Impresa quasi impossibile visto che la c le è impronunciabile. E quando dovrà ordinare una coca cola? Una hoha hola con la hannuccia horta horta, grazie. «Fallo, in nome dell’H&M, fallo» la sprona Sara. Lei, a differenza dell’amica, è dell’Emilia-Romagna, e anche lei si fa sentire. A Giulia piace l’accento di Sara, è figo. Anche sua nonna è di quelle parti. Piano piano, si avvicina e picchietta un dito sulla spalla del biondo. «TI TOGLI, MAREMMA SEGNALETIHA» urla non appena il ragazzo-checca si gira. Quest’ultimo le sorride e apre la bocca per parlare. «Excuse me?» dice con il suo palese accento inglese. «Schìusmi un par di zebedei, ora ti levi» sbotta mettendolo da una parte e frugando nelle magliette. Il biondo guarda il fidanzato con un sorriso preoccupato e quest’ultimo alza le spalle. «Ciao, io sono Liam e sono inglese, mi dispiace non capire lo spagnolo, ma mi piacerebbe conoscerti!» Le porge la mano che la ragazza rifiuta non ascoltandolo. «Sara! L’ho trovata! La maglia sexy per abbordare Zac Efron!» grida sventolando una maglia verso l’amica. Sara inizia a saltare appena sente il nome dell’attore e scansa il ragazzo con la cagata di piccione in testa per raggiungere la sua amica. «Ragazze, ci cagate un attimo? Il mio ragazzo vuole conoscervi» dice il moro con la striscia gialla in testa. Beh, lui di certo non ha problemi ad essere cagato dagli uccelli. Sara alza lo sguardo verso Liam e gli squadra i capelli. «Te in realtà non sei biondo» annuncia con la sua impeccabile pronuncia inglese. «No, però mi sta bene questo colore. Sai com’è andata? Che io non sapevo se la tinta era buona e quindi l’ho provata prima su Zayn» dice talmente veloce che a Sara scoppia la testa, ma subito arriva Giulia che gliela rimonta con lo scotch. «Chi cazzo è Zayn?» chiede quest’ultima con altre 20 maglie in braccio. «Lui.- Liam indica il moro con la cagata sui capelli- È il mio ragazzo. Spero che non siate omofobe!»
«Macché, mio cugino è gay» confessa Giulia muovendo la mano e cercando di non buttare i vestiti per terra. «Chi, Duccio? Ma non ha la ragazza?» chiede Sara grattandosi la testa. «No, il cugino Gianfranchino. Quello che abita in Ohio che ho deciso di non andare a trovare»
«Non mi hai mai parlato del cugino Gianfranchino. Pensavo di conoscerli tutti i tuoi cugini»
«Ho parecchi parenti, sai com’è.» Detto questo, Giulia si dilegua con i vestiti in un camerino. Sara la segue con lo sguardo e quasi le cade la bava dalla bocca appena vede penzolare una maglia assolutamente fashion e che le starebbe da Dio. Tanto sa che Giulia gliela presterà. «Che cosa avete detto?» chiede Liam con il solito sorriso sornione che sembra avere sempre stampato in faccia. Che si sia messo in una stampante con l’intento di stamparsi un sorriso permanente? Magari ce l’ha forzato Zayn cercando di commettere un attacco terroristico; beh, se ci ha provato, non ci è riuscito, perché a parte i capelli gialli, Liam è una creatura così adorabile, sul serio, è un peccato che sia gay. «Uhm, discorsi fra sorelle» spiega muovendo la mano e scuotendo la testa. Liam allarga ancora di più la bocca in una risatina. Sara si guarda intorno convinta che ci sia qualcosa di divertente che si è persa, forse un pavone incastrato in un water rosa a pois gialli. «Cosa c’è?» chiede infastidita e aggrottando leggermente le sopracciglia. Se Giulia non fosse in camerino le alzerebbe le sopracciglia dicendole “No, cara, ti vengono le rughe e poi addio a Taylor Lautner”. «Ridevo perché non sembrate sorelle. Non vi assomigliate per niente!» ride mentre Zayn si fa un selfie con tanto di labbra arricciate ed espressione a cane bastonato. «Cosa vorresti insinuare?» Sara muove l’indice come una ragazza afro-americana contro Liam, si sente Raven in questo momento. «Intendo che siete completamente diverse! Cioè, lei è una batussa piatta e te sei una nana tettona! Siete buffe!» grida accasciandosi a terra dal ridere. Non ha tutti i torti, ma unendo la forza diventano una ragazza perfetta, alta e con le tettone. Purtroppo, nonostante girino insieme, nessuno sembra notare questo particolare. «Ehi, Sara, ho pensato che questa maglia sarebbe perfetta per te e così… Ma cosa?!» Giulia non fa in tempo a finire la frase che si ritrova in terra con qualcosa attaccato alla gamba che la trascina per tutto il negozio. Inutile dire che quell’H&M è più grossa di quella di Firenze e ha 7 piani tipo Hamley’s. «MADRE! È LEI! SAPEVO CHE IERI NON DOVEVO GUARDARE SCARY MOVIE 5!» urla Giulia mentre sbatte la testa fra i mobili. Sara urla e Liam le salta in braccio dalla paura, mentre Zayn continua a farsi dei selfie con la descrizione su Instagram “#insiemeamadre #xDxD #f4f #l4l #c4c” eccetera. Nessuna buon anima arriva in soccorso a Giulia quando viene chiusa in camerino e le appare davanti proprio Madre. «Senti, lo so che ti spavento, ma è proprio di questo che ti voglio parlare. Ho bisogno di una crema idratante e qualche abito nuovo, cosa mi consigli?» chiede Madre mentre Giulia passa da un’espressione spaventata ad una confusa, fino ad avere un grande sorriso sulla faccia. «Ti sei rivolta alla persona giusta, Madre. Vieni, prendiamo qualche vestito che non sia nero, poi andiamo in profumeria a comprarti la Nivea.» Giulia le porge il braccio che Madre accetta, infatti escono dal camerino a braccetto. Sara le guarda spuntare dai camerini che ridono e chiacchierano allegramente verso uno scaffale. Ah, non importa, si farà spiegare tutto dopo. Ha solo una domanda, dove diamine ha messo Giulia tutti gli abiti che aveva in mano?

«È carino quel Liam. Mi ha detto che è inglese ma abita in America con il suo ragazzo da svariati anni» dice Sara sorridendo alla sua amica/sorella. Si chiamano sorelle solo perché hanno lo stesso cognome, ma in verità non lo sono. È come se fosse vero però, talmente vero da farlo credere a quel povero Cristo di Liam. «Quando te l’ha detto?» chiede Giulia cercando di mangiare il suo gelato nonostante la borsa pesante che si porta dietro. «Quando sei scappata dal negozio insieme a Madre per andare al negozio della Nivea e noi vi abbiamo inseguite convinti che ti avesse rapito» spiega facendo un’espressione di rassegnazione. Giulia non cambierà mai. «Dovevo farlo. Mi ha detto che avrebbe detto ad Alfred di smettere di venire a casa mia»
«Chi è Alfred adesso? Un altro cugino?»
«No, è il fantasma che avevo in casa che non pagava l’affitto. Quello in smoking che saliva le scale invisibili nel mio salotto.» Nonostante tutta l’attenzione che ci mette, a Giulia cade il gelato sulle Converse nuove che ha comprato prima di venire a New York. «Accidenti!» sbraita infastidita calciando il cono con rabbia. «Te l’avevo detto di non prendere il gelato. Piuttosto, prendi un pandoro Bauli.» Con un’espressione soddisfatta, Sara avvista la macchina affittata che avevano parcheggiato qualche ora prima per girare un po’ la città. «Non so cosa c’entra il pandoro e nemmeno lo voglio sapere. Forza andiamo in hotel!» (credo che se non la smetterò di mettere i punti esclamativi, qualcuno mi ucciderà. x Autrice). Dopo questa sensata nota dell’autrice con la quale concordano sia Sara che Giulia, la macchina parte con Giulia alla guida e con essa anche il cd al quale non poteva fare a meno di portare. Ultraviolence di Lana Del Rey. «Ce l’hai qualcosa di Bruno Mars?» chiede Sara scorrendo le canzoni. Ovviamente, quando leva la canzone preferita Giulia, Shades of cool, lei si imbestialisce rischiando di provocare un incidente stradale. «Secondo te, se è il cd ufficiale di Lana Del Rey, ci sono delle canzoni di altri cantanti?» Proprio mentre dice l’ultima sillaba, nella macchina risuona When I was your man di Bruno Mars. Accidenti! Allora ci saranno anche canzoni di altri cantanti! Quando però guarda la custodia del cd, di altri cantanti c’è solo quella. È strano che non se ne sia mai accorta, visto che ascolterebbe quel cd ore a diritto senza sosta. Beh, lo ha già fatto una volta, ma non esiterebbe a farlo ancora. «Parlando d’altro, per non sbatterti in faccia che avevo ragione, come hai detto che si chiama l’hotel?» chiede Sara ridacchiando mentre si gode la canzone meravigliosa che sta trasmettendo la macchina. «Kaccinkiul, è tedesco» spiega pensando intensamente che quel nome sembra che dica “Calci in culo”. «Hai pensato anche te quello che ho pensato io?» chiede poi, guardando per un attimo Sara che guarda il soffitto della macchina. «Se stai pensando che se Primrose andava al posto di Katniss agli Hunger Games lei e Peeta si innamoravano, allora stiamo pensando alla stessa cosa» dice sospirando. «No, intendevo al messaggio subliminale che manda il nome dell’hotel. Comunque Gale è mio.»
«Uh, giusto, sì. Cosa vorrà significare?»
«Forse è solo una nostra impressione perché siamo italiane.»
«Probabilmente, ma sai, te non sei mai stata brava nelle probabilità» ridacchia Sara mentre a Giulia le si sta infiammando il sistema nervoso. Può succedere, no? «Cosa intendi?»
«Nulla, non ti preoccupare. Sei ancora piccola per capire» dice Sara accarezzandole la testa dolcemente, come si fa ad una bambina. «Ma se ho quanto te!» sbraita ridendo. In qualche modo, loro due si divertono sempre come matte quando stanno insieme, e questo è un bene visto che dovranno condividere tutta una vacanza insieme.

«Eccolo! È quello!» informa Giulia scuotendo la spalla di Sara dato che si è addormentata. Quest’ultima sobbalza e appena capisce dov’è inizia ad aprire la portiera, nonostante non si siano ancora fermate. Sara si catapulta fuori con tanto di capriola in aria all’indietro, e la fa così bene che tutti i giudici le dicono di sì, ma Zerbi, come al solito, «Beh, è stato emozionante e magnifico, ma per me è no» dice. A parte, da dove sono saltati fuori i giudici? Sara, essendosi offesa nel profondo del rene sinistro, prende a calci in culo i giudici e li manda a Munculi Terme. Non è così male pensando che in quel posto ci sono le terme. «Giulia, sbrigati che ho già mandato a Munculi tre giudici» grida prendendo le valigie immense che si è portata dietro. Improvvisamente, arriva un brasiliano figo in uniforme con scritto sulla targhetta ‘Calum Hood’. «Posso aiutarvi?» chiede gentilmente aprendo la portiera a Giulia. «Se per aiutarmi intendi stuprarmi fa pure, brasiliano figo.» Giulia si lancia tra le braccia dell’uomo facendo finta di svenire. «Intendevo con le valigie. Comunque non sono brasiliano» dice il presunto non-brasiliano figo avvicinandosi a Sara che gli molla tre valigie in mano. «Vado a chiedere aiuto, ragazze, aspettatemi qui.»
«Ti aspetto tutto il tempo che vuoi» ammicca Giulia facendo spaventare il ragazzo al quale ha fatto una foto di nascosto che ha mandato a suo padre che ha risposto dicendo che assomiglia a Edoardo Bennato da giovane. Ma lui non se ne intende di ragazzi belli, mica è gay. Forse dovrebbe farsi dare il numero di Liam e mandarla a lui la foto. Nel frattempo, arrivano altri due ragazzi insieme al non-brasiliano figo: Un biondo canadese figo e uno svedese con i capelli strani figo. Anche loro hanno un cartellino per uno, nel primo c’è scritto ‘Luke Hemmings’ e nel secondo c’è scritto ‘Michael Clifford’. Che cognomi strani. Giulia si appiccica subito a quello svedese, che intanto aiuta gli altri due amici a portare le valigie. Appena entrano nella hall, prendono le chiavi, (che sono tessere fichissime), chiamano l’ascensore e salgono al terzo piano. La camera non può essere più bella di così, l’unica pecca è che non c’è la doccia, ma bisogna andare fino al piano terra dove ci sono le docce condivise. «Uh, immagina se troviamo il canadese biondo in doccia» sospira Giulia pensando a quel Luca. «Non è canadese, te l’ha detto in ascensore. Sono tutti australiani» dice Sara scuotendo la testa divertita. Giulia alza le spalle, infondo come poteva immaginarlo? Colombo, Luca e Michele non gliel’hanno detta subito la nazionalità, non poteva saperlo. Appena hanno finito di sistemare i vestiti negli appositi armadi, Giulia prende il costume e si rinchiude il bagno lasciando Sara perplessa. «Perché ti metti il costume? È Novembre e si gela fuori»
«C’è la piscina al coperto, stupida»
«Stupida sarà la ragazza di Luke»
«E chi è Luke?»
«Il canadese biondo»
«Ha la ragazza?!»
«Sì, lo ha detto quando…»
«Addio mondo crudele»
«Giulia?» urla Sara non sentendo niente dall’altra parte della porta. La sua prima preoccupazione è sistemare il cuscino che avevano messo male quelli dell’hotel, poi esce dalla camera chiedendo aiuto al primo che passa. Un biondino alto passa in quel momento per il corridoio e appena vede Sara gli spunta un sorriso sul volto per poi fare un occhiolino provocante. «Ehi, babe» ammicca abbassandosi un po’ per fissarla meglio. Sara alza gli occhi al cielo, lo prende per un braccio e lo trascina in camera. «Uh, frettolosa la ragazza» dice sensualmente. «Ti prego, la mia amica è chiusa in bagno e ho paura che si sia suicidata, butta giù la porta» piagnucola tirandogli il braccio insistentemente. Il ragazzo sorride, prende la rincorsa e con un ‘GERONIMOOOOO’ sfonda la porta e vede Giulia per terra con la lingua di fuori. «OH NO! È TROPPO TARDI!» piange Sara nel vero senso della parola. Il biondino si avvicina al corpo disteso della ragazza e, dopo aver pensato cose molto sporche da pervertito, si avvicina al suo petto, dove sente il cuore ancora battere. «COME FARÒ SENZA DI LEI? COME FARÒ A PAGARE LA SPESA DELLA PORTA ROTTA? PERCHÉ DOVEVA SUCCEDERE PROPRIO A LEI?»
«È viva»
«COME REAGIRÀ LA SUA FAMIGLIA?»
«Mi ascolti? È viva»
«SUA NONNA COME MINIMO DIRÀ CHE È PERCHÉ NON HA MANGIATO ABBASTANZA»
«Va bene, ma è viva, non vedo perché…»
«MA SOPRATTUTTO NON ABBIAMO ANCORA PAGATO L’HOTEL E I SOLDI LI AVEVA NASCOSTI LEI. Aspetta, cosa hai detto?»
«Ho detto che è viva, non importa che gridi. Il cuore le batte ancora ma non respira» dice l’innominato appena Sara smette di sclerare. «E cosa aspetti? FALLE LA RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA!»
«Con piacere» sussurra prima di alzarle la testa in modo che non si soffochi. Poi le tappa il naso e unisce le loro labbra soffiandole dell’aria dentro. Ripete l’azione qualche volta, fino a che non è sicuro che respiri, poi, mentre Sara non lo guarda, cerca di pomiciare con Giulia, ma visto che è svenuta, non ci riesce. «Sa di sapone» annuncia leccandosi le labbra e sorridendo. Il corpo della ragazza si muove lentamente tra le braccia del biondo e piano piano gli occhi si aprono. Ci sono 10 secondi di indifferenza in cui il biondo sorride e basta alla vista dei suoi occhi verdi socchiusi. «Ciao, bella, come ti chiami?» chiede poi. Giulia inizia ad urlare e casca dalle braccia possenti del biondo. «SARA! CHI CAZZO È LUI?! MAREMMA IMBUFALITA, STO PE’ PRENDE’ UN INFARTO!» grida piangendo. Sara arriva tranquillamente in bagno con il cellulare in mano, e vedendo che il ragazzo è sopra la sua amica, pensa subito che la stia stuprando. Prende velocemente la borsa e picchia il biondo con essa mentre urla. «AHI! BASTA! L’HO SOLO SALVATA!» sbraita il ragazzo accasciandosi addosso al corpo di Giulia mentre riceve ancora delle sonore borsate. «Sara, perché dice di avermi salvata?» chiede Giulia mentre cerca di respirare per via della trachea schiacciata dal ragazzo. «Ah, giusto. Sei svenuta e non respiravi allora ho chiesto aiuto e c’era solo lui in corridoio. Ti ha fatto la respirazione artificiale» spiega fermandosi. Giulia spalanca gli occhi e poi arrossisce. «Ora mi spiego il sapore di ciliegia sulla bocca.» Sorride gentilmente e poi nota gli occhi azzurri del biondo e tutto il complesso del suo viso bellissimo. «Comunque io sono Niall» sussurra poi il ragazzo all’orecchio di Giulia; per fortuna non la guarda più negli occhi, ci si stava perdendo! «Okaaaaay, vi lascio soli. Vado in piscina, Giulia. A dopo.» Sara prende il costume decidendo di metterselo negli spogliatoi della piscina e poi se ne va. «Che ha detto?» chiede Niall allontanandosi un po’. Giulia si sente tipo Violetta che viene salvata da Thomas. W Vilù hìhìhìhìhì, V-Lovrs 4evr!! xDxD. «Ha detto che andava in piscina»
«Beh, direi che possiamo andare anche noi. Vorrei vedere il tuo corpo in costume, scommetto che sei sexy» ammicca alzandosi e porgendo la mano a Giulia per aiutarla ad alzarsi. «Ah, divertente. Però, sei figo eh» commenta toccandogli i pettorali scoperti. Si è accorta solo adesso che non ha la maglia, ma in che mondo vive? E, per sfiga, è anche più bassa. Di solito nelle fan fiction alle protagoniste non interessa di essere più basse del ragazzo, anzi, sono anche contente, beh, Giulia no. Perché Giulia può. «Non mi hai ancora detto il tuo nome, piccola.» Niall attira il corpo della ragazza al suo tenendola per i polsi. Non si è accorta che indossa solo il costume sopra e dei pantaloncini. Nemmeno Niall sembra essersene accorto. «Mi chiamo Giulia, figone» ammicca mordendosi il labbro inferiore. Lui abbassa lo sguardo sulle sue labbra e se le lecca, non avrebbe mai immaginato che quella ragazza all’apparenza innocente potesse avere un carattere così… forte. «Se non finisci di metterti il costume te lo metto io. Quindi fai veloce» dice lasciandola da sola in bagno. «TI PREGO, STUPRAMI» grida in italiano cosicché non la possa capire. «Excuse me?» chiede Niall fuori confuso. «ARIBORDA CON CODESTO SCHÌUSMI, ANCHE BASTA»

 

Sara è in delirio. Così rilassata nell’acqua. Ha trovato il getto. Non un semplice getto dell’acqua, il getto perfetto, che manda l’acqua non troppo forte e nemmeno troppo piano, e adesso è suo, solo suo. Ogni persona che si è avvicinata troppo a quel getto ha rischiato di morire, gli è bastato il ringhio di Sara come avvertenza. Dire che quel getto è il suo primo vero amore è un eufemismo. Poi, improvvisamente, le vede: le lasagne gratis sul bordo piscina. «Amu, andiamo che ci sono le lasagne! E poi andremo da Starbucks!» dice con una voce acuta una ragazza al suo presunto ragazzo annoiato. «Sì, tesoro» risponde scocciato. Appena vede Sara che li fissa, il ragazzo la guarda con occhi imploranti e «Aiutami, ti prego» mima. Sara non sa che fare e alza le spalle. Lentamente le lasagne stanno finendo, lei le vuole, ma il getto? Se lo rubano? Infondo starà via solo 10 secondi, cosa potrebbe mai succedere? Pian piano si stacca, si guarda intorno e poi, velocissima, corre verso il banchetto dove ci sono le ultime lasagne, le prende e le mangia velocissimamente. Appena finisce ricorre in piscina ma quello che vede non le piace per niente: qualcuno è appoggiato al suo getto. Sara diventa bordeaux dalla rabbia e decide di passare all’azione. Entra nell’acqua, si tira su le tette, si avvicina al ragazzo e gli va davanti. È molto più alto di lei, ma questo non la scoraggia. «Tu!» grida attirando l’attenzione del ragazzo. «Io!» ride il ragazzo. Sara sta iniziando ad arrabbiarsi. «Questo è il mio getto» spiega diventando un’altra volta Raven. Il ragazzo le prende il dito giocosamente e intreccia le loro mani. «Non sto scherzando, potrei ucciderti.» Ritira la mano e se la appoggia sul fianco. «Ora ci sono io, se vuoi dividerlo» dice spostandosi un po’ a destra. Sara lo spinge via e si riappropria del suo getto. Il ragazzo ride e le porge la mano. «Io sono Harry» annuncia. Sara si mette gli occhiali da sole e poi lo guarda un attimo. Non aveva notato prima i suoi capelli troppo ricci tipo cespuglio. «Bene» commenta disinteressata. Harry le si avvicina e le avvolge le spalle con un braccio. «A questo punto dovresti dirmi il tuo nome» suggerisce. La ragazza lo squadra per bene e deve dire che non è niente male. Ma le ha rubato il getto dell’acqua. «Sara»
«Uh, figo» dice sorridendo un’altra volta. Dopo mezz’ora di silenzio imbarazzante per Harry ma rilassante per Sara, il ragazzo decide di rompere il ghiaccio. «Ti va di andare in sauna? A quest’ora non c’è mai nessuno» spiega muovendosi davanti a lei. Sara storce il naso e sbuffa. «Non ho l’asciugamano adatto»
«Beh, puoi anche non utilizzarlo l’asciugamano» gli occhi verdi di Harry brillano di malizia. Il verde le ricorda tanto Giulia, chissà cosa sta facendo adesso. «Ma sarei nuda»
«È quello il bello» ghigna Harry appoggiando una mano sulla sua spalla e facendola strisciare verso il basso tenendosi il labbro fra i denti. Quando arriva alla tetta destra, Sara gli lascia una cinquina sulla faccia e poi lo spinge in acqua. Di certo non può andarsene come una vera star del cinema farebbe l’uscita di scena, c’è il suo adorato getto. Non lo può lasciare lì da solo. «Perché l’hai fatto?» chiede Harry ritornando a galla e strofinandosi la guancia con la mano. «Perché magari mi hai toccato la tetta.» Sara si mette gli avambracci davanti in segno di difesa per proteggersi dalle mani invadenti di Harry. «Beh, se hai le tettone vanno utilizzate per il bene dell’umanità. Hanno anche loro uno scopo» dice avvicinandosi fin troppo a lei. «Quando hai finito di rompermi i coglioni dimmelo» sbuffa Sara rimettendosi gli occhiali da sole. Non si era accorta di esserseli tolti.
Dopo 10 minuti decide di aprire gli occhi e vede sempre Harry che la fissa. Poi volta la testa e vede Niall che tiene Giulia in braccio tipo sposa e quest’ultima ridacchia appoggiando la testa al corpo del ragazzo. Sara guarda l’amica intensamente per indurla con la telepatia a farsi vedere. «Girati, giratiiiii, giiiiiiiiiiiiiiiiraaaaaaaaaatiiiiiiiiiii» sussurra a denti stretti facendo versi da sensitiva con le mani. Proprio mentre si sta per arrendere, Giulia si gira verso di lei e la indica a Niall. Quindi lui, intendendo entrare in piscina con Giulia in braccio, scivola e batte una culata per terra mentre la ragazza vola in aria per poi finire in acqua. Niall si tuffa velocemente in acqua e recupera Giulia prendendola a cavallo. «A.I.U.T.A.M.I.» dice Sara a lettere mute e Harry la guarda stranito, poi si gira verso il punto dove i suoi occhi si sono fermati. Sara non capisce come Harry abbia fatto a vedere dove stava guardando, visto che ha ancora gli occhiali da sole. «Ah, Niall! Ti stavo cercando!» Sorride nervoso Harry verso il biondo. «Lo vedo. Ciao Sara» saluta Niall con la mano. Giulia sorride e schiaccia le labbra contro la guancia di Niall, quest’ultimo le accarezza la gamba che ha intorno al suo bacino sorridendo dolcemente. «E io vedo la tua nuova compagnia. Come si chiama questa meraviglia?» Alle parole di Harry, Niall si irrigidisce. «Si chiama proprietà di Niall, okay?» sputa sorridendo falsamente. Sara ridacchia e cerca di attirare l’attenzione dell’amica che ancora affonda il viso nel collo del biondino. «Niall, posso rubarti la mia amica?» chiede afferrando una gamba di Giulia e trascinandola insieme a lei. Niall alza le mani e Giulia casca in acqua quasi affogata. Sara continua a trascinarla per tutta la piscina finché non si trovano abbastanza lontane dai ragazzi. «Cosa succede con Niall, eh?» lo sguardo malizioso e penetroso (o penetrante) degli occhi marroni di Sara, fa intendere che non ha ancora capito che Harry ci prova con lei, oppure avrebbe sbraitato tutto il tempo per sfogarsi. «Beh, e te con il suo amico?» risponde Giulia muovendo la testa anche lei tipo Raven. È troppo figo fare Raven. «…Sono amici?»
«No, ma dai?»
«Non l’avevo capito» si difende Sara. «Comunque, mi dici cosa succede fra voi due?» il sorriso di Sara ricompare e diventa più malizioso di prima quando dà una spallata all’amica. «Beh, è dolce… ma non penso che ci sia qualcosa.»
«Siete cucciolosi insieme» dice Sara guardando in cielo e fangirlizzando a più non posso. «Io ho deciso che diventerò una Giall shipper» annuncia poi mettendosi fiera le mani sui fianchi. «Io shippo me e Gale, forte.» Giulia continua a sperare di incontrare Gale, ma non succederà mai. Poveretta. «E poi sono una Sarry shipper»
«È per caso roba che si mangia?» chiede Sara grattandosi la testa confusa. «No, bischera, è la coppia Sara-Harry!» grida Giulia saltellando. Sara fa una smorfia di disgusto mentre indica prima lei e poi il ricciolino in piscina che… oh Dio, si scuote i capelli bagnati in modo sexy. Prima a Sara cade un po’ di bava dalla bocca e poi sviene.

«Oddio, Sara, stai bene? Mi ero preoccupata tantissimo per te! Vieni, andiamo in camera» dice Giulia tirando su Sara che era svenuta per un quarto d’ora. Nessuno se n’era accorto.

«Giulia, tienimi il posto, io vado a fare una cosa» dice Sara allontanandosi dalla fila per le docce. «Che tipo di cosa?»
«Una cosa»
«Ma cosa?»
«Ma ti fai i cazzi tuoi?» sbotta infastidita. «Daiiiiiiiiiiiiiiiiii» la voce di Giulia diventa più acuta ad ogni i. «DEVO CAGARE, VA BENE?» urla e tutti si girano. Sara se ne va con stile mentre Giulia sbuffa e incrocia le braccia mentre un cipiglio le incornicia il volto. Beh, sempre se si possa incorniciare un volto, visto che i volti non stanno nei quadri e poi chissà che male. «Giulia?» chiede una voce alle sue spalle. Giulia si gira e vede Niall che guarda per aria cercandola. Forse non gli ha spiegato che lei non riesce a volare e che quindi non può essere per aria. «Sono qui!» grida sbracciandosi. Poi, capendo che ancora non l’ha vista, inizia a saltellare e becca proprio una pozza d’acqua dove inciampa e casca per terra. «Ah, eccoti qui, tesy.» Niall s’avvicina a Giulia e le porge una mano per aiutarla. «Tesy? Ma cos’è?»
«Il diminutivo di tesoro, sciocchina» sbuffa Niall muovendo la mano in modo molto etero- etero quanto il polso di Louis Tomlinson. Poi la prende sottobraccio e la porta via dalla fila. «Ma te sei completamente stupido!» urla Giulia in preda al panico: Sara la ucciderà sicuramente. «Ma no, tesy, io ho la doccia in camera, puoi usare la mia» ammicca Niall abbassando la mano alla fine della schiena di Giulia. «Mi piacerebbe, ma anche no» dice lei rimettendosi in fila. Sara la mangerà viva. Mentre corre per il corridoio cercando un posto sicuro dove non può incontrare Sara, arriva al diciassettesimo piano senz’accorgersene. «Ehi» sussurra una voce nell’oscurità della camera. Giulia si gira verso destra, ma non vede niente, così, cercando di girare la testa a sinistra sbatte la faccia contro il muro. Una risatina isterica e acuta risuona nel corridoio. Giulia subito capisce di chi è la voce e impallidisce. «No, minchia» mormora prima di iniziare a correre. «Aspetta!» urla il ragazzo che la rincorre. «Ma sto cazzo!» Giulia continua a scappare lungo le scale, ma inciampa su un sasso e rotola per molto tempo. Si ferma quando un piede la blocca infondo al secondo piano. «Tesy, cosa hai fatto?» chiede Niall sempre tenendo il piede destro sul fianco della ragazza. «Sono inciampata in un sasso per le scale»
«E’ impossibile, non ci sono i sassi negli hotel…»
«Ma ci possono essere le sassy» dice una voce dietro di loro. Non era il ragazzo che prima inseguiva Giulia, ma lei crede di averlo già visto da qualche parte. Poi, improvvisamente, la luce. «E leva quella torcia, babbeo» sbraita Giulia mentre pensa a chi possa essere. Ma certo! «Sei il finto etero!» non appena Giulia finisce di esclamare l’ultima sillaba, le viene coperta la bocca con la mano della sassy. «Zitta! Sono molto conosciuto, per questo mi porto dietro la mia barba.» Giulia lo guarda attentamente sul mento ma vede che non c’è niente sopra. «Ma te non hai la barba» sussurra contro la sua mano. «Barba nel senso di copertura. Quella che hai visto in piscina in verità non è la mia vera ragazza» spiega lentamente. Giulia annuisce contenta. Sapeva di averlo già visto da qualche parte, ma con una ragazza non è riconoscibile. «Tutto chiaro. Ora dovete aiutarmi. Ma prima…» lascia Giulia in sospeso sperando che qualcuno continui. Nessuno.
«LEMME TAKE A SELFIE!» Giulia ruba l’iPhone 5s dalla tasca di Niall e si fa un selfie con la sassy e Niall. Giustamente, loro che non se n’erano accorti sono venuti belli da mozzare il fiato, mentre Giulia nella foto ha pure gli occhi chiusi.

«Finalmente!» grida Sara spensierata mentre saltella leggiadra per il corridoio. Da lontano riesce a vedere un cespuglio di capelli castani e decide di fare marcia indietro. Dopo dieci minuti che corre dalla parte opposta con una grazia di un cammello in un bar che fa la spaccata e muore, si ferma con il fiatone, ma comunque è contenta di aver seminato quel figo dai capelli a nido di rondine. «Finalmente cosa?» chiede Harry dietro di Sara picchiettando un dito sulla sua spalla. Lei lancia un urlo fortissimo e quando sta per cascare per terra, il ricciolino riesce a reggerla. I loro sguardi si scontrano, il castano scuro nel verde chiaro. Ricorda tanto un pezzo di terra attaccato a dell’erbaccia. Aw. «Allora, mi vuoi dire perché hai detto “Finalmente”?» sbraita Harry mollando la mano di Sara e facendola cascare a terra. «Ma perché i giovani d’oggi non si fanno mai i fatti loro?» chiede Sara sembrando un vecchietto di settant’anni e passa che se ne sta al circolo del paese con i suoi amici a giocare a briscola. «Dai, dimmelo»
«Ma sei stato separato dalla nascita da Giulia?»
«Boh, che ne so.» Harry si guarda le gambe. E che gambe. «Cazzo Harry, ma hai le gambe da modella!»
«Beh, me lo dicono in tanti, ma il vero modello è Niall, io sono il suo segretario» dice fiero del suo amico. «Harry, ma che cazzo dici? Sapevo che fossi un rincoglionito, ma non così tanto.» Sara lo guarda da sopra gli occhiali da sole. Aveva davvero tenuto gli occhiali da sole mentre cagava poco fa? Harry le sorride sghembo mostrando le fossette quasi per fare colpo. «Beh, è la verità,- si appoggia con una spalla contro il muro con fare seducente- io sono un segretario» ammicca sistemandosi i capelli ricci che puzzano ancora di cloro. Sara si sbatte una mano sulla fronte facendosi veramente male, ma fa finta di nulla. «Sara, hai un livido sulla testa» dice Harry. La ragazza se ne va tornando in camera, sapendo che Giulia non sarebbe mai riuscita a tenere un posto in fila alle docce. Infatti, come s’era immaginata, quando arriva in camera Giulia è sul letto fin troppo vicina a Niall a parlare con quest’ultimo. Il biondo, appena la vede, si irrigidisce e scappa a gambe levate. «TU!» grida contro una Giulia terrorizzata. «SCUSASENONTIHOTENUTOILPOSTOALLEDOCCEMANIALLMIHADEVIATA» dice tutto d’un fiato coprendosi la testa e strizzando gli occhi. Sara diventa paonazza in viso e sbatte un cuscino contro l’armadio. «Ma perché ti sei fatta deviare?» chiede Sara cercando di contenere la rabbia. «Beh… io non lo so» risponde Giulia guardandosi le unghie. Menomale che si era ripromessa di darsi lo smalto. La porta si spalanca rumorosamente ed entrambe le ragazze si girano verso il nuovo arrivato. O forse sarebbe meglio la nuova arrivata. La figura magra, alta e slanciata percorre a saltelli il corridoio della piccola suite, che poi tanto piccola non è, con la sua trousse rosa e sbrilluccicosa in mano. «Harry, ma cos…» Il riccio con la fascia rosa fra i capelli interrompe Sara e appoggia la trousse piena di smalti sul tavolino davanti ai letti, prendendo poi fra le sue mani quelle di Giulia. «Ascolta, tesoro, qui ci vuole una manicure completa. Non ti farò pagare nulla perché sei amica di Sara, la mia ragazza» spiega Harry indicando la ragazza ancora furiosa. «Cazzo, Harry, non sono la tua ragazza!»
«Ma so che ti piacerebbe, allora perché non vuoi?»
«Forse perché ci conosciamo da nemmeno un giorno? E poi, cazzo, mi fai dire troppe volte la parola cazzo!» urla Sara. Giulia li guarda fangirlando a mille e inizia a scrivere una nuova fan fiction su loro due. Avrà molto successo, se lo sente. «Non credere che abbia finito con te, adesso Harry se ne va a fanculo e noi due si fa un discorsetto» dice Sara spingendo Harry fuori dalla porta. Giulia sbianca di nuovo e cerca in qualche modo di sciogliersi per non affrontare una delle persone a cui tiene di più. «Conosci Niall da solo un giorno, non ti puoi far comandare da lui!» grida la più giovane camminando su e giù per la stanza. «Infatti io non mi faccio comandare, ci sto solo filtrando»
«Si dice “Flirtando”, scema.»
«È la stessa cosa. Sto comunque provando a conoscerlo meglio. Se tu fossi arrivata in camera dieci secondi dopo, mi avresti trovata incollata alle labbra di Niall»
«È questo il fatto. Lo conosci da un giorno e già vuoi diventare la sua ragazza. Non ti sembra strano?»
«No»
«Sì, invece. È come se io adesso uscissi fuori e andassi a baciare Harry, non ha senso»
«Se vuoi io sono qui, tesoro» dice Harry aprendo la porta della camera e chiudendola subito dopo. Appena le due ragazze sono sicure che il riccioluto se ne sia andato, tirano un sospiro di sollievo. «Beh, fallo» incoraggia Giulia.
«Ma cosa?»
«A baciarlo. Perché non lo fai? È un figo della Madonna e ti corre dietro, cosa aspetti?»
«No, no, no, no, no, no, no, no. NO.»
«AHA! TI CAGHI IN MANO!» urla Giulia sfottendola. In verità la cacca l’ha fatta prima di tornare in camera, quindi wtf. «No, potrei farlo benissimo quando voglio. Anche fra venti minuti. Quando ti pare» dice diventando (aridaje) Raven per l’ennesima volta. «Allora facciamo una scommessa. Te devi pomiciare con Harry (MADOOO’ CHE SFIGA) e, se lo farai, io girerò New York per un’ora in motorino in mutande e reggiseno. E casco, ovvio»
«Perché le belle cose tutte a te?» impreca Sara accettando la sfida. Prende il cellulare e esce dalla stanza e trova Niall appallottolato in corridoio fuori dalla camera. Che strano. Inizia a scendere le scale, se deve cercare Harry è meglio partire dal primo piano, no? Quindi inizia la sua ricerca, che si interrompe quando sente degli ansimi e gemiti infondo al corridoio. Quando si avvicina ai rumori zenzuali, vede che Harry e la sassy queen (nonché Louis Tomlinson senza la beard) stanno pomiciando di brutto. Sara sta a guardarli senza sapere cosa fare per dieci minuti contati, finché la sassy ad estremi livelli di sassyness, si volta verso di lei con fare scocciato. «Vuoi fare anche il video della mia lingua nella bocca del mio ragazzo?». Ragazzo? Ma che cazz…?Harry è gay? «Dopo. Camera mia» sussurra il ricciolino all’orecchio di Louis, il quale ridacchia maliziosamente sculettando lontano dagli altri due ragazzi. «Ehm…»
«Sì?» chiede Harry innocentemente. Sara ragiona dentro di sé facendo strani versi con le mani. Ah, le italiane! pensa Harry puntando lo sguardo sognante verso l’alto. «Il tuo ragazzo è… figo»
«Non sentirti gelosa, Sary. Non è il mio ragazzo, siamo amanti. Tradisce la sua ragazza con me. Io sono bisex» spiega Harry abbassandosi un po’ e abbracciando Sara dolcemente. La ragazza sente che è il suo momento, quindi ricambia l’abbraccio di Harry, per poi staccarsi con riluttanza. Si tira su le tette- vizio che aveva al posto di tirarsi su le maniche- e si gira un dito fra una ciocca di capelli. «Quindi…»
«Quindi, Sarina cara, posso fare tutto quello che voglio, non sono vincolato da stupidi fidanzamenti o cose del genere» borbotta Harry alzando gli occhi al cielo. Sara tira fuori il cellulare mettendolo sulla modalità video, pronta a fare ciò che probabilmente non farà più. Fa partire la registrazione, poi su avvicina di più al corpo gigantesco di Harry e quest’ultimo, capendo cosa vuole fare, si abbassa premendo le sue labbra su quelle di Sara in un bacio leggero, come se lei potesse scappare. Non può farlo, vuole vedere la sua amica girare per NY con solo l’intimo, così gliela farà pagare. Senza che neanche se ne accorgesse, se loro lingue si strusciano insieme ballando vari tipi di danze, dalla conga alla breakdance, ma non appena Harry cerca di far appoggiare la schiena Sara contro il muro, quest’ultima si stacca prendendo respiro e approfittandone per far finire la registrazione. Il riccio cerca di far sfiorare le loro labbra di nuovo, ma Sara lo allontana con la faccia da castorinca in calore. «Ué, frena, bello. Non prenderla male, ma era solo una scommessa con Giulia, mi dispiace. E smettila di fissarmi le tette.» La castana se ne ritorna in camera soddisfatta, non accorgendosi di avere Harry alle calcagna che le guarda il culo. Quando arriva al suo piano, Sara apre la porta e sbatte in faccia a Giulia il suo telefono, rompendole tre denti e facendole un occhio nero. Riprendendosi dalla botta, guarda il video e annuisce sconfitta. «Devo proprio?» chiede sbattendo la testa contro il quadro sopra il suo letto. Sara annuisce mentre tira fuori un vestito rosso, lo indossa e inizia a ballare il can-can con il non brasiliano figo, anche detto Calum, che è improvvisamente apparso dal nulla. Giulia guarda fuori dalla porta i motorino che il personale dell’hotel affitta, e piano piano inizia a spogliarsi. Spera vivamente che Niall sia in piscina e che non assista a quella scena.

 

Dopo un’ora, Sara aspetta fuori dall’hotel la sua amica, che dev’essere fradicia, visto che ormai da quarantacinque minuti ha iniziato a piovere. Niall esce fuori alla vista della ragazza e la saluta tirandole una giocosa sberla terrificante contro la nuca. Sara sviene e casca per terra, così Harry (che la stava ancora stalkerizzando) la prende in braccio e la porta in camera. Il biondo intanto non sa perché è venuto lì, così, appena decide di andarsene, arriva una moto con una ragazza in mutante e reggiseno davanti all’hotel. Giulia si toglie il casco liberando i capelli castani e fradici dalla sua morsa, ma se ne pente subito. «Giulia?» Niall le si avvicina non appena mette la moto sul cavalletto. «No. Io no ezere Giulia» sbraita lei facendo il finto Zulu di Zinghiduri. «Perché non sei coperta? Prenderai un mal di gola. Oppure qualche ragazzo ti potrebbe vedere. Tieni.» Il biondo le porge la sua giacca di pelle, scoprendo la sua maglietta a maniche corte. Cavolo, se è figo. Dopo minuti di silenzio dove ci sono stati solo sguardi timidi fra i due, Niall decide di rompere il ghiaccio. «Hai il moccio al naso» dice tirando fuori un fazzoletto. Ma, pensandoci bene, PERCHÉ STANNO LÌ FERMI A NON FARE NULLA MENTRE PIOVE, QUANDO POTREBBERO TORNARE DENTRO AL CALDUCCIO DI UN HOTEL? I misteri della vita. «Beh, sei sexy» pronuncia Niall avvicinandosi e facendola sedere sul sellino della moto. In effetti, Niall è proprio cieco. L’outfit di Giulia consiste in un reggiseno in pizzo blu, e fino a qui niente di male, ma le mutande sono delle culottes di tre taglie più grandi con delle paperelle sopra. Inutile dire che è stata Sara a scegliere l’abbigliamento. Enzo arriva nel suo smoking con stampa da arazzi di un museo del paleolitico e schiaffeggia Giulia. «Ma come ti vesti?!» urla prima di andarsene via nella sua macchina rosa shocking. Giulia abbassa il capo sulle sue gambe bagnate e scoperte, ma Niall le tira su il mento con l’indice di una mano. I loro occhi si scontrano, così come le loro labbra poco dopo. Il loro bacio si trasforma da casto a passionale, ed entrambi non potrebbero desiderare altro in questo momento.

 

«Cazzo, Harry, ti ho già detto che non uscirò con te! Quel bacio era una scommessa, non mi interessi» sbraita Sara agganciandogli il telefono in faccia. L’amica bagnata apre la porta della camera solo per prendere i vestiti e dire a Sara che va a farsi una doccia in camera di Niall e che stasera uscirà con lui. La mora si ritrova di nuovo sola in camera, almeno fino a quando la porta della camera non si apre in un tonfo con Harry catapultato lì dentro. «Harry, cazz-»
«No, non dirlo! Non dire cazzo! Dì solo che stasera uscirai con me»
«Ti ho già detto che-»
«Non me ne frega nulla di quello che mi hai detto, ma, ti prego, dammi solo una possibilità. So di starti antipatico perché sono il classico ragazzo che rimorchia così a casaccio, ma per favore, io ho sentito qualcosa in quel bacio, e so che l’hai sentito anche tu. Sennò non mi avresti tenuto per mano tutto il tempo. E non saresti arrossita quando hai iniziato a baciarmi. Quindi, per favore, dammi la possibilità ti dimostrarti che non sono un imbecille ed esci con me stasera.» Dopo questo lungo discorso commovente, Sara capisce che è vero, ha sentito qualcosa in quel bacio, ma pensava che fosse il puzzo dell’alito di Harry, non un’emozione vera e propria. Quindi «Va bene, uscirò con te stasera» decide accarezzando la guancia al riccio, il quale si avvicina sorridente e le lascia un bacio a fior di labbra. «Non ti deluderò!» esclama per poi correre dalla felicità fuori dalla porta.

Giulia, che ormai è pronta per andare a cena fuori, richiama l’attenzione di Sara, anche lei intenta a finire di mettersi il suo rossetto rosso.
«Ho scoperto una cosa tragica, Sara»
«Dimmi»
«Gianfranchino…»
«È morto?! Mi dispiace Giulia, condoglian-»
«No, non è morto. Io non ho un cugino di nome Gianfranchino.»

 

 

 

Dopo questo finale WTF, ECCOMI QUI ANCORA VIVA E VEGETA! Questa OS è dedicata a Sara, la mia amica a distanza. In verità era per il suo compleanno che era a fine luglio, ma vabbè, facciamo finta che il suo compleanno sia ora. Volevo ringraziarla perché senza di lei non saprei come fare, quando ho bisogno di lei, lei c’è (per modo di dire visto che ci sentiamo solo via messaggi). La adoro, ci vogliamo un bene dell’anima e spero che un giorno ci rincontreremo un’altra volta, magari non nei bagni di San Siro, plis. Sara, se leggerai questa os, non deridermi o smettere di parlarmi, perché anche se in qualche oscuro modo può offenderti o semplicemente è scritta male, io ho bisogno di te. AUGURI TESY, DA LAS SPAGNOLAS

-HazzandBoo <3

  
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