Gianfranchino has a cake to bake
«Zayno,
non pensi che
questa maglia sia favolosa? Cioè, guarda come mi ricade bene
l’azzurro sul
corpo!». Sara sbuffa dopo la decima volta che quel biondino,
anche tinto male,
dice al fidanzato con una striscia di uccellame (per intendersi, merda
di
piccione) sui capelli che adora una maglia azzurra trovata in qualche
scaffale
di quelli a saldo. «Ma
che
cazz…?!» bercia non appena sente una mano che la
tira indietro. Per sua fortuna
è Giulia che la tira da una parte con gli occhi sbarrati.
«Voglio prendere una
maglia ma quei tizi inglesi non si spostano. Potrei tirargli una
Maremma
maiala, vedrai che si tolgono» piagnucola, e piagnucola
perché si era
ripromessa di non usare il suo ‘dialetto toscano’
(se si può chiamare così,
visto che non è proprio un dialetto) durante il viaggio a
New York. Impresa
quasi impossibile visto che la c le è impronunciabile. E
quando dovrà ordinare
una coca cola? Una hoha hola con la
hannuccia horta horta, grazie. «Fallo, in nome
dell’H&M, fallo» la
sprona Sara. Lei, a differenza dell’amica, è
dell’Emilia-Romagna, e anche lei
si fa sentire. A Giulia piace l’accento di Sara, è
figo. Anche sua nonna è di
quelle parti. Piano piano, si avvicina e picchietta un dito sulla
spalla del
biondo. «TI TOGLI, MAREMMA SEGNALETIHA» urla non
appena il ragazzo-checca si
gira. Quest’ultimo le sorride e apre la bocca per parlare.
«Excuse me?»
dice con il suo palese
accento inglese. «Schìusmi
un par di
zebedei, ora ti levi» sbotta mettendolo da una parte e
frugando nelle
magliette. Il biondo guarda il fidanzato con un sorriso preoccupato e
quest’ultimo alza le spalle. «Ciao, io sono Liam e
sono inglese, mi dispiace
non capire lo spagnolo, ma mi piacerebbe conoscerti!» Le
porge la mano che la
ragazza rifiuta non ascoltandolo. «Sara! L’ho
trovata! La maglia sexy per
abbordare Zac Efron!» grida sventolando una maglia verso
l’amica. Sara inizia a
saltare appena sente il nome dell’attore e scansa il ragazzo
con la cagata di
piccione in testa per raggiungere la sua amica. «Ragazze, ci
cagate un attimo?
Il mio ragazzo vuole conoscervi» dice il moro con la striscia
gialla in testa. Beh,
lui di certo non ha problemi ad essere cagato dagli uccelli. Sara alza
lo
sguardo verso Liam e gli squadra i capelli. «Te in
realtà non sei biondo»
annuncia con la sua impeccabile pronuncia inglese. «No,
però mi sta bene questo
colore. Sai com’è andata? Che io non sapevo se la
tinta era buona e quindi l’ho
provata prima su Zayn» dice talmente veloce che a Sara
scoppia la testa, ma
subito arriva Giulia che gliela rimonta con lo scotch. «Chi
cazzo è Zayn?»
chiede quest’ultima con altre 20 maglie in braccio.
«Lui.- Liam indica il moro
con la cagata sui capelli- È il mio ragazzo. Spero che non
siate omofobe!»
«Macché, mio cugino è gay»
confessa Giulia muovendo la mano e cercando di non buttare
i vestiti per terra. «Chi, Duccio? Ma non ha la
ragazza?» chiede Sara
grattandosi la testa. «No, il cugino Gianfranchino. Quello
che abita in Ohio
che ho deciso di non andare a trovare»
«Non mi hai mai parlato del cugino Gianfranchino. Pensavo di
conoscerli tutti i
tuoi cugini»
«Ho parecchi parenti, sai
com’è.» Detto questo, Giulia si dilegua
con i vestiti
in un camerino. Sara la segue con lo sguardo e quasi le cade la bava
dalla
bocca appena vede penzolare una maglia assolutamente fashion e che le
starebbe
da Dio. Tanto sa che Giulia gliela presterà. «Che
cosa avete detto?» chiede
Liam con il solito sorriso sornione che sembra avere sempre stampato in
faccia.
Che si sia messo in una stampante con l’intento di stamparsi
un sorriso
permanente? Magari ce l’ha forzato Zayn cercando di
commettere un attacco
terroristico; beh, se ci ha provato, non ci è riuscito,
perché a parte i
capelli gialli, Liam è una creatura così
adorabile, sul serio, è un peccato che
sia gay. «Uhm, discorsi fra sorelle» spiega
muovendo la mano e scuotendo la
testa. Liam allarga ancora di più la bocca in una risatina.
Sara si guarda
intorno convinta che ci sia qualcosa di divertente che si è
persa, forse un
pavone incastrato in un water rosa a pois gialli. «Cosa
c’è?» chiede infastidita
e aggrottando leggermente le sopracciglia. Se Giulia non fosse in
camerino le
alzerebbe le sopracciglia dicendole “No, cara, ti vengono le
rughe e poi addio
a Taylor Lautner”. «Ridevo perché non
sembrate sorelle. Non vi assomigliate per
niente!» ride mentre Zayn si fa un selfie con tanto di labbra
arricciate ed
espressione a cane bastonato. «Cosa vorresti
insinuare?» Sara muove l’indice
come una ragazza afro-americana contro Liam, si sente Raven in questo
momento.
«Intendo che siete completamente diverse! Cioè,
lei è una batussa piatta e te sei
una nana tettona! Siete buffe!» grida accasciandosi a terra
dal ridere. Non ha
tutti i torti, ma unendo la forza diventano una ragazza perfetta, alta
e con le
tettone. Purtroppo, nonostante girino insieme, nessuno sembra notare
questo
particolare. «Ehi, Sara, ho pensato che questa maglia sarebbe
perfetta per te e
così… Ma cosa?!» Giulia non fa in tempo
a finire la frase che si ritrova in
terra con qualcosa attaccato alla gamba che la trascina per tutto il
negozio. Inutile
dire che quell’H&M è più grossa
di quella di Firenze e ha 7 piani tipo
Hamley’s. «MADRE! È LEI! SAPEVO CHE IERI
NON DOVEVO GUARDARE SCARY MOVIE 5!»
urla Giulia mentre sbatte la testa fra i mobili. Sara urla e Liam le
salta in
braccio dalla paura, mentre Zayn continua a farsi dei selfie con la
descrizione
su Instagram “#insiemeamadre
#xDxD #f4f #l4l #c4c” eccetera. Nessuna buon
anima arriva in soccorso a
Giulia quando viene chiusa in camerino e le appare davanti proprio
Madre.
«Senti, lo so che ti spavento, ma è proprio di
questo che ti voglio parlare. Ho
bisogno di una crema idratante e qualche abito nuovo, cosa mi
consigli?» chiede
Madre mentre Giulia passa da un’espressione spaventata ad una
confusa, fino ad
avere un grande sorriso sulla faccia. «Ti sei rivolta alla
persona giusta,
Madre. Vieni, prendiamo qualche vestito che non sia nero, poi andiamo
in
profumeria a comprarti la Nivea.» Giulia le porge il braccio
che Madre accetta,
infatti escono dal camerino a braccetto. Sara le guarda spuntare dai
camerini
che ridono e chiacchierano allegramente verso uno scaffale. Ah, non
importa, si
farà spiegare tutto dopo. Ha solo una domanda, dove diamine
ha messo Giulia
tutti gli abiti che aveva in mano?
«È
carino quel Liam.
Mi ha detto che è inglese ma abita in America con il suo
ragazzo da svariati
anni» dice Sara sorridendo alla sua amica/sorella. Si
chiamano sorelle solo
perché hanno lo stesso cognome, ma in verità non
lo sono. È come se fosse vero
però, talmente vero da farlo credere a quel povero Cristo di
Liam. «Quando te
l’ha detto?» chiede Giulia cercando di mangiare il
suo gelato nonostante la
borsa pesante che si porta dietro. «Quando sei scappata dal
negozio insieme a
Madre per andare al negozio della Nivea e noi vi abbiamo inseguite
convinti che
ti avesse rapito» spiega facendo un’espressione di
rassegnazione. Giulia non
cambierà mai. «Dovevo farlo. Mi ha detto che
avrebbe detto ad Alfred di
smettere di venire a casa mia»
«Chi è Alfred adesso? Un altro cugino?»
«No, è il fantasma che avevo in casa che non
pagava l’affitto. Quello in
smoking che saliva le scale invisibili nel mio salotto.»
Nonostante tutta
l’attenzione che ci mette, a Giulia cade il gelato sulle
Converse nuove che ha
comprato prima di venire a New York. «Accidenti!»
sbraita infastidita calciando
il cono con rabbia. «Te l’avevo detto di non
prendere il gelato. Piuttosto,
prendi un pandoro Bauli.» Con un’espressione
soddisfatta, Sara avvista la
macchina affittata che avevano parcheggiato qualche ora prima per
girare un po’
la città. «Non so cosa c’entra il
pandoro e nemmeno lo voglio sapere. Forza
andiamo in hotel!» (credo che se non la smetterò
di mettere i punti
esclamativi, qualcuno mi ucciderà. x Autrice). Dopo questa
sensata nota
dell’autrice con la quale concordano sia Sara che Giulia, la
macchina parte con
Giulia alla guida e con essa anche il cd al quale non poteva fare a
meno di
portare. Ultraviolence di Lana Del Rey. «Ce l’hai
qualcosa di Bruno Mars?»
chiede Sara scorrendo le canzoni. Ovviamente, quando leva la canzone
preferita Giulia,
Shades of cool, lei si imbestialisce rischiando di provocare un
incidente
stradale. «Secondo te, se è il cd ufficiale di
Lana Del Rey, ci sono delle
canzoni di altri cantanti?» Proprio mentre dice
l’ultima sillaba, nella
macchina risuona When I was your man di Bruno Mars. Accidenti! Allora
ci
saranno anche canzoni di altri cantanti! Quando però guarda
la custodia del cd,
di altri cantanti c’è solo quella. È
strano che non se ne sia mai accorta,
visto che ascolterebbe quel cd ore a diritto senza sosta. Beh, lo ha
già fatto
una volta, ma non esiterebbe a farlo ancora. «Parlando
d’altro, per non
sbatterti in faccia che avevo ragione, come hai detto che si chiama
l’hotel?»
chiede Sara ridacchiando mentre si gode la canzone meravigliosa che sta
trasmettendo la macchina. «Kaccinkiul,
è tedesco» spiega pensando intensamente che quel
nome sembra che dica “Calci in
culo”. «Hai pensato anche te quello che ho pensato
io?» chiede poi, guardando
per un attimo Sara che guarda il soffitto della macchina. «Se
stai pensando che
se Primrose andava al posto di Katniss agli Hunger Games lei e Peeta si
innamoravano, allora stiamo pensando alla stessa cosa» dice
sospirando. «No,
intendevo al messaggio subliminale che manda il nome
dell’hotel. Comunque Gale
è mio.»
«Uh, giusto, sì. Cosa vorrà
significare?»
«Forse è solo una nostra impressione
perché siamo italiane.»
«Probabilmente, ma sai, te non sei mai stata brava nelle
probabilità» ridacchia
Sara mentre a Giulia le si sta infiammando il sistema nervoso.
Può succedere,
no? «Cosa intendi?»
«Nulla, non ti preoccupare. Sei ancora piccola per
capire» dice Sara
accarezzandole la testa dolcemente, come si fa ad una bambina.
«Ma se ho quanto
te!» sbraita ridendo. In qualche modo, loro due si divertono
sempre come matte
quando stanno insieme, e questo è un bene visto che dovranno
condividere tutta
una vacanza insieme.
«Eccolo!
È quello!»
informa Giulia scuotendo la spalla di Sara dato che si è
addormentata.
Quest’ultima sobbalza e appena capisce
dov’è inizia ad aprire la portiera,
nonostante non si siano ancora fermate. Sara si catapulta fuori con
tanto di
capriola in aria all’indietro, e la fa così bene
che tutti i giudici le dicono
di sì, ma Zerbi, come al solito, «Beh,
è stato emozionante e magnifico, ma per
me è no» dice. A parte, da dove sono saltati fuori
i giudici? Sara, essendosi
offesa nel profondo del rene sinistro, prende a calci in culo i giudici
e li
manda a Munculi Terme. Non è così male pensando
che in quel posto ci sono le
terme. «Giulia, sbrigati che ho già mandato a
Munculi tre giudici» grida
prendendo le valigie immense che si è portata dietro.
Improvvisamente, arriva
un brasiliano figo in uniforme con scritto sulla targhetta
‘Calum Hood’. «Posso
aiutarvi?» chiede gentilmente aprendo la portiera a Giulia.
«Se per aiutarmi
intendi stuprarmi fa pure, brasiliano figo.» Giulia si lancia
tra le braccia
dell’uomo facendo finta di svenire. «Intendevo con
le valigie. Comunque non
sono brasiliano» dice il presunto non-brasiliano figo
avvicinandosi a Sara che
gli molla tre valigie in mano. «Vado a chiedere aiuto,
ragazze, aspettatemi
qui.»
«Ti aspetto tutto il tempo che vuoi» ammicca Giulia
facendo spaventare il
ragazzo al quale ha fatto una foto di nascosto che ha mandato a suo
padre che
ha risposto dicendo che assomiglia a Edoardo Bennato da giovane. Ma lui
non se
ne intende di ragazzi belli, mica è gay. Forse dovrebbe
farsi dare il numero di
Liam e mandarla a lui la foto. Nel frattempo, arrivano altri due
ragazzi
insieme al non-brasiliano figo: Un biondo canadese figo e uno svedese
con i
capelli strani figo. Anche loro hanno un cartellino per uno, nel primo
c’è
scritto ‘Luke Hemmings’ e nel secondo
c’è scritto ‘Michael
Clifford’. Che
cognomi strani. Giulia si appiccica subito a quello svedese, che
intanto aiuta
gli altri due amici a portare le valigie. Appena entrano nella hall,
prendono
le chiavi, (che sono tessere fichissime), chiamano
l’ascensore e salgono al
terzo piano. La camera non può essere più bella
di così, l’unica pecca è che
non c’è la doccia, ma bisogna andare fino al piano
terra dove ci sono le docce
condivise. «Uh, immagina se troviamo il canadese biondo in
doccia» sospira
Giulia pensando a quel Luca. «Non è canadese, te
l’ha detto in ascensore. Sono
tutti australiani» dice Sara scuotendo la testa divertita.
Giulia alza le
spalle, infondo come poteva immaginarlo? Colombo, Luca e Michele non
gliel’hanno
detta subito la nazionalità, non poteva saperlo. Appena
hanno finito di
sistemare i vestiti negli appositi armadi, Giulia prende il costume e
si
rinchiude il bagno lasciando Sara perplessa.
«Perché ti metti il costume? È
Novembre e si gela fuori»
«C’è la piscina al coperto,
stupida»
«Stupida sarà la ragazza di Luke»
«E chi è Luke?»
«Il canadese biondo»
«Ha la ragazza?!»
«Sì, lo ha detto quando…»
«Addio mondo crudele»
«Giulia?» urla Sara non sentendo niente
dall’altra parte della porta. La sua
prima preoccupazione è sistemare il cuscino che avevano
messo male quelli
dell’hotel, poi esce dalla camera chiedendo aiuto al primo
che passa. Un
biondino alto passa in quel momento per il corridoio e appena vede Sara
gli
spunta un sorriso sul volto per poi fare un occhiolino provocante.
«Ehi, babe»
ammicca abbassandosi un po’ per
fissarla meglio. Sara alza gli occhi al cielo, lo prende per un braccio
e lo
trascina in camera. «Uh, frettolosa la ragazza»
dice sensualmente. «Ti prego,
la mia amica è chiusa in bagno e ho paura che si sia
suicidata, butta giù la
porta» piagnucola tirandogli il braccio insistentemente. Il
ragazzo sorride,
prende la rincorsa e con un ‘GERONIMOOOOO’ sfonda
la porta e vede Giulia per
terra con la lingua di fuori. «OH NO! È TROPPO
TARDI!» piange Sara nel vero
senso della parola. Il biondino si avvicina al corpo disteso della
ragazza e,
dopo aver pensato cose molto sporche da pervertito, si avvicina al suo
petto,
dove sente il cuore ancora battere. «COME FARÒ
SENZA DI LEI? COME FARÒ A PAGARE
LA SPESA DELLA PORTA ROTTA? PERCHÉ DOVEVA SUCCEDERE PROPRIO
A LEI?»
«È viva»
«COME REAGIRÀ LA SUA FAMIGLIA?»
«Mi ascolti? È viva»
«SUA NONNA COME MINIMO DIRÀ CHE È
PERCHÉ NON HA MANGIATO ABBASTANZA»
«Va bene, ma è viva, non vedo
perché…»
«MA SOPRATTUTTO NON ABBIAMO ANCORA PAGATO L’HOTEL E
I SOLDI LI AVEVA NASCOSTI
LEI. Aspetta, cosa hai detto?»
«Ho detto che è viva, non importa che gridi. Il
cuore le batte ancora ma non
respira» dice l’innominato appena Sara smette di
sclerare. «E cosa aspetti?
FALLE LA RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA!»
«Con piacere» sussurra prima di alzarle la testa in
modo che non si soffochi. Poi
le tappa il naso e unisce le loro labbra soffiandole
dell’aria dentro. Ripete
l’azione qualche volta, fino a che non è sicuro
che respiri, poi, mentre Sara
non lo guarda, cerca di pomiciare con Giulia, ma visto che è
svenuta, non ci
riesce. «Sa di sapone» annuncia leccandosi le
labbra e sorridendo. Il corpo
della ragazza si muove lentamente tra le braccia del biondo e piano
piano gli
occhi si aprono. Ci sono 10 secondi di indifferenza in cui il biondo
sorride e
basta alla vista dei suoi occhi verdi socchiusi. «Ciao,
bella, come ti chiami?»
chiede poi. Giulia inizia ad urlare e casca dalle braccia possenti del
biondo.
«SARA! CHI CAZZO È LUI?! MAREMMA IMBUFALITA, STO
PE’ PRENDE’ UN INFARTO!» grida
piangendo. Sara arriva tranquillamente in bagno con il cellulare in
mano, e
vedendo che il ragazzo è sopra la sua amica, pensa subito
che la stia
stuprando. Prende velocemente la borsa e picchia il biondo con essa
mentre
urla. «AHI! BASTA! L’HO SOLO SALVATA!»
sbraita il ragazzo accasciandosi addosso
al corpo di Giulia mentre riceve ancora delle sonore borsate.
«Sara, perché
dice di avermi salvata?» chiede Giulia mentre cerca di
respirare per via della
trachea schiacciata dal ragazzo. «Ah, giusto. Sei svenuta e
non respiravi
allora ho chiesto aiuto e c’era solo lui in corridoio. Ti ha
fatto la
respirazione artificiale» spiega fermandosi. Giulia spalanca
gli occhi e poi arrossisce.
«Ora mi spiego il sapore di ciliegia sulla bocca.»
Sorride gentilmente e poi
nota gli occhi azzurri del biondo e tutto il complesso del suo viso
bellissimo.
«Comunque io sono Niall» sussurra poi il ragazzo
all’orecchio di Giulia; per
fortuna non la guarda più negli occhi, ci si stava perdendo!
«Okaaaaay, vi
lascio soli. Vado in piscina, Giulia. A dopo.» Sara prende il
costume decidendo
di metterselo negli spogliatoi della piscina e poi se ne va.
«Che ha detto?»
chiede Niall allontanandosi un po’. Giulia si sente tipo
Violetta che viene
salvata da Thomas. W Vilù
hìhìhìhìhì,
V-Lovrs 4evr!! xDxD. «Ha detto che andava
in piscina»
«Beh, direi che possiamo andare anche noi. Vorrei vedere il
tuo corpo in
costume, scommetto che sei sexy» ammicca alzandosi e porgendo
la mano a Giulia
per aiutarla ad alzarsi. «Ah, divertente. Però,
sei figo eh» commenta
toccandogli i pettorali scoperti. Si è accorta solo adesso
che non ha la
maglia, ma in che mondo vive? E, per sfiga, è anche
più bassa. Di solito nelle
fan fiction alle protagoniste non interessa di essere più
basse del ragazzo,
anzi, sono anche contente, beh, Giulia no. Perché Giulia
può. «Non mi hai
ancora detto il tuo nome, piccola.» Niall attira il corpo
della ragazza al suo
tenendola per i polsi. Non si è accorta che indossa solo il
costume sopra e dei
pantaloncini. Nemmeno Niall sembra essersene accorto. «Mi
chiamo Giulia,
figone» ammicca mordendosi il labbro inferiore. Lui abbassa
lo sguardo sulle
sue labbra e se le lecca, non avrebbe mai immaginato che quella ragazza
all’apparenza innocente potesse avere un carattere
così… forte. «Se non finisci
di metterti il costume te lo metto io. Quindi fai veloce»
dice lasciandola da
sola in bagno. «TI PREGO, STUPRAMI» grida in
italiano cosicché non la possa
capire. «Excuse me?»
chiede Niall
fuori confuso. «ARIBORDA CON CODESTO SCHÌUSMI,
ANCHE BASTA»
Sara
è in delirio.
Così rilassata nell’acqua. Ha trovato il getto.
Non un semplice getto dell’acqua, il getto perfetto, che
manda l’acqua non
troppo forte e nemmeno troppo piano, e adesso è suo, solo
suo. Ogni persona che
si è avvicinata troppo a quel getto ha rischiato di morire,
gli è bastato il
ringhio di Sara come avvertenza. Dire che quel getto è il
suo primo vero amore
è un eufemismo. Poi, improvvisamente, le vede: le lasagne
gratis sul bordo
piscina. «Amu, andiamo che ci sono le lasagne! E poi andremo
da Starbucks!»
dice con una voce acuta una ragazza al suo presunto ragazzo annoiato.
«Sì,
tesoro» risponde scocciato. Appena vede Sara che li fissa, il
ragazzo la guarda
con occhi imploranti e «Aiutami, ti prego» mima.
Sara non sa che fare e alza le
spalle. Lentamente le lasagne stanno finendo, lei le vuole, ma il
getto? Se lo
rubano? Infondo starà via solo 10 secondi, cosa potrebbe mai
succedere? Pian
piano si stacca, si guarda intorno e poi, velocissima, corre verso il
banchetto
dove ci sono le ultime lasagne, le prende e le mangia velocissimamente.
Appena
finisce ricorre in piscina ma quello che vede non le piace per niente:
qualcuno
è appoggiato al suo getto.
Sara
diventa bordeaux dalla rabbia e decide di passare all’azione.
Entra nell’acqua,
si tira su le tette, si avvicina al ragazzo e gli va davanti.
È molto più alto
di lei, ma questo non la scoraggia. «Tu!» grida
attirando l’attenzione del
ragazzo. «Io!» ride il ragazzo. Sara sta iniziando
ad arrabbiarsi. «Questo è il
mio getto» spiega diventando un’altra volta Raven.
Il ragazzo le prende il dito
giocosamente e intreccia le loro mani. «Non sto scherzando,
potrei ucciderti.»
Ritira la mano e se la appoggia sul fianco. «Ora ci sono io,
se vuoi dividerlo»
dice spostandosi un po’ a destra. Sara lo spinge via e si
riappropria del suo
getto. Il ragazzo ride e le porge la mano. «Io sono
Harry» annuncia. Sara si
mette gli occhiali da sole e poi lo guarda un attimo. Non aveva notato
prima i
suoi capelli troppo ricci tipo cespuglio. «Bene»
commenta disinteressata. Harry
le si avvicina e le avvolge le spalle con un braccio. «A
questo punto dovresti
dirmi il tuo nome» suggerisce. La ragazza lo squadra per bene
e deve dire che
non è niente male. Ma le ha rubato il getto
dell’acqua. «Sara»
«Uh, figo» dice sorridendo un’altra
volta. Dopo mezz’ora di silenzio
imbarazzante per Harry ma rilassante per Sara, il ragazzo decide di
rompere il
ghiaccio. «Ti va di andare in sauna? A quest’ora
non c’è mai nessuno» spiega
muovendosi davanti a lei. Sara storce il naso e sbuffa. «Non
ho l’asciugamano
adatto»
«Beh, puoi anche non utilizzarlo
l’asciugamano» gli occhi verdi di Harry
brillano di malizia. Il verde le ricorda tanto Giulia,
chissà cosa sta facendo
adesso. «Ma sarei nuda»
«È quello il bello» ghigna Harry
appoggiando una mano sulla sua spalla e
facendola strisciare verso il basso tenendosi il labbro fra i denti.
Quando
arriva alla tetta destra, Sara gli lascia una cinquina sulla faccia e
poi lo
spinge in acqua. Di certo non può andarsene come una vera
star del cinema
farebbe l’uscita di scena, c’è il suo
adorato getto. Non lo può lasciare lì da
solo. «Perché l’hai fatto?»
chiede Harry ritornando a galla e strofinandosi la
guancia con la mano. «Perché magari mi hai toccato
la tetta.» Sara si mette gli
avambracci davanti in segno di difesa per proteggersi dalle mani
invadenti di
Harry. «Beh, se hai le tettone vanno utilizzate per il bene
dell’umanità. Hanno
anche loro uno scopo» dice avvicinandosi fin troppo a lei.
«Quando hai finito
di rompermi i coglioni dimmelo» sbuffa Sara rimettendosi gli
occhiali da sole.
Non si era accorta di esserseli tolti.
Dopo 10 minuti decide di aprire gli occhi e vede sempre Harry che la
fissa. Poi
volta la testa e vede Niall che tiene Giulia in braccio tipo sposa e
quest’ultima ridacchia appoggiando la testa al corpo del
ragazzo. Sara guarda
l’amica intensamente per indurla con la telepatia a farsi
vedere. «Girati,
giratiiiii, giiiiiiiiiiiiiiiiraaaaaaaaaatiiiiiiiiiii»
sussurra a denti stretti
facendo versi da sensitiva con le mani. Proprio mentre si sta per
arrendere,
Giulia si gira verso di lei e la indica a Niall. Quindi lui, intendendo
entrare
in piscina con Giulia in braccio, scivola e batte una culata per terra
mentre
la ragazza vola in aria per poi finire in acqua. Niall si tuffa
velocemente in
acqua e recupera Giulia prendendola a cavallo.
«A.I.U.T.A.M.I.» dice Sara a
lettere mute e Harry la guarda stranito, poi si gira verso il punto
dove i suoi
occhi si sono fermati. Sara non capisce come Harry abbia fatto a vedere
dove
stava guardando, visto che ha ancora gli occhiali da sole.
«Ah, Niall! Ti stavo
cercando!» Sorride nervoso Harry verso il biondo.
«Lo vedo. Ciao Sara» saluta
Niall con la mano. Giulia sorride e schiaccia le labbra contro la
guancia di
Niall, quest’ultimo le accarezza la gamba che ha intorno al
suo bacino
sorridendo dolcemente. «E io vedo la tua nuova compagnia.
Come si chiama questa
meraviglia?» Alle parole di Harry, Niall si irrigidisce.
«Si chiama proprietà
di Niall, okay?» sputa sorridendo falsamente. Sara ridacchia
e cerca di
attirare l’attenzione dell’amica che ancora affonda
il viso nel collo del
biondino. «Niall, posso rubarti la mia amica?»
chiede afferrando una gamba di
Giulia e trascinandola insieme a lei. Niall alza le mani e Giulia casca
in
acqua quasi affogata. Sara continua a trascinarla per tutta la piscina
finché
non si trovano abbastanza lontane dai ragazzi. «Cosa succede
con Niall, eh?» lo
sguardo malizioso e penetroso (o penetrante) degli occhi marroni di
Sara, fa
intendere che non ha ancora capito che Harry ci prova con lei, oppure
avrebbe
sbraitato tutto il tempo per sfogarsi. «Beh, e te con il suo
amico?» risponde Giulia
muovendo la testa anche lei tipo Raven. È troppo figo fare
Raven. «…Sono
amici?»
«No, ma dai?»
«Non l’avevo capito» si difende Sara.
«Comunque, mi dici cosa succede fra voi
due?» il sorriso di Sara ricompare e diventa più
malizioso di prima quando dà
una spallata all’amica. «Beh, è
dolce… ma non penso che ci sia qualcosa.»
«Siete cucciolosi insieme» dice Sara guardando in
cielo e fangirlizzando a più
non posso. «Io ho deciso che diventerò una Giall
shipper» annuncia poi
mettendosi fiera le mani sui fianchi. «Io shippo me e Gale,
forte.» Giulia
continua a sperare di incontrare Gale, ma non succederà mai.
Poveretta. «E poi
sono una Sarry shipper»
«È per caso roba che si mangia?» chiede
Sara grattandosi la testa confusa. «No,
bischera, è la coppia Sara-Harry!» grida Giulia
saltellando. Sara fa una
smorfia di disgusto mentre indica prima lei e poi il ricciolino in
piscina che…
oh Dio, si scuote i capelli bagnati
in modo sexy. Prima a Sara cade un po’ di bava dalla bocca e
poi sviene.
«Oddio,
Sara, stai bene?
Mi ero preoccupata tantissimo per te! Vieni, andiamo in
camera» dice Giulia
tirando su Sara che era
svenuta per un quarto d’ora. Nessuno se n’era
accorto.
«Giulia,
tienimi il
posto, io vado a fare una cosa» dice Sara allontanandosi
dalla fila per le
docce. «Che tipo di cosa?»
«Una cosa»
«Ma cosa?»
«Ma ti fai i cazzi tuoi?» sbotta infastidita.
«Daiiiiiiiiiiiiiiiiii» la voce di
Giulia diventa più acuta ad ogni i. «DEVO CAGARE,
VA BENE?» urla e tutti si
girano. Sara se ne va con stile mentre Giulia sbuffa e incrocia le
braccia
mentre un cipiglio le incornicia il volto. Beh, sempre se si possa
incorniciare
un volto, visto che i volti non stanno nei quadri e poi
chissà che male.
«Giulia?» chiede una voce alle sue spalle. Giulia
si gira e vede Niall che guarda
per aria cercandola. Forse non gli ha spiegato che lei non riesce a
volare e
che quindi non può essere per aria. «Sono
qui!» grida sbracciandosi. Poi,
capendo che ancora non l’ha vista, inizia a saltellare e
becca proprio una
pozza d’acqua dove inciampa e casca per terra. «Ah,
eccoti qui, tesy.» Niall
s’avvicina a Giulia e le porge una mano per aiutarla.
«Tesy? Ma cos’è?»
«Il diminutivo di tesoro, sciocchina» sbuffa Niall
muovendo la mano in modo
molto etero- etero quanto il polso di Louis Tomlinson. Poi la prende
sottobraccio e la porta via dalla fila. «Ma te sei
completamente stupido!» urla
Giulia in preda al panico: Sara la ucciderà sicuramente.
«Ma no, tesy, io ho la
doccia in camera, puoi usare la mia» ammicca Niall abbassando
la mano alla fine
della schiena di Giulia. «Mi piacerebbe, ma anche
no» dice lei rimettendosi in
fila. Sara la mangerà viva. Mentre corre per il corridoio
cercando un posto
sicuro dove non può incontrare Sara, arriva al
diciassettesimo piano
senz’accorgersene. «Ehi» sussurra una
voce nell’oscurità della camera. Giulia
si gira verso destra, ma non vede niente, così, cercando di
girare la testa a
sinistra sbatte la faccia contro il muro. Una risatina isterica e acuta
risuona
nel corridoio. Giulia subito capisce di chi è la voce e
impallidisce. «No,
minchia» mormora prima di iniziare a correre.
«Aspetta!» urla il ragazzo che la
rincorre. «Ma sto cazzo!» Giulia continua a
scappare lungo le scale, ma
inciampa su un sasso e rotola per molto tempo. Si ferma quando un piede
la
blocca infondo al secondo piano. «Tesy, cosa hai
fatto?» chiede Niall sempre
tenendo il piede destro sul fianco della ragazza. «Sono
inciampata in un sasso
per le scale»
«E’ impossibile, non ci sono i sassi negli
hotel…»
«Ma ci possono essere le sassy» dice una voce
dietro di loro. Non era il
ragazzo che prima inseguiva Giulia, ma lei crede di averlo
già visto da qualche
parte. Poi, improvvisamente, la luce. «E leva quella torcia,
babbeo» sbraita
Giulia mentre pensa a chi possa essere. Ma certo! «Sei il
finto etero!» non
appena Giulia finisce di esclamare l’ultima sillaba, le viene
coperta la bocca
con la mano della sassy. «Zitta! Sono molto conosciuto, per
questo mi porto
dietro la mia barba.» Giulia lo guarda attentamente sul mento
ma vede che non
c’è niente sopra. «Ma te non hai la
barba» sussurra contro la sua mano. «Barba
nel senso di copertura. Quella che hai visto in piscina in
verità non è la mia
vera ragazza» spiega lentamente. Giulia annuisce contenta.
Sapeva di averlo già
visto da qualche parte, ma con una ragazza non è
riconoscibile. «Tutto chiaro.
Ora dovete aiutarmi. Ma prima…» lascia Giulia in
sospeso sperando che qualcuno
continui. Nessuno.
«LEMME TAKE A SELFIE!» Giulia ruba
l’iPhone 5s dalla tasca di Niall e si fa un
selfie con la sassy e Niall. Giustamente, loro che non se
n’erano accorti sono
venuti belli da mozzare il fiato, mentre Giulia nella foto ha pure gli
occhi
chiusi.
«Finalmente!»
grida
Sara spensierata mentre saltella leggiadra per il corridoio. Da lontano
riesce
a vedere un cespuglio di capelli castani e decide di fare marcia
indietro. Dopo
dieci minuti che corre dalla parte opposta con una grazia di un
cammello in un
bar che fa la spaccata e muore, si ferma con il fiatone, ma comunque
è contenta
di aver seminato quel figo dai capelli a nido di rondine.
«Finalmente cosa?»
chiede Harry dietro di Sara picchiettando un dito sulla sua spalla. Lei
lancia
un urlo fortissimo e quando sta per cascare per terra, il ricciolino
riesce a
reggerla. I loro sguardi si scontrano, il castano scuro nel verde
chiaro.
Ricorda tanto un pezzo di terra attaccato a dell’erbaccia.
Aw. «Allora, mi vuoi
dire perché hai detto
“Finalmente”?» sbraita Harry mollando la
mano di Sara e
facendola cascare a terra. «Ma perché i giovani
d’oggi non si fanno mai i fatti
loro?» chiede Sara sembrando un vecchietto di
settant’anni e passa che se ne
sta al circolo del paese con i suoi amici a giocare a briscola.
«Dai, dimmelo»
«Ma sei stato separato dalla nascita da Giulia?»
«Boh, che ne so.» Harry si guarda le gambe. E che
gambe. «Cazzo Harry, ma hai
le gambe da modella!»
«Beh, me lo dicono in tanti, ma il vero modello è
Niall, io sono il suo
segretario» dice fiero del suo amico. «Harry, ma
che cazzo dici? Sapevo che
fossi un rincoglionito, ma non così tanto.» Sara
lo guarda da sopra gli
occhiali da sole. Aveva davvero tenuto gli occhiali da sole mentre
cagava poco
fa? Harry le sorride sghembo mostrando le fossette quasi per fare
colpo. «Beh,
è la verità,- si appoggia con una spalla contro
il muro con fare seducente- io
sono un segretario» ammicca sistemandosi i capelli ricci che
puzzano ancora di
cloro. Sara si sbatte una mano sulla fronte facendosi veramente male,
ma fa finta
di nulla. «Sara, hai un livido sulla testa» dice
Harry. La ragazza se ne va
tornando in camera, sapendo che Giulia non sarebbe mai riuscita a
tenere un
posto in fila alle docce. Infatti, come s’era immaginata,
quando arriva in
camera Giulia è sul letto fin troppo vicina a Niall a
parlare con quest’ultimo.
Il biondo, appena la vede, si irrigidisce e scappa a gambe levate.
«TU!» grida
contro una Giulia terrorizzata.
«SCUSASENONTIHOTENUTOILPOSTOALLEDOCCEMANIALLMIHADEVIATA»
dice tutto d’un fiato
coprendosi la testa e strizzando gli occhi. Sara diventa paonazza in
viso e
sbatte un cuscino contro l’armadio. «Ma
perché ti sei fatta deviare?» chiede
Sara cercando di contenere la rabbia. «Beh… io non
lo so» risponde Giulia
guardandosi le unghie. Menomale che si era ripromessa di darsi lo
smalto. La
porta si spalanca rumorosamente ed entrambe le ragazze si girano verso
il nuovo
arrivato. O forse sarebbe meglio la
nuova arrivata. La figura magra,
alta e
slanciata percorre a saltelli il corridoio della piccola suite, che poi
tanto
piccola non è, con la sua trousse rosa e sbrilluccicosa in
mano. «Harry, ma
cos…» Il riccio con la fascia rosa fra i capelli
interrompe Sara e appoggia la
trousse piena di smalti sul tavolino davanti ai letti, prendendo poi
fra le sue
mani quelle di Giulia. «Ascolta, tesoro, qui ci vuole una
manicure completa.
Non ti farò pagare nulla perché sei amica di
Sara, la mia ragazza» spiega Harry
indicando la ragazza ancora furiosa. «Cazzo, Harry, non sono
la tua ragazza!»
«Ma so che ti piacerebbe, allora perché non
vuoi?»
«Forse perché ci conosciamo da nemmeno un giorno?
E poi, cazzo, mi fai dire
troppe volte la parola cazzo!» urla Sara. Giulia li guarda
fangirlando a mille
e inizia a scrivere una nuova fan fiction su loro due. Avrà
molto successo, se
lo sente. «Non credere che abbia finito con te, adesso Harry
se ne va a fanculo
e noi due si fa un discorsetto» dice Sara spingendo Harry
fuori dalla porta. Giulia
sbianca di nuovo e cerca in qualche modo di sciogliersi per non
affrontare una
delle persone a cui tiene di più. «Conosci Niall
da solo un giorno, non ti puoi
far comandare da lui!» grida la più giovane
camminando su e giù per la stanza. «Infatti
io non mi faccio comandare, ci sto solo filtrando»
«Si dice “Flirtando”, scema.»
«È la stessa cosa. Sto comunque provando a
conoscerlo meglio. Se tu fossi arrivata
in camera dieci secondi dopo, mi avresti trovata incollata alle labbra
di Niall»
«È questo il fatto. Lo conosci da un giorno e
già vuoi diventare la sua
ragazza. Non ti sembra strano?»
«No»
«Sì, invece. È come se io adesso
uscissi fuori e andassi a baciare Harry, non
ha senso»
«Se vuoi io sono qui, tesoro» dice Harry aprendo la
porta della camera e
chiudendola subito dopo. Appena le due ragazze sono sicure che il
riccioluto se
ne sia andato, tirano un sospiro di sollievo. «Beh,
fallo» incoraggia Giulia.
«Ma cosa?»
«A baciarlo. Perché non lo fai? È un
figo della Madonna e ti corre dietro, cosa
aspetti?»
«No, no, no, no, no, no, no, no. NO.»
«AHA! TI CAGHI IN MANO!» urla Giulia sfottendola.
In verità la cacca l’ha fatta
prima di tornare in camera, quindi wtf. «No, potrei farlo
benissimo quando
voglio. Anche fra venti minuti. Quando ti pare» dice
diventando (aridaje) Raven
per l’ennesima volta. «Allora facciamo una
scommessa. Te devi pomiciare con
Harry (MADOOO’ CHE SFIGA) e, se lo farai, io
girerò New York per un’ora in
motorino in mutande e reggiseno. E casco, ovvio»
«Perché le belle cose tutte a te?»
impreca Sara accettando la sfida. Prende il
cellulare e esce dalla stanza e trova Niall appallottolato in corridoio
fuori
dalla camera. Che strano. Inizia a scendere le scale, se deve cercare
Harry è
meglio partire dal primo piano, no? Quindi inizia la sua ricerca, che
si
interrompe quando sente degli ansimi e gemiti infondo al corridoio.
Quando si
avvicina ai rumori zenzuali, vede che Harry e la sassy queen
(nonché Louis
Tomlinson senza la beard) stanno pomiciando di brutto. Sara sta a
guardarli
senza sapere cosa fare per dieci minuti contati, finché la
sassy ad estremi
livelli di sassyness, si volta verso di lei con fare scocciato.
«Vuoi fare
anche il video della mia lingua nella bocca del mio
ragazzo?». Ragazzo? Ma che
cazz…?Harry è gay? «Dopo.
Camera mia» sussurra il ricciolino all’orecchio di
Louis, il quale ridacchia
maliziosamente sculettando lontano dagli altri due ragazzi.
«Ehm…»
«Sì?» chiede Harry innocentemente. Sara
ragiona dentro di sé facendo strani
versi con le mani. Ah, le italiane! pensa
Harry puntando lo sguardo sognante verso l’alto.
«Il tuo ragazzo è… figo»
«Non sentirti gelosa, Sary. Non è il mio ragazzo,
siamo amanti. Tradisce la sua
ragazza con me. Io sono bisex» spiega Harry abbassandosi un
po’ e abbracciando
Sara dolcemente. La ragazza sente che è il suo momento,
quindi ricambia
l’abbraccio di Harry, per poi staccarsi con riluttanza. Si
tira su le tette-
vizio che aveva al posto di tirarsi su le maniche- e si gira un dito
fra una
ciocca di capelli. «Quindi…»
«Quindi, Sarina cara, posso fare tutto quello che voglio, non
sono vincolato da
stupidi fidanzamenti o cose del genere» borbotta Harry
alzando gli occhi al
cielo. Sara tira fuori il cellulare mettendolo sulla
modalità video, pronta a
fare ciò che probabilmente non farà
più. Fa partire la registrazione, poi su
avvicina di più al corpo gigantesco di Harry e
quest’ultimo, capendo cosa vuole
fare, si abbassa premendo le sue labbra su quelle di Sara in un bacio
leggero,
come se lei potesse scappare. Non può farlo, vuole vedere la
sua amica girare
per NY con solo l’intimo, così gliela
farà pagare. Senza che neanche se ne
accorgesse, se loro lingue si strusciano insieme ballando vari tipi di
danze,
dalla conga alla breakdance, ma non appena Harry cerca di far
appoggiare la
schiena Sara contro il muro, quest’ultima si stacca prendendo
respiro e
approfittandone per far finire la registrazione. Il riccio cerca di far
sfiorare le loro labbra di nuovo, ma Sara lo allontana con la faccia da
castorinca in calore. «Ué, frena, bello. Non
prenderla male, ma era solo una
scommessa con Giulia, mi dispiace. E smettila di fissarmi le
tette.» La castana
se ne ritorna in camera soddisfatta, non accorgendosi di avere Harry
alle
calcagna che le guarda il culo. Quando arriva al suo piano, Sara apre
la porta
e sbatte in faccia a Giulia il suo telefono, rompendole tre denti e
facendole
un occhio nero. Riprendendosi dalla botta, guarda il video e annuisce
sconfitta. «Devo proprio?» chiede sbattendo la
testa contro il quadro sopra il
suo letto. Sara annuisce mentre tira fuori un vestito rosso, lo indossa
e
inizia a ballare il can-can con il non brasiliano figo, anche detto
Calum, che è
improvvisamente apparso dal nulla. Giulia guarda fuori dalla porta i
motorino
che il personale dell’hotel affitta, e piano piano inizia a
spogliarsi. Spera
vivamente che Niall sia in piscina e che non assista a quella scena.
Dopo
un’ora, Sara aspetta
fuori dall’hotel la sua amica, che dev’essere
fradicia, visto che ormai da
quarantacinque minuti ha iniziato a piovere. Niall esce fuori alla
vista della
ragazza e la saluta tirandole una giocosa sberla terrificante contro la
nuca.
Sara sviene e casca per terra, così Harry (che la stava
ancora stalkerizzando)
la prende in braccio e la porta in camera. Il biondo intanto non sa
perché è
venuto lì, così, appena decide di andarsene,
arriva una moto con una ragazza in
mutante e reggiseno davanti all’hotel. Giulia si toglie il
casco liberando i
capelli castani e fradici dalla sua morsa, ma se ne pente subito.
«Giulia?»
Niall le si avvicina non appena mette la moto sul cavalletto.
«No. Io no ezere
Giulia» sbraita lei facendo il finto Zulu di Zinghiduri.
«Perché non sei
coperta? Prenderai un mal di gola. Oppure qualche ragazzo ti potrebbe
vedere.
Tieni.» Il biondo le porge la sua giacca di pelle, scoprendo
la sua maglietta a
maniche corte. Cavolo, se è figo. Dopo minuti di silenzio
dove ci sono stati solo
sguardi timidi fra i due, Niall decide di rompere il ghiaccio.
«Hai il moccio
al naso» dice tirando fuori un fazzoletto. Ma, pensandoci
bene, PERCHÉ STANNO LÌ
FERMI A NON FARE NULLA MENTRE PIOVE, QUANDO POTREBBERO TORNARE DENTRO
AL
CALDUCCIO DI UN HOTEL? I misteri della vita. «Beh, sei
sexy» pronuncia Niall
avvicinandosi e facendola sedere sul sellino della moto. In effetti,
Niall è
proprio cieco. L’outfit di Giulia consiste in un reggiseno in
pizzo blu, e fino
a qui niente di male, ma le mutande sono delle culottes di tre taglie
più
grandi con delle paperelle sopra. Inutile dire che è stata
Sara a scegliere l’abbigliamento.
Enzo arriva nel suo smoking con stampa da arazzi di un museo del
paleolitico e
schiaffeggia Giulia. «Ma come ti vesti?!» urla
prima di andarsene via nella sua
macchina rosa shocking. Giulia abbassa il capo sulle sue gambe bagnate
e
scoperte, ma Niall le tira su il mento con l’indice di una
mano. I loro occhi
si scontrano, così come le loro labbra poco dopo. Il loro
bacio si trasforma da
casto a passionale, ed entrambi non potrebbero desiderare altro in
questo
momento.
«Cazzo,
Harry, ti ho
già detto che non uscirò con te! Quel bacio era
una scommessa, non mi interessi»
sbraita Sara agganciandogli il telefono in faccia. L’amica
bagnata apre la
porta della camera solo per prendere i vestiti e dire a Sara che va a
farsi una
doccia in camera di Niall e che stasera uscirà con lui. La
mora si ritrova di
nuovo sola in camera, almeno fino a quando la porta della camera non si
apre in
un tonfo con Harry catapultato lì dentro. «Harry,
cazz-»
«No, non dirlo! Non dire cazzo! Dì solo che
stasera uscirai con me»
«Ti ho già detto che-»
«Non me ne frega nulla di quello che mi hai detto, ma, ti
prego, dammi solo una
possibilità. So di starti antipatico perché sono
il classico ragazzo che
rimorchia così a casaccio, ma per favore, io ho sentito
qualcosa in quel bacio,
e so che l’hai sentito anche tu. Sennò non mi
avresti tenuto per mano tutto il
tempo. E non saresti arrossita quando hai iniziato a baciarmi. Quindi,
per
favore, dammi la possibilità ti dimostrarti che non sono un
imbecille ed esci
con me stasera.» Dopo questo lungo discorso commovente, Sara
capisce che è
vero, ha sentito qualcosa in quel bacio, ma pensava che fosse il puzzo
dell’alito
di Harry, non un’emozione vera e propria. Quindi
«Va bene, uscirò con te
stasera» decide accarezzando la guancia al riccio, il quale
si avvicina
sorridente e le lascia un bacio a fior di labbra. «Non ti
deluderò!» esclama
per poi correre dalla felicità fuori dalla porta.
Giulia,
che ormai è
pronta per andare a cena fuori, richiama l’attenzione di
Sara, anche lei
intenta a finire di mettersi il suo rossetto rosso.
«Ho scoperto una cosa tragica, Sara»
«Dimmi»
«Gianfranchino…»
«È morto?! Mi dispiace Giulia,
condoglian-»
«No, non è morto. Io non ho un cugino di nome
Gianfranchino.»
Dopo questo
finale WTF, ECCOMI QUI ANCORA VIVA E VEGETA!
Questa OS è dedicata a Sara, la mia amica a distanza. In
verità era per il suo
compleanno che era a fine luglio, ma vabbè, facciamo finta
che il suo
compleanno sia ora. Volevo ringraziarla perché senza di lei
non saprei come
fare, quando ho bisogno di lei, lei c’è (per modo
di dire visto che ci sentiamo
solo via messaggi). La adoro, ci vogliamo un bene dell’anima
e spero che un
giorno ci rincontreremo un’altra volta, magari non nei bagni
di San Siro, plis.
Sara, se leggerai questa os, non deridermi o smettere di parlarmi,
perché anche
se in qualche oscuro modo può offenderti o semplicemente
è scritta male, io ho
bisogno di te. AUGURI TESY, DA LAS SPAGNOLAS
-HazzandBoo
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