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Autore: Alex_J    20/10/2014    1 recensioni
Jordan Parrish si era sempre ritenuto una brava persona. Non un eroe, né un santo. Una brava persona, una persona normale, nella media.
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Jordan Parrish era bello, molto bello. E sapeva di esserlo, riuscendo ad usarlo nei momenti più oppurtuni,ovvero, secondo la sua lista di prioritá per quelle speciali commissioni...sempre, beh, quasi sempre.
Missing moment tratto dalla long "Second Chances", ma è così demenziale, che non è obbligatorio aver letto la long prima.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Deputy Parrish, Sceriffo Stilinsky, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Second Chances'
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Donut's spy



Jordan Parrish si era sempre ritenuto una brava persona. Non un eroe, né un santo. Una brava persona, una persona normale, nella media.
Sapeva di essere un bravo poliziotto, non uno spietato detective o un super poliziotto con poteri paranormali, ma eseguiva eccellentemente il suo lavoro. Almeno, questo era quanto gli diceva lo Sceriffo, ed era stata la ragione principale per cui lo aveva nominato suo vice in così breve tempo, nonostante non avesse mai raggiunto un ruolo tanto alto nella precedenti stazioni.Anche lo Sceriffo era un brav'uomo e sopratutto un ottimo poliziotto, nonostante il nome impronunciabile. Come d'altronde lo era suo figlio, nome impronunciabile a parte,nonostante la sua fedina penale non proprio pulita. Le prime settimane si era stupito della sua presenza quasi fissa nelle sale interrogatori, ma appunto, la sua sorpresa era durata solo poche settimane. Si era anche arreso nel capire cosa avesse fatto quella o quell'altra volta: si limitava a salutarlo e a scuotere la testa senza un apparente motivo, proprio come faceva il padre.
Stiles era un bravo ragazzo, glielo aveva consigliato il suo istinto e dimostrato il modo con cui si prendeva cura delle persone a cui voleva bene, specialmente di suo padre. Ed era per questo che non aveva esitato ad accettare la richiesta di tenere lontano lo Sceriffo dalle ciambelle. Non solo perché faceva tanto cliché poliziesco, ma anche perché disturbava la dieta sana che stava cercando di fare seguire al padre, gli avevo spiegato il ragazzo. Parrish non aveva avuto il coraggio di dirgli che lo Sceriffo era l'ultima persona che eseguiva una dieta sana, vedendolo sempre mangiare cibo take away. Il tempura non poteva essere considerato come "mangiare verdure" e a volte lo Sceriffo sembrava dimenticarlo. Solo a volte, intendiamoci.
Ma non era solo per la fiducia che lo Sceriffo aveva in lui che gli aveva affidato il gravoso compito di procurargli cibo spazzatura. Jordan Parrish era bello, molto bello. E sapeva di esserlo, riuscendo ad usarlo nei momenti più oppurtuni,ovvero, secondo la sua lista di prioritá per quelle speciali commissioni...sempre, beh, quasi sempre. Come ad esempio per far giurare il silenzio alle commesse di negozi e supermercarti, perfino a quelle dei ristoranti cinesi che capivano poco e niente di inglese, utilizzando solo un sorriso. Un sorriso accecante e bianco, trentadue denti perfetti e uno charme ineguagliabile, crea creava una serie di cuori spezzati al solo suo passaggio. Una donna era riuscita a simulare una perfetta rapina ogni settimana per quasi due mesi, finché lo Sceriffo si era stufato e aveva ordinato al suo vice di tagliare la corda.

— Non ti sembra il caso di provare ad aiutarmi a casi seri, invece di perdere tempo con delle flirt rapine?—

— Flirt rapine? —

— Mio figlio le chiama così e per una volta ha una ragione, ma non dire che te l'ho detto o dovrò dormire qui per almeno due settimane per scampare dai suoi commenti. —

Si era perciò presentato nell'area per le deposizioni accompagnato da Lydia , che avevo scrutato la donna con una smorfia non proprio amichevole, spingendola a desistere da altri tentativi di rapine. Quando Lydia gli aveva portato lo scontrino del negozio in cui era andata a fare shopping con la SUA carta di credito, le flirt rapine gli erano mancate immediatamente.

A parte spezzare cuori,Parrish era specializzato nel reperire una cosa in particolare per lo sceriffo: le ciambelle. E non un tipo di ciambelle comune, quelle buone e perciò , più costose.
Che Parrish riusciva ad avere al cinquanta percento, solo con un sorriso e con qualche frase più ammiccante. Una volta aveva fatto l'occhiolino alla commessa e questa gli aveva anche regalato due sacchetti di Reese's perché lo vedeva sciupato. 
O forse voleva sciuparlo lei, ma Parrish non si era voluto soffermare molto su questo particolare.

Con quei dolcetti erano iniziati i guai. Avrebbe scoperto dopo che erano i dolci preferiti del figlio dello sceriffo e questi sembrava avere dei poteri soprannaturali per scovarli. 
Lo aveva chiamato all'ordine, interrogato e fatto confessare. Aveva le capacitá per diventare un bravo poliziotto, e poteva incutere anche un certo terrore con quel suo parlare initerrottamente. Ma lo Sceriffo lo avrebbe ucciso, decisamente.
Per cui stabilivano un patto: Stiles avrebbe tenuto la bocca chiusa con il padre e lui in cambio avrebbe comprato per lui due pacchetti di Reese's ogni qual volta andava a comprare le ciambelle al padre.

Il loro patto stava procedendo abbastanza bene, finché lo Sceriffo non lo aveva chiamato nel suo ufficio durante il turno serale.

— Sceriffo, voleva vedermi — aveva detto, nascondendo il terrore che lo stava assalendo.

— Parrish, siediti — gli aveva detto, senza nemmeno guardarlo negli occhi, ma con un tono abbastanza tranquillo. E lui aveva eseguito, senza però evitare di deglutire.

Prima che lo Sceriffo parlasse , passarono cinque minuti buoni. Cinque minuti di terrore puro.

— Riguarda la miss — stava iniziando a dire dopo due minuti, quando lo Sceriffo lo aveva zittito con uno sguardo. Per poi ritornare al silenzio.

— Sei stato in combutta con mio figlio? — non era veramente una domanda, ma Parrish annuì ugualmente — Bene. Sei una pessima Spia, sei sollevato dalla missione Ciambelle e... L'altra — non aveva un nome vero e proprio la seconda missione, seguiva il volere dello Sceriffo e di solito erano insulti. Insulti pesanti.

— Va bene, signore — rispose Parrish, nonostante la delusione per essere escluso dalla sua nuova mansione. Si stava divertendo, nonostante a volte rischiasse la vita cercando di nascondere i suoi movimenti al figlio dello sceriffo.

— Oh al diavolo mio figlio, le ciambelle mi servono e mi serve il tuo aiuto. Sei una pessima spia, ma un bravo poliziotto. Il migliore tra i miei vice in questa centrale. E ora va, hai del lavoro da sbrigare —

Parrish sorrise, per poi salutare e dedicarsi al suo lavoro, che per una volta escludeva le ciambelle.

Sempre meglio essere un bravo poliziotto, che una brava spia,almeno poteva comprare le ciambelle anche per se, abbandonando le pistole per lasciare posto alla sua migliore arma: il sorriso. Eh si, anche il sex pack di addominali e un bel paio di spalle...con o senza il sorriso. Il sorriso era più un arma da spia, gli addominali e gli ammicamenti erano più una sua arma, sì, una Parrish arma.

— Parrish, missione C. Il capo richiede la sua dose di zuccheri–

Fu così che Parrish si sbottonò i primi due bottoni della divisa e corse al supermercato.
  
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