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Autore: Alena18    20/10/2014    22 recensioni
-E tu saresti?- domandò Al tentando di mantenersi dal mandarlo a fanculo.
-Annoiato- rispose, poi le sorrise strafottente –Tu?-
-Facilmente irritabile- disse prontamente la mora.
[…]
-Potrei sorprenderti- mormorò il riccio leccandosi le labbra.
-Ti interessa farlo?- lo incalzò lei.
-Ti piacerebbe che io lo facessi?-
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Smettila!- la voce di Emily le arrivò alle orecchie squillante e severa.
-Perché stai urlando?- chiese di rimando Allison chiudendo l’armadietto pieno di libri.
-Perché sto urlando dici?!- ripeté la bionda spalancando gli occhi azzurri –Questa è bella! Ti struggi per un ragazzo che è oltreoceano e che oltretutto non ti ha mai notata veramente. Non parli, annuisci e lo fai di continuo, è irritante, fidati. Devi reagire!-
-Senti, a me piaceva, vuoi uccidermi per questo?- ribatté la mora ripensando a Mike Jackson, il ragazzo per cui aveva sempre avuto una cotta, ma con il quale non c’era mai stata una chance.
-Ben detto! Ti piaceva, ora non più, ficcatelo in quella bella testolina liscia- Emily picchiettò la sua unghia laccata di rosa sulla fronte ambrata di Allison che sorrise appena.
-È da tre anni che sono cotta di Mike. Come faccio a dimenticarlo da un giorno all’altro?- gesticolò nervosa; era facile a dirsi.
-Tre anni?!- strabuzzò gli occhi Emily –Ma tu sei matta, tesoro! Qui ci vuole una terapia accelerata, quella che mi piace chiamare: Torna in te!- afferrò l’amica dalle spalle e cominciò a scuoterla ripetutamente. Tipico di Emily, esagerare era il suo forte.
-Okay, okay. Che cosa proporresti?- si arrese infine Allison.
-Appuntamenti flash- Emily fece ballare le sopracciglia in un modo alquanto inquietante.
-Appuntamenti che?-
-Appuntamenti flash. Spargiamo la voce “Cercasi ragazzo attraente, alto, biondo, possibilmente senza apparecchio, con un livello di popolarità decente, ben attrezzato sotto ogni punto di vista e munito di palle”. Tappezziamo la scuola di volantini e venerdì pomeriggio, durante l’ora buca, prepariamo un tavolino in un'aula e vedrai che fila di fustacchioni!- urlò elettrizzata la bionda con gli occhi che le brillavano.
-Emily Margaret Thompson, per caso hai fumato prima di venire a scuola?- domandò Allison stizzita.
-Uff, dammi retta per una volta-.
-Ma non so neanche cosa sono gli appuntamenti flash!- sbottò la mora tentando di tenere basso il tono di voce, fare figuracce era il suo forte, ma appena qualche settimana prima aveva deciso di contenersi e di tenere a bada il lato di lei che era come una calamita per i guai.
-Sono brevi incontri di due minuti che puoi sfruttare per poter conoscere chi ha scelto di presentarsi e magari poi ne adocchi un paio che ti fanno tremare le ovaie. Ci esci, una pizza, una passeggiata al chiaro di luna, una bella scopata e boom! È amore a prima vista!- Emily era decisamente euforica, si lasciava trasportare troppo facilmente dalle sue emozioni e la maggior parte delle volte quell’aspetto del suo carattere le causava problemi: quelle due erano fatte per essere migliori amiche.
-Ed è andato anche il tuo ultimo neurone- commentò Allison roteando gli occhi. Avrebbe tanto voluto uscire veramente con qualcuno che fosse in grado di farle scordare Mike, qualcuno diverso e giusto per lei. Non era certa che avesse potuto trovare una persona simile ad un incontro al buio di due minuti.
-Dai, fidati di me- la implorò Emily.
-Scordatelo, bionda. Non riuscirai a convincermi-.
 
-Io mi detesto!- gridò arrabbiata la mora pestando un piede per terra. –Sono un’idiota!-
-Sì, lo sei- fece eco la bionda intenta a mettere a punto gli ultimi dettagli.
-Grazie Em, sei un’amica!- sbottò ironica Allison.
-Quando vuoi, Al- le ammiccò Emily sistemandosi dietro un leggio in legno posto all’angolo del corridoio. –Ecco fatto. Ora ripassiamo le regole- Al sbuffò leggermente incrociando le braccia al petto –Punto numero uno: ti siedi- la bionda le indicò severamente la sedia dietro il piccolo tavolino preso in prestito dall’aula di letteratura. La mora si trascinò fino alla sedia spostandola rumorosamente ed infine ci si sedette svogliatamente –Bene. Punto numero due: appena aprirò quella porta il primo ragazzo entrerà e ti si siederà di fronte, sii gentile per favore- Al le fece la linguaccia per poi voltare il capo facendo l’offesa –Punto numero tre: hai due minuti per tentare di capire se il tipo che hai davanti può essere il tuo principe azzurro. Se proprio non riuscirai a sopportare i due minuti, ed io so che sarà così, fammi un segno ed io deciderò se mandarlo via suonando questo campanello oppure no-
-Ti odio- ribatté rabbiosa Allison, la faceva sentire un po’ in imbarazzo quella situazione ed Emily lo sapeva benissimo.
-Ti amo anch’io, tesoro- le sorrise la bionda. –Allora, sei pronta?-
-No, credo di sentirmi male, la caccia all’uomo perfetto è rimandata. Credo che guarirò per... diciamo, il 2069, ma non so se con tutte quelle rughe un ragazzo attraente, alto e biondo mi vorrà ancora e, per inciso, non mi piacciono i biondi- replicò ancora Al col fumo che le usciva dalle orecchie.
-Be’ a me sì- e senza aspettare alcuna risposta la bionda aprì la porta tornando poi di corsa alla sua postazione –Che entri il primo ragazzo!-
-E chi è questo? Gesù sceso in terra?!- sbottò nervosa Allison infastidita dalla frase di benvenuto che l’amica aveva scelto.
Un ragazzo bassino, tutto pelle e ossa e con un paio di occhialoni posati sulla punta del naso si fece avanti a petto alto.
-Il prossimo!- urlò la mora battendo un pugno sul ripiano in legno.
-Mi dispiace- fece Emily al ragazzino che andò via a testa bassa.
Un istante dopo entrò un ragazzo dagli occhi marroni e i capelli biondo cenere, ben piazzato e con un sorriso smagliante.
-Ciao- fece insicura Al.
-Ehi, baby- la mora rimase paralizzata dalla sua voce, era un trillo più assordante di un gessetto strofinato contro una lavagna.
-Mi dispiace, ma… il prossimo!- Allison gli indicò poco gentilmente la porta e lui, con la fronte corrugata, si alzò portando il suo bel sedere  fuori di lì. Peccato, era davvero carino, ma ad Al non andava di sentire la sua voce durante un orgasmo.
Entrarono decine di ragazzi, ognuno con una propria caratteristica personale, c’era chi aveva i capelli più lunghi di Rapunzel, chi aveva i vestiti inzuppati di sudore, chi si stringeva come un pazzo ad una palla da basket, chi l’aveva persino annusata, e chi era entrato danzando, chi invece di presentarsi aveva detto: “Quando si fa sesso?”. La povera Allison ne aveva viste di cotte e di crude, stava per impazzire, non avrebbe retto un altro incontro.
-Basta!- si sfogò infine –Non voglio più vedere un ragazzo in vita mia!-
-Dai Al, l’ultimo, uno solo, cosa ti costa?- fece gli occhi dolci l’amica.
-La mia incolumità, ecco cosa- rispose disgustata la mora ricordandosi del ragazzo che somigliava più ad un enorme batterio, c’erano ancora i suoi fazzoletti disseminati sul pavimento.
-Che entri il prossimo ragazzo!- squittì Emily senza dare ascolto ad Allison che in quel momento avrebbe solo voluto distruggere la sua migliore amica.
Ed ecco che l’enorme pancione di quello che doveva essere un ragazzo si incamminò a passi barcollanti verso il tavolino, ma se non avesse accelerato di sicuro ad Al sarebbe cresciuta la barba.
E fu in quel momento che dei passi veloci echeggiarono dall’altra parte della porta. Si sentirono degli “Ehi che fai?”, “Non spingere!”, “Aia!”, “Non si può scavalcare la fila!” e poi la figura alta di un ragazzo superò quella bassa e cicciottella dell’altro che rinunciò a fare un altro passo.
Al lo vide avvicinarsi alla sedia a grandi passi, indossava un paio di jeans scuri leggermente strappati, una maglietta grigia e una giacca di pelle nera. Portava una cuffia in tinta con il giubbotto e un paio di Ray Ban gli coprivano gli occhi. Dei riccioli castani spuntavano ai lati delle orecchie e appena le fu davanti Allison capì di chi si trattava.
Con noncuranza si sedette di fronte a lei, non si preoccupò di presentarsi o di togliersi gli occhiali da sole che, tra l’altro, erano inutili. Al contrario, lui restava lì, un’espressione scocciata stampata in viso.
-E tu saresti?- domandò Al tentando di trattenersi dal mandarlo a fanculo.
-Annoiato- rispose e la sua voce roca risuonò in tutto il corridoio, poi le sorrise strafottente –Tu?-
-Facilmente irritabile- disse prontamente la mora alzando un sopracciglio.
-Io direi disperata- commentò il riccio in tono freddo.
-Come?- chiese Allison sperando di aver capito male.
-Tutto questo sa di disperazione- si guardò intorno il riccio con aria leggermente infastidita, poi tornò con lo sguardo su di lei e finalmente si tolse gli occhiali che lasciarono posto a due smeraldi verdi –Permettimi una domanda- cominciò con aria di sfida –Lo stai facendo perché nessuno la vuole o perché sei tu a non volerla dare a nessuno?- domandò assottigliando lo sguardo.
-Cazzi miei, Styles!- sbottò Al serrando i pugni.
-Vedo che sai chi sono- notò Harry Styles, lo stronzo della scuola.
-Un coglione- ribatté senza peli sulla lingua la ragazza.
-Oh, la Price ha tirato fuori gli artigli- sorrise beffardo il riccio.
-Vedo che sai chi sono- gli tornò il commento Allison.
-Sei ridicola- sibilò Styles alzando un sopracciglio.
-Ma come ti permetti, razza di gigolò da quattro soldi!- esplose infine Al, non le piacevano i tipi come Harry Styles, abituati ad avere tutto e tutti a loro completa disposizione.
-Gigolò?- inclinò leggermente la testa il riccio.
-Preferisci puttaniere?- replicò infastidita la mora. Poi il sorrisetto che comparve sulle labbra di Harry la spiazzò.
-Sì, devo dire che mi si addice di più-
-Oh, non solo ti si addice, ma ti riassume splendidamente- gli puntò un dito contro Al.
-Andrò anche con tutte, ma non verrei mai con te- sussurrò il riccio in tono pungente.
-E tu sei qui per…?- puntò i suoi occhi grigi in quelli verdi di Styles.
-Una scommessa- tagliò corto lui.
-Ovviamente, e di cosa si tratterebbe?- chiese Allison leggermente piccata e molto, troppo infastidita da quell’essere.
-Avevo scommesso che non si sarebbe presentato nessuno a questa specie di circo, ma a quanto pare questa scuola del cazzo è piena zeppa di idioti con un alto bisogno di fare sesso!- spiegò Harry gesticolando animatamente ed esibendo la sua finezza.
-Non sono una puttana- ribatté Al un po’ offesa da quello che le aveva fatto intendere il riccio. Non aveva nulla contro le prostitute, ma mai l’avevano definita tale.
-Ed è per questo che non mi spiego perché arrivano tutte queste teste di cazzo!- sbottò il riccio, ed Allison dovette trattenere un sorrisetto perché, ancora sotto altri termini, Harry le aveva detto che non la considerava una poco di buono, ma da un’altra parte le aveva fatto capire di preferire una ragazza dai facili costumi, anzi no, che tutti preferivano una ragazza dai facili costumi.
-Sai Styles, qui non tutti si accontentano di una bella scopata di due minuti nel bagno della scuola- gli fece notare Al avvicinandosi e inchiodandolo con lo sguardo.
-Hai ragione- la imitò –Ma perché dovrebbero accontentarsi di te?- domandò Harry e per un istante ad Al parve davvero che a lui interessasse sapere cosa lei avesse da dire su sé stessa.
-Io ho tanto da dare, sono una ragazza piena di sorprese. Peccato che non si possa dire lo stesso di te- affermò la mora senza alcuna espressione nel tono di voce, era troppo impegnata a studiarlo.
-Potrei sorprenderti- mormorò il riccio leccandosi le labbra.
-Ti interessa farlo?- lo incalzò lei.
-Ti piacerebbe che io lo facessi?- ribatté Harry che aveva sempre la risposta pronta.
-Cazzo se sei bravo a rigirarti la frittata, Styles- esclamò Al leggermente ammirata, stranamente non provava più tanto disgusto o repulsione nei confronti di Harry.
-E tu non sembri poi tanto disperata, Price- replicò il riccio fissando il volto di lei. Ad interrompere quello scambio di sguardi curiosi e luccicanti di una strana luce fu il trillo del campanello che segnava la fine dei due minuti.
-Il tempo è scaduto- Al si riprese dallo stato di trans in cui era caduta e distolse lo sguardo.
-E quale sarebbe il verdetto?- domandò Harry sporgendo più avanti il suo viso. Quella domanda l’aveva sorpresa, davvero, quel ragazzo era diverso da come se lo era immaginato.
-La scommessa comprende anche questo, sapere cosa la povera sfigata pensa di te?- lo sfidò lei con lo sguardo.
-Me lo diresti?- sussurrò maliziosamente il riccio.
-Vorresti che io lo facessi?- gli tornò la risposta Al avvicinandosi leggermente. Lui non disse nulla, si limitò a sorriderle, un sorriso vero. Poi si alzò e si rimise i suoi amatissimi Ray Ban neri e, quando stava per uscire, si voltò verso di lei.
-Mi hai convinto Price- le disse sfoggiando ancora quel sorriso da mozzare il fiato.
-Cosa?- chiese lei non capendo.
-Sei sorprendente- le fossette gli scavarono le guance in modo adorabile, fin troppo, tanto che anche lei non poté fare a meno di sorridere. Poi si ricompose e con tono serio gli rivolse la frase che aveva usato per congedare gli altri ragazzi: -Ti farò sapere, Styles-
 
Si ritrovò a bussare alla porta di lui, non sapeva come ci fosse arrivata lì, ma le sue gambe ce l’avevano portata per un motivo. Dopo tre giorni passati a ricordare ogni singola parola, ogni singolo sguardo di quel breve incontro, aveva capito che non solo le ovaie le tremavano ogni qualvolta pensava a quanto lui fosse sexy, ma anche che quel calore bollente che le cresceva dentro, insieme allo zoo nel suo stomaco, erano una prova inconfutabile che lei aveva trovato quello che cercava, perché mai, neanche con Mike, aveva provato quello che aveva sentito in soli due minuti con Harry.
Dopo diversi secondi la porta di casa Styles si aprì lasciando spazio ad un Harry sorpreso e sorridente quanto confuso.
-Allora, ti va di sorprendermi?- sorrise Al un po’ imbarazzata. Dio, sperava di non sembrare una sciocca.
-Dipende- cominciò lui e Allison si sentì agitata, poi il sorriso di Harry si allargò luminoso e lei per poco non si sentì sciogliere –Vorresti che io lo facessi?- le si avvicinò malizioso.
-E tu correresti il rischio di innamorarti di me?- lo imitò lei con fare provocante, ma anche leggermente serio. Lui rimase spiazzato, poi gli occhi gli si illuminarono e le sue mani catturarono i fianchi di lei avvicinandola di più a sé. Poi le sussurrò all’orecchio -Accetto la sfida, Price-  
    
 

 

Salve Terrestri!
Allora, piaciuta la mia nuova One Shot?
Non so come mi sia venuto in mente di pubblicarla visto che all’inizio era solo una specie di “Immagina” nella mia testolina pazza, sapete com’è, l’ora di francese mi uccide e devo pur pensare a qualcosa che non sia la faccia da papera di quell’oca uscita male della mia prof.!
Spero che l’os vi sia piaciuta e se vi va inserite la storia tra le preferite, seguite e/o ricordate:)
Lasciate un commento, sono curiosa di sapere come vi è parsa la one shot:D

Grazie mille in anticipo e a prestooo:)
Baci
Alena18 xxx

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