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Autore: thedarksideofbiscuits    20/10/2014    2 recensioni
Quattro ragazzi.
Una band li unisce.
Ma suonare non è tutta la loro vita. La scuola, la famiglia, i problemi, i sogni invadono la loro mente, ogni giorno.
E se nella loro vita si intromettessero altre persone?
E se alcune vite avessero dei loro ostacoli da superare?
In due, le problematiche sono più semplici?
O no?
Perchè la vita è fatta di frammenti.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SCRAPS

 

Chapter 1

 

“Ok, ok ragazzi questa volta impegniamoci seriamente. Pronti? E 1..,2...,3”

Prese la chitarra tra le mani. Le posizionò sullo strumento. Le sue mani ora erano tutt'uno con la chitarra e la melodia che ne usciva era magnifica.

Socchiuse gli occhi, si concentrò sulle sue corde vocali: eccole, le sentiva, stavano per vibrare, erano pronte.

Quelle che uscivano dalla sua bocca non erano parole, era arte.

Eccolo, ora sentiva un tono in più. Si aggiungeva alla sua chitarra, alla sua voce, lentamente.

Il basso.

Mancava ancora qualcosa.

La melodia non era ancora completa.

“Stop, stop, STOOP! Michael, e la chitarra elettrica dov'era? Io non sentivo la tua chitarra! Cavolo Mikey, stavamo andando così bene...”

“Scusa. E che... sai, senza Ash... mi sento un po' perso. Ma ora mi impegno. Lo giuro.”

Ashton quel giorno non era alle prove della band di cui faceva parte. Era malato e la sua mancanza si faceva sentire.

“Dai, continuiamo.”

Stessa musica, stesse posizioni delle mani, stesse sensazioni. Ora Luke sentiva anche la chitarra di Michael. La sentiva forte e chiara, ora.

La musica era energica, gli dava energia.

I tre ragazzi si muovevano come biglie impazzite nel garage di casa Clifford.

Ogni tanto si sentivano oggetti cadere, ma non ci facevano caso: troppo impegnati a cantare e divertirsi.

“Just youuu.... Tieni Calum!”

Avevano un solo microfono, che si passavano di mano in mano.

Ma a loro non importava.

A loro importava di stare insieme, di suonare.

“Al volo Luke!”

Il ragazzo si trovò tra le mani, di sorpresa, il microfono e, in maniera scomposta, lo portò vicino al viso.

Adesso chiudeva gli occhi. Aveva bisogno di concentrazione.

Sentiva le note scomparire, il vuoto intorno, corrugava la fronte.

Ed eccolo,il suo assolo. Aveva una voce straordinaria.

“Direi che per oggi basta. Che ne dite di prenderci qualcosa da mangiare?”

I quattro ragazzi della band si conoscevano da anni, andavano a scuola insieme da anni, facevano tutto insieme da anni.

“Vi va la pizza?”

Michael era un ragazzo considerato da tutti strano. Alto, biondo, con una frangia che faceva invidia al mondo.

Aveva dei gusti particolari, è vero, ma lui non si etichettava con la massa. Quelli erano i suoi gusti e lui li riteneva normali. Lui era Michael. Punto e basta.

“GELATO! GELATO!”

Calum invece era un bellissimo ragazzo moro, con dei tratti somatici particolari. Era considerato da tutti un tipo tranquillo. Da tutti tranne chi lo conosceva.

“Io voglio la vaniglia. La vaniglia è buona!”

Luke invece era bello. Bellissimo direi. Biondo, occhi azzurri, un piercing al labbro con cui giocherellava in continuazione. Era la cotta segreta di tutti. Tutti avevano un debole per lui.

Michael ritornò con tre coppe piene di gelato.

Si sederono a terra e iniziarono a mangiare. E a parlare. E a strozzarsi mentre parlavano e mangiavano il gelato.

“Allora, Michael, iniziamo con le domande scomode:-esordì Calum-Ormai ti sei lasciato con Sasha da un po' di tempo e io e quest'altra checca che è seduta affianco a me abbiamo notato che sei distratto in quest'ultimo periodo. Spara:chi ha conquistato questa volta il cuore di Michael Gordon Clifford?”

Calum lo fissò intensamente.

Mikey sorrise, abbassando lo sguardo. Perchè tutte a lui queste domande scomode?

“No, nessuna. State tranquilli.”

“Cosa?-Luke si alzò di scatto, rovesciando un po' di gelato sciolto sulla strada-Da quando ti conosco, e ti conosco da tanto, non hai mai passato al massimo tre giorni senza pensare ad una ragazza!”

“Allora stai pensando ancora a Sasha, ammettilo!”

“No, no e poi no. Vi assicuro, non mi piace proprio nessuna.”

Lo guardarono strabiliati. Poi risero. L'avevano capito. Michael era facile da capire:era un libro aperto. Tutti potevano capire che cosa gli passava nella testa. E a Michael piaceva qualcuna, se lo sentivano.

“E allora tu, Calum? Anche a te piace qualcuna! Fai l'uomo e confessa.”

“Ok, qualcuna forse c'è... Ma non vi dico il nome. Va a finire come per Louanne...”

Risero. La storia di Louanne era forse una delle più divertenti storie di Calum.

In breve, a Calum piaceva questa ragazza, Louanne. Ashton,Luke e Michael organizzarono tutto per farli stare insieme ma, il “grande” piano, si era rivelato una schifezza assurda, facendo piangere i tre ragazzi dal ridere e facendo arrabbiare Cal per almeno un mese.

“L'unico che è sicuro che non ha una cotta per qualcuna è Luke. Vero, piccola checca isterica?”

Iniziarono a lottare giocosamente sull'orlo della strada, rischiando di essere investiti da dei ciclisti occasionali tre/quattro volte almeno.

Luke sorrideva e si dimenava per uscire dalla presa di Calum, ma non smetteva di pensare.

Seriamente non si erano resi conto? Seriamente non avevano capito che Luke avrebbe desiderato con tutto il cuore una persona per cui svegliarsi la mattina con un sorriso e addormentarsi la sera con una lacrima? Veramente? Non avevano capito ancora che a lui questa situazione pesava? E tanto anche?

Si fece buio. Ognuno rientrò nella propria abitazione.

Michael sapeva che ora gli spettavano le inutili domande della madre. Voleva bene a quella donna ma le sue domande le odiava.

Ma quella sera no, non le avrebbe ascoltate.

Annuì, in continuazione.

Ad un certo punto diede un bacio alla madre e, tranquillamente, le disse: “Scusa mamma ma ora vado a farmi una doccia. Sono stanco.”

Salì le scale fino ad entrare nel bagno. E lì si guardò allo specchio. Ogni giorno rifletteva se le sarebbero potuti piacere i suoi capelli, così strani, i suoi gusti, così strani, lui.... così strano.

L'acqua, intanto, scendeva. E bagnava la sua pelle chiara. Prima un dito, poi un piede, e infine le gocce scendevano per tutto il corpo dell'australiano.

Dopo mezz'ora era in camera sua. Era stanco. Tanto stanco.

L'ultima cosa che fece fu dare uno sguardo al suo telefono.

Guardò il suo account.

Aveva una sua foto.

Era così bella in foto.

Era così bella dal vivo.

Era così... normale. E lui così strano.

Scrisse.

“Ciao. Volevo sapere solo come stavi. Ok, sono poco credibile, volevo solo dirti che mi piaci più di qualsiasi altra cosa, più della pizza il Venerdì, più della cioccolata calda in inverno, più dei miei videogiochi e della mia musica...”

Guardò lo schermo. Avvicinò il dito al tasto di invio.... e premette il pulsante.

Il pulsante della foto del profilo della ragazza.

La fissò e poi fissò di nuovo il messaggio.
Cancellò tutto.

My space
E dopo un periodo di inattività, eccomi di nuovo qui. Scusate se il capitolo non è fantastico (anzi). Credo di tenere molto a questa storia ed ai personaggi che sono al suo interno. 

Pubblicherò ogni 7 giorni, quindi ogni lunedì, tanto per allietare una così brutta giornata come i lunedì  :') 
Spero che lasciate una recensione. Ve ne sarei grata. Se vi è piaciuta, se vi assolutamente schifo... Tutto :'D
Un bacio
Vi ricordo il mio account twitter: @michaelcanfixme . Se qualcuno avesse voglia di seguirmi... C:
<3

 

   
 
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