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Autore: 6t2r    20/10/2014    4 recensioni
Dramione
Dal testo:
Hermione sapeva che i suoi pensieri erano pericolosi, sapeva che stava impazzendo e che, se solo Ron l'avesse saputo, me sarebbe stato distrutto, ma c'era qualcosa di terribilmente invitante nello sguardo di Draco Malfoy, qualcosa che prometteva avventura, emozioni forti e trasgressione.
Negli occhi di Malfoy c'era una delle poche debolezze di Hermione: Draco Malfoy stesso.
Buona lettura :D
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 1

Non sapeva neanche lei perché iniziò quel ragionamento. Semplicemente era seduta in biblioteca, come al solito, e si mise a pensare al colore degli occhi dei suoi amici.

Si sentiva stupida mentre le parole fluivano veloci nella sua mente, ma non poteva farne a meno, era uno di quei pensieri che ti vengono all'improvviso, che nascono da un qualcosa visto di sfuggita di cui non ci eravamo nemmeno accorti, o a causa di un'associazione di idee che ha un significato così assurdo da essere senza senso se detta ad alta voce.

Fatto sta che Hermione Jane Granger si ritrovò accigliata e frustrata a causa dei suoi pensieri sul colore degli occhi:
prima di tutto avrebbe voluto gli occhi di Harry, li voleva perché erano di un verde brillante, trasmettevano coraggio e dolcezza ed erano così freschi e miti che le ricordavano tanto la primavera, con quei suoi prati accarezzati dalla brezza e i fiori che sbocciano.
Voleva gli occhi di Luna. Erano azzurri come il cielo, in una di quelle giornate di inverno in cui non ci sono nuvole e sembra che la volta celeste sia fatta di ghiaccio, tutto il contrario dell'azzurro scuro e intenso dell'estate. Erano occhi tranquilli, freddi ma estremamente caldi allo stesso tempo, erano bellissimi, ed espressivi ed Hermione li voleva.
Poi voleva gli occhi di Ron. Erano anch'essi verdi, ma più chiari, di una sfumatura quasi turchese, sembravano le acque gentili di un'isola caraibica che, delicate, accarezzano la sabbia. Hermione, a volte, giurava di vedere, in quegli occhi, addirittura i pesci nuotare, di colori brillanti e vivi. Si, Hermione voleva i suoi occhi.

Persa nei suoi sproloqui mentali non si era accorta della presenza di qualcun altro nella biblioteca, almeno finché non sentì un colpo di tosse che la fece riscuotere.

"Granger, non dirmi che ti sei distratta dallo studio dei tuoi preziosissimi libri solo per scarabocchiare il nome di Lenticchia sulla pergamena"
Era stato Draco Malfoy a parlare, chi altri sennò? 
Hermione sentì la stizza farsi sempre più prossima ad esibirsi in una delle sue tipiche scenate, ma la ragazza non aveva nessuna intenzione di dare quella soddisfazione al Furetto biondo che le stava di fronte.

Poi, improvvisamente, le parole di Malfoy superarono l'irritazione spontanea che sentiva quando il Serpeverde dava fiato alla sua bocca, così guardò la pergamena che aveva sotto gli occhi e notò che aveva scritto il nome di Ron svariate volte, in giro per il foglio, e che aveva decorato il tutto con cuoricini e fiorellini. Per un attimo fu tentata di giustificarsi con la Serpe bionda, ma desistette subito: dopo tutto non erano affari suoi

"Non dirmi, Malfoy, che hai addirittura rivolto la parola ad una Mezzosangue come me, solo per farmi notare che ho scritto il nome del mio ragazzo su una pergamena" 
Il sorrisino che seguì quella frase trasmetteva una finta dolcezza che fece accigliare il ragazzo

"Sei la personificazione della parola 'patetica', sappilo, Granger. A questo punto non so se chiederti l'autografo per essere una celebrità da vocabolario,o se darti una pacca sulla spalla e provare pena per te"

Simpatico. Davvero simpatico. Pensò la ragazza, mentre il sorriso di poco prima svaniva.

"Forse, semplicemente, potresti andartene e lasciarmi in pace, così magari riuscirò a studiare, o magari riuscirò a continuare la decorazione sul mio foglio di pergamena, chi lo sa. In ogni caso non mi risulta siano affari tuoi, ciao Malfoy, abbi una pessima giornata."
Detto questo riabbassò lo sguardo sul libro e si mise a leggere, ignorando deliberatamente il Serpeverde.

Malfoy soffiò una risata e, senza darsi la pena di rispondere, prese un libro e si accomodò in un antro della biblioteca in cui poteva stare solo e coperto alla vista di tutti.

In quel momento Hermione fece un sospiro, rilassando le spalle che erano rimaste in tensione per tutto il tempo, e smise di leggere.

In fine, voleva gli occhi di Draco. Erano di un grigio quasi turbinoso, come se fossero state prese due gocce dalla tempesta più violenta mai esistita e fossero state messe negli occhi del ragazzo. Erano argentati come il mare d'inverno, ed Hermione sapeva bene che erano anche freddi come il mare d'inverno. Erano quel tipo di occhi che dicevano tutto e nulla allo stesso tempo, erano infiniti e piatti, sembravano ingoiarti nelle loro spire e spingerti via con violenza, per non farti avvicinare troppo.
Hermione sapeva che i suoi pensieri erano pericolosi, sapeva che stava impazzendo e che, se solo Ron l'avesse saputo, me sarebbe stato distrutto, ma c'era qualcosa di terribilmente invitante nello sguardo di Draco Malfoy, qualcosa che prometteva avventura, emozioni forti e trasgressione. 
Negli occhi di Malfoy c'era una delle poche debolezze di Hermione: Draco Malfoy stesso.




Nota dell'autrice:
Salve a tutti! È un immenso piacere scrivere in questo fandom, per la seconda volta tra l'altro (anche se avevo trattato di una coppia del tutto diversa).
Parto col dire che sono profondamente indecisa su cosa fare con questa cosa che ho scritto... Bè miei cari, sono nelle vostre mani. Se anche solo uno di voi mi dirà che sembra un inizio interessante e potrebbe diventare una storia altrettanto interessante, allora continuerò, altrimenti lascerò che rimanga una one shot. Ditemi voi. (Commentate, offendetemi, chiedete, fate quello che più vi aggrada, sono qui apposta e non mi offendo di nulla)

Baci
G
 
  
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