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Autore: vanessie    21/10/2014    4 recensioni
Questa FanFiction è il continuo di Sunlight's ray...non l'avete letta? Era la mia prima storia pubblicata qualche anno fa, quindi correte a cercarla!
Avevamo lasciato Jacob e Renesmee ormai adulti, felici e contenti, ma nuove avventure aspettano loro, Jessie, Sarah e Jeremy, nonchè tutti gli altri personaggi della Saga di Twilight.
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY PART 2 FANFICTION


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Capitolo 56

“Vizi da adolescenti”





POV Jacob

La sorpresa che mia moglie aveva organizzato per il mio compleanno fu favolosa e l’avevo apprezzata moltissimo. A causa dei problemi di salute di papà infatti mi accorgevo di dedicare poco spazio a Renesmee. Non lo facevo con cattiveria, ma purtroppo per me era difficile staccarmi dalla dura realtà e isolarmi con lei in una sfera d’amore e tenerezze. Sapevo che mi amava e mi capiva nonostante tutto. Sapevo che mi era vicina e mi consolava solo la certezza che lei sarebbe rimasta al mio fianco qualsiasi cosa sarebbe accaduta. La lasciai sul divano a vedere la tv e le dissi che volevo uscire un attimo per andare in garage a prendere delle cose. Jessie era fuori con gli amici e Sarah anche. Avevamo lasciato che Jeremy e Alex andassero da soli in centro a Forks con gli altri loro amici. Stava frequentando la terza media e a settembre avrebbe cominciato il liceo, quindi di comune accordo io e mia moglie avevamo deciso di dargli più spazio. Certo…era rischioso, Jeremy era diventato sempre più irrequieto e disobbediente, ma dovevamo fare un tentativo e dargli un po’ di fiducia. Chiusi la porta di casa e andai verso il nostro garage, poco distante dalla casa. Entrai, presi tutto ciò che mi serviva e poi…ma che diamine era quell’odore di fumo? Uscii e decisi di controllare intorno al perimetro del garage. Ma quando svoltai l’angolo capii da dove provenisse il fumo. “Cosa diavolo state facendo????” dissi arrabbiato a Jeremy e Alex. Stavano fumando una sigaretta. Buttarono per terra il mozzicone di sigaretta pestandolo e mi guardarono sconvolti. “State fumando?!?!?” domandai, ma non mi diedero risposta “Jeremy! Fila in casa” “No non ci vado” mi rispose “Cooosa? Hai tredici anni e farai ciò che dico io” “Appunto ho tredici anni, non sei” “Vai in casa prima che mi arrabbi sul serio” gli intimai e lui obbedì “E tu Alex…vai subito a casa tua. Devo informare tuo padre, sappilo. È una cosa che non mi piace affatto ciò che stavate facendo!” dissi al migliore amico di mio figlio. Seguii Jeremy verso casa. Questa non doveva farmela! Capivo che alla sua età si volessero provare cose nuove, che ad ogni ragazzino davano l’impressione di essere più grande, ma non volevo che mio figlio prendesse il vizio del fumo. Gli avevamo dato un briciolo di fiducia in più, ma l’aveva appena tradita.

Lo raggiunsi e lo trascinai per un braccio dentro casa. Nessie si alzò dal divano vedendoci entrare e vedendomi furioso. “Sei impazzito?” gridai a mio figlio “Che succede?” chiese mia moglie. Jeremy mi guardava negli occhi, non mi degnava di una risposta. “Allora?!?!?! Cosa vi è venuto in mente a tutti e due?” gli domandai. Volevo avere una spiegazione. “Volevamo provare papà” “Jake! Cosa ha fatto?” incalzò mia moglie “Ho appena trovato lui e Alex dietro il garage a fumare” spiegai. “Jerry!” disse allibita a nostro figlio. “E allora? Non abbiamo mica commesso un reato!” esclamò lui. Iniziai a sgridarlo, un botta e risposta tra me e lui, mentre Nessie ascoltava “Mio figlio non fuma ok?” “Papà, lo fanno tutti. Non mi sembra così grave” “Non ti sembra così…ohhhhh a me non importa se gli altri lo fanno. Tu non lo farai mai più! Era la prima volta?” “Sì” “Beh sarà la prima e l’ultima” “Ma quanto la fai lunga…non mi stavo mica facendo una canna!” “Una canna???????? Dovevi solo provare a fumare una canna e ti chiudevo in casa fino ai 40 anni! Beh considerando che era una sigaretta direi che…un mese in punizione sarà sufficiente. Uscirai di casa solo per la scuola, niente uscite con gli amici” “Quanto sei antico!” “Antico a chi ragazzino?!” “Sì sei antico papà. Nemmeno nonno Edward la farebbe tanto lunga” “Hai ragione! Ho sbagliato! I mesi di punizione sono due e…” dissi facendogli cenno di aspettare. Salii su in camera sua e presi il portatile. Scesi di nuovo in salotto e aggiunsi “Due mesi in casa. Solo scuola e compiti. Niente amici, niente ragazzine e niente computer” “Ti odio” mi disse. Salì le scale di corsa ma lo fermai “Non ti ho ancora dato il permesso di andare, torna qui” gli gridai. Riscese le scale e mi guardò con uno sguardo di sfida. Sapevo che essere ribelle era nella sua indole, ma finchè era in casa mia, avrebbe obbedito alle mie regole. Mie e di sua madre.

“Non voglio che mio figlio diventi uno schiavo del fumo. È un vizio che ti fa solo perdere soldi e salute. Credi di essere grande con una sigaretta in bocca, non è così?? Ma ti sbagli. Non è omologandoti al resto dei ragazzini della tua età che fanno cose sconsiderate che sarai grande. Io…non capisco. Sei intelligente, simpatico qual è il problema? Perché fai così?” “Volevo solo provare a fumare una sigaretta. Nient’altro. Se vuoi saperlo mi ha fatto pure schifo e non lo rifarò” “Bene, questo mi consola. Comunque Jeremy…sei in punizione per due mesi” “Bene. Starò in casa. Farò il monaco di clausura. Che problema c’è? Starò senza computer. Che mi importa! Vorrà dire che me li farai tu i compiti di informatica o le ricerche! Sai che me ne frega” “Jeremy non parlare così a tuo padre!” esclamò Nessie. “Non preoccuparti, non gli parlerò mai più” disse lui “Fila in camera tua” gli ordinai “Ok. E comunque…ti odio!” disse arrabbiato. Restai in cucina con mia moglie e cercai di calmarmi. Renesmee mi rassicurò dicendomi che gli sarebbe passata prima o poi e che in ogni caso lei appoggiava ogni singola cosa che avevo detto a Jeremy.

 

POV Jeremy

Chiusi a chiave la porta di camera mia e mi buttai a pancia in su sul letto. Mi isolai nel mio scudo, avevo bisogno di calmarmi. Ok, potevo anche aver sbagliato provando a fumare, soprattutto provando a fumare vicino al garage con il rischio che ci beccassero, che idioti eravamo stati, ma mio padre l’aveva fatta troppo lunga. Di sicuro alla mia età l’aveva fatto anche lui, era inutile che facesse tanto il santarellino. Volevo proprio chiedere a nonno Billy o a zia Rachel per averne conferma. Quanto lo odiavo! Mi aveva fatto fare brutta figura con Alex e mi aveva trattato come un bambino. Possibile che nessuno capisse che stavo crescendo?! Che palle! Non avevo nemmeno il pc! Ahhh ma non gliel’avrei data vinta. Lui credeva che io mi sarei andato a lamentare prima o poi, ma non l’avrei fatto. Presi il cellulare e mandai un sms a Alex. Anche suo padre lo aveva messo in punizione, dato che il mio aveva chiamato casa sua per informare Quil. Ma a differenza mia, Alex sarebbe stato in punizione solo per un mese. Avrebbe avuto il computer…a differenza mia. Certo suo padre gli aveva vietato sempre per un mese di frequentare gli allenamenti di basket, io invece potevo farli. Noi adoravamo quello sport, facevamo parte della squadra da quando avevamo 7 anni. Uffa…che cosa avrei fatto per due mesi? Sì ok la scuola, ok i compiti ma per il resto del pomeriggio? Il sabato? La domenica? Mamma che noia.

Il giorno dopo andai a scuola. Ero al settimo cielo quando papà mi disse che mi avrebbe portato lui. Sì come no. Nel tragitto fui costretto a parlargli e dentro di me sapevo che nei giorni successivi ci avrei fatto pace. Lui sarebbe rimasto irremovibile sulla punizione, ma nonostante l’arrabbiatura volevo troppo bene a mio padre e non sarei stato capace di tenergli il muso. Magari lo avrei fatto stare sulle spine solo per un po’. Percorsi il corridoio della scuola fino al mio armadietto. C’era una ragazza che mi piaceva da un po’. Non era di La Push, ma di Forks. Era molto carina e ogni volta che in palestra giocavamo a basket lei mi fissava. Alex e Timothy, i miei amici più intimi dicevano che secondo loro io le piacevo. Ma non ero molto convinto. Andai in classe e notai che lei era già lì. Avevamo alcune lezioni in comune, tra cui matematica.

Feci il compito in classe e mi chiese di passargli la soluzione di un esercizio. Lo feci. Quando la campanella suonò rimisi i libri nello zaino e la trovai in piedi davanti al mio banco “Ciao. Grazie per l’esercizio” mi disse “Prego” “Jeremy vero?” mi chiese per avere conferma su come mi chiamassi “Sì, piacere” le dissi tendendole la mano “Ashley” disse. Restò a fissarmi “Verrai alla festa domani sera?” mi chiese “Ehm…” mio padre mi aveva messo in punizione per due mesi. Fantastico! Non potevo uscire e lei mi aveva appena chiesto se io sarei stato presente. “No, non ci sarò” le dissi “Che peccato! Sei bravo in matematica e sei…carino. Una combinazione perfetta” disse, sorrisi. “Hai davvero 13 anni Jeremy?!” “Sì. Perché?” “Sembri più grande” “Lo so” “Beh era un complimento!” “Grazie” “Magari ci vediamo qui a scuola…mi dai qualche ripetizione di mate” mi propose “Uhm…ok. Ci vediamo” dissi, mi sentivo un po’ a disagio. Non sapevo esattamente cosa dire e come dirlo “Ciao Jeremy” “Ciao Ashley”. Nei giorni successivi continuai a parlarle e ogni volta mi accorgevo di fissare la sua bocca. Iniziai a sentirmi strano, come non mi ero mai sentito prima. Ogni volta che la vedevo mi sentivo…come dire…su di giri, in agitazione, anzi forse il termine più corretto era…eccitato. Mentalmente e…fisicamente.

Dopo gli allenamenti di basket quel pomeriggio rimasi da solo nel giardino della scuola, non mi andava di tornare a casa mia, nella mia prigione, a scontare la punizione. Mi sdraiai sull’erba a pensare. “Ciao amore mio” disse qualcuno scompigliandomi i capelli e sedendosi accanto me. Era Julia, la mia migliore amica. Mi chiamava sempre così, tra noi non c’era mai stato nulla, solo amicizia. L’avevo conosciuta all’asilo, quando avevamo 3 anni. Mi era subito restata simpatica. Era una bambina timida e spesso la prendevano in giro. Una volta l’avevo difesa e da quel giorno eravamo diventati amici. In prima elementare era stata la mia ragazza, se così vogliamo dire. “Ciao piccola Julia” la salutai come di consueto. “Che fai qui tutto solo e senza i tuoi amici?” “Pensavo” “A cosa?” “Al fatto che mi sono rotto di essere in punizione” le dissi. “Se posso dirti la verità…tuo padre ha ragione” “Non ti ci mettere anche tu, per favore” “Ok. Cambiamo argomento…che peccato che sei da solo senza i tuoi amici!” esclamò facendomi sorridere. Julia mi aveva detto già da qualche settimana che le piaceva Alex e voleva che io glielo presentassi. “Domani alla mensa aspettami. Facciamo finta di trovarci per caso e ti siedi al nostro tavolo così te lo presento” le proposi e lei accettò felice. Mi diede un bacio sulla guancia e disse “Grazie! Lo farai sul serio?” “Sì…se ti piace tanto” “Mi piace tanto!” esclamò. Mi tirai su a sedere e le diedi un abbraccio, le volevo bene ed ero contento che lei mi avesse parlato dei suoi sentimenti per Alex. “Facciamo insieme la strada di casa?” mi propose ed io accettai. Parlammo un po’ delle nostre cose e della scuola. La lasciai al bivio. Lei avrebbe proseguito a destra verso casa sua, io a sinistra verso casa mia. “Allora a domani alla mensa” “Va bene, a domani” “Ohhhh non sto nella pelle. Non sai quanto mi piace” “Julia calmati. Ti ho già detto com’è fatto Alex…beh lui è un bravo ragazzo sotto sotto, ma…non lo so…insomma” “Sì me l’hai detto. Lui non cerca fidanzate ma solo avventure” disse lei. Annuii “Sì ma Jerry io devo provare a fare un tentativo. Almeno presentamelo e poi…chi vivrà vedrà” “Ok” “Adesso vado, devo studiare per domani. Ciao amore mio” “Ciao piccola Julia” dissi. Tornai a casa ripensando alla situazione. Dovevo combinare un incontro tra il mio migliore amico e la mia migliore amica. Che roba! Sarei stato felice se tra loro fosse sbocciato qualcosa ma…conoscevo Alex, era del tutto simile a me…


NOTE:

Ciao a tutte ;) ehhhh avere figli adolescenti non è semplice, nemmeno per degli esseri soprannaturali come Nessie e Jacob, che si trovano ad affrontare una delle tante situazioni che accadono nella vita quotidiana di noi comuni mortali :P

Jeremy e Alex (il suo migliore amico, figlio di Quil e Claire) sono stati beccati in flagrante mentre provavano a fumare...certo che potevano anche scegliersi un posto migliore, lontano dagli occhi dei genitori! Comunque tutto questo ha portato ad un bel rimprovero e ad una punizione. Approvate la punizione che Jacob decide di dargli? Vi è piaciuto in queste vesti di papà? 

Volevo mostrarvi come Jeremy, con il carattere forte e ribelle, stia crescendo tenendo testa ai rimproveri di suo padre e poi anche come inizi a provare per la prima volta attrazione per una ragazza della sua scuola. Inoltre ho voluto parlarvi anche di Julia, un'amica della Riserva, dato che Jeremy è un tipo molto socevole e simpatico per cui ha molti amici e lo vedrete sempre di più via via che la storia proseguirà!

Nella foto di inizio capitolo non ho messo l'attore che lo interpreta da grande (Wade Poezyn), perchè Jeremy sta crescendo e il suo aspetto attuale non è ancora quello definitivo...secondo me sta crescendo parecchio bene *_*

Vi aspetto venerdì per il prossimo capitolo, alla prossima

Vanessie

   
 
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