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Autore: Frafra9    21/10/2014    3 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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< Mamma, vado fuori a leggere. Non mi va di stare in casa > dico a mia madre che se ne sta seduta sul divano a leggere un libro anche lei.  La mia passione per la lettura, me l’ha tramandata lei.
< Va bene, tesoro > - mi risponde senza interrompere la sua lettura.  Agli occhi umani sembra disattenta, ma non è così. È una vampira e i suoi sensi sono super sviluppati e in più è una mamma - < Prendi la coperta rossa, che sicuro vai a sederti a terra e non su una sedia >
dico velocemente e con la stessa velocità delle mie parole, esco da casa.
 
Arrivo al mio albero preferito, situato a metà strada tra le due case Cullen, dallo zainetto tiro fuori il libro “Harry Potter e la pietra filosofale”, uno dei miei preferiti. Lo avrò letto tantissime volte e ogni volta provo un’emozione nuova. Eppure la storia è sempre la stessa.  Harry Potter, un bambino che subito dopo la morte dei genitori, avvenuta quando lui aveva solo un anno di vita, viene affidato alle cure “amorevoli” degli zii materni. Fino a quando dieci anni dopo al raggiungimento di undici anni, Harry, scopre di essere un mago. Il mago che sconfisse il Signore Oscuro.
 
Sto leggendo uno dei miei pezzi preferiti, quello in cui Harry scopre lo specchio delle brame quando qualcuno mi toglie il libro dalle mani.  Nahuel.
 
Avrei preferito Jacob.
 
< Signorina, lo sa che è vietato leggere? > mi dice Nahuel, mentre guarda la copertina del libro.
< E chi lo dice? > - gli chiedo alzando un sopracciglio. Guardo Nahuel e il suo braccio fasciato - < Potresti ridarmi il libro. Per favore? >
< Lo dico io > - mi risponde sedendosi accanto a me e mi restituisce il libro - < Volevo parlare un po’ con te.  Da quando sei stata fuori con il lu… ops Jacob noi non abbiamo parlato quasi più. Ancora arrabbiata con me? >
< No, non sono più arrabbiata. Perché? > gli dico sorridendo.
< E’ che in questi giorni ti vedo sempre indaffarata e di corsa, ho pensato che... > mi risponde.
< Hai pensato male amico > - gli rispondo ridacchiando e dandogli un buffetto sul ginocchio piegato. Un gesto di amicizia - < Sono indaffarata. Fra qualche settimana, andrò a scuola e siccome non voglio fare brutte figure, mi sto preparando. Tutto qui >
< La scuola. Io non ci sono mai andato e non credo serva, almeno non a quelli come noi. Siamo molto intelligenti rispetto agli umani. Tu, hai la possibilità di avere come insegnanti la tua famiglia. Che senso ha andare a scuola? > mi risponde.
< Nahuel, io voglio andare a scuola per conoscere altre persone, per essere trattata come un essere umano. E poi, i miei sono d’accordo poiché l’iscrizione a scuola l’hanno fatta loro per gli umani, sono minorenne. > gli dico.
< Giusto. Ora dimmi com’è andata con Jacob? > chiede curioso.
< E’ andata bene, direi... siamo stati al mare, a Port Angeles. Abbiamo mangiato del pesce e fatto una passeggiata sul lungo mare > gli dico tranquillamente. Non gli dico quello che è successo sulla spiaggia solamente perché sono affari miei.
< E la rosa? Perché ti ha regalato una rosa? > dice e mi guarda sospettoso.
< Che ne sai della rosa? Me l’ha regalata per amicizia > dico.
< A me, è stato detto il contrario. Jacob, mi ha detto il contrario che te l’ha regalata perché sei sua. Ammettilo state insieme!  > mi dice con voce aspra, dura, non più scherzosa e amichevole. Sembra come se dai suoi modi vuole la lite, ma a me di discutere non va.
 < Io non sono né sua né tua, se vuoi tanto saperlo, appartengo solo ed esclusivamente a me stessa. Tutto quello che faccio, dico e penso viene da me chiaro! > dico un po’ alterata. Mi alzo e me ne vado a casa dai nonni perché è li che devo andare e perché ho voglia di suonare il pianoforte.
 
Mi siedo al pianoforte e comincio a suonare la prima canzone che mi viene in mente. Suonare, mi rilassa, mi libera la mente non mi fa pensare a nulla potrei suonare per ore intere senza mai stancarmi.
< Tesoro è pronto in tavola > mi chiama nonna sorridendo.  Smetto di suonare, corro a lavarmi le mani e poi a tavola, dove Nahuel mi sta aspettando. Mangio in silenzio, non lo guardo neanche, ma sento su di me il suo sguardo.
< Nesme, non mi va di stare litigato con te > mi dice, quasi supplichevole.
< Non sono in lite con te.  Mi hanno dato fastidio le tue parole. Tutto qui. > gli dico. Stavolta lo guardo in viso.
< Una passeggiata ti va?  > mi chiede.
< Ok > rispondo.
 
Passeggiamo nel bosco, tra risate e discorsi sulla dieta vegetariana, dove lui sembra essersi ambientato bene, mi accorgo di essere arrivata al confine. Facendo finta di niente mi guardo intorno per vedere quale lupo sia di ronda.  Leah e Jared sono di ronda.
< Che ne dici se ci sediamo qui? > chiede Nahuel. Indica una roccia.
< Già stanco? > chiedo. Sorrido e mi siedo.
 
Non mi sento a mio agio... ho un vago presentimento.
Nessie respira e mantieni la calma. Sei con un amico e dietro di te ci sono altri amici. Dietro di me c’è il confine, c’è la mia seconda casa e c’è Jacob.
 
< No, non sono stanco ma pensavo che tu fossi, e a quanto pare non mi sbagliavo... ti sei seduta! > - dice ridacchiando - < Scherzi a parte, volevo stare un po’ solo con te e parlarti. Sai, ultimamente stai sempre con il tuo amico Jacob e con me passi poco tempo > fa la faccia triste e a me fa sorridere un po’.
< Ora sono qui e siamo soli dimmi > gli rispondo invitandolo a parlare.
< Nesme tu mi piaci tantissimo e non intendo come amica. Tra poco non sarai più una bambina, anzi non somigli più a una bambina > - mi dice mentre il suo sguardo dal mio viso si posa sul mio seno. D’istinto tiro ancora più su la scollatura, che poi nemmeno c’è, della maglietta - < Tra poco andrai a scuola, me lo hai detto tu. >
< Sì, te l’ho detto e non vedo l’ora che questo accada. Non capisco il tuo discorso... > dico confusa e in cuor mio spero di aver frainteso le sue parole.
< Nesme sarà perché siamo uguali, sarà che come noi io conosco solo le mie sorelle ma, mi piaci tanto  > - si avvicina al mio viso. Io mi allontano di poco cercando di guadagnare tempo, ho capito la sua mossa. Sono sorpresa e schioccata, non so cosa pensare, dire e fare - < Tra qualche giorno riparto. Vieni via con me.  Voglio farti conoscere alle mie sorelle, loro devono sapere che persona meravigliosa sei... > poggia le sue labbra sulle mie.  In lontananza sento un ringhio... Jacob.
< Non provarci più! > mi stacco dandogli un sonoro schiaffo in faccia.
Con un salto, Jacob è al mio fianco pronto ad attaccare. Non ringhia.
 
Nel discorso di Nahuel, avevo intuito qualcosa ma pensavo di sbagliarmi. Io piaccio a lui ma lui non piace a me, almeno non come intende lui. 
Se devo innamorarmi di qualcuno, voglio che sia uguale ma diverso da me, voglio un ragazzo che se per un giorno non lo vedo mi manchi, che se sono triste mi faccia sorridere, che mi apprezzi per chi sono Renesmee e non per come sono un ibrido. So chi è questo ragazzo Jacob. Sono innamorata di Jacob!
 
Jacob guarda male Nahuel e lo stesso fa lui.
 
Non voglio che litighino e lottano.
 
Guardo Jacob.
 
So cosa devo fare.
 
< Non è successo niente > - gli dico accarezzandogli il fianco – < Jake portami a casa > - lui si china per farmi salire sulla sua schiena - < La Push >
 
La Push, la mia seconda casa. Il posto dove posso stare tranquilla.
 
Siamo nel bosco dietro casa Black. Torna umano, mi prende per meno senza dire una parola su quanto è accaduto, capisce che non me la sento di parlare, capisce che sono arrabbiata, sbalordita, confusa.
Entriamo a casa sua, c’è Billy. Telefono a zia Rose per dirle dove sono e perché è il primo numero che mi è venuto alla mente. Poi Jacob, torna alla sua officina ed io resto a parlare con Billy fino a quando non deve uscire per delle commissioni ed io resto sola in casa.
 
< Ben svegliata Principessa! > sento dirmi da Jacob seduto sul divano accanto a me. Mi stiracchio.
< Ciao. Quanto ho dormito? Non volevo addormentarmi ma… > dico, mentre mi siedo e mi sistemo i capelli.
< Quanto hai dormito, non saprei. Sono qui da una decina di minuti e dormivi. > - sorride - < Come stai? Come ti senti? Ti ha fatto male? Io se lo prendo lo… > domanda a raffica.
< Jake, sto bene sono solo un po’ scossa ma sto bene. È stato solo un bacio, mi ha solo poggiato le sue labbra sulle mie tutto qui. Ho sbagliato, non dovevo fare la passeggiata con lui, sarei dovuto restare a casa. A me lui non piace. Non lo amo. > dico nervosa che quasi mi viene da piangere. Mi stringo a lui e nascondo il viso sul suo petto. Mi abbraccia forte.
< E’ passato adesso, non ci pensare più... ci sono io con te > mi dice. Mi alza il viso, asciuga qualche lacrima che scorre sul mio viso e mi bacia la fronte - < Ho qualcosa che manda via la tristezza. Tu, resta ferma lì e non muoverti. > si alza.
< Ok capo! Non mi muovo. > dico abbozzando un sorriso.
Qualche minuto dopo torna da me con una vaschetta di gelato al cioccolato, il mio preferito e due cucchiai.
< Tah - dah! Gelato al cioccolato caccia via tristezza in arrivo!  > dice ad alta voce. Sorride. Fa sorridere anche me.  SI siede nuovamente accanto a me, mi passa un cucchiaio e apre la vaschetta.
< Grazie.  Tu sai sempre come farmi tornare il buon umore! > dico sorridendo. Gli do un bacio sulla guancia.
< Per la Principessa questo e altro. Sono o non sono un bravo cavaliere? > mi chiede.
< Sì lo sei e potrei anche promuoverti a Super mega extra cavaliere > rido.
 
Veramente da cavaliere ti farei diventare Principe. Il mio Principe.
 
< Jacob hai per caso detto a Nahuel della rosa che mi hai regalato? > chiedo mentre prendo un’altra cucchiaiata di gelato.
< No, non ho più parlato con Nahuel dal giorno alla spiaggia. Se non sei stata tu, magari sarà stata Bella, o una delle tue zie > - mi dice mentre prende con il cucchiaio il gelato e m guarda - < Poi scusa, cosa t’importa da chi o come l’ha saputo, tu non sei sua >
< Io non sono di nessuno!  Nahuel, mi ha detto che avete parlato della nostra uscita e che tu, gli hai detto della rosa che mi hai regalato. Dicendogli che sono tua. > gli dico tutto di un fiato. Non mi dispiacerebbe essere sua ma, sapere che si comporta come Nahuel mi da fastidio.
< Cosa ti ha detto? Nessie, ti giuro non gli ho detto niente. Quello è invidioso e geloso marcio dell’amicizia che abbiamo tu ed io > - dice Jacob arrabbiato. Posa il cucchiaio nervosamente sul tavolino davanti al divano. - < Ascolta Nessie, tu appartieni solamente a te stessa e a nessun altro Dell’amore so poco e forse sono anche la persona meno adatta a parlarne, ma se dovessi conquistare il cuore di una ragazza come te, non mi comporterei come ha fatto lui. Sarei gentile con i tuoi amici, non cercherei di litigare per ogni stronzata davanti ad altre persone. Non ti tratterei mai con sgarbo, ma con rispetto. Mi è stato insegnato che la donna va trattata bene, amata e rispettata. Ed io non farei mai e poi mai ciò che tu non vuoi. Se si ama una persona, bisogna prendersene cura, starle accanto ma senza soffocarla, lasciarla crescere e vederla felice ogni giorno > Riprende a mangiare il gelato.
< Come tu fai con me? Mi sei accanto ma non mi soffochi, mi vedi felice ogni giorno. Ti confesso che solo quando ci sei tu, io sono felice > gli domando.
< Si come io faccio con te.  Te l’ho detto che renderti felice è il mio mestiere > mi risponde e mi sorride. Sorrido con lui.
 
Jake in verità tu, mi tratti come hai appena detto. Non credo che il tuo mestiere è rendermi felice. Tu mi rispetti e non fai mai ciò che non voglio è così da quando sono nata. Ho paura a chiederti di baciarmi, ho paura che io non sia la lei che vuoi.
 
Lascio passare qualche settimana. Non ho voglia né di vedere né di parlare con Nahuel. Mi spiace per nonni e gli zii, ma non riesco più a sopportare la presenza di  Nahuel, non dopo tutte le cose che ha combinato.
Il bacio preso senza il mio permesso.
 
Non è così che volevo il mio primo bacio.
 
E il tuffo in spiaggia.
Il pic nic nel bosco.
Le litigate tra lui e Jacob. O tra lui e me.
 
La presunzione e l’incoscienza di essere migliore. E questo non lo sopporto!
 
 Ci sono passata sopra tante volte, ma adesso non più.
 
Queste settimane d’isolamento, per altro voluto, mi servono per studiare il programma scolastico dello scorso anno in modo che sia, non dico alla pari, ma almeno far credere che nella mia vecchia scuola ho studiato.
Nell’isolamento, è compreso anche Jacob. Ma so che lui, ogni volta che è di ronda, in forma di lupo mi viene a trovare. Io fingo di non vederlo e continuo a ripassare, anche se non correre da lui mi costa fatica.
 
Sono seduta sul divano che faccio zapping davanti alla tv, in cerca di qualche programma decente da vedere. Niente rapisce la mia attenzione.
< Che guardi di bello? > mi chiede papà. Si siede accanto a me.
< Nulla, non c’è nulla d’interessante > sbuffo.  Mi prende il telecomando e spegne la tv.
< Perché non parliamo un po’? Sei sempre chiusa in camera tua a studiare > mi dice.
< Hai ragione studio perché voglio fare bella figura. Ogni tanto esco, non passo solo a studiare sai? >
< Dove te ne andresti di bello da sola? > mi domanda guardandomi  un po’ severo. Lui non vuole che vada in giro da sola. È ancora troppo presto per andarmene a spasso da sola per le strade di Forks.
< Tranquillo, mamma mi accompagna da nonno Charlie. Tutto qui > gli rispondo  sorridendo e faccio spallucce.
< Non sono sicuro che andare  a scuola sia giusto per te. Fra poco, farai sei anni e la tua crescita ancora non è finita, certo stai crescendo lentamente... > mi dice serio. Lo guardo storto.
< Papà... hai promesso e l’iscrizione è stata fatta quindi niente storie. Intesi? > dico seria. Scoppia a ridere.
< Stavo scherzando! Lo so quanto ci tieni ad andare a scuola e frequentare ragazzi dell’età che dimostri. Pensavo solo che Jacob ed io, dovremmo fare i turni per tenerti lontana dai ragazzetti che ti faranno la corte > mi dice mentre ridacchia.
< Papà geloso? Non dirmi che ritorneresti a scuola per spiarmi? Per quanto riguarda Jacob, ha un lavoro > dico. Jacob ha terminato qualche anno fa, e a gran fatica, la scuola.  Non penso ci voglia tornare.
< Sì, sono geloso delle mie donne. Specialmente se una è mia figlia > -mi dice sorridendo ed io mi accoccolo a lui - < Tornare sui banchi di scuola no, almeno non qui a Forks, ma posso sempre venire da nascosto... >
< Fai come vuoi, ma non te lo consiglio. Conoscendoti saresti capace di farti vedere > - dico. Riprendo il telecomando e riaccendo la tv fermandomi su un documentario sugli animali.
< Se danno fastidio a mia figlia e lei non vuole, è normale che mi faccia vedere > mi risponde.
 < Papà, ma io cosa sono? > chiedo per la milionesima volta, tanto da farlo sbuffare sonoramente e alzare gli occhi al cielo.
< Sei la gioia di casa Cullen, l’allegria fatta in persona > mi risponde con uno dei suoi sorrisi.
< Parlo seriamente. Che cosa sono? > gli richiedo più seriamente e lui smette di sorridere.
< Lo sai cose sei. Questa domanda me l’hai ripetuta ogni giorno da quando hai cominciato a parlare! Stai crescendo e come tutti i ragazzi della tua età, non sai chi sei e quale sia il tuo posto.  Non sopporti come ci comportiamo con te, che Nahuel ti consideri soltanto un ibrido > - mi dice ed io annuisco - < Vedi lui, non ha mai conosciuto una famiglia come lo siamo noi, e non è abituato a tutto questo. Nahuel è venuto qua per imparare non solo a bere sangue animale, ma anche per vivere a stretto contatto con gli esseri umani >
< Ok sarà anche difficile per lui abituarsi alla nostra famiglia e al nostro modo di vivere, ma non lo autorizza a fare l’arrogante e a trattarmi come lui. Non avrà una famiglia come la nostra, è vero ma ha pur sempre una famiglia > gli rispondo con una punta di acidità, tanto da sembrare zia Rose.
< Ho parlato prima con lui. Mi ha detto che è dispiaciuto per l’altro giorno, che non succederà più > mi dice papà.
< Non m’interessa. Con me ha chiuso! > rispondo acida.
< Perché, cosa ti ha fatto? > mi chiede. Evidentemente Nahuel è riuscito a chiudere la mente a papà. Strano.
< Secondo lui, non devo studiare dice che per quelli come noi la scuola è inutile... lui, è cresciuto senza studiare. Mi ha detto, inoltre, che devo partire con lui, vuole farmi conoscere alle sorelle e... mi ha baciato! > mi tocco le labbra. Vedo papà irrigidirsi
< Senza il tuo permesso? > -mi chiede. Annuisco - < Ti prometto che non lo farà più.  Se ci prova a toccarti un’altra volta, lo mando via a pedate! > dice molto serio, è arrabbiato. Mi abbraccia forte, come quando ero più piccola.
 
*Nota Autrice* 
Il titolo di questo capitolo è “Dichiarazione”, ma se avete letto attentamente Renesmee ne riceve ben due di dichiarazioni. Quella di Nahuel è esplicita al massimo. L’altra, quella di Jacob, che dovrebbe essere una vaga dichiarazione a una ipotetica ragazza ma Renesmee leggendo tra le righe diciamo che ha capito che è la dichiarazione è per lei, ma ha paura di non essere lei. Nessie sta per cominciare la scuola!
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