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Autore: emmelinevance    21/10/2014    0 recensioni
" Da quando sono nato tutti mi dicono come devo comportarmi, cosa devo fare... sono destinato a sposare quella vacca di Astoria Greengrass e tutto perché mio padre la ritiene abbastanza degna di me, ma nessuno ha mai chiesto il mio parere. Ho sempre agito per ordine di qualcuno, non sono mai stato me stesso. Con lei invece è tutto diverso. Mi sento libero di comportarmi come voglio e lei non mi giudica. Lo capisci questo?"
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Occhi marroni screziati di verde, capelli castano – ramati che le ricadavano in morbidi boccoli fin sotto le spalle, una spruzzata di lentiggini le ricopriva il naso e le guance.
Emma stava fissando da una ventina di minuti il professor Ruf con aria assente. Ogni tanto alzava la penna d'oca e si appuntava qualcosa sulla pergamena, sperando che la fine della lezione arrivasse presto.
<< Bene, e questo è tutto ragazzi. Ora i compiti per la prossima volta: fatemi trovare sulla cattedra una relazione di almeno 50 righe sulla Rivolta dei Folletti del 1612. Signorina Brown, per cortesia distribuisca questi bigliettini, vi diranno con chi dovrete fare il lavoro>>.
Emma affondò la mano dentro il sacchetto di velluto nero che Lavanda le stava porgendo ed estrasse un piccolo pezzo di pergamena piegato in quattro.
“ Draco Malfoy”, c'era scritto, con una grafia disordinata.
<< Fantastico, mi è toccato lo smorfioso>> pensò con aria sconsolata. Emma si girò e individuò il ragazzo biondo. Lui ricambiò lo sguardo a mo' di sfida. << Beh, si può sapere cos'hai da guardare Jones?>> esclamò lui. << A quanto pare siamo insieme per la relazione sui Folletti>>, rispose lei con tono annoiato. << Fatti cambiare, io con i Grifondoro non ci lavoro>>. Quel ragazzo aveva l'incredibile potere di farle saltare i nervi non appena apriva bocca. Possibile che fosse così orgoglioso da non voler avere niente a che fare con i Grifondoro, nemmeno per una stupida relazione di Storia della Magia? “ Si, possibilissimo” si costrinse ad ammettere lei, e così si avvicinò alla cattedra. Il professor Ruf sembrò non notarla neanche. << Ehm ehm... mi scusi professore?>> iniziò lei. << Si, signorina, cosa desidera?>>
<< Beh, ecco mi chiedevo se potesse mettermi in coppia con qualcun al...>> non fece nemmeno a tempo di finire la frase che il fantasma del professore la interruppe:<< Signorina, non ho tempo per queste cose, se qualcuno dei suoi compagni è disposto a fare a cambio faccia pure. Quello che mi interessa è che per la prossima volta mi consegnate la relazione>>. Emma scrutò la classe e individuò Pansy Parkinson, che stava parlottando con due sue amiche. << E poi le ho detto che quel rosetto la faceva sembrare un pagliaccio e lei si è messa a piangere come una bambinetta!>> stava dicendo Pansy. << Parkinson, mi serve un favore>> annunciò Emma tagliando corto.
<< Che vuoi?>> rispose lei sgarbata. << Potresti fare la relazione con Malfoy al posto mio?>>.
Lei la guardò, poi sorrise:<< Ma certo che potrei... se solo non fossi tu a chiedermelo! No, non credo che lo farò!>> le sue amiche scoppiarono a ridere, nemmeno la mora avesse detto la cosa più esilarante di questo mondo.
Emma le diede le spalle e si guardò attorno: metà della classe era già uscita dall'aula e l'altra metà, constatò la ragazza con orrore, stava prendendo accordi con il proprio compagno di lavoro per iniziare la relazione. La Grifondoro si costrinse a tornare dal biondo.
<< A quanto pare non abbiamo alternative, dobbiamo fare la relazione insieme>>. Lui la guardò annoiato:<< Beh, vedi di impegnarti, voglio prendere un bel voto>>. Non poteva crederci. Voleva approfittare di lei e prendersi il merito di una bella relazione senza alzare un dito. << Te lo scordi! Ci troviamo domani in biblioteca alle tre. Se non vieni dirò al professor Ruf che il lavoro è mio e che tu non c'entri niente>>.
Quel pomeriggio si diresse verso la biblioteca del castello e prese posto ad uno dei tavoli liberi. Aveva appena trovato un paragrafo che le sarebbe tornato utile quando Malfoy spostò la sedia accanto alla sua e si sedette con aria annoiata. << Beh, che fai, inizi senza di me?>>, i suoi occhi grigi erano puntati sui suoi. << Non mi aspettavo che saresti venuto>> rispose lei, sostenendo lo sguardo. << Eppure eccomi>> il ragazzo alzò le spalle e sorrise con aria beffarda. << Bene, allora renditi utile, e vammi a cercare questo volume>> gli disse porgendogli un foglio di pergamena. Lui non si mosse. << Non prendo ordini da nessuno>>. Emma alzò gli occhi al cielo. “ Per la Barba di Merlino, eccolo che rincomincia con i suoi modi di fare altezzosi”.
<< Senti un po', non è un ordine, è una richiesta. Ora, se vogliamo lavorare per bene chiariamo alcune cose. Cerca, almeno per il momento in cui saremo costretti a stare insieme, di mettere da parte il tuo stupido orgoglio, altrimenti qui non andiamo da nessuna parte>>. Draco si alzò di colpo, le strappò la pergamena dalle mani e si diresse verso lo scaffale. “ Beh, meglio di niente”, pensò sconsolata Emma.
Tornò poco dopo con il volume stretto tra le mani e lo scaraventò sul tavolo. Lei gli lanciò un occhiataccia e apri il vecchio libro. << E sia, iniziamo>>
I due andarono avanti tutto il pomeriggio senza pause e smisero solo quando Madama Pince non li sbatté fuori. << Ci vediamo domani alla stessa ora>> decretò Emma. << Tu mi vuoi morto>>. Gli occhi del ragazzo erano cerchiati da profonde occhiaie. << Non hai tutti i torti>> ammise lei, lanciandogli un sorriso derisore.

   
 
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