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Autore: The Writer Of The Stars    21/10/2014    6 recensioni
Questa è una storia come tante. é una storia che parla di adolescenti,come se ne conoscono tanti. Loro però sono solo un po' più sfortunati. Ma questo non significhi che non abbiano voglia di vivere al meglio. Comincia tutto così. In un aula canto di un liceo come tanti, dove un gruppo di ragazzi si incontrano, si conoscono e capiscono di avere in comune molto più di ciò che pensano. Sarà un professore un po' fuori dal comune a spingere i ragazzi a vivere la loro vita al meglio, a non farsi sconfiggere dalle avversità, ad unirli sotto un'unica passione. La musica. Bulma è cresciuta da sola, con una madre che non la vuole e non l'ha mai voluta.Vegeta è stato abbandonato dalla madre e non ha più tracce del padre. Goku vive in un orfanotrofio e Chichi vive in precarie condizioni economiche con suo padre. Sarà la forza dell'amore, dell'amicizia e la voglia di farsi valere che spingerà un gruppo di sfigati canterini a mostrare il loro vero valore. E a farli diventare qualcuno.
Questa è la mia prima long, ambientata in un universo alternativo. Spero che vi piaccia e conto di aggiornare regolarmente. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E così, giorno dopo giorno, Vegeta ricominciò a vivere. Piano piano, con il supporto di tutti noi Voci fuori dal coro, Vegeta riuscì a non cadere nella disperazione e a comprendere quanto la musica fosse importante per lui. Certo, la mancanza di sua nonna era oltremodo percepibile, ma la vita va avanti, e con essa anche noi. E Vegeta, stava andando avanti.

“Ragazzi, ragazzi, ragazzi!!” urlò Chichi, entrando in classe come una furia. Ci voltammo tutti verso l’ingresso, giusto in tempo per scorgere la figura della nostra amica dai capelli corvini, respirare affannosamente, nel tentativo di riprendere fiato. “Chichi, va tutto bene?” chiese il professor Dawson, arrivando alle sue spalle. Lei si voltò leggermente, per incontrare il sorriso divertito del nostro insegnante. “Oh si, benissimo.” Rispose ancora con il fiatone. “Beh, allora …” azzardò timidamente il nostro professore, facendole segno di entrare in aula, così da permettere anche  a lui di fare lo stesso. Chichi lo guardò leggermente confusa, per poi sovvenire: “Oh si certo, entriamo!” disse, facendo così il suo ingresso in aula canto. “Buongiorno ragazzi!” disse il nostro insegnante, entrando e appoggiando come da abitudine i suoi effetti sopra al pianoforte. “Allora, prima di cominciare, qualcuno di voi vorrebbe dire qualcosa, suggerimenti, non so ...”  “Professore!” esclamò Chichi tutta pimpante, alzando la mano. “Dovrei dire una cosa a tutta la classe.” Disse. Il professore annuì, accordandole poi il permesso. “Prego, vieni qui e dicci tutto.” Sorridente, la corvina si alzò, portandosi così in piedi al centro dell’aula. Con un sorriso a trentadue denti, ci squadrò uno ad uno, prima di annunciare … “Ragazzi, ho una notizia da darvi: proprio ieri sera, ho concluso la stesura del primo atto di “GLEE: - HOW A GROUP OF LOSERS BECAME SOMEBODY”. Accompagnando il discorso con gesti teatrali. “O. mio. Dio.” Biascicò Vegeta al mio fianco. Io sorrisi leggermente. Glee – How a group of losers became somebody (che da oggi per convenzione, indicherò solo con GLEE) è un musical scritto da Chichi. Ora, sapete quanto Chichi sia sentimentalista e quanto tenga al Glee Club, come tutti del resto. Ecco, dalle prime settimane di scuola, quando era iniziata la nostra avventura nell’aula canto, Chichi ha deciso che la nostra storia andava raccontata anche agli altri. E in che modo, se non con un bel musical? Per questo, giorno dopo giorno, la nostra amica dai capelli corvini ha iniziato a raccontare tutto ciò che avveniva all’interno del nostro Glee Club, i fatti più importanti, i momenti più belli, attraverso i testi e la musica. Un musical su tutta la nostra vita, maggiormente romanzata,insomma. Niente di più, niente di meno. Ora, l’idea non era affatto male. Anzi, era davvero un’idea fantastica. Il problema, era un altro. Il fatto che a scrivere il musical fosse Chichi. Non fraintendetemi, le voglio un bene dell’anima, è la mia migliore amica, e senza di lei mi sentirei persa. Però ecco, nonostante fosse una ragazza ligia al dovere e alle regole, sempre precisa e ordinata, aveva un piccolo difetto: si lasciava trascinare troppo emotivamente. Di conseguenza, dalla mente romantica di Chichi, prendevano continuamente vita racconti sdolcinati e smielati. Capace di infarcire anche la più semplice delle storie con particolari aggiuntivi e assolutamente troppo dolci, Chichi non era proprio il tipo adatto a raccontare tutta la storia del nostro Glee Club, per il semplice fatto che avrebbe rischiato di romanzare un po’ troppo una storia che ha di per sé già del incredibile. Ma dopotutto, il musical non avrebbe di certo debuttato a Broadway, perciò non c’era da preoccuparsi più di tanto. Sognare un po’ fa bene a tutti. Tutti sorrisero entusiasti, complimentandosi con la nostra amata pianista. Anche io ero felice, ma un fastidioso pensierino si era insinuato nella mia mente, desideroso di ricevere una risposta, “Ehm, Chichi? Potrei dare un secondo un’occhiata al copione?” chiesi timidamente. Lei sorrise entusiasta, porgendomi uno spesso tomo di fogli. Fortuna che era solo il primo atto …  Sorrisi leggermente, nel leggere i nomi degli interpreti sulla prima pagina del foglio: ovviamente, secondo Chichi, se mai il musical sarebbe andato in scena, ognuno di noi avrebbe interpretato sé stesso. Aprii il copione, scorrendo per diverse pagine, fino ad arrivare alla tanto famigerata scena. “Le Regionali.” Così decantava la prima riga della duecentesima pagina. Mi fiondai subito nella lettura, alla ricerca del pezzo che più mi interessava. E poi, quando lo trovai, a momenti rischiai di soffocare pur di non cominciare a ridere come una matta. Vegeta si accorse del mio sorrisetto divertito, perciò con sguardo insofferente, mi chiese: “Che hai trovato di tanto divertente?” io lo guardai, sorridendo furbamente. “Oh niente Vegeta, tranquillo.” Cercai a stento di trattenere una risatina. Lui inarcò le sopracciglia, poi con un gesto brusco, mi strappò dalle mani il copione. “Dà qua!” sbottò, iniziando a leggere anche lui. Lo vidi scorrere con lo sguardo per tutto il foglio, e solo quando le sue immense pupille si dilatarono a dismisura, capii che aveva trovato anche lui la scena tanto agognata. “M – ma … Ma come diavolo ti viene in mente di scrivere certe cose?!” sbottò infuriato, rosso di rabbia (e di vergogna) verso Chichi. Questa si avvicinò, e notando a cosa Vegeta si stesse riferendo, rispose con tranquillità. “Ah si, la scena del bacio alle Regionali. Beh, che c’è di strano?” Vegeta strinse i pugni nervoso. “Che c’è di strano?! Che c’è di strano?! C’è che io non ho mai detto una cosa del genere!!” esclamò arrabbiatissimo, indicando il foglio. In tutta risposta, Chichi gli prese il copione tra le mani, dicendo poi: “Oh, lo so. Ma, sai, non c’era un minimo di dichiarazione … ho pensato di rimediare …” disse, sorridendo maliziosa. “Hai pensato di rimediare?! Ma quando mai ho detto una cosa simile, spiegami!” Vegeta ormai era incontenibile. Chichi fece le spallucce. “Oh andiamo Vegeta, la colpa è tua, sai? Non ti sei degnato di pronunciare uno straccio di dichiarazione verso la povera Bulma dopo quel bacio, qualcosa dovevo pur mettere, no? E poi, suona così bene … Immagina la scena: voi due avete finito di cantare, vi baciate, e non appena vi siete staccati, tu guardi Bulma negli occhi e le dici: “Amore mio, luce dei miei occhi, mia unica ragione di vita, Vesuvio de mi corazon … ti amo, ti ho sempre amato, ma ero troppo stolto, troppo timido per confessarti i miei sentimenti …” declamò lei, recitando la scena come scritta nel copione, in tono teatrale. Alche, in quel momento tutte le risate trattenute fino ad allora, trovarono finalmente uscita dalle nostre bocche, liberandosi per l’aria dell’aula canto in melodiosi suoni argentini e in alcuni più profondi e maschili. Anche il professore era scoppiato a ridere, portandosi le mani allo stomaco. In mezzo a tutta quell’allegria, l’unico a non contorcersi dalle risate era Vegeta, che rosso come un pomodoro dalla vergogna, ci guardava ringhiando rabbioso. Con le lacrime agli occhi per le troppe risa, mi avvicinai a lui, e circondandogli il collo con le braccia, gli sussurrai all’orecchio: “Andiamo, non era poi così male come idea … Vesuvio de mi corazon!” prima di scoppiare nuovamente a ridere, lasciandolo basito. Ma ammettiamolo, anche leggermente divertito.
 

“Ragazzi, sapete che giorno è domani?” annunciai quel giorno entrando in classe. Tutti mi guardarono curiosi, confermando quindi la mia teoria. Mi guardai per un secondo intorno, e una volta essermi accertata che il Professor Dawson non si trovasse nelle vicinanze, esclamai: “Domani è il compleanno del Professor Dawson!” tutti sgranarono gli occhi. “Davvero?! Ma allora dobbiamo fare qualcosa!” esclamò Goku, seguito poi da tutti gli altri. Io sorrisi. “Si, credo che abbiate ragione. E io avrei già in mente un’idea …”
 

“Professore, abbiamo una sorpresa per lei!” esclamammo il mattino seguente, non appena il nostro insegnante fece il suo ingresso in aula canto. Leggermente confuso, ci guardò curioso. Sorridendo complici, lo conducemmo verso una delle sedie sistemate in aula. Il Professore si sedette, ancora confuso. “Buon compleanno, professore.” Dicemmo tutti. Lui sgranò gli occhi, sorpreso. Ma non ebbe il tempo per dire niente, poiché noi iniziammo a cantare. (http://www.youtube.com/watch?v=DZMZYWfNTio esibizione)

Bulma:
Guess this means you're sorry
You're standing at my door
Guess this means you take back
All you said before
Like how much you wanted
Anyone but me
Said you'd never come back
But here you are again


Il professore ci guardò sorpreso, sorridendo leggermente. Poi, oltre al canto, iniziammo anche a ballare. E lì, il nostro insegnante scoppiò a ridere divertito. Infatti, iniziammo a ballare con tutte le coreografie ed i passi un po’ strampalati, un po’ improvvisati, inventati dal professor Dawson per le gare. E fidatevi, era davvero divertente.

Tutti:
Cause we belong together now, yeah
Forever united here somehow, yeah
You got a piece of me
And honestly,
My life (my life) would suck (would suck) without you


“Gohan?” sentendosi chiamare, si voltò, scontrandosi con due occhi azzurri dalle sfumature lilla. “Videl! Dimmi pure, posso fare qualcosa per te?” esclamò, riconoscendo la guida scolastica, con la quale ultimamente aveva legato molto. Anzi, davvero molto. Lei non rispose, poiché in un attimo posò le proprie labbra sulle sue, spiazzandolo con un bacio dolce e delicato. “Buon compleanno, Gohan …” sussurrò, poi, non appena si furono staccati.

Ripensando a quanto avvenuto pochi minuti prima, il professore sorrise dolcemente, riportando poi l’attenzione sui suoi amati ragazzi. E che in quel momento, gli stavano regalando il miglior compleanno della propria vita.

Vegeta e i ragazzi:
I know that I've got issues
But you're pretty messed up too
Either way, I found out I'm nothing without you

Tutti insieme:
Cause we belong together now, yeah
Forever united here somehow, yeah
You got a piece of me
And honestly,
My life (my life) would suck (would suck) without you


Il professore continuava a guardarci, sorridendo commosso. I suoi ragazzi, gli stavano facendo il regalo più bello che avrebbe mai potuto desiderare. Erano con lui.

Tutti:
Cause we belong together now, yeah
Forever united here somehow, yeah
You got a piece of me
And honestly,
My life (my life) would suck (would suck) without you


E così, non appena finimmo di cantare, il nostro insegnante ci sorrise emozionato, le lacrime agli occhi. Lo circondammo tutti quanti in un abbraccio, esclamando in coro: “Buon compleanno, professore!” lui sorrise commosso, stringendoci a lui. “Grazie ragazzi. Grazie.”

Nota Autrice:
buona sera gente! Perdonatemi per questo ritardo, ma gli impegni mi stanno divorando … nonostante il tempo per scrivere sia davvero poco, ogni volta che posso mi metto a tavolino e scrivo, in modo da poter pubblicare al più presto. Ci tengo molto, anche perché questa long è davvero importante per me … e poi le vostre bellissime recensioni non possono che rendermi orgogliosa e felice per ciò che sto facendo, perciò grazie, davvero siete gentilissimi! ;) bene, vi lascio a questo capitoletto, (ho inserito l’esibizione, che vi consiglio di guardare) e in attesa di recensioni, vi saluto alla prossima! Fatemi sapere che ne pensate! ;)
Al prossimo capitolo!
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