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Autore: Flicka_chan    21/10/2014    1 recensioni
Piccolo delirio ambientato in America! Basato su un sogno fatto di notte xD
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Io e te, mai'
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Ecco un altro mio delirio!! Questo è tratto da un sogno parecchio inquietante che ho fatto... reso naturalmente con i nostri amati <3 che ne pensate? Aspetto recensioni ;)

Non la vedo e non la sento più. Non so come sia possibile ma è diventata evanescente, ha smesso di cercare il mio aiuto, lasciandomi ai lavori di ufficio base. Ma il destino mi aiuta, mandando entrambi in America in viaggio di lavoro nel mondo babbano.
Ok, volevo scherzare: non sono aiutato per nulla. Perché? Perché anche Lenticchia ha deciso di venire con noi, approfittando dell’opportunità per fare un viaggio con la fidanzata. Che schifo.
Aereo, business class per me, economica per lei che ha voluto scambiare il suo originale per poter far viaggiare anche il pezzente. Primo viaggio alla babbana per me, ma sono tranquillo perché ho un sottile pezzetto di legno nella manica che mi permetterebbe di salvarmi, qualsiasi cosa possa accadere.
Passo il tempo leggendo manuali di fisica, imparando come i babbani spieghino il mondo nella loro ignoranza della magia, per poi passare a un libro proprio sul mio mondo: “come spiegare a tutti che la magia non esiste”. Ne resto basito: i babbani sono molto più terra terra di noi, per loro ciò che non vedono non esiste e anche se qualcosa è palese davanti ai loro occhi ancora pensano a scherzi della mente. Forse… anche Hermione pensa così riguardo a me…
 
Sta russando. Da due ore. E prima ha mangiato come un baule facendomi ridere mentre faceva imitazioni di ex professori. Mettendomi in imbarazzo, però, con il resto dell’aereo. Mi gratto il capo, guardando fuori dal finestrino le nubi che scorrono sotto di noi, intervallate dal mare.
Quanto darei per poter leggere un libro… avevo un bel volume che volevo iniziare, che mi aveva intrigato, “come spiegare a tutti che la magia non esiste”, ma ho dovuto lasciarlo in valigia poiché nel bagaglio a mano Ron voleva che portassi il cibo che ha mangiato poco fa.
 
L’hotel dove ci troviamo è allucinante: in mezzo alla campagna, vari edifici in vetro dove si trovano le stanze, con basamento comune in cemento armato dove si trova un ristorante, un casinò e una spa. Le camere da noi prenotate sono al secondo piano dell’edificio di altezza maggiore, vicine ma non adiacenti per rispetto alle mie povere orecchie e al mio povero cuore che non reggerebbero al sentire il loro letto muoversi di notte.
Due giorni passano in terra d’occidente, prima che succeda qualcosa di diverso al lavoro e al logoramento del mio animo.
 
 
‹‹BEEE BEEE BEEE›› una sirena risuona nell’aria, facendomi alzare il capo dal foglio che sto studiando. Non conosco il significato di questo suono, per cui resto perplessa a guardare la cassa posta in camera mia. Fuori sento rumori di passi che si muovono veloci nel corridoio e mi affaccio, incuriosita. La solita campagna si espande furi dalle vetrate.
Torno in camera e mando un messaggio a Ron, sperando che lo legga senza far esplodere il cellulare, chiedendogli se conosce il significato di quel suono, ma proprio mentre sto riponendo il telefono la mia porta si spalanca, il mio ragazzo entra e inizia a urlare nel panico agitando la bacchetta e raccogliendo i pochi oggetti più importanti per lui. Un veloce ‹‹Seguimi›› e scompare. Mi affaccio in corridoio, basita dal suo comportamento, lo seguo di qualche passo e sbianco: di fronte a me, nella campagna, si stacca una tromba d’aria. I miei occhi si dilatano, il cuore pulsa più velocemente, i muscoli si irrigidiscono mentre le mie pupille e il mio cervello acquisiscono il movimento dell’aria che turbina, strappa alberi e solleva terra, in un incessante movimento ipnotico e letale che si avvicina sempre più.
Non esiste più nulla se non la tromba d’aria che già so, mi ucciderà.
Poi, d’improvviso, due braccia forti mi stringono, mi trascinano via dalla visione di morte che mi attende; sento una porta chiudersi, vengo spinta a sedere in un angolo mentre parole vengono dette ad alta voce in latino, seguite e accompagnate da intricati movimenti di bacchetta. Il corpo maschile mi si avvicina, si siede accanto a me e crea intorno a noi una tenda di incantesimi solidi, di piccole dimensioni tali da dover stare con le gambe che si toccano.
Il mio corpo paralizzato viene fatto poggiare sul suo petto con un abbraccio, mentre il vento si avvicina sempre più all’edificio, facendo sempre più rumore e fragore.
‹‹Hermione, guardami. Ti salverò›› due occhi grigi si fissano nei miei mentre le sue mani restano sulle mie guance, i nostri petti vicini, il mio bacino sul suo. Nell’istante precedente all’impatto le sue labbra si appoggiano sul bordo delle mie labbra, in un bacio tra l’amichevole e l’intimo, le sue braccia mi stringono a se e la sua bacchetta risplende, poi tutto è vento.
 
Ho la ragazza che amo tra le braccia e non sono sicuro che usciremo da qua vivi. Ciò nonostante non mi sono mai sentito più vivo di questo momento, con le labbra sulla sua pelle, facendomi violenza per non baciarle completamente le labbra, per non entrare con la mia lingua a cercare la sua, in un bacio che aspetto da tempo. Non mi interessa del vento, degli oggetti che sbattono contro le finestre, del fragore dei vetri infranti che fanno sobbalzare lei che si stringe a me, perché io sono in paradiso. 







Sta a voi, ora: la continuo? XD
  
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