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Autore: beachia0314    21/10/2014    0 recensioni
Il Titanic è da sempre una leggenda che non potrà mai essere dimenticata. Immaginate nove ragazzi e cinque ragazze in viaggio sul Titanic: Cosa nascerà tra i nostri ragazzi?
Amore, Fratellanza, Amicizia..
Un viaggio carico di amore, che non andrà a concludersi nel modo in cui si aspettano tutti.. Forse Sfortunatamente.. o Fortunatamente..
"-Sai, noi siamo come l'oceano e come il cielo.. Troppo profondi, ma troppo limpidi
Vabbè godetevi la storia, Sciausciau
|LARRY| |MUKE| |NEMI|
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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~                                                                                                             A Chiara
                                                                                                           A Giulia
                                                                                                            A Ari
                                                                                                     E alla mia piccola soddisfazione...

 


9 Aprile 1912
Casa Styles:
"-Non potrai tenermi sempre rinchiuso qui!-" urlava il ragazzo seduto sul lacero divano che stava nella casa da troppo tempo, ormai
"-Avrei dovuto lasciarti in mezzo a una strada quando sei nata! Sei un ingrato Harry!-" Rispose il padre a Harry. Durante l'ennesima litigata, la madre osservava tutto in silenzio, non sapendo da che parte stare.
Harry Styles, nato in una discreta famiglia, era sempre stato in cerca di avventure e libertà; energico, spiritoso, ribelle, tutto il contrario del padre. Harry lo odiava: Mr Styles l'aveva sempre trattenuto da qualsiasi divertimento, ma non  a causa della preoccupazione di un padre per il figlio: a diciotto anni, Harry gia lavorava, e i soldi facevano sempre comodo a casa Styles. Mr Styles beveva, anche troppo. Le uniche cose che gli passavano per la testa erano bere, andare periodicamente a letto con la moglie, o con qualche altra donna. E "proteggeva" in modo soffocante Harry e la sorella, Julia.
Harry voleva essere libero. Aveva progettato di scappare in America, con la più grande e maestosa nave di tutti i tempi: il Titanic. Solo che la sua fuga non era riuscita benissimo, dato che Mr Styles aveva sorpreo Harry a scavalcare dalla finestra, col suo mico Michael.
Ed era per quello che padre e figlio litigavano. Harry poi si alzò di scatto e tentò di superare la massiccia figura del padre, che persa la pazienza tirò uno schiaffo fortissimo al figlio, zittendolo. Si girò piano, assaporando l'orrendo calore sulla faccia e poi guardò negli occhi il  padre, con un'espressione di puro odio. Non disse niente, si diresse soltanto verso la sua camera sbattendo forte la porta dietro le sue spalle e prendendola a calci. Si buttò sul letto e seppellì la testa sotto i cuscini. Odiava suo padre, ma anche sua madre, che non riusciva a mettere i piedi in testa a a un bastardo che la picchiava e voleva solo il bicchiere pieno di vino.
Si alzò piano dal letto e si specchiò nel piccolo specchietto mezzo rotto della sua stanza: aveva ancora la sagoma rossa delle dita del pade stampate sulla faccia,e quel colorito gli faceva risaltare gli occhi verdi luminosi e  i riccioli castani che gli cadevano sulla fronte.
Ritornò nella medesima posizione di prima, con gli occhi leggermente lucidi per la frustazione. Qualcuno bussò alla porta, un po' storda e sottil per tutti i calci che harry vi aveva dato "-Andate via!-" urlò non alzando la testa. La porta si aprì ugualmente e Harry prese il cuscino per lanciarlo sulla figura del padre o della madre "-Ho detto di andare vi-" era un'altra persona: Julia.
"-Ti disturbo Harry?-" il ragazzo abbassò il cuscino e sorrise amaramente
"Per niente-" la ragazza si avvicinò e da dietro la schiena spuntò la mano con un pezzo di stoffa che sembrava bagnato. La ragazza sia avvicinò e si sedette accanto al fratello, poggisndo la stoffa fresca sulla guancia di Harry, che sentì un'immediato sollievo "-Grazie..-" sussurrò godendosi quel piacevole fresco "-Finrà per ucciderti.. ed è un peccato che la tua occasione sia volata..-"
"-La nostra, Julia-" Julia alzò gli occhi verso il fratello sorridendo "-Ma non è andata in fumo.. io  Michael dobbiamo vederci stanotte, i biglietti ci sono..-"
"-Sarebbe un sogno potercela fare... Nazi mi dispiace per non essermi fatta trovare pronta prima. Papà mi aveva chiuso a chiave nella mia stanza-"
"-Tranquilla. Mickey passa di qui alle.. in effetti non so se passerà veramente ma ci terremo svegli. Nel caso andremo con lui o scapperemo da soli-"
"- Io sono gia pronta se vuoi, ho la valigia sotto il letto-" Harry iniziò a ridere "-Sei troppo furba Julia-"
"-Lo so.. infatti ho preso.. ehm.. un po' di soldi dal cassetto di papà..-" Harry alzò il sopracciglio
"-La maggio parte..-" Disse Julia. Harry mantenne la stessa espressione
"-Quasi tutti ok? E'  questo il vantaggio di quando mamma mi fa pulire la casa.. trovi i nascondigli perfetti-" Il ragazzo la abbraccio "-Nessuno ci costringerà più, né a lavorare e né a pulire. Saremo solo noi due..-" la ragazza chiuse gli occhi ripetendo "-Solo noi due..-" Ma proprio nel nostro viaggio.. la frase "solo noi due" non fu proprio quella esatta.. anzi, per niente

Casa Clifford
"-Mickey! Dove hai messo i biglietti?!-" urlava la ragazza dal piano di sopra. Di sotto Michael Clifford dormiva beatamente sul divano.
Beatrise Clifford scese frettolosamente le scale con i pochi bagagli che riuscì a portare di sotto, urlando il nome del fratello. Poi si avvicinò al divano e si appoggio alla spalliera, guardando il viso angelico del fratello. Gli accarezzò piano i capelli, ma appena guardò l'orologio da polso sgranò gli occhi. Si raddrizzò e urlò a pieni polmoni
"-Michael Gordon Clifford, se non ti nalzi immendiatamente ti butto sotto una carrozza!-" Il povero ragazzo si spavetò tamente da ruzzolare giu dal divano, battendo la testa sul duro e freddo pavimento
"-Ma sei pazza Bea?!-"
"-Pazza d'amore per il mio gemellino idiota al massimo-" disse lei dandogli un bacio sulla guancia. Michael sorrise, perchè non avrebbe mai potuto odiare quella ragazza così isterica, sua sorella.
"-E' gia ora di andare?-" chiese Michael stiracchiandosi ed emettendo suoni che sembravano grugniti. Bea annuì e sistemò nella sua borsa i vari oggetti più importanti
"-Hai avvertito Harry che saremmo passati più tardi-" Michael sgranò gli occhi. Se ne era dimenticato
"-Ehm.. no..-"
"-Ecco! Non mi possso mai fidare di te!-"
"-Bea, pensaci, quando avrei dovuto dirlo? Suo padre l'ha beccato proprio mentre stava uscendo dalla finestra e non gli ho potuto parlare!-" Bea sospirò
 "-Hai ragione.. i biglietti ci sono anche per Claire e Niall, giusto?-" Michael annuì
"-Simon me ne ha dati sei. Ha etto che se ne doveva sbarazzare..-"
"-aranno sicuramente rubati-" commentò Bea
"-Lui mi ha detto che un tizio li ha persi al gioco.. comunque sia, è bello andare via..-"
"-Gia..-"
Michael si alzò da terra ed andò a lavarsi il viso: Capelli biondo cenere spettinati, pelle bianca come la neve, sorrisetto angelico e occhi verdi. Sembrava u angelo, ma non era assolutamente così. In effetti non l'avrebbe mai potuto essere.
Lui e sua sorella appartenevano ad una famiglia fra le più nobili di Liverpool. "Appartenevano". Perchè.. come dire.. erano stati cacciati, esiliati da quella classe nobile e buttati in mezzo all'immondizia della periferia della città a soli quindici anni. Vi chiederete sicuramente il perchè.. bhe..
Beatrise sarebbe diventeata una sposa a quindici anni e Michael un soldato. Entrambi si erano rifiutati, volevano vivere la loro vita da giovani spensierati, ma non gli fu concessa. Dopo la morte della madre, il padre li cacciò, escludendoli dal testamento e non lasciandogli nulla.
Da allora Beatrise si era data da fare, cercando lavori, imparando a cucire e a cucinare. Michael, dopo solo qualche settimana di shock cominciò a lavorare presso un falegname, riuscendo a costruire basi solide per lui e sua sorella.
Ma erano solo due ragazzi quindicenni. I loro caratteri si erano subito formati, entrambi dolci, ma determinati e forti.
Inoltre entrambi i ragazzi si erano cominciati anche a chiamare per nome.. sembra una cosa sciocca, ma Michael veniva sempre chiamato Gordon dal padre, come Beatrise,Elisabeth. Erano quasi rinati da quell'esperienza, non rimpiangevano un solo attimo.
Michael guardò di sfuggita Bea: Capelli lunghi e doati, occhi verdi, forme del tutto giuste. Per essere una ragazza di diciannove anni era molto sviluppata e bella. Anche Michael aveva la stessa età, erano gemelli.
Lui le andò in contro e la abbracciò "-Grazie Bei..-"
"-Non fare lo sdolcinato, rovini sempre tutto-" entrambi risero e portarono le valige fuori. Ormai la casa era vuota, avevano lasiato solo qualche soprammobile e tutti i piatti, ovviamente, ma ormai non c'era più niente di loro.
Uscirono e chiusero la porta, guardando quella casa dove entrambi erano diventeti adulti. Si presero per mano ed andarono a casa di Claire e Niall.

Li' le cose non andavano certo meglio... Claire e Niall erano fratello e sorella. In passato avevano avuto una soellina più piccola, che però era morta a causa del tifo. La loro famiglia era distrutta: la madre era morta qualche tempo dopo, il padre non c'era mai a casa perchè troppo impegnato col lavoro. Lui però aveva acconsentito al viaggio. Voleva che i suoi figli avessero un futuro lontani da lui e da Liverpool.
Così Michael e Bea non dovettero bussare alla finestra, ma alla porta. Subito dopo uscirono i diue fratelli che salutarono il padre in lacrime, con la promessa che un giorno sarebbero tornati a prenderlo. Salutandolo si allontanarono d aquella casa, dirigendosi da Harry
"-Sai, Michael, hai avuto culo a trovare tre biglietti in più-" disse Niall strngendosi nel cappotto
"-Lo so-" rispose Michael, mettendo una mano sulla spalla a Claire, che sorrise.
Non esistevano persone più diverse di Claire e Niall: apparte essere solo un anno più piccola di Niall, aveva capelli e occhi nei come la pece. Lui Bruno, con gli ochi azzurro cielo. La madre di Niall e Claire aveva avuo i figli con due mariti diversi. L'ultimo aveva dato il cognome ai due ragazzi, Horan, ed era stato il padre più buono che avessero mai potuto avere.

Dopo pochi minuti si trovarono davanti alla finestra di Harry. Michael bussò e, entro breve tempo questa fu aperta, con Harry che scavalcòsubito, per poi portare i b agagli e la sorella a terra. Si sorrisero tutti. Si preseron per mano e scapparono da quel mondo che li aveva trattenuti troppo tempo. Correvano. Correvano verso l'alba che nasceva all'orizzonte. I ragazzi di Liverpool correvano   verso una leggenda: il Titanic.


Angolino oceanico
Lo so non ho ancora finito l'altra storia, maa volevo pubblicarla... mi auguro che Giulia, Chiara e Ari siano fiere di me e anche voi lo siate.. Ehm.. bhe.. che dire.. vi voglio bene e recensite, se potete
Bye Bye
Bea<3

   
 
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