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Autore: JulsPadFoot    22/10/2014    0 recensioni
In un lampo di pura pazzia suicida il ragazzo esordì
“Sei rimasta bassa. Quanto sarai alta,un metro e mezzo?”[...] Di sicuro ora lo avrebbe fatto fuori.
[...]
“Per la cronaca non sono una nana,sono più di un metro e mezzo!” Notando il sopracciglio alzato del ragazzo,come a volerla prenderla in giro,si scaldò ancora di più.
"E tra parentesi sono cinque anni che stiamo nella stessa scuola,e ti accorgi solo ora che sono bassa? Dove sei stato con il cervello,ammesso e concesso che tu ne abbia uno,in questi ultimi anni?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                              Chapter 2: Do you know your enemy?

 
Ci mancava solo il suo migliore amico a dargli sui nervi,come se quella mattina non avesse avuto già abbastanza grattacapi. Non aveva avuto le prime due ore di lezione,poiché non era stata ancora assegnata la cattedra di Storia e Filosofia,quindi aveva passato la mattinata sdraiato sull’erba del giardino,con il tiepido sole di un irlandese Settembre a scaldargli il volto. Si udì impercettibilmente il suono della campana,che suggeriva ad Eltanin di avviarsi lungo il giardino,per seguire la lezione introduttiva di Astronomia. Fortunatamente  (o sfortunatamente,dipende dai punti di vista) per lui incrociò gli oggetti dei suoi pensieri: Parker,Flynn e la Brown stavano uscendo dall’edificio,verso la sua stessa meta.
“ Purtroppo il fato non ci ha voluto privare della tua presenza costante in questa scuola,Parker! Oh,e c’è anche la ruota di scorta: che piacere rivederti Flynn!” fece un impercettibile inchino di scherno: la voce del biondo era fredda e tagliente.
“Potrei dire lo stesso di te Gray. Gira voce che te la stai passando male,peccato che tu abbia deciso di tornare qui.” Hyperion era abituato alle insulse frecciatine del biondo e aveva capito come rispondergli a tono.
Un flusso di rabbia salì lungo le vene Eltanin: che diavolo ne sapevano gli altri di quello che stava passando e di quello che aveva passato? “Non osare rivolgerti a me con quel tono Parker,ti avverto.” Il ragazzo si era avvicinato al moro con passo svelto e ormai lo sovrastava almeno di una spanna. Hyperion non si ritrasse. 
“Oh e che faresti? Chiami mammina e papar..” 
“Basta!” 
Il moro non aveva fatto in tempo a finire la frase che la voce nervosa della rossa lo bloccò. “Ora basta Hyperion,andiamocene.” Gli occhi color caramello di Selene erano stati fissi sulla figura del biondo per tutto il tempo della discussione e non le fu difficile notare la reazione avuta dal ragazzo alle parole del suo migliore amico: se avesse continuato a parlare,di sicuro si sarebbe ritrovato con la mascella rotta.
Eltanin rimase incredulo di fronte alla scena che gli si era presentata davanti; la Brown,per qualche strana ragione,aveva impedito che Parker continuasse con le sue stupide,e quanto meno fuori luogo,battutine. Cosa sapeva? Osservò il volto sorpreso dei due ragazzi senza sapere come ribattere. “Beh..ti è andata bene Gray.” Si intromise Flynn e,dopo avergli rivolto uno sguardo sprezzante,si allontanarono verso la lezione di Trigonometria,lasciando la loro migliore amica in giardino,diretta anch’essa verso Astronomia.
“Non credere che l’abbia fatto per fare un favore a te,Gray; volevo solo evitare che Hyperion e Justin si mettessero nei guai per averti picchiato.” I due ragazzi erano arrivati al luogo dove si sarebbe dovuto tenere la lezione,ma non trovarono posti distanti l’uno dall’altra e,costretti,si sedettero vicini,in attesa che professore parlasse. Eltanin osservò con la coda dell’occhio la ragazza,seduta affianco a lui e si accorse di non aver mai fatto caso al cambiamento,seppur impercettibile,della Brown: la sua memoria lo aveva lasciato ad un ragazzina piccola,con i capelli rossi arruffati e del tutto simile ad un elfo,con le orecchie leggermente appuntite e il naso minuscolo. La situazione non era particolarmente cambiata,Selene aveva le stesse orecchie e lo stesso naso,spruzzato di lentiggini,ma i suoi capelli non erano più arruffati e disordinati,bensì lunghi e all’apparenza morbidi,che le davano un’aria molto più adulta e matura,nonostante la sua altezza si fosse fermata al metro e mezzo. Lo sguardo della rossa lo incenerì in un istante 
“ Vuoi un autografo o hai intenzione di continuare a fissarmi?” 
In un lampo di pura pazzia suicida il ragazzo esordì “Sei rimasta bassa. Quanto sarai alta,un metro e mezzo?” 
Si pentì subito della sua stupidità: a che cavolo stava pensando? Non erano amici,lui era stato un mostro con lei e odiava i suoi amici cretini,perché stava intavolando una conversazione? Di sicuro ora lo avrebbe fatto fuori. Selene sbarrò gli occhi e la punta delle sue orecchie cominciò a colorarsi di rosso. 
“Per la cronaca non sono una nana,sono più di un metro e mezzo!” Notando il sopracciglio alzato del ragazzo,come a volerla prenderla in giro,si scaldò ancora di più. “ E tra parentesi sono cinque anni che stiamo nella stessa scuola,e ti accorgi solo ora che sono bassa? Dove sei stato con il cervello,ammesso e concesso che tu ne abbia uno,in questi ultimi anni?” 
Era sicura di non aver parlato in modo diverso da quello in cui gli si rivolgeva di solito,ma lo scurirsi del volto di Grey la fece sentire stranamente in colpa. “Senti..mi dispiace non avrei dovuto..”
“Zitta. Non mi importa.” La voce di Eltanin era più tagliente,fredda e cupa del solito. “Non mi importa di te,di quanto sei bassa o delle tue stupide scuse.” 
Selene non avrebbe dovuto sentirsi offesa e in effetti non lo era: si sentiva ferita. E arrabbiata. Era stato lui a cominciare con le domande,lui a provocare lei e suoi amici,lui ad aver scelto il suo stesso corso di Astronomia. Un momento,questo cosa c’entrava? Nulla,ecco cosa,ma doveva cercare tutto quello di cui poteva incolparlo. 
“Non ti ho chiesto io di parlarmi,di farmi delle domande,di sederti vicino a me! Hai fatto tutto da solo e ora cosa vuoi da me?” il tono di voce della rossa si era alzato di un’ottava. 
“Signorina Brown,Signor Grey,siete pregati di lasciare la lezione e tornarvene nel vostro dormitorio: è dall’inizio della lezione che state disturbando tutti con il vostro chiacchierare.”

                                                                                                                             ***

Non ci poteva credere. Era stata cacciata dalla lezione che aspettava da mesi! E tutto per colpa di quell’imbecille con qualche disturbo bipolare! Selene percorreva a passo svelto i corridoi,diretta verso la Sala da Pranzo per cenare. Era rimasta chiusa in biblioteca tutto il pomeriggio,cercando di smaltire la rabbia con pochi risultati,senza nemmeno aver incontrato i suoi amici,che probabilmente l’avevano data per dispersa. Erano le 20 passate quando entrò in sala,sedendosi alla destra di Hyperion. 
“Chi ti ha riesumata? Dove sei stata tutto il pomeriggio? Hai abbandonato me e Justin al nostro crudele destino!” il moro le diede una piccola spinta con la spalla,mentre indicava con la testa l’amico castano seduto davanti a lui.
“Ho avuto una discussione con Eltanin Grey e il prof ci ha cacciati dalla lezione! Sono stata in biblioteca cercando un modo per ucciderlo senza far ritrovare il cadavere.” “Che cosa vuole ancora da te? Non aveva smesso di darti il tormento due anni fa?” brontolò Justin,azzannando una coscia di pollo. 
“Ha ragione Justin, sono anni che non ti prende più di mira; anzi a dirla tutta da due anni a questa parte se la prende solo con noi” ridacchiò Hyperion. Avevano ragione,pensò la ragazza. Perché aveva smesso di darle il tormento,così di punto in bianco? Non ci aveva mai pensato prima in effetti; con lo sguardo cercò il ragazzo ma incontrò un paio di enormi occhi verdi. Cole Hyde la fissò sorridente e fece spallucce: il posto di fronte al suo era l’unico vuoto.

  
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