Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: wholocked    22/10/2014    3 recensioni
Sherlock è morto e John è distrutto, non riesce più ad andare avanti. La voce di Sherlock lo perseguita in ogni momento e nei suoi incubi rivive ancora e ancora la sua morte. Ormai è disperato e la mancanza di Sherlock gli rende tutto più difficile.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I hear voices


Oh, Sherlock. Continui a perseguitarmi anche da morto.
La tua voce infesta la mia mente, non mi lascia mai solo, è come se tu non te ne fossi mai andato, non mi avessi mai lasciato.



"Cosa sono tutti questi sentimentalismi?"
La tua voce echeggia nella mia testa, amplificata, chiara, forte, fastidiosa.
Non riesco a trattenere le lacrime e mi lascio andare.


"Mi manchi, John"
Come posso mancarti? Sei morto, sei tu che mi manchi! Sono io quello che sta soffrendo ora, non tu. Per una volta non sei tu. Sono io.


"John"
Sentire la tua voce che scandisce il mio nome mi distrugge. Tu non sei qui, ma io ti sento.
Tu... Il tuo corpo è sotto terra, non puoi più parlare...
Quanto mi manca averti accanto.
Avrei voluto ascoltarti di più ma ora è troppo tardi. Non ci sei più. Non fai più le tue deduzioni, per lo meno io ti sento, ma non sei tu. È solo il mio cervello che cerca di farmi diventare pazzo se già non lo fossi.


Sento la tua mancanza ogni giorno di più e questa illusione di sentire la tua voce non mi aiuta per niente.
Penso che ritornerò dalla mia terapista, ho già preso appuntamento per il mese prossimo. L'ultima volta che ci andai era per via del mio disturbo post-traumatico da stress ma tu mi hai salvato dagli incubi, ora tornerò perché l'uomo che mi ha salvato è diventato solo un'allucinazione, un inganno del mio cervello che cerca di rimpiazzarti invano, ora incontrarti nei miei sogni è come incubo. Ti vedo cadere ancora e ancora, risento la telefonata prima di saltare, vedo il tuo corpo inerme sul marciapiede circondato da persone e sangue, vedo la tua lapide e mi sveglio sudato e con gli occhi gonfi di lacrime.


Non posso continuare così.
Non posso.


"John, la porta"
Cosa vuol dire questo, ora!? Cosa c'è!?
Sento ancora una volta la voce, ma stavolta non è nella mia testa.


«John, la porta!»


Apro la porta e ti vedo.


«No, non sei reale, non sei reale!»
«John, sono io, sono tornato e stavolta non ti lascerò»


Non ci credo.


"Ti amo, John"
«John, io... Io... Ti amo»
Inizio a piangere e mi abbandono nelle sue braccia.
«Sei tornato»
Mi stringe forte come se non dovesse mai lasciarmi.
«Ti amo anch'io»


Lo stringo più forte, per assicurarmi che sia davvero lì, non voglio che si riveli solo un altro inganno del mio cervello, una presenza immateriale, l'ennesima allucinazione. Stringerlo è il mio unico appiglio alla realtà.


«Promettimi che non te ne andrai mai più»
«Lo prometto»




***


Note dell'autore:
Due fanfics in due giorni, oh my.
Ho deciso, in questa fanfic, di trattare un po' a modo mio il tema delle allucinazioni di John che è alquanto frequente, spero vi sia piaciuta, grazie per la lettura e spero di poter leggere la vostra opinione in una recensione!
Bye! x
Emerson.
  
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