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Autore: Tuna_salad    22/10/2014    0 recensioni
I protagonisti sono ovviamente Yu e Miki (altrimenti che ff sarebbe?), ma in un contesto molto diverso da come li conosciamo. si, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto e si, si amano di nascosto..ma tanto per cominciare non c'è stato il doppio matrimonio, solo quello di Rumi e Yoshi, che oltretutto sono l'esatto opposto di quelli del manga. Lei è una donna fragile e insicura, Lui un padre severo e autoritario. E se questo non bastasse, scoppia il finimondo quando Miky parte per un viaggio in Europa e non torna più a casa....tratto dal capitolo 2:
“ non vedi proprio l'ora di iniziare eh?” chiese Miky. Era ancora pallida, ma Yu sembrò non farci caso.
“ assolutamente” disse con lo sguardo puntato fuori dalla finestra, la voce ferma. Il ritratto della determinazione. “ e non permetterò a niente e nessuno di ostacolarmi”.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki/Yuu | Coppie: Miki/Yuu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Yu pov.

 

“Ciao figliolo.” Bastò questa singola affermazione, questa frase così lapidaria, perché gli si rizzassero i peli sul collo. Giocavano al gatto e al topo. Yu cercava di sparire e il padre lo ritrovava, trovava lavoro e il padre lo faceva licenziare, trovava casa e lo faceva sfrattare. Erano settimane ormai che Yu cercava disperatamente di sparire. Quasi invidiava ora Miky per esserci riuscita. Lei aveva giocato d'anticipo mentre lui non aveva mai avuto abbastanza coraggio. Lei aveva capito bene come salvarsi, mentre lui era ora alla mercé di uomo che sembrava essere ovunque.

Yu guardò quella stanzetta ammuffita per cui aveva speso quei pochi contanti rimasti. Aveva usato un nome falso e si era persino tinto i capelli. Eppure, lo aveva trovato.

“ cosa vuoi?”

“ suvvia Yu, un po' di buone maniere. Ti ho insegnato questo se non altro”

“ che cosa vuoi?” ribadì Yu.

“ non posso venire a trovare mio figlio nella sua..ehm..accogliente dimora?”. Sorrise a quel gioco di parole, un sorriso affettato, quasi derisorio. Sembrava tremendamente fuori posto, con un cappotto marrone lungo, le scarpe nere lucide e il suo completo costoso. Camminava con arroganza, su e giù per quella stanza misera e dalle pareti umide, quasi a sottolineare con i suoi passi, la differenza economica e quindi di status, fra sé e suo figlio. Ma Yu non si fece scalfire da queste banali tecniche di psicologia spicciola. Aveva finito di sentirsi inferiore al padre.

Quando i loro occhi si incrociarono, Yu notò un'ombra di stupore sul viso del padre. Durò solo pochi centesimi di secondo, ma non da meno era una novità. Forse Yoshi si aspettava che, dopo le restrizioni a cui aveva costretto in un modo o nell'altro il figlio, Yu sarebbe crollato. Forse aveva sottovalutato la sua determinazione o peggio ancora, il suo legame con Miky. Grande errore pensò Yu. Chissà da quanto tempo aspettava il momento in cui pensava sarebbe stato più fragile, più facile da convincere e controllare. Il fatto che fosse andato di persona, invece di muoversi nell'ombra come nelle settimane precedenti, significava che era convinto di vincere.

Yu sorrise compiaciuto al padre, voleva farla finita con quella farsa e arrivare al punto.

“ perché sei qui?”

“ voglio proporti un accordo”. Yoshi lasciò che le sue parole sostassero in aria per un po', che l'idea si facesse largo nella mente di Yu, prima di continuare.

“ voglio che tu vada al college. Vieni a lavorare per me e in cambio potrai vivere in pace per conto tuo e potrai spendere il tuo stipendio come meglio crederai opportuno...”

“ interessante. Perché proprio adesso?”

“ Guardati intorno Yu- disse Yoshi allargando teatralmente le braccia- questa non è una casa. È un nido di ratti. E tra un po' non potrai permetterti nemmeno questo. Stai sprecando la tua vita. Qual è il punto? Vuoi vivere da solo? Bene, ti sto offrendo un lavoro, la possibilità di avere una casa, una vera casa e soldi da spendere per fare quello che vuoi...anche per sedute spiritiche se la cosa ti interessa.”

Quest'ultimo commento lo ferì davvero. Come osava! Per un attimo la rabbia stava per prendere il sopravvento, ma non sarebbe stata una mossa saggia. Quella frecciatina non era casuale e Yu non poteva permettersi di cadere nella trappola.

“ la scelta è tua figliolo. Potresti sempre andartene e provare a ricominciare da un'altra parte”.

Scelta. In 20 anni Yu non aveva mai avuto veramente una scelta. Tutta la sua vita era stata dominata da suo padre, in ogni dettaglio, tranne quello più importante. La trappola si faceva più efficace, perché l'offerta si faceva più allettante, più subdola, più tentatrice. Per un attimo, un solo meraviglioso attimo, Yu immaginò le strade di un'altra città, di un altro paese, dove suo padre non avrebbe mai potuto raggiungerlo; respirò l'aria fresca e pungente delle montagne che gli accarezzava la pelle. Immaginò si trovare Miky, di scappare insieme senza voltarsi indietro. Ma era tutta un'illusione. Qualcuno avrebbe dovuto pagare per la sua libertà.

“ che succede se dico di no?”

“ niente. Non ti succederà niente, sei mio figlio dopotutto”, sottolineando quel ti con la punta della voce,come volevasi dimostrare.

“Sai, sposare Rumi è stato uno degli errori più grandi della mia vita. Ha creato più problemi di quanti dovesse risolvere all'inizio. Ora sta meglio però. Ho saputo che sei andato a trovarla spesso mentre era in clinica, molto nobile da parte tua, figliolo”.

Rumi. Ecco chi avrebbe dovuto sacrificare. Di nuovo quel tono affettato e insieme sprezzante: sapeva di averlo in pugno ora.

“ che hai intenzione di farle?”. Per quanto ci provasse, Yu non riuscì a nascondere il disgusto che provava in quel momento. Il pensiero che quell'essere meschino e manipolatore potesse davvero avere il suo stesso sangue gli faceva venire la nausea. Anche Yoshi se ne accorse. La sua maschera di cordialità si ruppe in mille pezzi, lasciando solo la prepotenza di chi è abituato a esercitare il pugno di ferro e a vincere, sempre.

“Mi aspetto che tu consegni questi entro domani mattina- disse Yoshi porgendogli una busta con lo stemma della Toryo University- o tu ,e Rumi, finirete in mezzo alla strada”. Così dicendo, uscì dall'appartamento.

 

 

 

Meiko's pov

 

La luna di miele è un'esperienza surreale. Immagino sia così per tutte le coppie ma per me è ancora più strano. Camminare, in pubblico, mano nella mano con Shinichi....non credo mi abituerò mai a quanto “ normale” possa essere. Quando la nostra storia cominciò, durante i mie anni di liceo, era tutto un costante preoccuparsi delle apparenze, del segreto. Passavo metà del tempo a pensare a Shinichi, al suo profumo, alla sua voce a come mi facesse battere forte il cuore; e l'altra metà ad allenarmi davanti allo specchio a mantenere un'espressione indifferente mentre pensavo a lui. Dopo il diploma le cose sono migliorate, certo, ma sentivo che per lui era ancora difficile lasciarsi andare completamente. Credo che la prima notte fosse più agitato di me. Io amo Shinichi, l'ho sempre amato. Per me non c'erano paure o ansie di sorta. Desideravo il suo tocco, le sue labbra i modo, penso, del tutto naturale. Ripenso allo sguardo del consierge quando ci siamo registrati in albergo: per me, spiegargli che eravamo lì per la luna di miele è stato bellissimo, come se all'improvviso avessi davvero realizzato la verità della cosa. Per lui, invece è suonata come una giustificazione. Un uomo adulto, che entra in un albergo con una ragazzina sotto al braccio. So benissimo come potesse sembrare. Anche sensei si era allenato, negli anni, a controllare i suoi pensieri, a soffocare qualsiasi tipo di attrazione fisica fra noi. Per debellare questa ehm...fastidiosa abitudine ...ho dovuto insistere non poco, ma alla fine la realtà delle cose ha colpito anche lui. E poi ha travolto me. Mio marito, Shinichi Namura. Mio marito. Marito marito marito.

Per quanto fosse piacevole, non mi andava di spendere quei pochi giorni di vacanza chiusa in una camera d'albergo. Anche semplicemente camminare per strada, senza sentirsi continuamente osservati, mi rendeva enormemente felice. Dopo aver visto Porta Yomeimon e il Santuario di Toshogu, (*) avevo bisogno di una pausa. Eravamo seduti su una panchina, non lontana dall'ingresso del complesso, quando il mio telefono squilla. Nessuno dei nostri amici ci disturberebbe durante la luna di miele, per cui, so già chi mi sta chiamando.

“ Buona sera signorina Azikuki”. Il mio cuore perde un battito. Non sento il mio investigatore da quasi due mesi. Se mi ha chiamato ci deve essere un motivo, no?

“ Buona sera lei Signor Anara. A essere onesta sono la Signora Namura adesso” rispondo con un pizzico di orgoglio.

“ congratulazioni. Spero di non disturbare”

“ no affatto. La prego mi dica, ci sono novità?”.

“ beh, non saprei – risponde enigmatico, il che non mi fa ben sperare- ho lavorato sul suo suggerimento. Ho cercato negli ospedali della zona se una ragazza di circa vent'anni avesse partorito intorno a settembre/ottobre. A quanto pare il fenomeno delle ragazze madri è più esteso di quel che pensavo. Solo a Tokyo sono state registrate più di 5000 nascite” continuò l'uomo, sfogandosi.

“ qualcuna che corrisponde a Miky?”

“ si, più di una a dire il vero ma....”

“ ma?”

“ beh ovviamente nessuna a nome Miky o Koishikawa. Se sta usando un nome falso, dovrà cambiarlo spesso e questo ovviamente non aiuta le indagini” spiegò l'uomo come se stesse descrivendo l'ovvio. “ inoltre le cartelle ospedaliere non hanno foto, per cui non saprei proprio da dove cominciare”

“ mi sta suggerendo di abbandonare le ricerche? Di rinunciare? “ chiedo io, sconvolta ma come si permette!

“ senta signora...”

“ Namura”

“ signora Namura. I soldi sono suoi, per quanto mi riguarda posso andare avanti all'infinito. Il caso però non è più una priorità, questo lo capisce vero? Inoltre...non è detto che sia rimasta a Tokyo, non è detto che sia rimasta in Giappone. La sua amica è stata davvero brava a pulire tutte le tracce e sta mantenendo un basso profilo, per così dire. Sinceramente, credo non voglia essere trovata”.

Le sue parole sono come una pietra tombale che mi cade sul petto. Non c'è speranza? È questo che mi sta dicendo? Vuole davvero che io la consideri morta? Mettermi l'animo in pace?

“ facciamo così – sento il signor Anara attraverso il telefono- io ho sparso la voce in giro, se mia avessi qualche nuova pista, allora riprenderò le ricerche. Di più, non mi sento di consigliarle”

“ no...no...ha ragione. Grazie.”. Nel momento in cui attacco il telefono mi sento svenire.

Mi lascio cadere all'indietro, tra le braccia di Shinici.

 

 

 

( *) https://www.turismo-giappone.it/scoprire-il-giappone/destinazione/kanto/escursioni-nel-kanto/tochigi/nikko avrei davvero voluto descrivere un po' questi luoghi ma sarei andata ben oltre le mie capacità. Come al solito, io ho visto solo le foto su internet, non ci sono mai stata di persona, ma l'intera area mi incuriosisce parecchio. Se mai progetterò un viaggio in Giappone ci andrò di sicuro. Ps: il titolo di questo capitolo è "HIDE AND SEEK". in qualche modo volevo rendere l'idea del gioco del nascondino, con Yu e Miky che si nascondono e Yoshi e Meiko che cercano di trovarli...lo so, è un paragone un pò strano e infatti, in italiano non saprei proprio come renderlo....

  
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