Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Sarugaki145    22/10/2014    3 recensioni
Heiji correva a perdifiato, sentiva i polmoni lacerati dall’aria fredda di quel pomeriggio invernale, mentre delle gocce di sudore iniziavano a scorrere sulla sua fronte.
Dove poteva essere finita? Perché non era rientrata a casa dopo scuola??
Se solo quella mattina fosse stato più gentile, se solo non l’avesse ferita con quelle parole. La mente di Heiji continuava a ripensare a tutto ciò che era accaduto quella mattina, cercando una spiegazione di cosa poteva aver spinto Kazuha a sparire, ma più si sforzava più l’orribile sospetto che le fosse accaduto qualcosa di grave gli penetrava fin dentro le ossa.
Ma da ora non ti avrei più lasciata, sarei sempre stato con te, come il tuo angelo custode.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

_Your Guardian Angel_

 

-Hey Heiji! Buongiorno!-

 

Salutò quella mattina Kazuha il migliore amico, incrociandolo sulla strada per la scuola. Il buon umore per essere stata invitata al ballo da lui la sera prima non era ancora sfumato, quindi letteralmente saltellò affiancandosi all’amico, sicura che quella sarebbe stata la volta buona per fargli capire quanto ci tenesse a lui.

 

-Hey..!-

 

Ricambiò lui, assorto nei suoi pensieri e facendo sfumare quindi tutto l’entusiasmo della migliore amica.

 

-Cos’hai? Mi sembri distratto..-

 

Osservò la ragazza, continuando a fissarlo preoccupata, mentre un brutto presentimento si insinuava in lei.

 

-Mi conosci troppo bene!-

 

Scherzò Heiji, per poi aggiungere sovraeccitato:

 

-Sono impegnato in un nuovo caso! Da ieri sera!-

 

Kazuha alzò gli occhi al cielo esasperata per l’ennesimo caso che Heiji avrebbe inseguito in giro per il mondo, ma non si scompose e sorridendo chiese:

 

-E..?-

 

Heiji non stava più nella pelle per parlarci, quindi iniziò entusiasta:

 

-Avrai sicuramente letto sui giornali di Christal quattro assi!-

 

-Si, quella ladra che lascia sempre un asso di cuori con una C all’interno, vero?-

 

Il ragazzo annuì con sguardo perso, non notando il tono rassegnato dell’amica.

 

-Si, mio padre me ne ha parlato.. Stai lavorando a quel caso?-

 

Domandò Kazuha, sicura che fosse quello che voleva sentirsi chiedere Heiji.

 

-Esatto!- Esclamò lui -Mi ha assunto l’impresario Kusube per proteggere la sua collezione di quadri. Christal colpisce sempre uomini pieni di soldi che non vogliono devolvere nulla in beneficenza e poi usa i soldi ricavati dalla vendita della refurtiva o la ricompensa per il loro ritrovamento per associazioni benefiche.-

 

Concluse agitando le braccia euforico, lanciando quasi la borsa piena di libri in faccia  alla migliore amica. La confidenza con cui Heiji chiamava quella ladra “Christal”, come se fosse una sua vecchia amica fece irritare ancora di più la ragazza, che puntualizzò acida:

 

-Resta pur sempre una ladra.-

 

-Quello si, ma ha un qualcosa che mi affascina..-

 

Ammise il moro, mettendo le mani in tasca e iniziando a prendere a calci un sassolino per terra. In quel momento suonò il cellulare di Heiji e lui rispose serio:

 

-Pronto? Oh salve signore! Come? Nel quartiere Rappongi? Vado subito!-

 

Heiji riagganciò e mise il cellulare in tasca, mentre i suoi occhi si illuminavano radiosi.

 

-Ha colpito questa notte nel quartiere Rappongi, andiamo!-

 

Concluse prendendo Kazuha per mano e iniziando a trascinarla via, verso il quartiere in cui la famosa ladra era stata avvistata.

 

-Ma Heiji, le lezioni!-

 

Cercò inutilmente di protestare lei, rassegnandosi poi al fatto che quel giorno non sarebbero andati a scuola.

 

*

 

Era un pomeriggio freddo e ventoso a Tokio in cui Shinichi sperava di poter restare in casa a leggersi un bel libro ancora a lungo, ma Ran aveva deciso che l’avrebbero passato per negozi. Nonostante ciò era più di mezz’ora che parlava al telefono con Kazuha, quindi lui poteva godersi a pieno le fiamme del suo camino e un buon libro di Conan Doyle, finché la fidanzata non gli porse il telefono e disse:

 

-Shinichi, ti vuole parlare Kazuha!-

 

Il ragazzo alzò gli occhi dal libro e domandò curioso:

 

-La Toyama? Cosa vuole?-

 

-Prendi il telefono, te lo dirà lei tra poco.-

 

Rispose Ran preoccupata, accoccolandosi sul divano affianco a Shinichi, che prese il telefono e domandò:

 

-Toyama? Dimmi tutto!-

 

Il cervello del ragazzo aveva già iniziato ad elaborare mille motivazioni che Kazuha potesse avere per parlare con lui ed era già giunto alla conclusione che lo dovesse sgridare per qualche data che si era dimenticato.

 

-Kudo devi aiutarmi!- Esordì agitata la ragazza dall’altro capo del telefono, proseguendo subito dopo -Hai presente che Heiji sta indagando su quella ladra, Christal?-

 

-Si, la ladra dell’asse di quadri, giusto?-

 

Rispose il detective lanciando un’occhiata al giornale spiegazzato davanti al fuoco su cui aveva letto qualcosa su quella ladra quella mattina.

 

-Si proprio lei!-

 

Esclamò Kazuha al colmo dell’agitazione, per poi aggiungere con aria disperata:

 

-Scopri chi è questa ladra, ti prego!-

 

-Ma lo sta già facendo Heiji..-

 

Ribatté il ragazzo confuso, prendendo il giornale e controllando che fosse proprio il nome di Heiji quello citato nell’articolo.

 

-Appunto per questo. Risolvi il caso tu Kudo.-

 

Lo supplicò Kazuha, con un tono che dava ad intendere che molto presto sarebbe scoppiata di nuovo a piangere.

 

-Perché dovrei?-

 

Ran guardò interrogativa il fidanzato, che le rispose agitando una mano per calmarla, nonostante il suo viso lasciasse trasparire apprensione.

 

Kazuha spiegò velocemente di come ad Heiji fosse stato affidato quel caso dal signor Kusube perché la ladra aveva minacciato che lui sarebbe stato la prossima vittima. Il problema non stava tanto nel fatto che lui si fosse concentrato solo su quel caso ma sul fatto che secondo Kazuha si fosse preso una vera e propria cotta per quella ladra.

 

Non faceva altro che parlare di lei, del suo intuito sorprendente, la sua agilità, la sua intelligenza e anche la sua bellezza. L’aveva intravista mentre la inseguiva quando era riuscito a sventare un furto e da allora pensava solo ed esclusivamente a lei, tralasciando addirittura gli studi e il kendo.

 

Ormai viveva solo per quella donna.

 

Concluse la ragazza con un filo di voce, mentre continuava a passeggiare per la stanza senza sosta e cercava di trattenere le lacrime che stavano insistendo per uscire.

 

-Di cosa ti preoccupi Toyama? È una ladra, Heiji non è così stupido da innamorarsene!-

 

Cercò di sdrammatizzare il ragazzo mettendola sul ridere, ma la risposta di Kazuha fu perentoria:

 

-E se l’avesse già fatto?-

 

Shinichi rimase in silenzio per qualche secondo, soppesando le parole della ragazza, poi rispose piano:

 

-Ma non è possibile Toyama..-

 

-Shinichi.-

 

Iniziò Kazuha, facendolo stupire per averlo chiamato per nome.

 

-Per favore, vieni qui e fai tornare da me Heiji.-

 

Lo supplicò, questa volta lasciando andare tutte le lacrime trattenute fino ad allora.

 

-Va bene To.. Kazuha. Prendo il primo treno e arrivo.-

 

-Grazie.-

 

Mormorò la ragazza prima di chiudere la conversazione e scivolare lentamente per terra, immergendo la testa nelle ginocchia nella speranza di scomparire.

 

Nell’altra città invece Ran, al colmo dell’ansia, chiese al fidanzato:

 

-Shinichi, cos’è successo?-

 

-Devo andare a Osaka. Immediatamente. Vieni anche tu, Toyama ha bisogno di qualcuno che la sostenga. Io devo fare rinsavire Heiji prima che faccia stupidate.-

 

Spiegò Shinichi alzandosi in piedi e andando a prendere il computer per controllare gli orari del primo treno per Osaka.

 

*

 

-Allora Kudo? Come l’hai trovato?-

 

Chiese Kazuha preoccupata aprendo la porta di casa sua al ragazzo della sua migliore amica, che aveva appena incontrato Heiji per soppesare le sue condizioni. Il ragazzo scosse la testa e si buttò sul divano esausto.

 

-E` impazzito, non c’è altra risposta.-

 

Ran si accomodò affianco a lui e chiese:

 

-In che senso?-

 

-Non lo riconosco più. Toyama avevi proprio ragione. Pensa solo a quel caso e vuole conoscere a tutti i costi quella Christal.-

 

Kazuha scoppiò a piangere e subito Ran gli corse affianco e l’abbracciò nella speranza di riuscire a consolarla.

 

-Ragazzi come posso fare? Quello non è Heiji, non il mio Heiji.-

 

Nella stanza cadde il silenzio, interrotto solo dai singhiozzi strozzati di Kazuha e dal mormorio confortante di Ran.

 

Finalmente Shinichi parlò e propose:

 

-Kazuha, la soluzione secondo me è una sola. E io sono pronto a darti tutto il mio appoggio.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Angolo della disgrazia*

Vi rubo un attimo solo per dirvi grazie! Grazie ai santi che hanno recensito e letto il capitolo precedente nonostante tutto il tempo passato da quello prima! Grazie veramente!
Alla prossima!

Saru

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Sarugaki145