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Autore: Mad_Dragon    22/10/2014    6 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Per tre giorni e tre notti la terra tremò. Le montagne franarono, i mari si ritirarono e enormi onde si abbatterono sulle coste di Kanto e sui suoi arcipelaghi. All'alba del quarto giorno, dove qualche giorno prima il mare si era ritirato, spuntò un 'enorme montagna sottomarina. Dopo poche ore anche il fondale si alzò circondando la montagna. Era nata una nuova isola.
Diversi spedizioni vennero mandate ad ispezionare l'isola. La più importante di tutte, capitanata dalla professoressa Green, scoprì l'origine di quella montagna: uno scontro tra due pokémon di leggendaria potenza, Lugia e Kyogre, ha creato questa montagna e generato i terremoti che avevano straziato la regione di Kanto. L'isola venne chiamata Novisola e la montagna è tuttora conosciuta come Monte dello Scontro."
Spero di avervi incuriosito ;)
- Migliorati capitoli da 1 a 4, rivista l'impaginazione -
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blue, N, Nuovo personaggio, Red, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Manga, Videogioco
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Capitolo 5
- Il Passo Montuoso -

Raggiungemmo la Grotta Diglett in un paio di giorni. Quel viaggio non fu il più piacevole della mia vita: mi sentivo come se una spada di Damocle mi pendesse sulla testa, pronta a spezzare il filo della mia vita in meno di un secondo. La spensieratezza di Layla non mi aiutava a pensare a qualcos'altro: come poteva comportarsi in quel modo dopo tutto quello che avevamo visto a Viridian City? Non resistetti alla tentazione di chiederlo e le porsi i miei dubbi su un piatto d'argento mentre passavamo la notte vicino ad un falò.
"Seguo il consiglio di Enea" rispose mentre si sistemava una ciocca dei capelli corvini dietro l'orecchio.
"Io, sinceramente, continuo a rivedere la Casa dell'Allenatore distrutta e quei corpi dilaniati..."
"Ed è qui che sbagli"
"Quindi, secondo te, dovrei dimenticare?"
"No, devi solamente non fartene una colpa. Il Team Triade agisce in quel modo e, a prescindere dalla tua intromissione, avrebbe portato comunque avanti l'operazione."
Calò il silenzio per qualche secondo. Masticavo dei marshmallow e intanto pensavo a come si erano comportati i miei genitori quando, tanti anni fa, si erano scontrati con il Team Rocket. Avevano proseguito il loro viaggio, intervenendo solo quando sapevano di poter fare qualcosa. Decisi che mi sarei attenuto a quella linea di pensiero: intervenire solo se necessario.
"Piuttosto, cambiamo discorso: come vuoi affrontare la Palestra?" chiese Layla richiamandomi alla realtà.
"Pensavo di utilizzare Venus"
"E...?"
"E basta. È il Pokémon più utile in quella situazione. Ed è quello più forte che riesco a controllare"
"Anche un Diglett o un Sandshrew potrebbero esserti d'aiuto. Nella Grotta ce ne sono molti"
"Non ho intenzione di catturare un altro Pokémon, almeno per ora"
"Come vuoi"
Detto questo, Layla si alzò e si coricò nella tenda. Rimasi ad osservare le mie Balls con la sola compagnia delle stelle, lontane e allo stesso tempo vicine.
***
K camminava per le strade poco illuminate della periferia di Pewter City. Odiava girare per le bettole di quei quartieri malfamati, non per paura ma per puro e semplice ribrezzo. Ladruncoli da quattro soldi si aggiravano per quelle strade con l'obbiettivo di aggredire i passanti. Li avrebbe volentieri malmenati, o peggio, uccisi se solo il Barone non gli avesse espressamente ordinato di mantenere un profilo basso. Si calò il cappello sugli occhi e aumentò il passo per arrivare prima al luogo dell'incontro.
Entrò in un piccolo locale situato nei pressi di una piccola piazzetta. Il barista lo guardò con un'espressione aggressiva, ma K non gli diede corda e si limitò a chiedere se la signora Rouge fosse già arrivata. Il commesso riconobbe il segnale concordato e indicò a K un tavolino in fondo al locale.
K si avvicinò alla persona che era seduta al tavolo e chiese:" Spiegami perché il tuo capo continua a voler che ci incontriamo in questi posti sudici"
"Semplice precauzione" la voce suadente di quella figura tradì la velata vena di antipatia che ella aveva nei confronti di K.
"Le nostre reti sono le più sicure, dovresti saperlo. O mi sbaglio, cara Bellatrix?" replicò K mentre si sedeva.
La ragazza si tolse il cappello liberando una chioma di lisci capelli color mogano. L'impermeabile nascondeva bene le sue forme e nessuno avrebbe potuto capire la sua identità. "Lo so benissimo," disse la ragazza mentre si sistemava una ciocca di capelli, " non dovete convincere me, ma quel cretino del mio capo"
K fece segno al barista di portare un paio di birre, poi disse:" Hai portato quello che il Capo vuole?"
"Ovvio, non sarei qui se avessi fallito" rispose la ragazza mentre prendeva dal vassoio la sua bottiglia. Bevve un lungo sorso, poi parlò:" Ho con me le planimetrie, le registrazioni e i turni delle guardie. Sono in questa chiavetta"
Porse a K una pen-drive color vermiglio che il ragazzo si affrettò a nascondere in una tasca del giubbotto, poi indicò il barista e disse:" Possiamo fidarci di lui?"
"Sì... Era un membro del vecchio Team Rocket. Inoltre, sa di avere sempre un fucile puntato contro la sua famiglia" rispose la ragazza mentre si puliva le labbra dalla schiuma.
"Hai conservato la tua malvagità, Bella, e questo mi fa piacere" disse K prima di proporre un brindisi. "Alla riuscita dei nostri piani" dissero in coro i due facendo tintinnare le bottiglie.
Sul lato opposto della strada, qualcuno li stava osservando.
***
La mattina dopo la nostra chiacchierata notturna, io e Layla entrammo nella Grotta Diglett. Tante piccole lampade al neon illuminavano il tunnel d'entrata. Sembravano delle grandi lucciole.
"Allora, tira fuori le Funi di fuga, così non ci perdiamo" disse Layla mentre mi porgeva la mano. Estrassi un gomitolo molto grosso e glielo porsi. Layla iniziò a srotolarlo in silenzio.
"Senti Layla, vorrei..."
"Mi stai deconcentrando" disse la ragazza senza alzare lo sguardo dalla mappa che stava consultando.
Dopo qualche minuto, decise che avremmo preso il tunnel di sinistra che ci avrebbe portati direttamente fuori, giusto a pochi metri da Pewter City.
"Sei sicura?" chiesi titubante. Non lo avessi mai fatto.
"Mi prendi per stupida?!"
"No, non è quello che volevo dire!"
"Allora, sta' zitto e seguimi"
Camminammo per diversi minuti fino ad arrivare ad un bivio. Layla cercò di dissimulare la propria meraviglia -con scarsi risultati- e s'incamminò nel tunnel di destra. Andammo avanti a cambiare strada e a deviare per almeno due ore buone.
"Basta" dissi mentre mi accasciavo su una roccia.
"Cos'hai che non va?"
"Non hai la minima idea di quale strada dobbiamo prendere. Non possiamo tornare indietro perché abbiamo esaurito le Funi"
"Oh, andiamo! Ti stai lamentando per cose risolvibili"
"Ammettilo: non hai la minima idea della strada che dobbiamo prendere!" urlai puntandole un dito contro.
Layla si accigliò e chinò il capo. Dopo pochi secondi tornò alla carica dicendomi:" Anche tu sei nella stessa situazione!"
Stavo per controbattere, quando sentii la roccia su cui mi ero seduto muoversi. "Layla, la roccia si è appena mossa"
"Impossibile!"
Non feci in tempo a replicare che due braccia muscolose mi afferrarono e mi fecero scendere dalla roccia. Mi voltai e vidi che i miei sospetti erano fondati: la roccia era in realtà un Graveler decisamente infuriato.
"Merda" imprecò Layla. Graveler iniziò a rotolarci addosso, così fummo costretti a scappare a gambe levate. Ero decisamente spaventato. Ma si sa: non c'è limite al peggio.
Ci ritrovammo in una grande sala. Il soffitto, altissimo, era decorato con moltissime stalattiti che, come aghi di un riccio, stavano dritti e pronti a spezzarsi. Su di essi c'erano moltissimi Zubat, l'incubo di ogni esploratore di grotte. Lo stormo sciamò su di noi, assordandoci con delle urla acute. Ci abbassammo in modo tale da evitare di essere colpiti da un qualsivoglia attacco, ma la visione che si presentò dopo l'assalto degli Zubat fu peggiore: Geodude e Graveler in quantità ci avevano accerchiati.
"Ottimo, hanno sfoderato l'artiglieria pesante" dissi con tono sarcastico per sdrammatizzare.
"Non dimenticare l'aviazione" rincarò Layla.
"Senti, vorrei chiederti scusa per ieri sera. Voglio morire senza rimpianti"
"Ti perdono, ma solo se non ti abbatti"
Mise mano ad una Poké Ball da cui uscì fuori un Pokémon che avevo visto solo nei libri: un Empoleon. Anche il Piplup che aveva usato sulla nave uscì dalla sua sfera.
"Come fai ad avere sia un Piplup che un Empoleon?" chiesi meravigliato.
"Te lo spiego dopo!" disse Layla prima di ordinare ai suoi Pokémon di usare Surf.
Empoleon e Piplup generarono un'enorme onda d'acqua che investì parte delle fila dei Pokémon selvatici, anche se questo non bastò per fermarli completamente: infatti, alcuni Graveler sopravvissuti grazie a non so bene cosa usarono Terremoto, indebolendo sensibilmente Empoleon. Piplup si salvò grazie al fatto che era stato lanciato in aria dal suo compagno. Feci uscire dalla Ball Venus e gli ordinai di usare Foglielama in modo tale da colpirne il più possibile. Avevo voglia di uscire il più in fretta possibile da quella stupida caverna.
Gli Zubat ci assalirono con Supersuono e sia Bulbasaur che Piplup rimasero confusi. Empoleon invece svenne dopo aver atterrato qualche Graveler con Idrocannone. La mossa aveva prosciugato le sue energie.
"Stiamo perdendo!" dissi mentre cercavo nello zaino un paio di Pozioni per i nostri combattenti.
"Non c'è bisogno di ricordarmelo!" protestò Layla mentre esortava la sua Blissey ad usare Aromaterapia.
La mossa non sortì l'effetto desiderato e Blissey si ritrovò assalita da alcuni Geodude incavolati. Layla corse ai ripari ordinando a Blissey di usare Spaccaroccia.
"Chiama Chimeco e addormentali" dissi.
"Non risolverebbe del tutto la situazione!"
"Ma ha funzionato con i Beedrill..." protestai.
"Erano stati narcotizzati da Aromaterapia, che è più efficace negli spazi aperti"
"Allora non vedo altre soluzioni, a meno che..." dissi mentre accarezzavo la Ball di Trix. Farla intervenire  contro dei Roccia era una scelta troppo azzardata, ma avrebbe potuto occuparsi di quei pochi Zubat che erano rimasti. Beh, a volte situazioni pericolose richiedono decisioni pericolose. Presi la sfera e la lanciai in aria. La Ball si aprì rivelando la figura di Trix che, senza aspettare un segno, si diresse verso gli Zubat colpendoli con alcune combo devastanti. Decisi di spendere qualche minuto ad osservarla. Attaccava con la furia di una vera guerriera e riusciva a dare il meglio di sé senza che le ordinassi qualcosa. Brillava come un diamante sotto il sole. Vederla combattere risvegliò le sensazioni che mi avevano spinto a decidere di sfidare la Palestra. Dovevo migliorare per poter diventare il catalizzatore ideale della potenza di quel Pokémon. Mi voltai verso Venus e lo guardai combattere contro un Geodude.
"Usa Frustata" dissi in tono quasi apatico. Venus colpì con una liana il Geodude mandandolo KO. Si vedeva che era stanca e gli ordinai di usare Parassiseme per recuperare un po' d'energia.
Preso dall'osservazione del combattimento contro i Geodude non mi accorsi che Trix era planata velocemente contro un gruppo di Pokémon Roccia, il che, almeno dal mio punto di vista, equivaleva a buttarsi dal sesto piano di un edificio. Colpì con Furia diverse volte un Geodude, procurandogli ben pochi danni. Quello rispose con Sassata che scaraventò contro una roccia la mia povera Velenape. Il Pokémon Roccia si preparò a colpire un'altra volta. I ricordi della battaglia con Rick mi assalirono con una forza devastante: rividi Trix in balìa dei poteri psichici di quel Ralts. Quella volta ero completamente inerme, ma ora potevo fare qualcosa. Potevo diventare il cavaliere della situazione.
Mi lanciai in direzione del mio Pokémon e mi parai davanti, facendogli scudo con il mio corpo. "Colpiscimi, se ne hai il coraggio" dissi. All'inizio mi sembrava un bel piano, ma il Geodude non esitò a caricare il colpo. Maledissi la mia inquietante stupidità, conosciuta ai più come coraggio, e chiusi gli occhi.
Quando li riaprii, mi accorsi di non essere morto e la cosa mi tranquillizzò. Il Geodude giaceva svenuto davanti a me e mi chiesi chi fosse l'artefice di quel colpo. Alzai lo sguardo e vidi una creatura di un'antica modernità: un Kabutops.
L'essere preistorico dimenava le sue falci incitando i Pokémon ad attaccare lui.
"Stai bene?" chiese una voce alle mie spalle.
Mi voltai e vidi una donna di al massimo venticinque anni, alta, con i capelli marroni raccolti in una lunga coda di cavallo che spuntava dal casco antinfortunistico. I suoi occhi verdi, leggermente a mandorla, mi squadravano dall'alto al basso.
"Ehm... credo di sì" risposi titubante.
"Meno male, credevo di arrivare troppo tardi!" esclamò la ragazza battendo le mani contro le cintura che sorreggeva i pantaloni grigi. Poi aprì una tasca dei pantaloni ed tirò fuori un'altra Ball. La lanciò ed uno Steelix ne uscì fuori. Il Pokémon Acciaio urlò e molti tra i nostri sfidanti si ritirarono nelle rispettive tane.
Una volta che la stanza fu libera dai Pokémon ostili, la nostra salvatrice ritirò i suoi compagni e si rivolse a noi:"Questa è una zona inesplorata, come siete arrivati qui?"
"Credo che abbiamo sbagliato strada al primo bivio che abbiamo incontrato" risposi.
"Grazie per averci aiutato" disse Layla.
"Oh, non fate così" disse la ragazza arrossendo visibilmente, poi aggiunse:" Mi sono solo trovata nel posto giusto al momento giusto"
"Possiamo chiederti di accompagnarci fino all'uscita per Pewter City?"
"Non sei obbligata, basta che ce la indichi. Poi facciamo tutto da soli" incalzai.
"Vi accompagnerò personalmente. Conosco come le mie tasche questi cunicoli"
"Grazie"
Ci incamminammo verso il sentiero che portava, a detta della nostra accompagnatrice, direttamente in superficie.
***
Uscimmo dalla Grotta Diglett dopo circa un'ora di marcia. Mia, la nostra salvatrice, ci aveva raccontato di essere una speleologa dilettante e che adorava passeggiare per la Grotta. Quando parlavo di quell'ammasso senza senso di cunicoli le si illuminavano gli occhi. Io, sinceramente, non ci vorrei tornare mai più. Mai.
Si poteva vedere in lontananza Pewter City circondata da una corona di rocce aguzze. Mia ci spiegò che dovevamo seguire il sentiero sulla nostra destra e poi girare a sinistra.
"Non vieni con noi?" chiesi spontaneamente.
Mia sorrise benevola e rispose:"Non posso, devo sbrigare ancora delle faccende"
"Ok... Che ne dici di ritrovarci a Pewter City tra qualche giorno?"
"Va bene. Ci ritroveremo facilmente, la città non è così grande"
Detto questo, c'incamminammo con spasso spedito lungo il sentiero  che portava alla Città Plumbea mentre Mia si immergeva nella calda oscurità dei cunicoli.
***
Olga bussò alla porta della stanza e attese pazientemente che il Barone le desse il permesso di entrare. Avanzò nella stanza variopinta del braccio destro del Capo. Il Barone era seduto su una poltrona di ecopelle nera. "Olga, che piacere vederti!" disse il Barone inchinandosi.
Il Barone era la persona più strana che Olga avesse mai conosciuto: vestiva sempre con colori sgargianti e che richiamavano la sua appartenenza al Team Triade. Quel giorno, ad esempio, portava un lungo impermeabile blu, una camicia dello stesso colore, un paio di pantaloni di tela di una tinta più chiara. La tuba, invece, era rossa con una fascia verde. Inoltre portava un paio d'occhiali davvero eccentrici. Olga aveva sempre pensato che quegli occhiali servissero a correggere un qualche difetto visivo grave, ma Proton le aveva confidato che il loro scopo era totalmente diverso.
"Signore, sono qui per parlare della..." disse Olga prima di venir bruscamente interrotta.
"So già perché sei qui" disse il Barone, poi aggiunse:" Ti prego di rimanere sul vago, c'è qualcuno che ci sta ascoltando"
"Impossibile! La polizia non sa di questa struttura!"
"Ci sono casi in cui persone di altre dimensioni possono ascoltare i nostri discorsi..."
"Non capisco..."
"Ovvio, non sei dotata dei miei stessi poteri"
Il Barone si alzò dalla poltrona e guardò fuori dalla finestra. "So che ci puoi sentire, caro lettore" disse con un filo di voce.
"Scusi, cos'ha detto?" chiese Olga completamente confusa.
"Niente..." disse Il barone mentre si girava, poi aggiunse:"Hai quello che ti ho chiesto?"
"Certo. Siamo pronti"
"Bene... Informa Proton sulla mia decisone"
"Quale decisione?"
"L'operazione Dïana si farà dopodomani"
Olga annuì ed uscì dalla stanza a passi veloci. Presto il mondo avrebbe imparato a temere il Team Triade, di questo ne era sicuro.
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+ Angolino dello scrittore in erba +
Buongiorno.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi scuso in anticipo per l'eventuale ritardo con cui questo capitolo uscirà: sto avendo diversi problemi con la mia connessione ad Internet. Ma il tecnico della compagnia non si è ancora visto. Se qualcuno volesse saperlo, Barone ha rotto la quarta parete e stava parlando con voi. Spero che questa cosa vi sia piaciuta almeno un po'. Un saluto \0/
Rovo
Edit: Ho riletto questo capitolo un paio di volte, riscontrando alcuni errori che ho prontamente corretto. Se ne trovaste altri, continuate a segnalarmeli. Questo periodo non è dei più semplici e a volte non mi accorgo degli errori. So che non posso nascondermi dietro a questa scusa, ma vi chiedo di essere un po' comprensivi.
 
 
  
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