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Autore: Gisella Laterza    23/10/2014    1 recensioni
Il mondo delle fiabe è sconvolto: una Fata malvagia ha il potere di trasformare i Buoni in Cattivi!
Belle, Flynn Rider, Ariel, Aladdin, e tanti altri cominceranno un lungo viaggio per trovare la Fata e fermarla. Preparatevi dunque a grandi avventure e a rocamboleschi salvataggi. Ma soprattutto, preparatevi a vedere il lato oscuro dei vostri personaggi disney preferiti.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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[Riassunto della puntata precedente: Belle è partita per il Reame di Cristallo, dove si tiene la riunione delle Sette Principesse. Nel frattempo, la strega che trasforma i Buoni in Cattivi ha agito su Adam e l'ha ritrasformato nella Bestia che era un tempo.]

CAPITOLO 2
Ha un cavallo bianco, ma non è un cavaliere
 
Nel palazzo del Regno di Cristallo, la sala delle riunioni era grande e sobria, tanto che all’esterno si sarebbe detta una sala che non faceva nemmeno parte del castello. L’unico elemento di lusso era un grande candelabro d’oro che pendeva dal soffitto.
Attorno a una tavolata rettangolare spoglia di qualsiasi ornamento, sedevano le principesse dei Sette Regni. Alcune di loro erano affiancate dai loro principi. Altre erano sole, poiché i principi si erano dovuti trattenere nel loro Regno.
Disposte lungo il perimetro della sala, delle guardie stavano sull’attenti.
 
Tutta la sala tratteneva il respiro, in attesa che la Riunione dei Sette Regni cominciasse.
La principessa Belle, che in quel momento sedeva al proprio posto tenendo stretto tra le mani il suo specchio magico, non poté fare a meno di notare che ognuna delle principesse, anche in quell’occasione di estrema urgenza, era stata obbligata a indossare il proprio abito da cerimonia.
Belle notò per prima Cenerentola. Anche se erano sedute un po’ distanti, Belle vide che gli occhi azzurri di lei erano in tinta con il suo vestito. La principessa del Reame di Mezzanotte aveva un volto gentile e una bocca così ben delineata e morbida che ci si poteva aspettare che da essa uscissero solo parole dolci.
Poco distante, la spumeggiante Ariel, principessa del Reame del Mare, riusciva appena a contenere la sua impazienza. I suoi occhi vivaci vagavano per la stanza, osservando con attenzione tutto quel che vedevano, con una curiosità quasi infantile che rendeva la principessina estremamente graziosa.
Accanto a lei, ecco la principessa del Reame dell’Oro, Aurora, i cui splendidi capelli dorati sembravano catturare tutta la luce della sala. Sedeva seria e composta nel suo abito rosa che inspiegabilmente, ogni tanto, diventava azzurro.
Completamente diversa era invece Jasmine, la bellissima principessa del Reame della Lampada. Anche lei provava a mantenere un contegno, ma non riusciva a mascherare dietro i suoi profondi occhi scuri i tormenti e le angosce che la prendevano in quel momento.
E poi, Biancaneve. Il suo Reame, il Reame di Cristallo, era il più antico e rispettato e la saggezza di lei le aveva valso il titolo di Prima Principessa. Anche se la conosceva da molto tempo, Belle rimaneva sempre incantata di fronte a quella pelle candida come neve e a quelle labbra rosse come una rosa e i capelli neri come ebano. Belle la osservò bene. E notò che la sua pelle era, se possibile, ancora più bianca del solito.
E infine, c’era lei, Belle, la principessa del Reame della Rosa.
 
Sei principesse per Sette Regni, perché la Settima Principessa era la principessa perduta.
Al suo posto, la regina del Reame del Fiore Dorato, di una bellezza matura ma gentile, sedeva con un’espressione indecifrabile.
 
Biancaneve si alzò, più pallida che mai: «Che la riunione dei Sette Regni abbia iniz...»
 
SBRANG!
Tutti i presenti si voltarono.
La porta era stata sfondata da un giovane in sella a un cavallo bianco.
Un cavaliere?
Un principe?
No.
«FLYNN RIDEEEEEEER! Maledettoooooo!»
Mentre qualcuno da fuori urlò nome, cognome, e relativa imprecazione, cavallo bianco e cavaliere fecero il loro rocambolesco ingresso nella sala. Il cavallo bianco inchiodò bruscamente e il giovane Flynn Rider fu catapultato sul candelabro che pendeva dal soffitto.
Tutte le teste coronate presenti fissarono il candelabro.
Flynn Rider rise ed esclamò: «Ahah! Dovreste vedere le vostre facce!»
Il candelabro si staccò.
Flynn Rider piombò in mezzo alla tavolata, accompagnato dal candelabro.
Nel frattempo, dal portone entrò una delle guardie del Reame del Fiore Dorato gridando: «Chiedo scusa per l’interruzione, vostre maestà! Quello è Flynn Rider, un pericoloso ladro che doveva essere impiccato oggi per i suoi crimini, ma che è evaso di prigione! Ma è tutto sotto controllo: con il vostro aiuto, lo riprenderemo ORA!»
I principi estrassero le spade. Le principesse gridarono e alcune istintivamente si alzarono di scatto per vedere se non fosse capitato nulla a quel giovane. La principessa Belle, in fondo alla tavolata, tenendo sempre in mano il suo specchio magico, fu tra quelle che si alzarono.
Il furfante di nome Flynn Rider, appena si fu ripreso dalla botta, si ritrovò circondato da fanciulle preoccupate e da principi con la spada sguainata. Sinceramente, non avrebbe saputo dire cosa fosse peggio per lui.
«Ma perché diavolo devo sbagliare sempre il posto dove nascondermi?» sospirò e con un colpo di reni fu di nuovo in piedi e cominciò a correre sulla tavolata, evitando i colpi di spada dei principi e le premurose attenzioni delle principesse.
Attraversò tutta la tavolata di corsa, finché non si ritrovò davanti una principessa vestita con un buffo abito dorato. I suoi profondi occhi castani guardavano Flynn con un’espressione mista di interesse e sbalordimento.
 

«Ehi, bellezza, togliti dalla mia strada. C’è gente a cui non piaccio, qui, e preferirei levare il disturbo!» esclamò il giovane indicando la massa di guardie e principi alle sue spalle che si avvicinava pericolosamente.
«Belle. Non «bellezza». Mi chiamo Belle» disse la principessa. «E non posso lasciarti passare» completò fronteggiando il ladro e tenendo sempre stretto tra le mani il suo specchio magico.
Il giovane si passò una mano tra i capelli, mormorando: «Ok, non volevo essere costretto a fare questo, bellezza, ma tu non mi hai dato scelta. Sguardo che conquista...»
Belle lo guardò con un sopracciglio alzato, e poi lo colpì con lo specchio magico, mandandolo lungo disteso sulla tavolata.
 
[continua...]
  
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