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Autore: Nyarlatothep    23/10/2014    3 recensioni
Diodoro, semplice soldato di fanteria, incontra la bellissima e misteriosa Cintia. Quale sarà il mistero che lega questi due protagonisti?
La storia si svolge al tempo della Seconda Guerra Punica, cioè dell'eterna rivalità tra Cartagine e Roma.
Fanterie contro fanterie, cavallerie contro cavallerie e...Pokémon contro Pokémon!
Una storia ambientata in scenari sempre diversi, in città maestose e bellissime e in terribili campi di guerra.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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                                                      L’ARRIVO IN ITALIA

 
 
Alla fine, Annibale decise di oltrepassare il fiume Ebro, entrando nei territori dei Romani.
Lasciò suo fratello Asdrubale a presidiare i territori spagnoli e a dare un supporto nel caso fosse sconfitto e avesse bisogno di truppe ausiliari.
Il suo piano sembrava perfetto, studiò tutto nei minimi dettagli, non tralasciando nessun particolare.
Dopo aver sentito la strategia di battaglia di Annibale, Cintia ed io prendemmo molta fiducia. Ci fidavamo ormai ciecamente del nostro comandante.
Anche gli altri soldati dell’esercito la pensavano alla stessa maniera.
Prima della partenza, tutto l’esercito si riunì per brindare e sperare insieme di vincere la guerra che incombeva.
Non successe nulla di particolare.
Il giorno dopo ci ritrovammo tutti all’ingresso della città, per salutarla un’ultima volta.
Dopo un po’ di tempo, l’esercito s’incamminò.
Ci volle molto prima di arrivare a destinazione.
Il nostro primo obiettivo sarebbe stato quello di riuscire a oltrepassare l’Ebro in poco tempo, per poi entrare in Italia attraverso le Alpi.
Il viaggio durò molto.
Dopo le svariate soste e dopo essere riusciti a vedere dei paesaggi spettacolari, l’esercito riuscì a oltrepassare il fiume.
Insieme a quest’ultimo, Annibale portò una specie di “cavalleria”.
Portò dei Mamoswine.
Certo erano ingombranti, ma molto efficaci nelle tattiche di battaglia.
Arrivati nelle Alpi, Annibale era indeciso.
Per entrare in Italia, avrebbe potuto usare diversi passi.
Alla fine scelse di usare il passo del Moncenisio.
Arrivati lì, mettemmo l’accampamento e ci riposammo per poi ripartire il giorno dopo.
 
-Diodoro?-
Una voce mi svegliò nel sonno.
-Sono Cintia, non temere.-
-Ah, d’accordo. Che è successo?- chiesi assonnato.
-Ho freddo.- disse.
In effetti, anche io avevo freddo nonostante fossi vestito e coperto pesantemente.
Mi alzai e presi la coperta.
Gliela misi sulle spalle e la rimisi a dormire.
-Ti metti a dormire qua vicino?- chiese, guardandomi.
Continuai a guardare i suoi occhi per qualche minuto.
Ero come ammaliato.
Nel buio, era come se i suoi occhi risplendessero di luce propria.
-D’accordo. Aspettami due minuti.- dissi, uscendo dalla tenda.
Era notte fonda, stava iniziando a nevicare.
Sentivo il freddo dappertutto e senza esitare tornai nella tenda.
Appena entrai Cintia si buttò su di me e mi costrinse a stendermi affianco a lei.
Solo dopo pensai che se quando si fossero svegliati gli altri ci avessero visto, sarebbero stati guai.
Non ci pensai e mi addormentai.
 
Il giorno dopo, appena aprii gli occhi, vidi Annibale davanti alla nostra tenda.
Cintia era ancora avvinghiata a me.
Lui si girò e ci fece segno di prepararci.
Svegliai Cintia e anche lei si preparò.
Dopo poco tempo eravamo pronti e uscimmo dalla tenda.
-Dormito bene?- chiese il comandante ridendo.
-Una meraviglia.- disse Cintia arrossendo.
-Ah, beati voi. Comunque è rischioso fare questo genere di cose qua. Non solo perché Cintia è una donna ma anche perché questo potrebbe distogliervi dalla guerra.-
-Non succederà più, signore.- risposi io.
-Stiamo per ripartire. A quanto pare i romani si sono accorti della nostra presenza. Siate pronti alla battaglia, mi raccomando.- disse, avanzando verso il punto d’incontro prestabilito.
-Accidenti a te, come ti è saltato in mente?!- disse lei infuriata.
-Ah, sono stato pure io adesso?- risposi iniziando a ridere.
L’esercito ripartì, senza nessuna esitazione.
Dopo un po’ di tempo, riuscimmo a superare le Alpi, senza troppe difficoltà e, vedendo la potenza e la determinazione dell’esercito Cartaginese, le popolazioni della Pianura Padana, a poco a poco, si ribellarono a Roma.
Assicurandosi le popolazioni della Pianura Padana, Annibale si concesse un po’ di tregua.
Tutto l’esercito, in seguito, dovette affrontare il primo vero scontro contro le forze Romane.
 
Arrivammo al fiume Trebbia, vicino a una città chiamata Piacenza.
Annibale decise di contrastare il nemico con una tattica di battaglia studiata in ogni particolare.
Sulla riva del fiume appostò delle truppe mentre quelle che dovevano spingere i nemici verso la riva eravamo noi, Annibale e il resto dell’esercito.
Dopo un po’ di tempo arrivarono i Romani.
Le loro truppe erano organizzate bene ed erano famose per la potente fanteria.
A guidare l’esercito c’era Publio Cornelio Scipione.
Questo era il padre di quello che in seguito avrebbe dato molti problemi a Cartagine.
Mentre loro si avvicinavano, Cintia ed io ci guardammo.
Sorridemmo entrambi, felici di combattere insieme.
Ci promettemmo di vincere insieme, di vincere ogni battaglia e di vincere contro Roma.
Questo era il nostro scopo.
Semplicemente…andare avanti.
 
 
SPAZIO AUTORE.
 
Salve a tutti, anche oggi sono in ritardo di qualche giorno, scusatemi. L
Fatto sta che è finalmente iniziata la guerra.
Non vedevo l’ora!
Ci sta ancora un bel po’ da scrivere e questo mi piace….TANTO. ;)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ancora grazie per tutto <3
DEF.
  
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