Ora, nello stesso momento in cui sono sul treno verso scuola,
ripassando distrattamente biologia, una ragazza sta gironzolando in un bosco
poco distante a casa mia. È una fotografa, e sorride con i suoi capelli biondi
svolazzanti nel vento (tinti ovviamente…quando mai si è vista una giapponese
bionda naturale?). Click. Fotografa i rami degli alberi autunnali che
abbracciano un sole pallido di ottobre.
“Questa è venuta bene” sorride controllando con i suoi seducenti occhi a
mandorla, l’anteprima della fotografia. Con i suoi chiarioscuri sensazionali e
quelle straordinarie ombre cinesi che si proiettano sul terreno.
Click. Click. Click.
La sua arte è inarrestabile: fotografa di tutto: gli alberi, le foglie e il fiume che dista poco accanto, nascosta da quell’incommensurabile armata di fronde.
Click. Click. Click.
Poi la ragazza sfoglia le sue creazioni, zoomma le parti più interessanti e le studia. Sorride ripetutamente, conscia del suo talento e rabbrividisce.
Zooma sulle foglie, sulle fronde, sulle ombre… e sui volti.
Solo in quel momento, infatti, nota che nell’acqua salmastra
si nasconde un volto femminile. La ragazza aguzza lo sguardo per vedere meglio,
sperando che si trattasse solo di una sciocca sovraesposizione della pellicola.
Del sudore le scende dalla fronte, rabbrividendo al solo pensiero che quella
faccia fosse di un cadavere nascosto in quell’acqua sporca. Alzò lo sguardo
dalla macchina fotografica e , improvvisamente,
davanti ai suoi occhi apparve una ragazza bagnata da capo a piedi. Implorava
aiuto e piangeva, urlava sempre di più.
“Calmati” le rispose la fotografa, facendole diverse
fotografie “Calmati! Ci sono io con te”
Ma la ragazza del fiume, improvvisamente, cade a terra, sbatte la testa e non
riesce più a muoversi. È morta.
La fotografa urla, chiama una sua amica al cellulare perché non
sa che fare, e si mangia le unghie.
“Te l’ho detto! È una ragazza che è venuta dal fiume! …no,
te lo giuro…non so di chi si tratti…non la conosco…ti prego, Yoko, dimmi che
cosa devo fare…alla polizia dici? Non lo so …e se non crederanno al fatto che
sia uscita da sola dall’acqua… Ti prego, Yoko, aiutami…sono disperata”
.
Sono arrivato a scuola e ho il fiato corto. Cerco con lo sguardo una possibile Naomi, tra tutte quelle ragazze che sorridono ed ammiccano, nella loro suadente uniforme scolastica alla marinara. Nessuna di loro mi attrae, se riuscissi a trovare quella Naomi, la troverei sola e sconsolata, ma unica. Non mi mostrerebbe le gambe, e forse nemmeno le labbra, si limiterebbe a salutarmi arrossendo e scapperebbe via. Mi accendo una sigaretta e sospiro. Non so che fare. Che giornata schifosa, quella di oggi! Non ho studiato un cazzo e forse mi sono innamorato di una ragazza che conosco da un giorno. Che devo fare?????